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Domenica, 08 Luglio 2018 08:03

L’ultima zampata di Marchionne?

All'orizzonte una alleanza strategica tra FCA e Hiundai che porterebbe il nuovo gruppo a svettare sul mondo dell'automotive. A tecnologia e centri di ricerca coreana si affiancherebbe l'appeal dei marchi FCA.

di Lamberto Colla Parma 8 luglio 2018 -

Si chiude il sipario per Sergio Marchionne alla guida di FCA. Sarà il 2019 l'anno che segnerà la fine dell'era Marchionne, ma c'è da esserne certi, l'originale AD italo - canadese riuscirà a sorprendere tutti con una uscita di scena eclatante, da prima donna del palcoscenico. Intanto, come promesso a gennaio scorso, è riuscito a azzerare il debito del gruppo, annunciando una posizione netta industriale positiva.

Non ha mai fatto segreti di essere interessato a una fusione con GM, alla cui guida c'è saldamente quella Mary Barra, che dall'alto dei suoi quasi 23 milioni annui di stipendio, guarda tutti i CEO dall'alto al basso. Una fusione che molto probabilmente avrebbe fatto molto piacere anche allo stesso Trump. Un invito a "cena" per ora sempre declinato dalla "Signora" di Detroit che in tutta risposta, lo scorso anno, decise di cedere Opel ai francesi di PSA.

Nelle ultime ore invece sembra più plausibile l'ipotesi di un interessamento di Hiundai.

Alcuni rumors indicavano, già un anno fa, la possibilità di alleanze nel segno delle tecnologie a idrogeno, piuttosto che a una, poco convincente, ipotesi di trasferimento al colosso coreano del solo marchio JEEP.

Col passare delle ore invece si starebbe concretizzando l'idea di una acquisizione da parte del gruppo di Seoul (quinto mondiale nell'automotive) di FCA, che invece sta guidando le classifiche per valore.

Hiundai, che controlla anche Kia, è un mega gruppo multisettoriale che controlla diverse risorse strategiche per una impresa automobilistica. Oltre alla forte capacità di accedere a delle ingenti risorse finanziarie, Hiundai, ha accesso diretto a tecnologie di punta (robot industriali ed elettronica, ad esempio) e persino a materie prime come l'acciaio. Hyundai Steel, infatti, è una vera e propria major dell'acciaio, quindi partner chiave per una industria automobilistica.

Se da parte coreana c'è valore finanziario e una alta gamma di proposte, soprattutto del segmento SUV, Hiundai sconta invece un minor appeal dei propri prodotti che invece riceverebbe in dote da FCA grazie ai marchi , Alfa Romeo, Jeep e Maserati ad esempio.

Insomma, per quello che era una realtà automobilistica tutta italiana, oggi invece con sedi a Londra e in Olanda, si prospetta una nuova e florida stagione che potrebbe coincidere con il passaggio di consegne tra Sergio Marchionne, che anche recentemente ha dichiarato di essere stanco, e il suo successore di cui si saprà il nome solo nel 2019.

Unico neo è che i soldi dei contribuenti italiani, sin dai tempi della "prima rottamazione" sono finiti nelle tasche altrui e non son serviti per creare occupazione e benessere nazionale.

Chissà che presto o tardi torni di moda l'orgoglio nazionale!

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(Foto Quirinale - 2016- presentazione della nuova Giulia al presidente della Repubblica)

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Editoriale: - Prima l'Italia! - Lattiero caseari. STOP al latte SPOT! Formaggi DOP stazionari - Farm Run - Una spettacolare festa dello sport  - Segnalata la prima infezione umana da virus Keystone -

Anno 17 - n° 26 01 luglio 2018
1.1 editoriale
Prima l'Italia!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. STOP al latte SPOT! Formaggi DOP stazionari
3.1 conflupo - progetto life Progetto LIFE "ConfluPO". Migliora Habitat e faunistica
4.1 sport e natura Farm Run - Una spettacolare festa dello sport
5.1 sicurezza alimentare Frodi alimentari e biodiversità. Se ne è discusso da "Medici" a Montecchio Emilia.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Prezzi ancora in flessione
7.1 Pizza e champagne Pizza e Champagne, che connubio! A ogni pizza il suo champagne.
8.1 spumanti C'è fermento in città!
9.1 salute e benessere Segnalata la prima infezione umana da virus Keystone
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Domenica, 01 Luglio 2018 09:03

Prima l’Italia!

