I Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno eseguito cinque arresti per furti in ditte e cantieri della provincia di Parma. La banda era veloce e organizzata nel rubare enormi quantitativi di carburante e per poi smerciarli. Ecco come operava....
di Alexa Kuhne
Parma, 20 maggio 2016
"Dobbiamo lavorare stasera". Una frase detta al telefono era il segnale che un nuovo colpo doveva andare in porto nel giro di poche.
E infatti i cinque arrestati nel corso dell' "Operazione Attila" riuscivano velocemente a fare man bassa non solo di carburante, ma anche di qualsiasi strumento potesse essere loro utile per 'lavorare', come i due automezzi - dei quali uno per consegnare i giornali, sottratto in pochissimi minuti - svariati attrezzi, una pistola a salve, alcuni proiettili veri.
I fermati sono accusati di aver commesso 13 furti durante i quali hanno asportato circa 8.350 litri di carburante.
Tutto avveniva in pochi minuti, durante la notte, grazie a un ingranaggio perfetto che era stato messo a punto in anni di attività illecita. I militari dell'Arma hanno anche sequestrato un Jammer, un disturbatore di frequenze molto potente, che consentiva ai ladri di creare una bolla di sicurezza all'interno della quale non funzionano, anche per un centinaio di metri, i sistemi elettronici, compresi i cellulari.
I componenti della banda sono rumeni e moldavi, domiciliati a Parma e con qualche precedente per furto. Tutti esperti, ladri seriali che colpivano ditte e cantieri di Parma. Con i cinque arrestati sono stati denunciati a piede libero, per ricettazione, gli acquirenti, quasi tutti abituali, che si rifornivano di benzina e gasolio a prezzi molto agevolati.
L'indagine è stata lunga e laboriosa ed è una 'costola' dell'operazione "Centauro", quella che ha fatto finire in manette i ladri di moto e di bici che venivano smerciate nei paesi dell'Est.
Parte dal 2013 e, dopo una costante attività di appostamenti e intercettazioni, ha permesso di catturare i giovani – tutti intorno alla trentina – specializzati nel furto di decine di taniche di carburante alla volta. I fusti venivano poi caricati su mezzi e rivenduti quasi subito a ricettatori italiani e moldavi. Una ventina di minuti per agire, per far sparire la merce e per scomparire.
Nel corso di questi anni i carabinieri hanno seguito le tracce dell'attività della banda che razziava le aziende sparse in tutta la provincia. Gli arrestati, pur di impossessarsi rapidamente del carburante o degli attrezzi individuati durante i sopralluoghi diurni, non si facevano certamente scrupoli nel danneggiare tutto quello che trovavano. Da qui il nome dato all'operazione...
Nella nottata di ieri 21/4/2016 alle ore 1.45 circa una Volante dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico ha rinvenuto e sequestrato una bicicletta mountain bike probabile oggetto di furto commesso poco prima. La bicicletta veniva spinta a mano lungo Via XXII Luglio da un uomo, che si è dato alla fuga abbandonando in terra la bici in questione.
La Questura chiede la massima diffusione tra la cittadinanza al fine di risalire al legittimo proprietario, che potrà chiederne la restituzione presentandosi presso l'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico Tel. 0521/219546.
Parma, 22 aprile 2016
Il ragazzo ha rubato il portafogli lasciato incustodito negli zaini: identificato per H.R., minorenne, di 15 anni, di origine marocchina, già pregiudicato per analoghi reati.
Parma, 1 aprile 2016
Ieri, alle ore 13.50 circa, una Volante della Polizia di Stato allertata tramite 113 è intervenuta nei Giardini di San Paolo presso la biblioteca "Guanda" perché dei ragazzi avevano da poco subito il furto dei portafogli.
Una coppia di ragazzi allontanati dalle loro postazioni alcuni minuti, avevano trovato spariti i loro portafogli, lasciati incustoditi negli zaini.
Fondamentale la testimonianza di una ragazza che aveva visto poco prima un giovane con pelle olivastra bussare insistentemente alla porta d'emergenza della biblioteca e poi dirigendosi verso l'ala della biblioteca in cui si era compiuto il furto, per poi uscire di fretta nei giardini.
