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Domenica, 20 Luglio 2014 12:06

Ai ripari... non certo dal sole estivo

In vacanza ma poi cosa ci attende dopo la pausa estiva? Manovre e, forse, anche il caos sociale come ha raccontato il servizio "cassandra" di Enrico Mentana su La7?

di Lamberto Colla -
Parma, 20 Luglio 2014 -
Un piccolo segnale di responsabilità, le tre forze politiche principali del Paese, lo stanno offrendo. Forza Italia ha rinnovato il "patto" di appoggiare il percorso riformista del PD di Matteo Renzi e il Movimento 5 Stelle ha aperto un canale di dialogo con il Governo sulla riforma costituzionale. Non è cosa di poco conto se si pensa a quanto tempo è stato perduto in questi 20 anni trascorsi nell'immobilismo totale della politica dedita solo al Berlusconismo e all'antiberlusconismo. Ed oggi le conseguenze dolorose sono tangibili. Ma quel che è peggio è che si è innescato una dinamica, in stile domino, di negatività che sarà molto difficile arrestare.
- LA QUESTIONE ECONOMICA -
Lo stesso Ministro dell'economia e finanze Pier Carlo Padoan con i suoi "No comment" espressi in conferenza stampa, e in seguito aggiustati in Twitter, non possono certo far ben sperare. Soprattutto in relazione alla ipotesi di una nuova manovra correttiva che, si sa, non potrà andare a rastrellare che nelle solite tasche.
«I dati macroeconomici più recenti, se confermati, indicano un ritardo nel ritorno al meccanismo di una crescita sostenibile in Europa e altrove e ciò è vero anche per il nostro paese: i margini per l'azione del governo si faranno più stretti ma non per questo si indebolisce la prospettiva di medio termine indispensabile per quel salto di qualità di cui il paese ha bisogno tramite una decisa azione di riforme». Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan intervenendo lo scorso 16 luglio alla Camera. E con queste parole c'è da ritenere che una manovra non sia da fare anche alla luce delle pressioni provenienti dai ragionieri di Bruxelles, seppure tranquillizzati dal tweet "post no comment" della conferenza stampa?
- LA QUESTIONE DELLA FEDELTA' -
E poi ci sono le conseguenze legate alla internazionalizzazione delle nostre più importanti imprese. Il PIL delle compagnie che portano le sedi legali all'estero non potrà più essere conteggiato tra la produzione nazionale. FIAT-Chrysler ad esempio, secondo uno studio di R&S Mediobanca, inciderà negativamente sul PIL nazionale per un significativo quanto preoccupante -7%.
Non c'è da rallegrarsi nemmeno per la "conquista" di Gtech -ex Lottomatica- del colosso del gioco americano IGT. 4,7 miliardi è l'investimento del Gruppo Gtech per procedere alla fusione con il leader mondiale dei casinò e aprirsi la strada nel mondo delle slot machine. Ma Gtech è una azienda italiana? Intanto sarà delistata dalla Borsa Italiana e verrà introdotta nel listino di New York. "Ricalcando per certi versi, scrive Repubblica.it, quanto sta avvenendo per Fiat e Chrysler, Gtech e la "preda" Igt confluiranno in una holding di nuova costituzione di diritto inglese; nel Regno Unito sarà fissata anche la residenza fiscale del gruppo."
- LA QUESTIONE SOCIALE -
Infine c'è la pressione dei disordini del nord africa, della Siria e dell'Ucraina a preoccupare, e non poco, la nostra instabile economia per quanto concerne l'approvvigionamento energetico (Gas dalla Libia e dalla Ucraina), il massivo flusso migratorio da Nord Africa e Siria e il conclamato pericolo di infiltrazioni Jihadiste dalla Libia come da rapporto dei nostri servizi segreti. Un'allarme ancora poco pubblicizzato almeno sino al servizio di Enrico Mentana di pochi giorni fa che ha definitivamente sdoganato quelli che erano i timori inespressi di un contagio italiano del caos sociale.
La stabilità libica è la nostra priorità. Lo è sempre stato sin dalla prima Repubblica e è rimasto tale sino all'intervento Franco Anglo Statunitense, inaugurato il 19 marzo 2011, senza il formale appoggio internazionale (giunto tardivamente) al fine di garantirsi la ricostruzione post bellica e soprattutto gli accordi petroliferi sino a allora in mano per lo più italiana. Un'altra prova di quanto fiducia ci sia da riporre sui nostri alleati. Probabilmente sono preoccupazioni fuori luogo ma credo che per l'Italia sia giunto il tempo di pensare a sé stessa e al proprio futuro. Con o senza i soliti "parenti serpenti".

