Una scena raccapricciante quella che si sono trovati davanti, ieri sera, gli operatori di Polizia, allertati da una chiamata al 113.
Madre e figlia, Nfum Patience di 45 anni e Magdalene Nyantakyi di undici anni, di origini ghanesi ma da anni residenti a Parma sono state brutalmente uccise presso la loro abitazione nel quartiere San Leonardo. A chiamare la Polizia è stato il figlio al ritorno a casa da lavoro, intorno alle 20 di ieri sera, che ha trovato i corpi senza vita.
Si ipotizza siano state colpite con ferocia inaudita da un oggetto contundente come un coltello, poiché la sala da pranzo e il corridoio erano invase da macchie di sangue ovunque.
Al momento risulta irreperibile il secondo genito, Solomon Nyantakyi, che è sospettato del duplice delitto. Il giovane era stato una promessa del calcio, esordendo nelle giovanili del Parma, poi chiamato in prima squadra nell'ultimo anno di serie A, dall'ex tecnico della nazionale Donadoni, ha terminato la carriera all'Imolese.
Sul luogo del massacro si sono recati il Pm Paola Dal Monte, la polizia scientifica e diverse pattuglie della squadra mobile di Parma. Gli inquirenti indagano per omicidio.
Una forte tromba d'aria ha colpito nel pomeriggio di ieri la provincia di Parma, causando gravi danni ad abitazioni, aziende agricole e capannoni industriali. E' durata solo pochi minuti ma è stata di grande intensità, al punto da scoperchiare alcuni tetti.
Fra i paesi più colpiti c'è quello di Castell'Aicardi di San Secondo, dove si registrano anche due feriti e un uomo colpito da malore. Nelle frazioni è mancata anche l'elettricità e le linee telefoniche sono state interrotte. Sul posto, Vigili del Fuoco e Carabinieri hanno avviato verifiche sulle case lesionate, ma anche sui danni a colture e vegetazione.
Alle ore 14 circa di ieri, una volante della Polizia di Stato è intervenuta presso il Pronto Soccorso Pediatrico dell'Ospedale Maggiore per segnalazione, giunta al telefono di emergenza 113, di un uomo intento a masturbarsi all'interno della sala d'attesa.
L'uomo era stato sorpreso dal personale sanitario mentre si trovava seduto, con le mani dentro i pantaloni ed un borsello poggiato sul grembo. I movimenti inequivocabili delle mani dentro i pantaloni, hanno immediatamente allarmato il personale sanitario che ha allertato il personale della vigilanza I.V.R.I e subito dopo il 113. Giunti sul posto, gli agenti ha identificato B. R. di 61 anni, originario di Lissone (Mi), residente a San Secondo Parmense, al momento del controllo privo di documenti.
Accompagnato presso i locali della Questura, gli agenti l'hanno identificato ed effettuato i rilievi foto-dattiloscopici. P.L. è stato denunciato per il reato di Atti Osceni in Luogo Pubblico.
Ieri mattina, verso le ore 10.00, personale di polizia ha compiuto un blitz in un casolare in zona via Traversetolo, a seguito di una segnalazione. Le Volanti, giunte sul posto, hanno rinvenuto oltre duecento scatoloni contenenti jeans e pantaloni etichettati, provento di un furto compiuto alcuni giorni fa al magazzino della ditta "T'AMO" di Fidenza.
All'interno degli scatoloni venivano rinvenuti 4498 paia di pantaloni e 10 gilet da uomo. Al termine degli adempimenti e dei rilievi eseguiti da personale del locale Gabinetto di Polizia Scientifica intervenuta sul posto, i capi di abbigliamento - pantaloni da uomo e da donna di diverse taglie - opportunamente censiti e catalogati, sono stati restituiti al legittimo proprietario.
Al momento sono in corso accertamenti al fine di risalire agli autori del furto.
Il piccolo Mattia stava partecipando alle attività estive del Centro sportivo di Pontenure quando è finito sott'acqua.
Piacenza, 4 luglio 2017
Ancora non si conoscono le cause della tragedia che si è consumata ieri mattina presso la piscina del Centro sportivo di Pontenure, in provincia di Piacenza.