5 milioni di italiani vivono in condizione di povertà assoluta. Un record di cui avremmo fatto a meno. Per il Codacons, quelli riportati dall' Istat sono "numeri da Terzo mondo, indegni di un Paese civile".

di Lamberto Colla Parma 1 luglio 2018 -

Molto ci sarebbe da scrivere sulla maleducazione e supponenza di Emmanuel Macron e, a dire il vero, dell'establishment dei "galletti", ma i dati sulla povertà assoluta, diffusi dall'Istat nei giorni scorsi, meritano una riflessione.

Il risultato delle politiche d'Austerity e l'immobilismo su fronti alternativi di politica economica e sociale, nonostante la favorevole congiuntura economica degli ultimi 4 anni (prezzo del petrolio ai minimi, tassi di interesse addirittura sotto zero, intervento della BCE con il QE - uno strumento non convenzionale di politica monetaria che verrà meno a fine anno) hanno portato sempre più il Paese verso il collasso.

5 milioni di poveri assoluti sono un record che non avremmo mai voluto registrare per il 2017.
L'incidenza della povertà assoluta è del 6,9% per le famiglie (era 6,3% nel 2016) e dell'8,4% per gli individui (da 7,9%). Entrambi i valori sono i più alti della serie storica. Nell'ultimo decennio, insomma, l'esercito dei poveri in Italia è più che raddoppiato investendo anche i più giovani.

Mai così dal 2005, nonostante le entusiastiche dichiarazioni di Gentiloni e Renzi che si gongolavano, aggiudicandosi la responsabilità della crescita di PIL (peraltro ultimi in UE per crescita) e dei posti di lavoro (precarietà e sotto retribuzione a go-go) l'economia reale non è riuscita a distribuire quel poco di ricchezza che , a fatica, è riuscita a generare, soprattutto con l'esportazione.

Come c'era da attendersi, la povertà è diversamente collocata sull'intera penisola. La Regione con la più alta incidenza di povertà assoluta è la Calabria con il 35,3%, seguita da Sicilia (29,0%), Basilicata (21,8%) e Puglia (21,6%). Al contrario il record positivo è assegnato alla Valle d'Aosta (4,4%) seguita da Emilia Romagna (4,6%), Trentino Alto Adige (4,9%), Lombardia (5,5%) e Toscana (5,9%).

E' stato un fulmine a ciel sereno la notizia dell'ISTAT.
Non che la percezione delle condizioni della nostra società fossero positive ma la speranza, che i miseri dati macroeconomici avessero avuto un minimo impatto sociale, c'era comunque.

E invece niente!
Anzi la situazione è peggiorata e peggiorerà ancora quando verrà meno l'"ombrello atomico" della BCE (Quantitative Easing) e i tassi di interesse torneranno a crescere e con essi lo spread obbligando i nostri Governi a misure drastiche.

Per il Codacons, quelli riportati dall' Istat sono "numeri da Terzo mondo, indegni di un Paese civile". La responsabilità – aggiunge il presidente Carlo Rienzi – "è da attribuire alla classe politica, che non ha saputo adottare negli ultimi anni misure realmente in grado di combattere l'impoverimento delle famiglie e sostenere il Mezzogiorno, portando le regioni del Sud a livelli di povertà pericolosamente vicini a quelli della Grecia".

E allora avanti "ragazzi", una nuova politica per l'Italia e gli italiani non è più rimandabile!