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Domenica, 13 Luglio 2014 12:04

Nella palude UE

E' iniziato il "percorso vita" di Matteo Renzi nel campo d'addestramento UE. Saranno 6 mesi di passione.

di Lamberto Colla - 
Parma, 13 Luglio 2014 -
Dopo le adulazioni della Merkel saranno ben poche le lusinghe che raccoglierà il nostro premier durante la sua presidenza di turno al Consiglio Europeo. Gli attacchi meno pericolosi gli giungeranno dall'Italia mentre dovrà prestare attenzione alle ben più insidiose trappole disseminate lungo il cammino in terra europea. Tra sei mesi vedremo se il "selfie" dell'europa sarà ringiovanito dalla cura italiana o se invece sarà ancora quello descritto da Renzi nel suo discorso di insediamento: «con estrema preoccupazione devo dire che se l'Europa oggi si facesse un selfie emergerebbe il volto della stanchezza, in alcuni casi della rassegnazione: mostrerebbe il volto della noia».
Ma attenzione a giudicare annoiati e perditempo i "tecno-lobbisti" seduti nell'emiciclo di Bruxelles e Strasburgo. No, loro l'agenda l'hanno bene in mente e la seguiranno con riservata dedizione. Una agenda scritta dalle lobby delle multinazionali del Nord Europa e della Finanza a vantaggio dei soliti pochi Governi che le accolgono e difendono a suon di regolamenti comunitari.
L'Europa nasce per mettere in comunione popoli e risorse e si ritrova oggi a non accettare i popoli e a depredare le risorse altrui.
I pilastri di questo impero sono stati nuovamente consolidati con la riconferma di Martin Schulz alla presidenza del Parlamento (è la prima volta che un presidente viene riconfermato) e con la nomina di Jean Claude Juncker alla presidenza della Commissione UE.
Un tandem merkelcentrico di campioni di serietà, rigore e imparzialità ma anche di lungimiranza e apertura politica. Due campioni di tolleranza e cooperazione. Il primo, il presidente riconfermato Martin Schulz è riuscito nella difficile impresa di mettere d'accordo Berlusconi che lo etichettò "Kapo'" con l'acerrimo nemico Grillo che invece, a sua volta, venne bollato come "Stalin" dal rigoroso Shulz.
E che dire del giovane rampante Jean Claude Jucker, per diciotto anni alla guida del Lussemburgo, che ha accolto invece degli emigrati, la nostra FIAT a completamento di un percorso di internazionalizzazione del piccolo Paese nordico il quale, come ha ricordato il Financial Times nei giorni scorsi, e riportato da Italia Oggi il 9 luglio, Juncker sarebbe "L'architetto del più grande paradiso fiscale d'Europa, Jean-Claude Juncker dovrebbe ora trasformarsi in alfiere della lotta all'evasione". Non c'è andato giù leggero il quotidiano di finanza britannico il quale aggiunge che "Nei 18 anni in cui è stato capo del governo, il Lussemburgo è diventato il più grande paradiso fiscale d'Europa. I detrattori affermano che ha attratto miliardi di dollari e di euro da privati e imprese che puntavano a evadere il fisco dei rispettivi paesi. E dal 1980 il sistema finanziario del paese è cresciuto praticamente da zero a 3.000 miliardi di euro".
Il presidente della Commissione avrà quindi maggiore interesse nel risolvere la questione con la Gran Bretagna e il premier Cameron (si era opposto con forza alla sua nomina) piuttosto che assecondare il nostro Renzi nel processo di rinnovamento della politica europea. Meglio, per lui recuperare un alleato utile alle manovre finanziarie piuttosto che sostenere un Paese che, se dovesse riprendersi, potrebbe portare scompiglio negli equilibri di potere in seno all'Europa. Una Italia forte sarebbe una spina nel fianco all'Europa del nord.
Se solo per un attimo la Francia lasciasse perdere la sua autoreferenzialità potrebbe trovare nell'Italia il miglior alleato per recuperare i valori e le economie dei Paesi del mediterraneo di cui fa parte. Un'alleanza di peso enorme che potrebbe dare una svolta a questa europa che non può reggersi solo sul rigore, spesso più formale che sostanziale.
Non avrà vita facile il nostro buon "boy scout". Se supererà indenne le paludi UE qualche speranza di sostegno alla ripresa Italiana e per immaginare un'Europa come era nella idea dei costitutori si potranno ancora coltivare.

