Si tratta dell'Ozempic, un preparato iniettabile per chi soffre di diabete mellito di tipo 2, e che ha tra gli effetti collaterali quello di far perdere peso rapidamente; il risultato si può notare su parecchi VIP e influencer che appaiono magicamente dimagriti in poco tempo, tanto da far coniare il termine "Ozempic face", che identifica lo svuotamento di viso e collo e la flaccidità cutanea che si verificano a causa del rapido calo ponderale - e che spesso portano il paziente nello studio del medico estetico per farsi iniettare del filler e correggere le rugosità createsi.
Un fenomeno che ovviamente non ha mancato di suscitare indignazione, non solo per i danni che può apportare alla salute di chi abusa di una terapia che non necessita, ma soprattutto in virtù del fatto che la conseguenza di questo utilizzo massiccio è la carenza del medicinale per chi è veramente malato e ha bisogno di accedere alle cure.
Il farmaco
Il principio attivo di questo farmaco è il semaglutìde ed è stato brevettato dalla casa farmaceutica danese Novo Nordisk; si somministra con iniezioni sottocutanee nell’adipe addominale e rientra nella categoria farmacologica degli "agonisti del recettore GLP-1" (glucagon-like peptide-1), un ormone prodotto dall’intestino che stimola la secrezione di insulina.
In pratica il medicinale aiuta il pancreas a rilasciare la giusta dose di ormone insulinico ad ogni pasto, così da contrastare più efficacemente i picchi glicemici.
L’impiego di questo rimedio antidiabete anche per la perdita di peso nasce dal fatto che la molecola, imitando il comportamento dell’ormone GLP-1, ha la capacità di rallentare lo svuotamento gastrico in seguito all’assunzione di cibo e ridurre di conseguenza l’appetito mediante l’invio di segnali di sazietà al cervello.
Quando nei test clinici e nell’impiego tra la popolazione sono stati notati questi effetti, alcuni medici hanno iniziato a prescrivere l’Ozempic come rimedio contro l’obesità severa nella modalità che in medicina viene chiamata "off label", cioè per trattare problemi di salute diversi da quelli per cui era stato sviluppato in origine il principio attivo.
Da qui, la moda diffusa da alcuni personaggi dello spettacolo, di utilizzarlo per dimagrimenti lampo e che ha portato l'azienda produttrice a comunicare la scarsità di prodotto, con il rischio di diventare introvabile sugli scaffali delle farmacie. La stessa AIFA in Italia aveva diffuso nel 2023 una nota informativa relativamente alla "carenza di Ozempic® (semaglutìde) soluzione iniettabile in penna preriempita".
Per ovviare a questo problema, Novo Nordisk ha fatto domanda di autorizzazione per un nuovo farmaco che si chiama Wegovy e che è sostanzialmente l’Ozempic, ma con un dosaggio più alto e realizzato appositamente come rimedio contro l’obesità.
Effetti collaterali:
Assumere un farmaco che serve a tenere sotto controllo il diabete per altri fini non previsti può essere pericoloso.
Tra gli effetti più comuni troviamo la nausea, insieme a vomito, diarrea e dolori addominali. Ma sono stati riportati eventi avversi anche piuttosto seri, quali ipoglicemia, tachicardia, pancreatite acuta (anche a bassi dosaggi), ostruzione intestinale, paresi dello stomaco, nebbia mentale e problematiche psichiche relative a comportamenti di autolesionismo, fino alla comparsa di pensieri di suicidio (quest'ultima non ancora confermata da studi più recenti).
In seguito ai risultati su animali di laboratorio, sono anche stati avanzati sospetti per un aumento del rischio di cancro alla tiroide dopo anni di utilizzo. In più, gli effetti avversi della semaglutìde su persone sane - senza diabete di tipo 2 o obesità - non sono stati ancora indagati.
Come abbiamo detto, tra gli effetti secondari compare anche la perdita di peso, ma le autorità regolatorie non lo hanno ancora approvato per un utilizzo di questo tipo, neanche nei pazienti con una diagnosi clinica di obesità. Il farmaco viene comunque prescritto dagli specialisti, ma la terapia dovrebbe sempre essere seguita sotto attenta supervisione medica.
Per molti pazienti obesi e a rischio elevato di malattie cardiovascolari, diabete e malattie renali, molto probabilmente i benefici superano i rischi, almeno a breve termine; per tutti gli altri assolutamente no.
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