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Editoriale: - Ma che splendidi alleati (4) - Lattiero caseari. Alle stelle il latte spot. - #FARM RUN. Le novità 2018 presentate a "Il Noce" - Ilaria Bertinelli, la "cuoca poliglotta," ovvero come fare di necessità virtù. - Cereali e dintorni. In calo le previsioni di grano.
SOMMARIO Anno 17 - n° 24 17 giugno 2018
1.1 editoriale
Ma che splendidi alleati (4)
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Alle stelle il latte spot.
3.1 sport all'aria aperta #FARM RUN. Le novità 2018 presentate a "Il Noce"
4.1 diete speciali Ilaria Bertinelli, la "cuoca poliglotta," ovvero come fare di necessità virtù.
5.1 salute e benessere Integratore alimentare ritirato in via precauzionale
5.2 Farm Run Le antiche Terme di Salsomaggiore e Tabiano per il terzo anno saranno al fianco della Farm Run
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. L'incertezza non tende a attenuarsi.
7.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. In calo le previsioni di grano.
8.1 crisi idrica Fabbisogno idrico e crisi. Nuovo summit al Consorzio di Bonifica Parmense
8.2 salute e benessere Un buon motivo per bere il caffè
9.1 BRANDS Ipsos: il Parmigiano Reggiano è il primo marchio DOP al mondo per influenza
10.1 ospitalita' sport FARM RUN #FARM RUN. L'ospitalità si chiama INC Hotels
10.2 enogastronomia Serata Stellata a Arte & Gusto di Parma
11.1 miele Sull'appennino bolognese il polo di produzione di miele più grande d'Europa,
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Domenica, 17 Giugno 2018 09:09

Ma che splendidi alleati (4)

Ipocrisia dominante e scellerati attacchi a una nazione "amica". Questa è l'europa degli "Antipopulisti" dei leader, stupidi e arroganti, dell' "Europa che non c'é", parafrasando la canzone di Edoardo Bannato, "L'isola che non c'è".

di Lamberto Colla Parma 17 giugno 2018 -

E' stato sufficiente un commento, appropriato e assolutamente elegante, del portavoce Attal del presidente francese Emmanuel Macron per ricompattare tutta l'Italia, per di più orfana della nazionale di calcio che è il vero e quasi unico collante dell'unità d'Italia.

"Vomitevole" è la parola utilizzata da Attal nei confronti del Governo Italiano in occasione del caso "Aquarius". Il suo primo pensiero, ha dichiarato nell'intervista televisiva, è verso le donne incinta e i bambini ospiti della nave "respinta" nel mediterraneo.

E' certamente lo stesso pensiero che hanno avuto i gendarmi francesi, lo scorso febbraio, meno di 120 giorni fa, quando avrebbero avuto l'occasione di salvare una madre incinta, pronta al parto, e invece venne respinta alla frontiera di Bardonecchia. La donna, colpita anche da una massa tumorale che le impediva di ben respirare, è infine morta, un mese dopo, all'ospedale di Torino dove era stata portata d'urgenza.

"Abbiamo soccorso la signora che era in evidente stato di difficoltà non solo per la gravidanza ma anche per una voluminosa massa tumorale che non le consentiva di respirare bene. Tutti i giorni i gendarmi francesi respingono donne, bambini e malati senza guardare in faccia a nessuno. Spesso mandano indietro anche persone con tutti i documenti in regola, attaccandosi a dei cavilli." Parlava così, ai mircofoni di Radio Capital Paolo Narcisi, presidente dell'associazione Rainbow4Africa che aiuta i migranti che vengono bloccati al confine con la Francia mentre tentano di passare.

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Pochi giorni dopo il decesso della donna, non paghi della loro fama e "Humanitè", cinque agenti delle dogane francesi hanno fatto irruzione armati in una sala della stazione di Bardonecchia, al confine tra Italia e Francia, costringendo un migrante nigeriano, sospettato di essere uno spacciatore, a sottoporsi al test delle urine.