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Parte stasera la Festa Emilia Verde a Cavriago (RE), la prima organizzata dalla Lega Nord emiliana. L'ospite di oggi è Roberto Maroni, e domenica arriva il segretario Matteo Salvini. Tre giorni tra stand, cucina, musica e incontri politici.

Reggio Emilia, 11 luglio 2014 - di Ivan Rocchi

Sarà Roberto Maroni ad aprire la Festa Emilia Verde a Cavriago, organizzata dalla Lega Nord emiliana. L'ex segretario parlerà tra le altre cose dell'Expo 2015 a Milano e delle opportunità che questo può ancora offrire. A seguire, nell'arena esterna ci sarà il concerto del gruppo Le Minigonne.

La serata di domani sarà invece dedicata ai giovani e all'insegna del divertimento, con la Strana Coppia di Radio Bruno. I militanti che provengono dalle altre regioni si fermeranno a dormire in tenda in un'area destinata. Il politico della serata sarà il segretario della Lega Nord emiliana, Fabio Rainieri.

Ma la giornata clou sarà domenica, quando a sera arriverà il Segretario federale Matteo Salvini, che parlerà degli equilibri nazionali ed europei a solo una settimana dal Congresso di Padova del 20 luglio. Un incontro atteso per il popolo leghista, dove potrebbe essere aggiornato lo statuto del partito e potrebbero essere prese in considerazione ipotesi di alleanze con altri partiti. Al termine del comizio, Salvini si tratterrà insieme ai presenti per guardare i Mondiali e tifare, ovviamente, Argentina. Nell'arena esterna ci sarà intrattenimento con i comici del Costipanzo Show.

E probabilmente la serata sarà anche l'occasione per parlare delle prossime elezioni regionali, che si terranno a seguito delle recenti dimissioni del governatore Errani. "La Lega Nord emiliana – dice il segretario provinciale reggiano Gianluca Vinci - dopo l'ultimo ottimo risultato elettorale che la vede al 6% anche nella nostra regione, ha il pieno appoggio e l'impegno di tutti i vertici nazionali per la tornata elettorale di novembre".

Pubblicato in Politica Reggio Emilia

Giovedì 10 luglio, alle 18.30, presso il circolo Giovane Italia (via Kennedy), l'Unione Comunale del PD di Parma promuove la presentazione di "Alfabeto Grillo" (edito da Mimesis), insieme ai curatori Marco Laudonio e Massimiliano Panarari.

Parma, 9 luglio 2014 -

Il linguaggio del grillismo che ha travolto e stravolto il dibattito pubblico è qui analizzato attraverso le riflessioni di studiosi e giornalisti che si occupano delle evoluzioni della politica italiana.
L'incontro sarà introdotto dal segretario Lorenzo Lavagetto e moderato da Elena Antonetti.

MARCO LAUDONIO
Giornalista pubblicista, si specializza con un Master in Economia e Gestione della Comunicazione e dei Media presso l'università di Roma Tor Vergata. Nell'ambito del marketing ha collaborato con l'Ufficio Studi Rai, curando studi e saggi per la collana VQPT, la Comunità RadioTelevisiva Italofona, agenzie di comunicazione istituzionale e d'impresa.
Ha scritto per La Stampa, la Repubblica, Il Salvagente, Il Sole 24 Ore, Nòva. E' stato autore e coconduttore della seconda edizione di E-cubo andato in onda su RAI Educational e Rai Tre, di diverse produzioni di Democratica TV. Dal febbraio 2008 al marzo 2011 è coordinatore editoriale di partitodemocratico.it, partecipa e segue l'ideazione e la gestione online delle principali iniziative web del PD. Dall'ottobre 2011 è responsabile new media e community dell'Associazione TrecentoSessanta.Dal febbraio 2013 all'aprile 2014 è stato responsabile dei rapporti con i circoli e le realtà associative universitarie e del mondo dell'innovazione

