Ecco le sue parole:
“Si è fatto meglio nel primo tempo nonostante siamo andati sotto su una situazione da calcio d’angolo dove non siamo stati particolarmente attenti e determinati. Nel momento in cui si va sotto contro una squadra così fisica si possono avere delle difficoltà: siamo stati bravi a recuperare la partita ma nel secondo tempo non siamo rientrati benissimo in campo, anche nella situazione del rigore, dove è stato bravo Gigi, non siamo stati bravissimi e abbiamo commesso degli errori. Per fortuna Gigi ha parato il rigore, altrimenti non avremmo portato un risultato positivo a casa, però dopo quell’episodio abbiamo avuto delle situazioni per passare in vantaggio, ma siamo stati un po’ troppo frettolosi: forse la voglia di strafare ha portato qualcuno a commettere qualche errore. Però è un buon punto, muoviamo la classifica, non è semplice giocare contro una squadra come il Torino: non dimentichiamo il campionato che ha fatto l’anno scorso, quindi sicuramente è una squadra di valore”.
“Gervinho è stato determinante nella situazione del pareggio, è vero che lui e Kulusevski avrebbero potuto fare meglio ma sono due giocatori importanti e l’errore soprattutto di Dejan è quello di essere frenetico, quando vuoi dimostrare molto, ma sotto l’aspetto della generosità, dell’impegno e della determinazione non posso rimproverare nulla a nessuno dei due. Gervinho è anche partito in ritardo con gli allenamenti perchè è dovuto rimanere a casa per due settimane per la quarantena, ha fatto sessanta minuti buoni, chiaro che tutta la squadra poteva fare meglio e sicuramente lavoreremo per questo”.
“Innanzitutto dobbiamo ragionare sull’obiettivo che ci siamo prefissati a inizio anno, non dobbiamo dare per scontato quello che stanno facendo questi ragazzi: prima della gara di oggi parlando con i ragazzi ho posto loro l’obiettivo che non abbiamo ancora raggiunto matematicamente perchè la Serie A è un campionato davvero particolare, basta poco per ritrovarti in una certa posizione di classifica com’è già successo l’anno scorso. Chiaro che prima raggiungiamo il nostro obiettivo che è la salvezza a livello matematico e poi sicuramente la nostra ambizione è quella di toglierci altre soddisfazioni, però questo non cambia niente nell’affrontare la singola partita: quello che abbiamo fatto è avvenuto perchè abbiamo affrontato tutte la partite giocando da squadra, con la determinazione giusta, con la cattiveria di chi vuole salvarsi; poi ci sono delle qualità tecniche quest’anno a differenza dell’anno scorso che magari ti possono portare a fare qualcosa di più, ma tutto passa dal raggiungimento del primo obiettivo per non ritrovarsi in situazioni spiacevoli, specialmente con gli infortuni – non dimentichiamoci che ho un solo centravanti di ruolo che è Cornelius – giocando ogni tre giorni dobbiamo essere bravi e intelligenti a restare con i piedi per terra. Quando avremo raggiunto il nostro obiettivo inizieremo a ragionare su altre situazioni. La quota salvezza? Dipende dagli altri risultati, l’anno scorso abbiamo visto come cambiava la salvezza, dipende dalle squadre che sono sotto e dai loro risultati”.
“Si tratta di un calcio diverso, se vogliamo chiamarlo calcio. È una cosa positiva, vuol dire che la situazione sanitaria si è sistemata e ci sono le condizioni per poter giocare; chiaro che non è la stessa cosa giocare la partita in uno stadio vuoto, ma sappiamo che è così, bisogna ultimare il campionato, ci sono interessi economici e ci dobbiamo abituare a questa idea: mi auguro che questa situazione duri il meno possibile, il calcio è parte di tutti quanti. Già il fatto di vedere qualche partita da casa oggi per le persone vuol dire che un segnale di ripresa, di ripartenza c’è stato. Mi auguro si possa andare a sistemare tutta la faccenda e di ritornare al calcio quello vero”.
(Fonte www.Parmacalcio1913.com )