"Legalitè e humanitè" sono sempre al primo posto tra i pensieri francesi; questo è evidente. Così come, correva l'anno 2011, quando la Francia attaccò, peraltro senza alcuna autorizzazione internazionale, Gheddafi per impadronirsi del petrolio libico gettando nel caos la Libia. Le conseguenze di quella scelta scellerata sono ancora visibili.

Infine un "promemoria" anche alla Spagna che ha dimenticato di contare i proiettili sparati contro i tentativi dei migranti di calpestare le loro coste. Era il 3 ottobre 2005 quando il premier socialista spagnolo Zapatero diede ordine di presidiare le coste e sparare ai migranti. Cinque morti e un centinaio di feriti.

In conclusione, giusto per sottolineare l'ipocrisia politica che attraversa tutta l'europa, certa politica italiana compresa, mentre tutti si preoccupavano delle condizioni dei migranti ospitati nella nave Aquarius, che certamente non una "carretta dei mari", assistiti da medici e riforniti di viveri, l'ennesima tragedia del mare, con decine di migranti affogati in prossimità delle coste africane finisce fra le brevi di cronaca così come i circa 1000 sbarcati a Catania (due già morti) e salvati da 7 operazioni della Guardia Costiera.

L' "Europa che non c'é" - Ma che splendidi alleati!


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(Foto Presidenza del Consiglio - http://www.governo.it/media/il-presidente-del-consiglio-conte-al-vertice-g7-canada/9525 )

(Bennato: https://youtu.be/HypyE4wHGgY )

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Editoriale: - Che confusione! Peggio il PD o la NATO? - Lattiero caseari. Impennata del latte - Le nocciole Mortarella nel regno della mortadella - Farm Run 2018 - Invito a partecipare alla conferenza stampa di Presentazione - Cereali e dintorni. Perdura l'incertezza sui mercati, C.V.D.

SOMMARIO Anno 17 - n° 23 10 giugno 2018
1.1 editoriale
Che confusione! Peggio il PD o la NATO?
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Impennata del latte.
3.1 Nocciole a FICO Le nocciole Mortarella nel regno della mortadella
4.1 Sport e benessere Farm Run 2018 - Invito a partecipare alla conferenza stampa di Presentazione
5.1 Farm Run "La Barchetta" conferma l'ospitalità per gli atleti della #FARM RUN
5.2 Farm Run Prosciutteria & Wine Ponterecchio è pronto per accogliere gli atleti della #FarmRun 2018
5.3 Farm Run Il ristorante Parma Rotta affiancherà la #FarmRun anche quest'anno con una sorpresa per gli atleti e accompagnatori.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Perdura l'incertezza sui mercati.
7.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Perdura l'incertezza sui mercati, C.V.D.
8.1 allerta alimentare Allerta Alimentare - Insalate miste provenienti dall'Italia contaminate con salmonella enterica.
8.2 lambrusco Alla Cantina Paltrinieri primo appuntamento di Rosso Rubino
9.1 city of gastronomy City of Gastronomy Festival - le foto
9.2 sport e benessere #FARM RUN 2018. Il Parmigiano Reggiano è main sponsor
10.1 consumi alimentari Consumi - Italia spaccata
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Domenica, 10 Giugno 2018 07:08

Che confusione! Peggio il PD o la NATO?

Le crisi identitarie ormai sono un malessere che contamina tutti, dal PD alla NATO attraversando anche i partiti tradizionali. La confusione e la banalizzazione sono i temi dominanti dell'attualità.

di Lamberto Colla Parma 10 giugno 2018 -

In attesa di poter disporre di elementi utili per giudicare il comportamento del nuovo, quanto originale, Governo Conte, non possiamo non rilevare come da parte delle "sinistre" gli attacchi siano violenti e quasi sempre imperniati sulla questione "democratica".

Una volta l'accusa è di essere una compagine di Governo con al suo interno elementi "fascisti" e un'altra volta il PD si erge a ultimo baluardo della resistenza democratica. Il segretario reggente e ex Ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina così si esprimeva lo scorso 1 giugno: "Noi saremo l'alternativa. Noi popolari alternativi ai populisti. Noi europeisti alternativi ai nazionalisti. Serve un nuovo patriottismo democratico per battere gli estremisti. Noi siamo il popolo, noi siamo il popolo!"