Raccolte le testimonianze e dato il brevissimo tempo trascorso dal momento del furto, la Volante ha effettuato una ricognizione all'interno dei Giardini di San Paolo, notando un ragazzo che, alla vista degli agenti, ha iniziato ad allontanarsi velocemente dal parco.
Immediatamente fermato, il giovane ha mostrato subito insofferenza al controllo, con fare arrogante e sprezzante, inizialmente ha ammesso di essere entrato nella biblioteca ma solo per leggere dei libri, ma, incalzato dalle domande, alla fine ha ammesso di aver commesso il furto insieme ad un (fantomatico) suo amico, ha condotto gli agenti vicino ad una centralina elettrica dove aveva nascosto il portafogli, permettendone il ritrovamento e quindi la restituzione alla legittima proprietaria.
Il ragazzo fermato è stato riconosciuto dagli studenti presenti come il giovane che era stato visto introdursi all'interno della biblioteca.
Condotto in Questura, pur continuando con la sua condotta arrogante, è stato identificato per H.R., minorenne, di 15 anni, di origine marocchina residente in provincia, già pregiudicato per analoghi reati: al termine degli accertamenti sulla sua identità, è stato indagato in stato di libertà per il reato di furto aggravato ed affidato ai familiari.
Carabinieri Roccabianca: scattano le manette per tre giovani per furto in danno di strutture pubbliche e ricettazione. Un'indagine partita poco prima di Natale, quando municipio e scuola di Roccabianca erano stati devastati durante la notte.
Di Alexa Kuhne
Fidenza, 15 marzo 2016
Un'indagine lunga qualche mese, partita poco prima di Natale, quando municipio e scuola di Roccabianca erano stati devastati durante la notte.
Ieri i carabinieri hanno potuto arrestare tre giovani italiani, residenti a Casalmaggiore, in provincia di Cremona, che erano soliti venire in trasferta nel parmense a scopo di furto.
Sono stati ritenuti responsabili, in concorso tra loro, dei reati di tentato furto, furto aggravato e ricettazione.
L'indagine è iniziata lo scorso 9 dicembre a seguito dell'intervento dei militari della locale stazione dei carabinieri presso il municipio di Roccabianca e l'attigua scuola media per il dei furti e danneggiamenti commessi nelle due strutture.
La banda di malviventi aveva preso di mira la cassaforte dell'ufficio anagrafe. Dopo aver distrutto scrivanie e suppellettili nelle stanze del piano terra e del primo piano, ha trovato l'armadio blindato e ha tentato l'apertura con un flessibile, non riuscendovi.
I tre malviventi non soddisfatti del tentativo andato a male si sono spostati nell'attigua scuola media, devastandola. Hanno svuotato un estintore sul pavimento di un corridoio, danneggiato un distributore di bevande per asportarne il denaro contenuto.
Per identificare la banda è stata fondamentale la collaborazione della polizia municipale e della popolazione locale: sin da subito è stato possibile individuare l'auto, una fiat Punto, su cui viaggiavano i tre soggetti mentre le testimonianze raccolte, incrociate con le immagini delle telecamere dell'Unione Terre Verdiane e di altri privati, hanno permesso di risalire al numero di targa del veicolo e di cristallizzare le fattezze e gli indumenti degli autori dei fatti.
I successivi accertamenti hanno anche permesso di scoprire che i tre hanno prelevato da un bancomat di quel centro 600 euro utilizzando una carta rubata poche ore prima presso il municipio di San Martino del Lago, nel Cremonese.
I tre giovani di 30, 20 e 22 anni, erano già gravati da numerosi precedenti specifici per furti commessi in danno di abitazioni ed aziende.
Due di loro erano anche stati arrestati di recente, in flagranza di reato, dai carabinieri di Colorno poiché, sempre di notte, avevano commesso un furto all'interno di un centro di assistenza di persone con disabilità nel comune di Sorbolo.
Le ordinanze sono state eseguite dai militari della Compagnia di Fidenza con il supporto del personale della Compagnia di Casalmaggiore. Dopo le formalità di rito i tre arrestati sono stati tradotti presso le rispettive abitazioni ai domiciliari in attesa dell'interrogatorio di garanzia.
