Per aiutare i ragazzi a capire che le sostanze alcoliche sono un grave fattore di rischio per la propria salute, le Azienda sanitarie di Modena e l'Ufficio Scolastico provinciale organizzano in aprile, mese nazionale della prevenzione alcologica, una campagna che coinvolge in maniera specifica il mondo della scuola.
La campagna, rivolta alle scuole secondarie di I e II grado della provincia di Modena, mette in guardia dall'alcol come fattore di rischio per i giovani, evidenziando la raccomandazione dell'Organizzazione mondiale della sanità sulla totale astensione dal consumo fino a sedici anni, poiché l'organismo non è ancora in grado di metabolizzare in modo adeguato la sostanza: fino a questa età viene considerato un comportamento a rischio anche il consumo di una sola bevanda alcolica durante l'anno.
La scuola è il luogo più idoneo per indirizzare messaggi di prevenzione perché ha la straordinaria caratteristica di riunire al proprio interno la generazione adulta e quella giovane. Sono previste attività e iniziative differenziate per i diversi destinatari. Gli eventi rivolti agli studenti, principalmente laboratori didattici, saranno coordinati dal personale sanitario e organizzati con la collaborazione dei docenti. Molte delle iniziative sono condotte attraverso la "peer education" ("educazione tra pari"), un metodo d'intervento tra i più efficaci nell'ambito della promozione della salute e nella prevenzione dei comportamenti a rischio. In pratica saranno alcuni ragazzi, opportunamente formati, a gestire le attività educative con i loro pari. I dati sul consumo di alcolici
- I DATI DEL CONSUMO A MODENA -
In provincia di Modena, lo studio Passi (il sistema di monitoraggio della salute della popolazione che effettua analisi a campione per l'Azienda Usl) stima che siano circa 325mila le persone tra 18 e 69 anni che consumano regolarmente bevande alcoliche. La salute del 24% di loro sarebbe seriamente a rischio. La classe d'età più interessata da modalità di consumo "a rischio" di bevande alcoliche è proprio quella dei giovani (48% dei 18-24enni). Un dato allarmante, che non può essere in alcun modo sottovalutato. L'alcol, infatti, è uno dei principali 'fattori di rischio' per la salute, soprattutto nei minorenni che sono più vulnerabili ai suoi effetti negativi e facilmente condizionabili ad assumere 'cattive abitudini'. Secondo le ultime statistiche, in Europa, l'iniziazione al consumo di bevande alcoliche avviene in media intorno ai 12 anni. L'Italia, insieme all'Inghilterra, è il paese europeo in cui l'età media di iniziazione all'alcol è più precoce (11 anni circa). Dai dati Istat relativi al 2012 emerge, inoltre, che in Italia il consumo di sostanze alcoliche considerato "a rischio" coinvolge l'11,9% dei ragazzi d'età compresa tra 11 e 15 anni, senza differenze evidenti di genere. Tra i 14-17enni chi consuma bevande alcoliche "fuori pasto" è passato dal 15% del 2001 al 19% del 2011. A livello regionale, l'indagine HBSC (Health Behaviour in School-aged Children) del 2010 ha dimostrato che già dopo gli 11 anni molti giovani hanno un rapporto "alterato" con l'alcol (il 5% degli undicenni e il 25% dei quindicenni). Comportamenti estremamente dannosi, come il "binge drinking" (dall'inglese 'binge', baldoria o abbuffata e 'drinking', bere), interesserebbero il 38% dei ragazzi e il 24% delle ragazze di 15 anni. La prima ubriacatura, invece, arriva mediamente a 14 anni.
Le iniziative sono state presentate lo scorso 25 marzo, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Mariella Martini (Direttore generale Azienda USL Modena), Silvia Menabue (Dirigente Ufficio Scolastico Regionale per l'Emilia-Romagna - Uff. XII-Ambito territoriale per la provincia di Modena), Maria Grazia Roversi (Provincia di Modena), Francesca Maletti (Assessore Politiche sociali, sanitarie e abitative Comune di Modena), Giuseppe Fattori (Responsabile Programma territoriale "Comunicazione e Promozione della Salute"), Fabrizio Starace (Direttore Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche - Azienda USL Modena), Claudio Annovi (Direttore Dipendenze Patologiche area sud Azienda USL Modena, Responsabile del progetto interaziendale "Alcol"), Maria Corvese (Settore Dipendenze Patologiche - Azienda USL Modena, Referente progetto "Prevenzione disturbi alcolcorrelati e Scuole libere dall'alcol").