MASSIMILIANO PANARI
Emiliano, classe 1971. È un lavoratore atipico: gli piace la flessibilità del fare cose differenti, un po' meno la precarietà che contraddistingue la sua generazione. Fa il docente universitario, il consulente di comunicazione pubblica e politica, il saggista e il consulente editoriale. E gli piace fottutamente scrivere. Collabora, oltre che con Europa, con La Stampa, il Mulino e Reset. Si occupa di massmediologia e cultura di massa, su cui ha scritto L'egemonia sottoculturale (Einaudi), che ha fatto inferocire un bel po' di gente. Ha curato alcuni libri di Will Hutton e Bob B. Reich e un volume di filosofia del diritto insieme ad Augusto Barbera.

(Fonte: ufficio stampa Pd Parma)

Pubblicato in Dove andiamo? Parma
Domenica, 06 Luglio 2014 12:45

Vacanze e prelievi. Siamo alle solite

Siamo alle solite. Anche il Governo Renzi è cascato nella tentazione di passare per le vie brevi e tassare i soliti ignoti e idioti con ogni mezzo.
di Lamberto Colla ---
Parma, 6 Luglio 2014 -
Il periodo di vacanza, per coloro che potranno permettersela, si accorcia ma i carburanti aumenteranno non appena si spegneranno le luci delle fabbriche e la massa di lavoratori inizierà a sciamare. Chi verso la meta desiderata da una vita di sacrifici, chi per fare ritorno al proprio bel paisiello del Sud, chi invece andrà a ritemprarsi in qualche sperduto, e a buon mercato, villaggio alpino. Tutti partiranno negli stessi giorni e saranno accomunati dal medesimo destino: aumento della spesa in carburanti e maggior consumo dei medesimi per le solite inesauribili "code" per lavori in corso mai terminati e anticipati da segnaletica stradale schizofrenica e randomizzata.
"Ma chi se ne frega, sto andando in vacanza, e non voglio pensare più a niente" è il pensiero comune di questa "colonia estiva" disposta a spendere 5 euro in più al giorno pur di godersela un po'.
E come tutte le prede troppo rilassate diventano oggetto delle attenzioni anche dei predatori più anziani.
Così, appena prima, durante e subito dopo le vacanze giù con le batoste sotto ogni forma anche la più celata e vigliacca come l'aumento dei carburanti o la ripresa dell'anatocismo bancario piuttosto che l'obbligo di acquisto dei POS e per finire con il Canone Rai esteso ai PC e ai sistemi di videosorveglianza.
Tutta roba già vista, sentita e bevuta come l'olio di ricino da bambino in tutti i governi di cui ho memoria. Ma quello che non avrei voluto vedere dal Governo Renziano è proprio questo. Invece NO, anche lui si è lasciato tentare dalla voglia irrefrenabile di "Vincere Facile" e passare dal bancomat a prelevare con codici taroccati.
Ma basta non se ne può più!
Basta con la solita scusa della necessità di tracciare il contante per combattere l'evasione fiscale. In questo modo si opprime ancor più la possibilità di operare ai più piccoli. Ben venga il POS se a questo non fossero connessi altri costi improduttivi che si tramutano in ricavi per gli istituti di credito. Quelle stesse banche che non erogano credito alle medesime imprese dalle quali spillano continuamente risorse. Ci mancava solo la vigliaccata di reintrodurre l'anatocismo bancario (calcolo di interessi sugli interessi) introdotto spregiudicatamente in un DL non d'oggetto bancario ma d'agricoltura (DL 91 del 24 giugno 2014 articolo 31) per completare il film già visto.
Gli 80 euro offerti con la mano destra sono stati già sottratti, con gli interessi, dalla mano sinistra.
Già perché ormai da qualche giorno si è cominciato a parlare di prossimo aumento di carburanti, cosa che comunque sta già avvenendo da alcune settimane, con il rischio sempre più certo che la benzina raggiunga quota 2 euro entro agosto, di ritocco delle accise sui tabacchi e sulle sigarette elettroniche (sarà presentato in consiglio dei ministri il 10 luglio), della necessità di una nuova manovra finanziaria di 10 miliardi, è la stima di Mediobanca, dovuta alla ulteriore riduzione del PIL e per favorire la concessione da parte della UE di maggiore flessibilità utile a mettere in moto il pacchetto delle riforme.
Insomma prima si paga poi forse le promesse saranno mantenute. E la UE dei burocrati continua a pretendere senza concedere. Lo si è visto con l'operazione d'accoglienza umanitaria "Mare Nostrum" (costa 9 milioni di euro al mese); oltre alle solite frasi "L'Italia non è sola" nulla si è ancora fatto per sostenere l'Italia in questa operazione, al contrario, la Germania ha confermato che se profughi provenienti dall'Italia cercheranno asilo da loro verranno rispediti indietro.
Ci aspetta un'altra estate torrida ad alto rischio "aflatassine".

