Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Cinzia Rubertelli, capogruppo dell'alleanza civica Grande Reggio-Progetto Reggio, sulle elezioni provinciali -
Reggio Emilia, 25 settembre 2014 -
Cinzia Rubertelli: «Il partito di maggioranza avrebbe potuto limitare la lista dei suoi candidati, ma si rifiuta di lasciare il minimo spazio alle opposizioni. È questa la loro idea di democrazia?»
«Le elezioni provinciali del prossimo 12 ottobre non sono solo il momento in cui ai cittadini sarà tolta la possibilità di eleggere i loro rappresentanti in un'assemblea, ma anche l'ennesima dimostrazione d'arroganza del Pd reggiano. Così Cinzia Rubertelli, capogruppo di Grande Reggio-Progetto Reggio, analizza ciò che accadrà nella prossima consultazione elettorale: il risultato finale è quantomeno scontato, essendovi un unico candidato alla presidenza (Gianmaria Manghi, sindaco di Poviglio in quota Pd) e due sole liste – una delle quali composta solamente di membri del Partito Democratico - a contendersi i posti nel nuovo consiglio provinciale.
«In questi giorni circolano simulazioni secondo le quali il Pd, che ha circa il 44-45 per cento dei voti, avrà dall'83 al 90 per cento dei consiglieri provinciali. In pratica, un'assemblea in cui tutti o quasi provengono dallo stesso partito e la pensano allo stesso modo – commenta Rubertelli – Che senso ha tutto questo? Tutti sanno che l'arroganza del potere e la democrazia non si conciliano. Tutti, evidentemente, meno gli esponenti del Pd: avrebbero potuto limitare la lista dei loro candidati, lasciando spazio all'opposizione politica e ai tre sindaci eletti non schierati con loro. Invece i "democratici" si sono rifiutati, come al solito, di dialogare con chi non la pensa come loro».
Nel nuovo consiglio provinciale si creerà un'egemonia Pd rafforzata anche da un sistema nel quale il voto di chi proviene da un Comune più popoloso avrà più valore di quello di chi opera in un'amministrazione più piccola. «Si dirà che se le opposizioni non sono in grado di eleggere nessuno, il demerito è loro – continua Rubertelli – Ma il punto è che il maggioritario delle elezioni comunali si moltiplica in questa elezione truffa: le opposizioni saranno deboli, ma rappresentano più del 30 per cento dell'elettorato provinciale, e il Pd non è ancora arrivato al 100 per cento dei voti come invece sogna».
Uno squilibrio democratico che non è passato inosservato nemmeno a 24 consiglieri di maggioranza e di minoranza del territorio reggiano, che hanno già annunciato di non voler votare alle elezioni provinciali. Ma la situazione resta comunque grave, anche perché – è bene ricordarlo – è stato l'ex sindaco Pd di Reggio Emilia a promuovere la riforma che ha portato a queste elezioni in cui i cittadini non verranno interpellati. «Il Pd è deciso a non lasciare il minimo spazio alle opposizioni, ma il loro modo di agire non ci spaventa, né ci spinge a rifugiarci sull'Aventino come i 5 Stelle – conclude Rubertelli - Le divisioni ideologiche e l'assenza di progetti e idee porteranno il Pd a scoppiare come la rana di Esopo. Peccato che, nel frattempo, a pagare il prezzo della loro arroganza sarà stata tutta la nostra comunità: una comunità che, nonostante ciò che verrà sancito dalle prossime elezioni provinciali, continuerà a non essere di loro proprietà».
(Fonte: ufficio stampa di Cinzia Rubertelli)