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Nel tardo pomeriggio di ieri, nel corso di mirati servizi volti a contrastare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti in città, personale della Sezione Narcotici della Squadra Mobile ha tratto in arresto H.A.J cittadino tunisino di anni 28.

Al termine di un servizio di osservazione scaturito da segnalazioni di alcuni cittadini residenti nella zona tra via Tignale del Garda e via Magenta lo straniero, che si aggirava con fare frettoloso e sospetto, è stato fermato dagli agenti e sottoposto a perquisizione personale. H.A.J. clandestino e con diversi precedenti specifici per droga nella cintola dei pantaloni occultava un panetto di 519 grammi di eroina, banconote di diverso taglio per un ammontare di 270 euro e diversi apparati telefonici cellulari. Anche la successiva perquisizione presso il domicilio dello stesso ha permesso di trovare grammi 14 di cocaina, nascosta all'interno di un barattolino di crema, e un bilancino elettronico di precisione.

Dopo le formalità di rito l'uomo è stato condotto in carcere.

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Nel tardo pomeriggio di ieri, martedì 16 maggio, un ragazzo di 14 anni di Medesano stava facendo il bagno nel fiume Taro nei pressi di Felegara assieme ad amici quando è scomparso all'improvviso. I compagni preoccupati hanno subito dato l'allarme. Carabinieri, Vigili del Fuoco Protezione Civile e 118 hanno iniziato subito le ricerche, purtroppo il corpo del giovane è stato ritrovato senza vita a poca distanza dal luogo della scomparsa.

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Avevano occultato la droga in un vano chiuso con una brugola, ricavato sotto il sedile anteriore.

Nel corso di mirati servizi volti a contrastare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti in città, personale della Squadra Mobile ha tratto in arresto K.J. e G.M., rispettivamente di anni 27 e 30, entrambi di nazionalità albanese.

Al termine di un prolungato servizio di osservazione e pedinamento, scaturito da segnalazioni di alcuni cittadini residenti nella zona di via Emilia Ovest, sono stati fermati a bordo di una autovettura Seat Ibiza, all'interno della quale avevano abilmente occultato un panetto di eroina del peso di 500 grammi complessivi sotto uno dei sedili anteriori dove avevano ricavato un vano, tagliando la stoffa e la gommapiuma, coperto da una placca in metallo, ricoperta con la medesima stoffa, apribile solo con una brugola.

Sono stati altresì sequestrati numerosi apparati telefonici cellulari e SIM utilizzati per mantenere i contatti con i clienti, nonché materiali utile al confezionamento dello stupefacente.

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Dopo lo scandalo seguito all'inchiesta Pasimafi, il Rettore dell'Università di Parma ha deciso di dimettersi. Loris Borghi è indagato per abuso d'ufficio per aver pilotato un concorso per far entrare in Università Massimo Allegri, braccio destro di Guido Fanelli.

La lettera di dimissioni 

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Terapia del dolore: "Stiamo facendo tutte le verifiche e non è a rischio la salute dei pazienti". Attivato un numero di telefono. Il neo direttore Maurizio Leccabue: "In alcuni casi non sono state applicate le procedure formali previste dalla legge, ma non ci sono problemi clinici". Il direttore generale dell'Ospedale di Parma Massimo Fabi: "L'Azienda è parte lesa, stiamo valutando i danni materiali e d'immagine subiti".

Parma, 11 maggio 2017

L'Azienda Ospedaliero-Universitaria comunica che il Comitato dei garanti ha accolto la richiesta del provvedimento disciplinare nei confronti di Guido Fanelli e di Massimo Allegri che pertanto sono sospesi per 3 anni dall'attività assistenziale svolta presso il reparto di 2° Anestesia rianimazione e terapia antalgica.
"Se le accuse saranno confermate – ha dichiarato il direttore generale dell'Ospedale di Parma Massimo Fabi – l'Azienda sanitaria si considera parte lesa in questa vicenda e sta valutando i danni materiali e d'immagine subiti, a tutela dei tantissimi operatori della sanità che tutti i giorni si impegnano con serietà e passione nel loro lavoro".
L'Azienda comunica inoltre che la nomina immediata, avvenuta di concerto con l'Università di Parma, di Maurizio Leccabue alla guida dell'unità operativa in qualità di direttore facente funzione ha garantito il pieno funzionamento del reparto e la presa in carico dei pazienti. Il dottor Leccabue ha incontrato il personale sanitario e gli specializzandi dei due servizi di anestesia dell'Ospedale Maggiore per ripartire con chiarezza e trasparenza. A cominciare da subito.
"Stiamo effettuando tutte le verifiche – spiega il dottor Leccabue – e possiamo affermare che non ci sono problemi clinici per i pazienti. Si è trattato, in alcuni casi, di mancato rispetto delle procedure formali previste dalla legge senza impatto sulla salute dei cittadini. Questo lo rimarco con decisione: "Non è in discussione la bontà dei farmaci, ma la procedura".

