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Quarto rapporto Osservatorio Cittadini e disabilità: l’inclusione dei disabili è un traguardo ancora lontano In evidenza

Scritto da Giuseppe Storti

Di Giuseppe Storti (Quotidianoweb.it)  Roma, 5 dicembre 2024 - Le nude cifre, si sa non sono smentibili.

Rappresentano in maniera spesso anche brutale la pura realtà dei fatti e delle cose. Il quarto rapporto dell’Osservatorio Cittadini e disabilità, basato su di una indagine della società di ricerca statistica Swg, fornisce un quadro a dir poco preoccupante della situazione nel Bel Paese nei riguardi dei cittadini diversamente abili, soprattutto alla luce della percezione dell’opinione pubblica sul tema.

Analizzando i dati riportati nel rapporto, si rileva che il 45% degli italiani ritiene che lo Stato non faccia abbastanza per l’inclusione dei cittadini diversamente abili, mentre il 30% ritiene che le azioni messe in campo dal governo siano positive. Inoltre, la maggioranza dei cittadini ritiene che non si sia fatto abbastanza per far conoscere la legge quadro sulla disabilità. Così come i decreti attuativi della stessa normativa messa in campo dal Ministero della disabilità non sono ancora conosciuti dai cittadini interessati per una scarsa attività di comunicazione degli effetti e delle loro ricadute sul benessere sociale.

A tre anni dal primo Osservatorio la tematica più ricorrente in senso negativo è quella della mancata inclusione. Il giudizio è negativo per il 71% degli intervistati. Tutti all’unisono ritengono che lo Stato non faccia granché per garantire la piena integrazione dei diversamente abili. Ma i cittadini non si autoassolvono. Infatti, per il 68% sono gli stessi cittadini che non fanno nulla o poco per garantire la partecipazione paritaria delle persone con disabilità. I dati sono ancora più negativi rispetto al 2021. Un vero e proprio atto d’accusa verso le istituzioni centrali e quelle locali. Ma sia anche verso sé stessi.

Si riscontra dalle risposte date al focus, una scarsa attenzione, forse è più esatto scrivere, una carenza di sensibilità da parte della società, nei riguardi della disabilità. Gli altri temi: la vita indipendente, e il dopo di noi, vengono ritenuti residuali, ovvero non prioritari.

La sensibilizzazione cresce verso le tematiche della inclusione lavorativa, e verso la dirimente questione delle barriere architettoniche: vera croce di chi ha difficoltà nella deambulazione; con le grandi città italiane che si trasformano in gigantesche barriere architettoniche, che impediscono o aggravano la mobilità dei disabili, e la loro piena partecipazione alla vita sociale.

Violando a più riprese la costituzione e in particolare quel fondamentale diritto alla pari dignità sociale garantito a tutti i cittadini senza alcuna distinzione di genere o di condizione personali e sociali.

In generale occorre dire che le diseguaglianze presenti in maniera massiccia nel nostro Paese, sono un autentico schiaffo alla democrazia. È chiaro però che le belle parole non servono a nulla. Occorrerebbero più fatti, che però al momento mancano. Altro tema di grande rilevanza è la pratica sportiva dei disabili. In merito si riscontra un 47% di giudizio positivo. Sul tema ha giovato l’evento delle Paralimpiadi 2024 come fattore importante di conoscenza e di consapevolezza delle grandi imprese realizzate dagli atleti italiani.

Altri temi come quelli della scuola, della assistenza sanitaria e sociale, la tutela giuridica e la riabilitazione, restano stabili nei giudizi dei cittadini interpellati. 43% e 38% di giudizi positivi. Infine, si riscontra una tendenza generale da parte dei cittadini, ed in qualche caso anche delle istituzioni al pregiudizio, all’indifferenza, e alla discriminazione.

Le problematiche della disabilità riguardano il 15% degli italiani. In questo ambito crescono le famiglie in condizioni di povertà con una o più persone con disabilità in famiglia, con tutte le conseguenze che possono derivare.

Il rapporto è stato presentato nei giorni scorsi nel corso della cerimonia conclusiva del premio giornalistico Bomprezzi Capulli. Il Premio giornalistico nazionale, nel decimo anniversario della sua scomparsa, ricorda la figura di Franco Bomprezzi, pioniere del racconto del mondo della disabilità e dell’inclusione. Ad esso si affianca il concorso dedicato al giornalismo positivo in ricordo della giornalista del Tg2 Maria Grazia Capulli, ideatrice e conduttrice della rubrica televisiva “Tutto il Bello che c’è” su Raidue.

In definitiva ciò che emerge dal focus è l’amara verità di una società che ancora non ha preso coscienza dei diritti delle persone con disabilità. Inoltre, c’è un giudizio unanime sulla scarsa efficacia delle politiche governative in materia. Di contro c’è il grande disagio manifestato dalle famiglie dei disabili, spesso lasciate sole con i gravosi problemi quotidiani da affrontare.

Sul tema della disabilità di recente è intervenuto con un forte messaggio il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per cui “i diritti dei disabili sono la misura di civiltà di un popolo”.

Al momento però a giudicare dagli esiti del focus della Swg il grado di civiltà del popolo italiano in materia di inclusione sociale dei diversamente abili lascia molto a desiderare.

Foto copertina: credits dal web

 

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