Pubblicato in Politica Emilia

Nel DL 91 del 24/6/14, il cui oggetto è completamente diverso, all'interno è stato reintrodotto l'Anatocismo bancario.

- di LGC -
Parma 02 Giugno 2014 ----
Presi dall'euforia dei "mondiali" di calcio l'Italia s'é desta con l'anatocismo bancario riproposto nel decreto legge del 24 giugno il cui oggetto è totalmente diverso trattandosi di agricoltura. Tant'è che, di questo decreto, ne avevamo accennato la scorsa settimana relativamente alla norma riguardante l'accensione di fuochi con sterpaglie.

Cosa centra una modifica così importante di natura finanziaria e bancaria in un decreto che ha per oggetto il settore agricolo, l'edilizia ed il rilancio dell'economia? E' una domanda legittima che richiama immediatamente una raccomandazione dello stesso Presidente Napolitano di pochi giorni orsono allorquando il Governo tentò di realizzare un decreto "omnibus".
Ma di questo nessuno, o quasi, se ne era accorto. Certamente gli istituti bancari, così distratti dall'intensa attività di erogare finanziamenti a destra e manca sarà sicuramente sfuggito. Presi come erano a predisporre tutto il necessario per supportare la richiesta "spontanea" di POS che a loro, e soltanto a loro dovrebbe fruttare circa 5 miliardi di euro stando a una stima di confesercenti.
Non se ne sono accorti nemmeno la gran parte dei grandi media così impegnati a analizzare una sconfitta calcistica di immense proporzioni.
Fatto sta che la questione si ripete. Cambiano i governi, cambiano le bandiere, ma le cattive abitudini rimangono.
Già in molte circostanze, quando ad esempio il "popolo bue e schiavo" tenta una meritata vacanza ecco che il carburante cresce, crescono le accise e con essa la quota IVA che, anomalia nazionale, viene calcolata anche sulla quota di un'altra tassa (l'accise appunto) come se questa fosse un servizio erogato invece di una delle tante gabelle.
Nel DL 91 di pochi giorni fa, (24/6/2014) l'articolo 31 ha di fatto modificato l'articolo 120 del testo unico bancario (D.LGS.385/93), reintroducendo la capitalizzazione degli interessi nei contratti con gli istituti di credito (produzione di interessi su interessi), su base annua, secondo i criteri che saranno disciplinati dal CICR (Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio composto dal Ministro dell'Economia e delle Finanze, che lo presiede, nonché dai Ministri delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal Ministro per le Politiche Europee)
Una cosa davvero grave, se solo si pensa che appena pochi mesi fa con la "Legge di Stabilità 2014″ (legge 27.12.2013 n. 147), aveva modificato l'art. 120 del testo unico bancario dichiarando la pratica anatocistica fuori legge.
Per fortuna qualcuno vigila e in questo caso lo si deve www.usurabancaria.com che ci ha aperti gli occhi.