Forse colto da un malore, Mattia Cattivelli, di soli sei anni, è finito sott'acqua perdendo conoscenza, nella piscina degli adulti, dove l'acqua arriva a due metri di profondità. Immediato l'intervento di uno dei bagnini che si è tuffato per portarlo in salvo. Inutile sono state le manovre di rianimazione proseguite per un'ora e il pronto intervento del 118, oltre l'eliambulanza. Durante il trasporto d'urgenza al pronto soccorso di Piacenza il bimbo ha perso la vita.
Fra i dipendenti del Comune di Piacenza, denunciati nell'inchiesta che da ieri sta facendo luce sulla grave truffa dei cartellini di lavoro in cui sono implicate circa 50 persone, c'è anche un 60enne che avrebbe usato un mezzo del Comune per recarsi a prostitute.
L'uomo, in orario di lavoro si intratteneva con una minorenne parzialmente disabile. Grazie a pedinamenti e riprese video, le indagini iniziate alla fine del 2016, condotte da personale della Polizia Municipale e della Guardia di Finanza, hanno portato a far luce sulla situazione.
Oltre al 60enne per il quale sono scattati gli arresti domiciliari, trentanove sono i dipendenti sottoposti all'obbligo di firma e altri 10 sono indagati a piede libero.
Il sindaco:"Questa tegola mette a repentaglio alcuni importanti servizi ai cittadini".
"Sono profondamente rammaricata per il coinvolgimento di una cinquantina di dipendenti comunali in un'inchiesta legata a presunti comportamenti illeciti durante l'orario di lavoro. Ciò non significa però che l'Amministrazione comunale, che soltanto da ieri ho l'onore di guidare, si tiri indietro per quanto concerne i compiti da svolgere e i servizi ai cittadini, ma questa pesante tegola arrivata proprio nel giorno del mio insediamento mette a repentaglio alcuni importanti servizi al cittadino, come ad esempio il Servizio manutenzione e strade. In pochi giorni è accaduto l'impensabile".
Così si esprime Patrizia Barbieri, dal pomeriggio di mercoledì 28 giugno ufficialmente primo cittadino di Piacenza, che prosegue: "Chi ha sbagliato deve pagare e per questo attendiamo fiduciosi che la giustizia faccia il suo corso. Definirmi dispiaciuta è poco, perché è bene sottolineare che i dipendenti comunali dovrebbero per primi avere la consapevolezza del proprio ruolo e del rispetto nei confronti della collettività. Al tempo stesso, so che ci sono tanti dipendenti che svolgono il loro lavoro con professionalità, serietà e dedizione che si sentono feriti e traditi dai loro colleghi, soprattutto dopo avere visto le immagini e il comportamento degli indagati. Ed è proprio su questi dipendenti che l'Amministrazione comunale conta per ripartire e garantire efficienza e trasparenza, anche se quel che si è verificato è gravissimo, soprattutto per un'Amministrazione che muove i primi passi".
"Io per prima – conclude il neo sindaco – intendo dare l'esempio, mettendomi a disposizione della cittadinanza il più possibile. Così dovrà fare anche la maggior parte del personale, che non è mai stato coinvolto in casi di degrado e di corruzione. Sin d'ora posso dire che saranno comunque intensificati i controlli su tutti i dipendenti e, qualora si rendesse necessario, verrebbero adottati dall'Amministrazione comunale i provvedimenti disciplinari previsti dalla legge, senza guardare in faccia a nessuno. E' anche vero che siamo all'inizio di un percorso e c'è tutto il tempo per tirar fuori il meglio da chi ha voglia di lavorare. I fannulloni devono andare a casa e non dobbiamo permettere che le mele marce intacchino quelle buone. Quel che è accaduto ha messo in cattiva luce non solo la categoria dei pubblici dipendenti, ma ha anche danneggiato l'immagine della città e ciò è gravissimo".
La battaglia per salvare la femmina di dogo argentino è andata a buon fine e presto tornerà in Italia. Iceberg, di proprietà di un chef italiano che lavora a Copenhagen, era stata catturata e rischiava di essere soppressa, a seguito di una lite in strada con un altro cane. In Danimarca, infatti molte razze, fra cui il dogo argentino, sono considerate pericolose e vietate.