Stesse corde toccate durante la discussione sulla fiducia al Governo dove l'apice fu raggiunto da Graziano Del Rio. Il filosofo Diego Fusaro, la cui collocazione "marxista" è nota a tutti, così commentò questo ennesimo sproloquio di un alto rappresentante dell'ex governo:

""Piersanti si chiamava, Piersanti!". In questo disperato e disperante grido di Graziano Delrio è racchiusa tutta la pochezza, tutta l'impotenza, tutta l'insignificanza, tutta l'irrilevanza delle sinistre. Che letteralmente nulla hanno più da dire. Esse hanno tradito i lavoratori per difendere i dominanti, hanno abbandonato la lotta contro l'imperialismo per appoggiare l'imperialismo stesso. Esse pensano di essere la soluzione al problema. E invece sono il problema stesso."

DiegoFusaro-Post_su_DelRio.png

 

Per meglio identificare la figura di Fusaro, già nel novembre del 2014,, di sé stesso diceva: "Mi muovo nel solco della tradizione dialettica Hegel-Marx: dalla parte del lavoro contro il capitale, dalla parte dell'umanità contro le merci. Poi se uno è confuso, che sia di destra, sinistra o centro, è un problema suo".

A quanto pare di confusione identitaria è piena l'Italia così come il resto mondo che dal giorno del crollo del muro di Berlino non ha più trovato riferimenti chiari, sia nell'ambito dei valori (di destra o di sinistra come era all'epoca dei due blocchi) sia nell'ambito dell'identificazione dei nemici e degli amici, consentendo così all'allargarsi di posizioni estremiste e radicali in ogni parte del mondo.

E in questo stato confusionale diffuso, qui in Europa, buona parte della responsabilità della crisi Ucraina / Russia la si deve alla NATO e alla sua ingorda velleità espansiva verso est. Una minaccia per la Russia che Putin non ha più potuto tollerare a causa della estrema riduzione della zona franca di sicurezza a a "difesa" di Mosca. Una situazione di tensione internazionale alla quale si aggiungeva la questione tutta interna che vedeva la Crimea (regione ucraina dal 1954) opporsi alla scelta di passare nel blocco occidentale.

Una posizione antica, tant'è che la decisione del leader sovietico Nikita Chruščёv del 1954 è stata permanentemente osteggiata da gran parte della popolazione di origine russa.

Da qui la guerra civile ucraina e le sanzioni verso la Russia volute e mantenute dalla NATO ma i cui riflessi economici negativi ricadono prevalentemente sull'Unione Europea.

Comunque, nessuno del mondo occidentale si sdegnò quando,nel 1995, le forze speciali ucraine (SBU) e le forze armate ucraine (ZSU) sbarcarono in Crimea, a Sebastopoli, per ristabilire «la legge e l'ordine dell'Ucraina» prendendo con la forza la sede del Consiglio Supremo della Repubblica, nel quale si trovava il quartier generale del Presidente in carica della Crimea, Yuriy Meshkov, e chiesero che gli venisse consegnato.

Insomma oggi il PD fa opposizione dura alle ipotetiche intenzioni di un Governo che ancora deve partire e la NATO continua nel voler espandersi a EST nonostante gli accordi del 1992 e soprattutto in contraddizione con la sua istituzione che era di Difesa e non certo espansiva.

NATO prima e dopo

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Editoriale: - Habemus Imperium! - Scandali d'oltralpe - Lattiero caseari. Latte spot e burro in costante crescita. - Diga di Mignano - La visita del Prefetto - Cereali e dintorni. Continua la "Guerra Fredda" dei dazi, ma non solo. - Bacino PO - sottoscritta l'intesa che rafforza la pianificazione strategica.