Due giovani moldavi tentano un furto in un'officina ma vengono inchiodati dalla loro tentata fuga e dagli abiti sporchi di fango. A segnalare ai carabinieri rumori sospetti provenienti dall'interno di un magazzino è stato un abitante di via Langhirano.
Di A.K.
Parma, 11 marzo 2016
Sono stati presi con le mani nel sacco un ragazzo e una ragazza moldava che ieri notte hanno tentato un furto in un'officina.
A segnalare ai carabinieri rumori sospetti provenienti dall'interno di un magazzino è stato un abitante di via Langhirano.
Giunti sul posto i militari hanno iniziato ad ispezionare la zona, sia esternamente che internamente, in cerca dei malviventi che effettivamente stavano tentando la fuga da un'officina attigua al condominio dirigendosi, a piedi, nel campo dal quale si può accedere in tangenziale.
Costatata la fuga i militari, unitamente ad un equipaggio della Polizia di Stato intervenuto in ausilio, hanno allargato progressivamente la zona delle ricerche individuando, dopo circa 10 minuti, alla rotonda di via Langhirano, una Mercedes classe E con a bordo due giovani le cui sembianze corrispondevano a quelle dei due soggetti precedentemente scappati. Il conducente della Mercedes è fuggito in tangenziale ma la sua corsa è durata poco perché è stato fermato dalle due pattuglie all'altezza del distributore di benzina "Lev".
Il giovane è stato identificato come un 21enne di origine moldava. Sul sedile posteriore era nascosta una 28enne della stessa nazionalità.
I due, vestiti con abiti e giubbini scuri, avevano sia le scarpe che gli indumenti bagnati e sporchi di fango, a riprova del loro coinvolgimento nel tentativo di furto.
Il sopralluogo presso l'officina ha invece permesso di verificare che i sospettati erano già riusciti rompere la rete metallica di recinzione e a scardinare le porte posteriori del capannone senza riuscire tuttavia ad impossessarsi di nulla poiché disturbati dall'arrivo delle forze dell'ordine.
I due moldavi sono stati denunciati in stato di libertà per tentato furto.
I tre sono stati notati al Mercanteinfiera mentre pedinavano e osservavano le persone nel padiglione numero 5. Sono stati bloccati dai Carabinieri mentre salivano a bordo dell'auto con l'intento di scappare.
Parma, 4 marzo 2016
Due uomini e una donna peruviani di 36, 30 e 46 anni sono stati arrestati ieri, durante la manifestazione Mercanteinfiera, per furto in concorso. I Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile, grazie a controlli "discreti" svolti in abiti civili, hanno notato, nel padiglione numero 5, un uomo e una donna che pedinavano e osservavano le persone.
I militari hanno seguito la coppia che si stava dirigendo verso l'uscita del padiglione dove c'era un terzo uomo con cui hanno lasciato l'area espositiva avviandosi verso l'uscita.
Giunti in prossimità della loro autovettura, grazie anche al supporto di altro personale in divisa, i tre sono stati fermati per un controllo. Appena compresa la situazione la donna ha cercato di disfarsi di una borsa di colore nero gettandola in un fossato, mentre i due uomini sono stati bloccati mentre salivano a bordo dell'auto con l'intento di scappare. Dopo aver recuperato la borsa dal fossato i militari hanno verificato che al suo interno vi erano ancora i documenti della legittima proprietaria, a cui era stata asportata, oltre a 500,00 euro in contanti, carte di pagamento ed oggetti vari. Individuata la vittima del furto, un'espositrice della fiera, i Carabinieri hanno proceduto alla formalizzazione della denuncia ed alla ricostruzione dei movimenti dei tre arrestati tramite il sistema di telecamere di videosorveglianza interno ai padiglioni. I tre stranieri sono quindi stati arrestati per furto in concorso e trattenuti presso le camere di sicurezza di via delle Fonderie in attesa del processo.
Tenta il furto di un giubbotto e fugge in viale Mazzini dove viene inseguito. L'autore del furto è un marocchino di 34 anni regolarmente residente a Parma, incensurato, che è stato trovato in possesso di un accendino probabilmente aveva utilizzato per togliere il dispositivo antitaccheggio.