(allegato il DL 91 del 24 giugno 2014)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Conclusa, con forte partecipazione da parte dei cittadini, la raccolta firme per l'Istanza-Petizione "Città Sicura", promossa da Civiltà Parmigiana e Territorio e Autonomia, indirizzata al Consiglio Comunale -

Parma, 28 giugno 2014 -

E' stata presentata questa mattina, in Piazza Garibaldi, l'Istanza-Petizione "Città Sicura", promossa da Civiltà Parmigiana e Territorio e Autonomia, indirizzata al Consiglio Comunale, per porre l'accento sul grave problema della sicurezza urbana.
Un "risultato molto positivo, ottenuto con la raccolta di 2.000 firme in pochissimo tempo" - spiega con soddisfazione Giampaolo Lavagetto (Territorio e Autonomia). "Una forte partecipazione dei cittadini che ha confermato l'urgenza di intervenire in materia di sicurezza urbana."
"La petizione è stata depositata ieri, presso l'ufficio protocollo del Comune di Parma a norma dell' art. 47 dello Statuto del Comune, che prevede per il Presidente del Consiglio l'obbligo di iscrivere e discutere l'argomento all'ordine del giorno entro 60 giorni dalla ricezione" - continua Lavagetto. "Ora chiederemo appuntamento al Presidente del Consiglio Comunale per spiegare i termini della petizione e dare seguito all'istanza".

Un'istanza nata dai bisogni dei cittadini, e per i cittadini e che ha trovato un forte riscontro fra la gente, come spiegato dalle parole di Cecilia Zanacca, (Civiltà Parmigiana) - "Nonostante sia un momento di allontanamento e diffidenza dalla politica, i parmigiani hanno dimostrato di essere stanchi della partitocrazia e desiderosi di civismo". "I punti che abbiamo presentato sono l'espressione dei problemi che preoccupano la gente". Una raccolte firme avvertita positivamente sul territorio e proprio sull'importanza dei banchetti, allestiti nei quartieri principali della città, Marco Spotti ( Territorio e Autonomia) - "La gente veniva da noi con il desiderio di dare opinioni e fare proposte. I punti che abbiamo presentato nascono dai bisogni della gente."
Ad esporre il progetto "Città Sicura", Giuseppe Tramuta (Territorio e Autonomia), per 35 anni al servizio della Polizia di Stato. Primaria la prevenzione, spiega Tramuta - "Bisogna potenziare la presenza delle Forze dell'ordine sul territorio". "Servono telecamere in entrata ed uscita dalla città e agenti della municipale che escano dagli uffici e siano presenti con il pattugliamento del territorio." - poi continua - "Serve un controllo 24 ore su 24 con commissariati in ogni quartiere e agenti in divisa ben visibili".

Pubblicato in Cronaca Parma
Domenica, 29 Giugno 2014 11:49

Italia da riformare

A partire dal calcio l'Italia è tutta da riformare. La nota positiva è che esistono ampi margini di miglioramento. Palla al centro e via.