SOMMARIO
Anno 17 - n° 22 3 giugno 2018
1.1 editoriale - Habemus Imperium!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot e burro in costante crescita.
3.1 VINO E SCANDALI Scandali d'oltralpe
4.1 Sport e benessere L'Osteria del Teatro in campo con la #FarmRun 2018.
4.2 Sport e benessere L'Osteria dei Servi "Tifa" #FarmRun 2018.
4.3 ACQUA Valore e tutela dell'acqua, il Caso DMV
5.2 ambiente Diga di Mignano - La visita del Prefetto
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Continua la "Guerra Fredda" dei dazi, ma non solo.
7.1 Indicazioni geografiche Dalle IG richiesta di maggiori controlli e sanzioni "risolutive" per chi trasgredisce
8.1 ambiente Bacino PO - sottoscritta l'intesa che rafforza la pianificazione strategica.
8.2 Giustizia Consorzio Agrario di Parma - tutti assolti perché "Il fatto non sussiste"
9.1 ambiente - acqua Collaudo della diga di Mignano Raggiunta la quota massima autorizzata: al via la tracimazione controllata
9.2 ambiente - acqua Collaudo della diga di Mignano (PC) - Prosegue la tracimazione: l'acqua è arrivata nell'Arda
10.1 crisi autotrasporto Autotrasporto - CNA FITA: L'Italia porti le imposte sotto il 50% del costo
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Domenica, 03 Giugno 2018 06:44

Habemus Imperium!

E' partito il triumvirato Conte, Di Maio, Salvini. Il 2 giugno, Festa della Repubblica (semi-presidenziale), si è potuto festeggiare con un esecutivo politico che, auguriamoci, potrà aprire i battenti alla terza repubblica.

di Lamberto Colla Parma 3 giugno 2018 -

Dopo 88 giorni e una settimana di sbandamento totale ecco affacciarsi all'Europa il primo Governo Populista (chissà cosa vorrà mai dire "Populista"), composto da quella strana miscela politica che combina due parti di Grillismo e Leghismo e una parte di tecnicismo (Q.B.), che dovrebbe inaugurare la terza repubblica e portare una ventata di cambiamento all'UE.

Qualche commentatore, a Otto e Mezzo (Giovedi 31/5) di Lilli Gruber, particolarmente "lecchino" (Giovanni Floris) è persino arrivato a sostenere che il Presidente Mattarella ha dimostrato grandissima lucidità "nel pilotare questa crisi che, nelle varie fasi nessuno avrebbe potuto immaginare e alla fine si capisce che ha fatto quello che voleva muovendo le pedine, muovendo le carte in una maniera di una lucidità tale da portare Salvini e Di Maio a trovare un accordo su dei nomi che una settimana fa nessuno si sarebbe aspettato".

A mio modesto parere, sarebbe bastato che negoziasse la questione domenica scorsa invece di imbastire una pantomima che ha portato ancor più i mercati a allarmarsi e a far fare una figuraccia, che non meritava, al povero Cottarelli.

Comunque, ora che tutti hanno fatto i loro errori e pareggiato i conti, Conte può dare vita alla terza repubblica e il PD a fare quella dura opposizione "nevrotica e demagogica" che accompagnerà l'esecutivo sino a fine ora, urlando in ogni occasione che dei fascisti sono al Governo, come già anticipato, con veemenza, da Vittorio Zucconi, ospite di Formigli a Piazza Pulita sempre giovedi scorso.

Non trovando altri nemici, all'infuori di sé stessi, il PD, per tentare di catalizzare il consenso scomparso, torna a inventarsi il nemico "fascista" che, dobbiamo ammetterlo, fa sempre buona presa.

Per l'Italia auguriamoci che questo esecutivo abbia vita lunga e, soprattutto, che sia capace di avviare un cambiamento positivo.

Si diede fiducia a Renzi (non eletto) e, sino a prova contraria, la daremo anche al triumvirato Salvini, Di Maio, Conte.

BUON LAVORO!

La squadra di governo del Professor Giuseppe Conte: 18 ministri, di cui 5 donne.