Di C.N.
Parma, 9 febbraio 2016
Il giubbotto rubato dagli scaffali della Coin è costato caro al ladro che ha tentato di sottrarlo. Ma è costato caro anche all'addetto alla vigilanza che ha inseguito e bloccato il mariolo: quest'ultimo, vistosi alle strette, ha morso con forza il dito del sorvegliante.
Per fortuna la Volante della Polizia è intervenuta immediatamente, arrestando l'autore del furto, dopo aver ricostruito il fatto.
L'addetto alla vigilanza interna del negozio Coin aveva notato un uomo prelevare dallo scaffale un giubbotto ed entrare in un camerino prova, per uscirne poi con lo stesso giubbotto indossato: oltrepassata la barriera antitaccheggio e raggiunto l'esterno del negozio, era stato quindi fermato ed invitato a rientrare nel negozio per una verifica.
L'uomo, anziché seguire l'addetto alla vigilanza, prima lo aveva spintonato per tentare la fuga, poi aveva desistito e lo aveva seguito in ufficio. Qui, approfittando di un momento di distrazione del direttore e dell'addetto, era riuscito a fuggire dal negozio, abbandonando il giubbotto in ufficio. Inseguito fino all'angolo di via Garibaldi, qui il fuggitivo era scivolato in terra senza rialzarsi. A questo punto, in attesa che giungesse la Polizia, l'addetto alla sicurezza della Coin aveva tentato di soccorrerlo, ma egli, anziché rialzarsi, gli aveva morso un dito.
L'autore del furto è un marocchino di 34 anni regolarmente residente a Parma, incensurato, che è stato trovato in possesso di un accendino probabilmente aveva utilizzato per togliere il dispositivo antitaccheggio dall'indumento, dispositivo rinvenuto dai dipendenti del negozio in una tasca di un paio di pantaloni, che lo stesso aveva preso prima di entrare nel camerino e che poi aveva risposti sullo scaffale.
Per quanto commesso, Y.S. è stato tratto in arresto per i reati di rapina impropria e lesioni personali e, accompagnato presso la propria abitazione agli arresti domiciliari, in attesa dell'udienza di convalida dell'arresto.
Forzavano le auto in sosta ma sono stati visti da un passante che ha avvisato il 112. Bloccati dai Carabinieri in possesso di un grimaldello e di due borse da donne, di cui non sapevano giustificare la provenienza: arrestati due reggiani per furto. -
Parma, 18 gennaio 2016
Grazie alla segnalazione di un passante, sono stati colti sul fatto. L'uomo, insospettito dal comportamento di due uomini visti avvicinarsi alle auto in sosta in via Vittorio Emanuele scrutando all'interno, ha contattato il 112. I Carabinieri della Stazione di Sala Baganza, unitamente a quelli di Collecchio, nella mattinata di ieri hanno quindi arrestato due persone di Reggio Emilia, rispettivamente di 40 e 35 anni, per furto aggravato a bordo di auto.
La pattuglia della locale Stazione appena giunta sul posto ha sorpreso i due mentre stavano rovistando all'interno di due borse da donna di cui non sapevano giustificare il possesso. Da un veloce controllo di documenti ancora contenuti nelle stesse i militari hanno accertato che le proprietarie erano due persone residenti in provincia di Mantova e Cremona che si trovano a Sala Baganza per una gara podistica.
I successivi accertamenti, svolti con l'ausilio dei colleghi di Collecchio giunti nel frattempo sulla posto, hanno consentito di chiarire che le borse erano state sottratte all'interno delle auto lasciate in sosta sulle quali venivano inoltre riscontrati anche evidenti segni di forzatura delle serrature.
I due, trovati anche in possesso di grimaldello, sono stati quindi tratti in arresto per furto e trattenuti presso le camere di sicurezza in attesa del processo che sarà celebrato nella giornata odierna.
La scorsa notte di oggi 9 gennaio, alle ore 1.30, una Volante della Polizia di Stato è intervenuta in Via Berzioli presso l'Istituto La Salle, su richiesta del direttore, perché era scattato l'allarme.