Per fornire ogni spiegazione ai pazienti l'Azienda Ospedaliero-Universitaria ha attivato un numero telefonico di riferimento cui risponderanno i medici individuati dal nuovo direttore dell'Unità operativa Maurizio Leccabue. (telefono: 334.6077 983).

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L'Università di Parma si esprime sulla presunta opposizione avvenuta nel 2016 alla richiesta di sospensione del Prof. Guido Fanelli avanzata dal Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.

Parma, 11 maggio 2017

Questo pomeriggio sono in corso gli inerrogatori dell'inchiesta Pasimafi, che vede coinvolte 19 persone tra dirigenti medici e imprenditori nel settore farmaceutico, 75 persone indagate, 17 aziende coinvolte in attività illecite. Il sistema di corruzione, secondo l'accusa, avrebbe avuto al centro il Prof. Guido Fanelli.

In relazione alla presunta opposizione dell'Università di Parma nel 2016 alla richiesta di sospensione del Prof. Guido Fanelli avanzata dal Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, l'Ateneo segnala che ciò non corrisponde al vero.

"La vicenda sollevata dalla Guardia di Finanza di Seregno a carico del prof. Fanelli nel 2016 era di tutt'altra natura, rispetto alle accuse formulate nell'indagine attualmente in corso. Si trattava di un'indagine che segnalava peraltro la mancata richiesta da parte di Fanelli del nulla osta al Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma per svolgere attività extra-istituzionali di natura culturale /scientifica /formativa (non libero-professionale) negli anni 2007-2012. In realtà tale nulla osta doveva essere richiesto al Rettore, essendo il prof. Fanelli un dipendente dell'Università: cosa che questi aveva regolarmente fatto, ottenendolo in tutti i casi richiesti dal 2007 al 2012." - spiega l'Università.

"Il 20 aprile 2016 la proposta di sospensione del prof. Fanelli avanzata dal Direttore Generale Fabi venne respinta all'unanimità dal Comitato dei Garanti, organo di garanzia nominato dall'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma d'intesa con l'Università, unico organo tenuto ad esprimersi su proposte di sospensione del Direttore Generale delle Aziende Ospedaliero-Universitarie nei confronti di docenti universitari in convenzione (Dlgs 517/1999, art. 5 comma 14). Pertanto non fu l'Università di Parma ad opporsi alla richiesta di sospensione avanzata dal DG Fabi, peraltro nemmeno possibile in quanto ente non deputato ad esprimersi su tali casi, bensì un parere negativo unanime dell'organo di garanzia sopracitato. Si è ritenuto doveroso riportare la verità dei fatti del 2016 in un momento in cui l'opinione pubblica, oggi, sta cercando di capire con esattezza che cosa stia accadendo circa una vicenda particolarmente complessa e dolorosa che riguarda la sanità a Parma." - conclude la nota.

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Arrestato dalla Polizia di Stato l'autore dei furti Blanco Cafè di Modena. Si era rifugiato in Romania. Il danno economico complessivo accusato dal titolare è superiore ai 30.000,00 euro.

Modena, 11 maggio 2017

È terminata l'8 maggio, con il suo arresto, la latitanza di uno dei responsabili dei furti presso il Blanco Cafè di via Vignolese 1084, preso di mira ben sette volte. 
Sono stati gli uomini della Squadra Mobile ad individuare V.D.S cittadino romeno ventenne che in occasione dell'ultimo furto, del 16 febbraio dello scorso anno, si era impossessato di 7.500,00 euro in valori, sigarette e gratta e vinci, avvalendosi di un complice e dell'utilizzo di un tombino.
Nello svolgimento delle indagini della Squadra Mobile, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica dott.ssa Katia Marino, è stato fondamentale l'apporto della Polizia Scientifica che ha rilevato un'impronta papillare che ha consentito insieme ad altre attività di riscontro di individuare l'uomo che annovera numerosi precedenti specifici.
L'ultimo tassello per la compiuta individuazione è arrivato grazie all'esame delle immagini riprese dal sistema di videosorveglianza interno. 
L'uomo dopo le scorribande modenesi si era recato in Romania dove, grazie anche al contributo della Polizia romena, è stato rintracciato, arrestato ed estradato. Condotto presso il carcere romano di Rebibbia e messo a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
Per le modalità di operative e l'utilizzo del tombino per infrangere la vetrata è il principale indiziato di ulteriori sei furti avvenuti sempre presso lo stesso Blanco Cafè: fatti sui cui la Sezione Reati contro il patrimonio della squadra Mobile sta indagando.
Il danno economico complessivo accusato dal titolare è superiore ai 30.000,00 euro.