Il Premier sarà affiancato dai due leader di partito, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, entrambi vicepremer.

Presidente del Consiglio: Giuseppe Conte; - Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: Giancarlo Giorgetti - Ministro dell'Economia: Giovanni Tria - Ministro degli Esteri: Enzo Moavero Milanesi - Ministro degli Interni: Matteo Salvini (vicepremier) - Ministro dello Sviluppo Economico e Lavoro: Luigi Di Maio (vicepremier) - Ministro ai Rapporti con il Parlamento: Riccardo Fraccaro - Ministro degli Affari Europei: Paolo Savona - Ministro della Difesa: Elisabetta Trenta - Ministro della Giustizia: Alfonso Bonafede - Ministro della Pubblica Amministrazione: Giulia Bongiorno - Ministro della Salute: Giulia Grillo - Ministro degli Affari Regionali: Erika Stefani - Ministro del Sud: Barbara Lezzi - Ministro dell'Ambiente: Sergio Costa - Ministro ai Disabili e alla Famiglia: Lorenzo Fontana - Ministro dell'Agricoltura e del Turismo: Gian Marco Centinaio - Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture: Danilo Toninelli - Ministro dell'Istruzione: Marco Bussetti - Ministro dei Beni Culturali: Alberto Bonisoli. -

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Mercoledì, 30 Maggio 2018 10:24

Poche idee ma molto confuse

Avanti e indietro dal Quirinale passando dalle porte di servizio. La giornata politica di martedi 29 maggio si ricorderà per molto tempo. Il premier incaricato Cottarelli avrebbe dovuto annunciare la lista, molto snella, dei Ministri e poi andare a giurare. Invece è sgusciato fuori dalla porta di servizio tra lo sconcerto di decine di giornalisti.

di Lamberto Colla Parma 30 maggio 2018 - Telecamere accese sulle stanze del Quirinale e sullo Spread che non aveva nessuna intenzione di scendere, e finalmente all'orizzonte sbuca Cottarelli. Ci siamo, hanno pensato tutti, e #MaratonaMentana va in fibrillazione pronti a dare per primi la notizia per poi proseguire con i commenti sino a tarda notte. 

Riflettori accesi sulla porta chiusa e presidiata dai due magnifici "Corazzieri" che, invece di aprirsi, vede un "Fianco sinist, sinist" e i due militari presidenziali andarsene. E' il segnale che Cottarelli non è più a Palazzo. Decine di giornalisti e cineoperatori nel panico per l'irritualità. 

Poco dopo esce il capo della Comunicazione della Presidenza e in un laconico, quanto impercettibile, messaggio comunica che il premier è tornato alla Camera e sarà riconvocato nella giornata successiva.

Il clima è proprio da maratona politica televisiva nella quale primeggia "mitraglietta" Mentana.

E da quel momento iniziano a rincorresi le voci più disparate, dallo scioglimento delle camere e elezioni al 29 luglio (60 giorni canonici), a un nuovo incarico al Centro destra, e inifne ancora una ipotesi di tandem Salvini, Di Maio che nel frattempo si erano chiusi in conclave.

Nel Caos totale, per fortuna, è intervenuto l'idiota di turno, un commissario UE tedesco che, con la sua affermazione, è però riuscito a far tornare l'armonia tra tutti i contendenti. Per un attimo i litiganti si distraggono dalla matassa politica incasinata a più non posso e rivoltano le loro attenzioni bellicose verso il nientepopodimenoche Commissario al Bilancio UE Oettingher il quale, alla fine, si scusa per essere stato male interpretato. In sintesi aveva dichiarato che i "Mercati spingeranno gli italiani a non votare per i populisti".

Oettinger.png

Una parentesi che ha contribuito a rinvigorire un po' di amor patrio e, probabilmente, a riconsiderare i tanti errori che ognuno aveva commesso nelle precedenti 72 ore.

Vedremo cosa accadrà nelle prossime ore e se il CAOS rientrerà per lasciare spazio alla Politica con la "P" maiuscola.

 

 

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