Nei fatti il direttore, udito l'allarme acustico, nel visionare le immagini del circuito di videosorveglianza interno, aveva visto un uomo incappucciato aggirarsi nei locali dell'Istituto ed aveva chiamato il 113.
Giunta immediatamente sul posto, nell'effettuare un controllo all'interno della scuola la pattuglia ha notato al primo piano, ad ostacolare la visuale, una nube di fumo bianco proveniente da un estintore trovato in terra. Nel continuare la perlustrazione, all'interno dell'aula conferenza del secondo piano hanno trovato un uomo, nascosto sotto un tavolo e coperto da un lenzuolo, il quale, vistosi scoperto, ha tentato la fuga ma è stato prontamente immobilizzato.
Dalla visione delle immagini registrate del sistema di videosorveglianza, è stato così accertato che l'uomo era entrato nell'istituto da un campo adiacente. In un primo momento aveva tentato di asportare alcune biciclette posteggiate nei pressi della scala antincendio, senza però riuscirvi poiché erano legate. Dopodiché aveva afferrato una sbarra di metallo e, salito al primo piano dalla scala antincendio, aveva aperto la porta di un'uscita di sicurezza ed era entrato all'interno dei locali dell'istituto. Dopo aver provato ad entrare in diverse aule, che però erano chiuse a chiave, aveva prelevato un estintore, svuotandolo completamente all'interno del locale e danneggiando in tal modo le attrezzature elettroniche e l'altro materiale lì presente, per poi entrare nell'aula dove era stato finalmente rintracciato e bloccato dagli agenti intervenuti sul posto.
Condotto in Questura, è stato identificato per S.C., di 20 anni di origini albanesi ma cittadino italiano, residente a Parma, noto pluripregiudicato anche per reati analoghi.
Il giovane è stato così indagato in stato di libertà per i reati di tentato furto aggravato, danneggiamento e resistenza a Pubblico Ufficiale, quest'ultimo poiché durante le procedure di rito aveva più volte minacciato di gravi conseguenze gli agenti operanti al fine di farli desistere dalle operazioni nei suoi confronti.
(Fonte Questura di Parma)
Personale della Squadra Volante ha denunciato in stato di libertà E.E., filippino, classe 1966, E.G., nata a Roma nel 1994 e M.R., filippino, classe 1973, resisi responsabili del reato di furto aggravato in concorso.
Intorno alle 10.30, veniva segnalato tramite linea di emergenza 113 da parte della vittima stessa l'avvenuto furto di un portafoglio all'interno di un bar in via Trento e Trieste.
Dopo aver consumato la colazione, al momento di pagare la vittima si è accorta che gli era stato asportato il portafoglio dal proprio borsello. L'uomo, certo che le uniche persone che gli si erano avvinate, erano i tre individui di cui sopra, all'interno dei servizi igienici, dove si era recato uno dei filippini, ha recuperato dentro il cestino dei rifiuti un pezzo di carta con un appunto, che custodiva all'interno del suo portafoglio.
Gli agenti, grazie alle informazioni assunte, sono riusciti a rintracciare i tre presunti ladri all'interno di uno studio dentistico della zona, che da subito hanno insospettito gli operatori di Polizia per l'atteggiamento irrequieto. La donna ha consegnato spontaneamente una banconota da euro 20,00, mentre M.R. aveva nascosto all'interno del proprio cellulare e della propria biancheria intima una banconota da euro 5,00 e una da 10,00 opportunamente ripiegate su se stesse. La vittima aveva dichiarato che nel proprio portafoglio, oltre agli effetti e ai documenti personali, aveva una somma complessiva di euro 35,00 suddivisa nei medesimi tagli rinvenuti in possesso della donna e del filippino.
Nel frattempo, il titolare del bar ha rinvenuto all'interno di una fessura sul retro del lavabo della toilette il portafoglio rubato.
I tre sono stati accompagnati presso la locale Questura per accertamenti più approfonditi, dai quali è emerso che, mentre la donna è incensurata, i due filippini hanno numerosi precedenti di Polizia a proprio carico, in particolare E.E. risulta agli arresti domiciliari per reati inerenti gli stupefacenti, nonché sottoposto alla misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla P.G. nell'ambito di altro procedimento penale.
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