Giovedì, 30 Maggio 2024 09:54

L’ora delle decisioni irrevocabili, parte terza In evidenza

Scritto da Gabriele Majo

(Gmajo) – L’ora delle decisioni irrevocabili tarda a scoccare, anche se non mancano, sotto sotto, i movimenti propedeutici relativi ad una organizzazione/riorganizzazione, soprattutto del comparto dirigenziale tecnico-sportivo, affinché il club Crociato si possa presentare ai nastri di partenza della conquistata Serie A opportunamente attrezzato.

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Il punto di partenza, anche in questa terza puntata, resta il solito: ossia la mancata ufficializzazione, ancora!, del rinnovo di due elementi fondamentali, specie il primo, ossia il direttore sportivo – Mauro Pederzoli – ed il gran capo degli scout – Massimiliano “Mamo” Notari, a differenza di quanto avvenuto per i componenti del cosiddetto “campo largo”, ossia il fratello più piccolo de’ Notari, Mattia, responsabile del settore giovanile, e Domenico Aurelio, direttore sportivo della Femminile, che razionalmente rappresentavano gli anelli deboli della catena, rispetto ai vincenti sempre in attesa, anche per il mancato conseguimento dei rispettivi obiettivi stagionali, ma che hanno spuntato rispettivamente un biennale ed un annuale, siglati peraltro in anticipo rispetto agli ultimi verdetti finali.

 

La circostanza che siano stati rinnovati i due contratti minori alla firma e non i due maggiori ci porta a considerare che la questione possa esser ancora più grande di quanto ci si aspettasse, ossia che l’assai taciturno presidente (mai parlato dopo la Promozione) stia, in gran segreto (non ci sono chiacchiere nell’ambiente a proposito di movimenti in ingresso nel comparto dirigenziale, ma l’offerta italiana è spesso snobbata dall’americano), come sua abitudine, lavorando su altri scenari che noi possiamo soltanto provare ad immaginare, o se volete intuire: quelle che vi propalerò di seguito, dunque, non sono (per lo meno al momento) verità rivelate, e forse manco putative, ma solo frutto del nostro ragionamento, cercando di unire i puntini su fatti, misfatti e chiacchiere che aleggiano da fine campionato.

 

Il Presidente, malgrado il successo conseguito dopo i precedenti tentativi mancati, potrebbe ritenere concluso il mandato di chi lo ha portato avanti fino ad ora, immaginando per la serie A, che di fatto è l’inizio di un nuovo progetto, una gerenza differente rispetto alla precedente, magari ad iniziare dal vertice della piramide apicale, ad oggi occupata dal belga Roel Vaeyens, che è vero che è arrivato relativamente da poco ed è tutt’ora sotto contratto, ma gli americani, a proposito di manager, si sa che non ci vanno tanto per il sottile, come dimostrato dallo stesso mangia-managing director KK, il quale, nella sola sezione sport ha ingurgitato, in poco tempo, Ribalta e Fournier, oltre a Kalma nel corporate.

 

Come nel passaggio tra l’Eccellenza alla Serie A Femminile non aveva esitato a cambiare il management (nonostante le donne fossero sotto l’egida di un nome forte, dall’invidiabile pedigree ossia Filippo Galli, voluto a capo dell’area metodologica, ma pochi mesi dopo esonerato), così potrebbe accadere per la maschile (anche se qui il salto è meno esagerato) optando per soluzioni, nella sua lungimirante visione, più adeguate alla nuova categoria, e pazienza se questo dovesse comportare l’ennesima rivoluzione.

 

In realtà la continuità potrebbe rappresentare un valore importante, ma quella sarebbe già garantita dalla conferma di Fabio Pecchia alla guida della squadra che dovrà essere ad immagine e somiglianza non solo sua, ma pure della dirigenza che opererà al calciomercato, per puntellarla dove necessario (l’attuale management sembrerebbe orientato solo a ritocchi importanti, ma un’eventuale nuovo potrebbe avere idee differenti al riguardo).