di Lamberto Colla -
Parma, 29 giugno 2014 -
Non poteva che essere altrimenti. L'Italia nazionale di calcio è stata anch'essa, come gli spagnoli, rimandata a casa, alla fine del primo turno mondiale, incapace di sostenere la competitività agonistica delle due squadre sudamericane. Affrontare le sfide con l'idea di portare a casa il minimo risultato è , come insegna l'esperienza, una sconfitta certa.
L'avventura della nazionale di calcio ha rappresentato la metafora dell'intero nostro Paese tranne che per una circostanza: la solidità etica di chi ha guidato, seppur fallendo, la compagine italiana. E non è stato necessario nessun tipo di pressione mediatica o giudiziaria per indurre il CT Prandelli a rassegnare le sue dimissioni. Un gesto che fa onore prima all'uomo e poi al tecnico.
Forse sono state errate le scelte degli atleti che hanno composto la rosa dei partecipanti, forse anche i cambi in corso di gara, fatto sta che mentre lui, Prandelli, recita il mea culpa, gli uomini che in campo non hanno saputo guadagnarsi nemmeno gli onori che si riservano agli sconfitti, tacciono o ancor peggio si giustificano ritenendo i 16 milioni di telespettatori tutti ottenebrati dall'alcool quindi incapaci id interpretare un misera e semplice partita di pallone.
Tutto questo, esclusi i comportamenti di Prandelli e di Abete, sono la fotocopia del nostro Paese. Responsabilità da scaricare sugli altri e gli immensi guadagni invece privati e, come è ovvio, ben meritati.
Così come l'Italia economica e politica anche quella del calcio ha vissuto questi anni di crisi nella sopravvalutazione delle proprie risorse, nella presunzione di possedere skills rilevanti e capaci di fare la differenza, di contare troppo sulla creatività dell'ultimo minuto, la stessa che tante volte ha contribuito a riportaci ai vertici mondiali sia che fossero le pennellate di Pablito Rossi o le performance di qualche illuminato imprenditore.
Troppo poco per emergere e poi restare a galla in sistemi sempre più competitivi. Sistemi nei quali ogni giorno entrano nuovi attori capaci, preparati, affamati di gloria e motivati dalla determinazione a emergere. E noi, piccola nazione cullata sul mediterraneo, abbiamo la presunzione di mantenere un posto al sole senza nulla fare e nulla cambiare.
In assenza di organizzazione, di senso di compartecipazione e di sacrificio, di rispetto delle regole e della consapevolezza che la vera forza propulsiva deriva dal gruppo, continueremo ad assistere a tanti e frequenti fallimenti e a pochi e sporadici casi di successo.
L'orizzonte è arrivare a sera, poi domani, sarà un altro giorno e chissà che qualcosa di buono accada. La pratica attendista è diffusa in tutti i settori e è entrata nella mentalità di molti. Non fare niente, cercare qualche scappatoia, cercare di creare delle piccole "lobby di villaggio" in grado di garantire qualche piccolo privilegio e intanto le grandi e potenti lobby, quelle vere, modificano le norme, penetrano silenziosamente nei nostri tessuti vitali, indeboliscono il nostro organismo e infine ci impongono una cura costosissima con l'unica medicina esistente per quel male. E allora giù a piangere a dare la colpa agli arbitri (leggi UE) o alle scorrettezze altrui.
Vivere costantemente sul filo del rasoio prima o poi ci si taglia. E' successo alla nazionale di calcio sta accadendo all'intero Paese.
Che si apprenda quindi dalla metafora calcistica un insegnamento: risvegliare l'orgoglio e mettersi a disposizione della nazione e del suo CT di turno Non possiamo più essere in balia di un arbitro o di una "troika".
Riprogettare il futuro!

Pubblicato in Politica Emilia
Venerdì, 27 Giugno 2014 09:19

Parma - Città Sicura

La raccolta firme per l'istanza-petizione "Città Sicura" è ormai giunta al termine. Il risultato ottenuto (più di 2000 firme) in pochissimo tempo, va al di là delle nostre previsioni -

Parma, 27 giugno 2014 -

Sabato 28 Giugno 2014 - ore 11,00 - Via Mazzini angolo Piazza Garibaldi a Parma, i promotori del progetto di cui sopra (CIVILTA' PARMIGIANA e TERRITORIO & AUTONOMIA) terranno una Conferenza Stampa di illustrazione dell'Istanza-Petizione presentata al Consiglio Comunale secondo l'art.47 dello Statuto del Comune di Parma che prevede per il Presidente del Consiglio l'obbligo di iscrivere e discutere l'argomento all'ordine del giorno entro 60 giorni dalla loro recezione.

L'invito a partecipare è naturalmente esteso a tutti i cittadini di Parma, alle Istituzioni ed ai rappresentanti dei movimenti politici della città.
Confidiamo inoltre nella presenza della Stampa affinché tale progetto possa essere adeguatamente divulgato visto l'importante risultato raggiunto.