Grazie alla mobilitazione di massa partita da ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), associazione danese Fair Dog e personaggi noti anche del mondo della politica, Iceberg è salva. L'ambasciatore danese in Italia, Erik V. Lorenzen, ha infatti annunciato via Twitter che Iceberg tornerà nel nostro Paese.
Questa mattina personale della Polizia Municipale e della Guardia di Finanza si è recato nella sede del Comune in Piazza Cavalli. Il blitz si è svolto a seguito delle indagini che vedono 50 indagati fra i dipendenti di Palazzo Mercanti. I capi d'accusa sono falso, truffa e per alcuni anche peculato per aver utilizzato mezzi di servizio a scopi privati. Gli indagati secondo la Procura della Repubblica avrebbero timbrato il cartellino per poi recarsi fuori in orario d'ufficio a farsi i fatti propri; in palestra, a fare la spesa o altro.
Terzo colpo in soli due giorni a Parma. Dopo il furto di domenica mattina all'attività commerciale Amor di Patata, dove i ladri hanno infranto la vetrina del negozio asportando il registratore di cassa e quello della notte fra domenica e lunedì presso la sede del Campus universitario di via delle Scienze, dove ignoti si sono intrufolati all'interno degli uffici dello stabile del Palacampus forzando gli armadietti degli spogliatoi, e dopo aver infranto una finestra della Segreteria Golf sono riusciti ad entrare all'interno per rovistare alla ricerca di oggetti di valore, è toccato al Barino.
Nella nottata appena trascorsa, una volante della Polizia di Stato è intervenuta presso il locale a seguito di segnalazione di furto, dove ignoti, poco prima dell'intervento della volante, hanno asportato un tombino in ghisa dalla sede stradale e infranto la porta secondaria del locale, riuscendo ad accedere all'interno. Un volta dentro, hanno puntato al cassetto del registratore di cassa con all'interno contante per circa 300 Euro. Sono in corso le indagini per risalire ai responsabili.
Parma, 27 giugno 2017
Un caso di sepsi meningococcica è stato notificato nel tardo pomeriggio di martedì 20 giugno, al Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Azienda USL di Bologna. Colpita una signora di 36 anni residente a Casalecchio di Reno, ricoverata attualmente in Rianimazione all'Ospedale Maggiore in prognosi riservata. Immediate le misure di prevenzione. A tutti i contatti stretti della signora, una decina circa, e agli operatori sanitari che hanno trattato il caso, 22, è già stata somministrata la terapia antibiotica prevista in questi casi. La situazione è monitorata dagli operatori del Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Azienda USL di Bologna. In corso gli accertamenti di laboratorio per la tipizzazione del batterio. La signora si era recata al Pronto Soccorso dell'Ospedale Maggiore alle 21.08 del 19 giugno, con mal di gola e febbre, associati a malessere generale e capogiri ed è attualmente ricoverata nel reparto di Rianimazione.
La vaccinazione per la meningite di tipo B e C
La vaccinazione per la meningite di tipo B e C è obbligatoria, secondo quanto previsto dal recente Decreto del Ministero della Salute sulla prevenzione vaccinale, per i nati dal 2017. In Emilia-Romagna attualmente è prevista l'offerta attiva e gratuita per i nuovi nati e per le persone maggiormente a rischio per patologia (asplenia anatomica o funzionale, immunodeficienze congenite e acquisite, deficit dei fattori del complemento o deficit di properdina, emoglobinopatie, trapianto di midollo osseo) e per attività professionale. Le vaccinazioni sono gratuite anche per i residenti nella regione Toscana momentaneamente domiciliati in Emilia Romagna o, viceversa, ai residenti in Emilia Romagna che per motivi di lavoro o di studio soggiorneranno in Toscana. Sul sito web dell'Azienda www.ausl.bologna.it sono disponibili, inserendo nel campo di ricerca la voce vaccinazioni, i fogli informativi dei vaccini, stampati anche a CUP all'atto della prenotazione.