 

L’attuale immobilismo (gli altri, intanto, non stanno fermi, benché il campionato di A sia appena concluso) potrebbe derivare dalla consapevolezza che – ufficialmente – il calciomercato sarà attivo solo dal 1° luglio 2024, tuttavia le linee guida e i primi colpi, tradizionalmente, vengono tracciati e portati a termine prima, salvo dopo la data fatidica ratificare quanto orchestrato precedentemente. Vero che ci sono gli Europei di mezzo, ma non è consigliabile stare troppo a guardare intanto che gli altri (più avvezzi alla macchina del nostro calcio) agiscono…

 

La figura del managing director sport, nell’azienda Parma, è un po’ diversa da quella che troviamo nel comune immaginario del popolino, che fa ruotare tutto attorno al calciomercato: Roel Vaeyens, ad esempio, secondo questa accezione, oltremodo limitata, sarebbe reo di aver cannato Čolak, ma se KK dovesse muovergli degli addebiti, al punto da condannarlo anzitempo, non baderebbe affatto a questo dettaglio (l’operatività al riguardo, così come la quotidianità di campo, è di pertinenza del direttore sportivo Mauro Pederzoli, che a lui risponde), bensì ad eventuali manchevolezze in ambito strategico su tutto il grande universo delle sue competenze, che non si limitano al maschile, ma che abbracciano anche il femminile, senza dimenticare le strutture del proprio comparto, ossia il centro sportivo di Collecchio (come tempo fa aveva chiarito, in una intervista di fine anno a Parma Today, il suo alter ego corporate) Luca Martines.

 

Luca Ampollini, tempo fa, aveva anticipato tutti (compreso Schianchi, autore sulla rosea, circa un mese dopo, di un articolo a tema fantasma, nel senso che prima era apparso e poi spartito…) ipotizzando l’approdo nel club Crociato di Gian Luigi Buffon con un ruolo operativo (l’indicazione vice-presidenza era solo una ipotesi esemplificativa): e se il ruolo ritagliato fosse proprio quello del vertice della piramide apicale, ossia quello del belga? Pur ritenendo Gigi una persona intelligente e dotata, non penso che al momento possa già esser maturo al punto giusto per diventare il terminale della complessa organizzazione sportiva: potrebbe, certo, studiare con profitto per diventarlo – cammino inizialmente intrapreso, in altri contesti, dalla bandiera Alessandro Lucarelli, poi dirottato ad altri incarichi – ma, pronti via, fare il managing director sport, potrebbe esser prematuro, né credo che possa essere un lavoro, completamente dietro la scrivania allo studio di strategie e non sul campo per il day by day, che lo aggradi.

 

Sarebbe affascinante, al comando, piuttosto, un tandem Cherubini-Buffon (che così avrebbe vicino, qualora avesse voglia di imparare, una persona preparata, che stima e con la quale è stato di recente in vacanza in Arabia, al di là dei comuni trascorsi), ma il tutto viene a cadere, non tanto per la mancata disponibilità del dirigente ex Juve (che proprio in questi giorni ha finito di pagare il suo debito con la giustizia sportiva, ed è a scadenza di contratto con i bianconeri) ad accasarsi al Parma, piazza idonea per scrivere un nuovo importante capitolo della sua carriera, quanto all’assoluta mancanza di contatti tra le parti, benché, in passato, Cherubini fosse stato il grand commis di Krause, quando questi scelse come primo managing director sport Javier Ribalta, sia pure da lui suggerito più per un ruolo di campo o scouting, che non di scrivania.

 

Se 3-4 anni fa i contatti Cherubini-Krause erano frequenti, non si può dire altrettanto oggi: l’ultima volta, risalirebbe alla chiacchierata fatta al Libero Liberati di Terni, che diede il la a tutta quella ridda di ipotesi giornalistiche – avanzate da specialisti del calibro di Di Marzio e Schira poi venute a cadere per assoluta mancanza di veridicità, nonostante, quattro anni fa, in due momenti distinti, ci fosse stata davvero la possibilità di un avvento alla corte di Krause di Cherubini, in quei tempi impegnato con la Juventus (dove ha vissuto una esperienza di ben 12 anni, di cui i primi 10 assolutamente positivi, al di là delle problematiche poi legate al successivo processo plusvalenze, più ad Agnelli che alla Juve…).