G- Lavagetto Giampaolo GDE

CP e Territorio e autonomia gde

Civiltà Parmigiana Territorio ed Autonomia

 

Domenica, 22 Giugno 2014 11:30

Son tornati i “Paperoni”

La crisi sembra terminata per i ricchi e super ricchi. In aumento il divario sociale.
di Lamberto Colla ---
Parma, 21 giugno 2014 -
Sono sempre più convinto che l'utilizzo del termine crisi per un periodo così lungo sia improprio. Al contrario credo che, la condizione economica e sociale attuale, sia da considerare la normalità. Attendersi un repentino passaggio dallo stato dalla "sofferenza" a quello di piena agiatezza come molti si erano abituati sino alla soglia del 2007 è pura illusione.
Sette anni consecutivi di crisi hanno, nemmeno tanto lentamente, via via eroso i risparmi di una vita di quel ceto medio, operai e impiegati, che grazie al sacrificio di entrambi i familiari erano riusciti a garantirsi una vecchiaia serena e una base di partenza per i figli. Un ceto medio che aveva come primo obiettivo l'acquisto della casa, come secondo il risparmio di salvaguardia e infine il piacere di "consumare" ovvero di regalarsi o di regalare qualcosa nella consapevolezza di fare un acquisto sopra le proprie possibilità. Un vezzo che, senza intaccare la propensione al risparmio consentitì di portare l'Italia al quinto posto tra i paesi più industrializzati. I consumi crescevano e l'economia girava, il lavoro o meglio i lavori, intesi come professioni , bene o male proliferavano. Da metà degli anni '90 si cominciò a sollecitare i giovani a non radicarsi sull'impiego fisso ma di girare tra le imprese a fare esperienza. E così è stato. I contratti di collaborazione coordinata e continuativa (così si chiamavano all'epoca) cominciarono a prendere piede e diffondersi. Ma anziché produrre turnover e esperienze destinati a favorire percorsi di carriera interaziendali produsse fior fiore di professionisti sottopagati e dall'incerto futuro. Minor propensione ai consumi e impossibilità "tecnica" ma anche psicologica a replicare le aspettative dei genitori riponendo i risparmi futuri nella rata di mutuo per la casa.
Poi venne l'euro e questa categoria di giovani ma non più giovanissimi, incocciò con una drastica riduzione di potere d'acquisto. Da un giorno all'altro, grazie a un assurdo tasso di cambio tra Lira e Euro, tutto divenne molto più caro tranne il lavoro. Chi non si ricorda il cambio dei cartellini da 1000 lire a 1 euro.
Per ultimo la crisi del 2007 diede il colpo di grazia alla nostra economia, al lavoro e ovviamente al ceto medio, quella borghesia che tanto aveva contribuito a rendere diversa e forte l'Italia nel contesto occidentale. La forza dell'Italia risiedeva proprio nella ricchezza diffusa su una relativamente ampia fascia sociale alimentata da speranze e generatore di consumi.
Per la maggior parte di costoro le conseguenze dello tsunami finanziario portarono via lavoro e speranza, sottraendo in tal modo il carburante destinato al motore Italia.
Il sistema economico "moderno", impostato sulla finanza, bruciava risorse a più non posso e con la scusa di spegnere l'incendio i governi intervennero chiedendo sacrifici andando a dragare nelle tasche dei cittadini. S'innescò quindi quella politica di lacrime e sangue che seguendo il postulato classico della conservazione della massa di Lavoisier "Nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma" non ha fatto altro che ridistribuire arbitrariamente la ricchezza di tanti a favore di pochi.
La ripresa c'è... per i ricchi.
La conferma viene dal recente studio di Capgemini e RBC Wealth management "World Wealth Report 2014"nel quale si evidenzia come in Italia ci siano 203.000 persone con un patrimonio netto investibile superiore a un milione di dollari e poco più di tremila (3.050) di multimilionari, che possiedono oltre 30 milioni di dollari senza neanche contare residenze private e oggetti da collezione. Il numero dei paperoni italiani risulta pertanto in aumento nonostante la crisi: +15,6% rispetto il 2012. L'Italia torna così a toccare i livelli del 2007 quando i super ricchi erano 208.000 classificandosi al decimo posto al mondo per numero e ricchezza dei paperoni, l'Italia è preceduta da Canada e Svizzera e seguita da Corea del Sud, Olanda e Brasile.
Prendiamolo come segnale positivo ma il rischio reale è di un incremento del divario sociale che perdurando e aggravandosi non potrà che produrre nefasti risultati a meno di una rapida inversione di tendenza.

Pubblicato in Politica Emilia
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