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Aggredita dall'ex compagno, teme ritorsioni sull'uomo da parte del patrigno e chiama la Polizia Municipale: sequestrate le armi impropriamente detenute in casa.

Piacenza, 10 maggio 2017

L'intervento della Polizia Municipale è scattato alcuni giorni fa, quando al Comando è giunta la telefonata con cui una donna richiedeva l'intervento di una pattuglia, riferendo di essere stata picchiata dall'ex compagno che, nel frattempo, si era allontanato dalla casa nella zona dello Stradone Farnese.
La pattuglia allertata si è precipitata sul posto, mantenendo il contatto telefonico con la signora, che aveva spiegato agli agenti di essere disabile e di aver subito l'aggressione e i maltrattamenti da parte del compagno dal quale si era separata. Nel contempo, temeva la possibile reazione del proprio patrigno, detentore di fucili, nei confronti dell'ex compagno, qualora questi si fosse ripresentato.
Una volta raggiunta la signora, una piacentina di cinquantadue anni residente nei dintorni di Stradone Farnese, la pattuglia ha richiesto l'intervento del 118, che dopo le prime cure sul posto l'ha accompagnata all'ospedale perché in stato di shock.
Inoltre, una volta all'interno dell'abitazione gli agenti hanno verificato la presenza di tre fucili riposti in una teca priva di lucchetto. Dagli accertamenti svolti risultava che il proprietario delle armi da fuoco non aveva rinnovato il porto d'armi e che i fucili non erano custoditi in modo regolare: il proprietario, pertanto, veniva denunciato all'Autorità Giudiziaria. Non si è invece proceduto nei confronti dell'ex compagno della signora, dal momento che la donna si è riservata di sporgere querela nei confronti dell'ex.

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Provvedimenti d'urgenza in considerazione delle gravi accuse emerse dall'inchiesta coordinata dalla Procura di Parma che ha portato all'arresto di 19 persone tra dirigenti medici e imprenditori nel settore farmaceutico. 

Parma, 9 marzo 2017

La maxi operazione scattata ieri ha portato all'arresto di 19 persone tra dirigenti medici e imprenditori nel settore farmaceutico, 75 persone indagate, 17 aziende coinvolte in attività illecite e il sequestro di due società e di circa 500.000 euro
A seguito dell'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica e condotta dai Nas Carabinieri di Parma la Direzione dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria comunica di aver avviato tutte le procedure per sospendere i sanitari coinvolti Guido Fanelli e Massimo Allegri dall'attività assistenziale con conseguente sospensione dello stipendio. Al fine di garantire la continuità di cura e il funzionamento del reparto ha affidato la direzione dell'Unità Operativa 2° anestesia, rianimazione e terapia antalgica al dottor Maurizio Leccabue.
La direzione aziendale attende fiduciosa la conclusione dell'indagine e si riserva in futuro di valutare la possibilità di dichiararsi parte lesa in un eventuale procedimento.

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Coinvolte 19 persone tra dirigenti medici e imprenditori nel settore farmaceutico, 75 persone indagate, 17 aziende coinvolte in attività illecite e il sequestro di due società.

Parma, 8 maggio 2017

La maxi operazione scattata alle prime ore di questa mattina ha portato all'arresto di 19 persone tra dirigenti medici e imprenditori nel settore farmaceutico, 75 persone indagate, 17 aziende coinvolte in attività illecite e il sequestro di due società e di circa 500.000 euro. L'operazione, ribattezzata 'Pasimafi', condotta dai Carabinieri del Nas di Parma in seguito a un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale della città emiliana ha coinvolto oltre 200 militari del Comando per la Tutela della Salute e dei comandi provinciali di 7 Regioni - Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana, Umbria e Lazio.

Sono in corso d'esecuzione, inoltre, 52 perquisizioni presso le abitazioni dei professionisti coinvolti nella vicenda e presso le sedi di importanti società e note aziende farmaceutiche. I reati contestati sono quelli di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al riciclaggio attraverso la commissione di abuso d'ufficio, peculato, truffa aggravata e trasferimento fraudolento di valori.

Tra le persone di Parma coinvolte risultano il prof. Guido Fanelli, direttore della Seconda Anestesia del Maggiore e docente universitario e Massimo Allegri, dirigente della Seconda Anestesia. Ugo Grondelli, Marcello Grondelli, amministratore delegato dell'azienda Spindial Spa di Lemignano di Collecchio, Giuseppe Vannucci, agente di commercio e amministratore della società Appmed srl.

Pubblicato in Cronaca Parma
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