 

Tempo addietro, prendendo spunto da una frase sibillina scritta da Nicolò Schira circa l’arrivo di Cherubini al Parma (“Portando una visione unica tra sport e corporate”) avevamo tracciato quella che avrebbe potuto essere l’aspetto rivoluzionario dell’operazione, ossia il superamento di un dogma krausiano, la bipartizione del potere e delle responsabilità in due manager, per assegnarli, viceversa, ad uno solo. Di questi tempi Luca Martines, che è il manager più duraturo del Parma calcio del volubile Krause, ci pare abbastanza saldo al suo posto e non in discussione.

 

Nell’ecosistema sportivo di Krause Group non va dimenticata l’assunzione in pianta organica dell’ex Southampton Martin Semmens, di cui Guglielmo Trupo, su Parma Today, aveva per la prima volta scritto il 25 ottobre 2023 (Semmens, assieme a KK, fu per la prima volta avvistato nella partita della Primavera Parma-Venezia di sabato 4 novembre 2023, mentre il giorno successivo, domenica 5, non era sfuggito all’obiettivo di Marco Vasini che lo aveva immortalato per la fotogallery di Parma Repubblica nello sky box presidenziale al Tardini durante la partita col SudTirol). Trupo aveva allora spiegato che l’ex CEO aveva rassegnato le dimissioni a maggio 2023 dal Southampton ed era pronto a vestire i panni del ‘supervisore’ dell’area sportiva del Krause Group. Non solo Parma, ma tutte le squadre gestite dal presidente. 

 

E siccome le altre squadre, effettive o progettuali di KK, sono Pro Iowa e Des Moines, va da sé che il Parma Calcio sia tra i principali pensieri di Semmens (che ci risulta esser stato in missione speciale in Slovenia), il cui arrivo, dicunt, temporibus illis, avesse piuttosto indispettito Roel Vaeyens, sentitosi prevaricato: ora che siamo a bocce ferme a fine stagione, prima dell’avvio della prossima, non è da escludersi un redde rationem perché le strutture e sovrastrutture, oltre ad essere poco funzionali, sono sovente fonte di confusione e scarsa serenità per chi si sente messo in discussione.

 

Sempre ex Southampton, a gennaio, durante Modena-Parma, ad esempio, era stato avvistato quello che, in assenza di cariche precise ufficiali, avevamo definito Managing Director Corporate del Gruppo Krause, David Thomas, in quella che ci risultava essere la sua prima presenza pubblica italiana. I due inglesi, con la nuova stagione, avranno ruoli operativi nel Parma Calcio? Il club ducale, ormai, è il vero e proprio core business del gruppo Krause, dopo la cessione del colosso Kum & Go a Maverik, che ha comportato la decimazione dello storico management di Kyle e, come documentato dal Des Moines Register, l’abbandono pressoché totale dell’headquarter a Des Moines, ormai desolatamente vuoto.

 

Il proprietario del Parma Calcio, quando sceglie i suoi più stretti collaboratori, manifesta sempre una certa esterofilia (mai avuto, nella divisione sport, un manager almeno italiano, se non proprio espressione del calcio italico): tuttavia, qualora fosse davvero interessato a cambiare, per l’ennesima volta, il comparto, sarebbe auspicabile puntasse su chi questo mondo così complicato lo conosce dal di dentro, non che debba perdere ulteriori mesi a studiare dov’è  prima ancora di capire che fare, perché la serie A non perdona e non ti concede il tempo per fare scuola guida. Già è stato un errore madornale non prendere in considerazione Giovanni Sartori che sarebbe venuto di corsa a Parma a replicare i precedenti miracoli Chievo ed Atalanta, poi di nuovo confermati in questa stagione a Bologna, dove è stato lasciato andare…

 

Se, invece, la volontà è quella di confermare lo status quo, anche al fine di spazzar via l’attuale immobilismo, anche nella ordinaria amministrazione, sarebbe necessario, quanto prima, urlarlo ai quattro venti, affinché tutti gli stakeholders lo possano sapere. Il diesse Pederzoli, dopo esser stato chiacchierato per tutta la seconda parte del campionato (abbinato ad arte anche ai top club Roma e Napoli), resta o no? Perché un calciatore che deve rinnovare il proprio contratto, va da sé preferisca avere interlocuzioni con chi è stabile al proprio posto, non con chi tra un mese saluta la compagnia.

 

Che potere persuasivo potrebbe avere oggi, un Pederzoli a scadenza, nei confronti, ad esempio, di un Bernabè, certo, appena rinnovato (peraltro col record di due prolungamenti sottoscritti nella stessa stagione) su cui si sta orientando, con tutta la potenza Juve del caso, il direttore Giuntoli, perché espressamente richiestogli da Thiago Motta (che già lo avrebbe voluto al Bologna)?. Già la partita sarebbe comunque difficile, ma se poi non si ha neanche l’autorevolezza derivante dalla sicurezza della propria posizione, come si fa a fronteggiare il pericolo? L’ora delle decisioni irrevocabili non può ulteriormente tardare a scoccare… Gabriele Majo

 

AGGIORNAMENTO DELLE ORE 16.15

Poco dopo l’uscita del nostro approfondimento, è uscita la nota ufficiale del Parma Calcio con la conferma del Diesse Mauro Pederzoli e del Capo Scouting Massimiliano Notari, coi quali ci congratulamo.

Parma Calcio annuncia che l’Area Sport proseguirà il lavoro nel rispetto della continuità sportiva, tecnica e aziendale.
Il Direttore Sportivo della Prima Squadra Maschile Mauro Pederzoli, in carica dal giugno 2021, ha rinnovato il contratto professionale con il Club gialloblu.

Parma Calcio comunica, inoltre, che anche l’Head of Scouting Mamo Notari ha prolungato il suo rapporto di lavoro.

La dichiarazione del Managing Director Sport, Roel Vaeyens:La nostra attenzione è sempre stata rivolta alla promozione in Serie A, questo obiettivo è stato raggiunto grazie all’ottimo e duro lavoro della dirigenza sportiva, di Fabio e del suo staff tecnico, oltre che dal dipartimento di scouting. Sono davvero felice di proseguire questo percorso con Mauro e Mamo, perché l’intenzione è sempre stata di continuare tutti insieme. Il dipartimento che rappresento, l’Area Sport, ha raggiunto un risultato storico per il Club nei suoi 110 anni di vita e per questo, adesso, c’è la grande volontà di confrontarsi anche ai massimi livelli e dimostrare quanto di importante è stato fatto finora. Abbiamo cominciato a preparare la nuova stagione, perché nuove sfide ci attendono e vogliamo farci trovare pronti e competitivi nel rispetto della filosofia del nostro Club e dei nostri tifosi”.

La dichiarazione del Direttore Sportivo, Mauro Pederzoli:“Ho sempre pensato che l’orgoglio di far parte di questo Club sia superiore ad ogni cosa. E’ straordinariamente stimolante continuare a coordinare questo gruppo di lavoro, che mi ha regalato emozioni uniche. Questo viaggio è cominciato tre anni fa, con una squadra che ha saputo migliorare nel tempo, per poi imporsi e raggiungere l’obiettivo prefissato. Oggi il nostro focus è di proseguire in questo percorso di crescita, in una categoria complicata e impegnativa come la Serie A. Siamo pronti a dare il massimo, sia sotto l’aspetto manageriale sia in campo, per rendere sempre più orgogliosi i nostri splendidi tifosi”.

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gabriele-majo-per-slide.jpegGabriele Majo

Gabriele Majo, 60 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 a Dicembre 2023 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società. Dal 2010, a conferma di una indiscussa poliedricità, ha iniziato un percorso come attore/figurazione speciale di film e cortometraggi: l'apice l'ha raggiunto con il cammeo (parte parlata) all'interno del pluripremiato film di Giorgio Diritti "Volevo Nascondermi" (con presenza nel trailer ufficiale) e partecipazioni in "Baciato dalla Fortuna", "La Certosa di Parma", "Fai bei sogni" (del regista Marco Bellocchio), "Il Treno dei bambini" di Cristina Comencini, "Postcard from Earth" del regista Darren Aronofsky, "Ferrari" del regista Michael Mann. Apparizioni anche nei cortometraggi nazionali "Tracce", "Variazioni", "L'Assassinio di Davide Menguzzi", "Pausa pranzo di lavoro"; tra i protagonisti (Ispettore Majo) della produzione locale della Mezzani Film "La Spétnèda", e poi nei successivi lavori "ColPo di Genio" e "Franciao".