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Sette apparecchiature di ultima generazione per la dialisi. La generosa donazione in memoria del marito Ugo Sandei. La moglie Bruna Sartori: "Questa apparecchiature hanno consentito a mio marito di vivere 13 anni e abbiamo deciso di ringraziare il reparto che ci ha amorevolmente seguito".

Parma -

"Queste apparecchiature hanno consentito a mio marito di vivere per 13 anni nonostante la malattia e così, insieme ai miei figli Pietro e Stefano, abbiamo deciso di ringraziare il reparto dove abbiamo trovato tanta professionalità e tanta umanità in ogni momento della nostra lunga frequentazione". Sono le parole commosse di Bruna Sartori quando annuncia al Prof. Enrico Fiaccadori, direttore della Nefrologia dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, la sua intenzione di donare ben sette apparecchiature per dialisi che andranno a sostituire quelle più obsolete e rinforzeranno la dotazione del reparto che potrà così offrire ai pazienti ricoverati nelle strutture del Maggiore le tecnologie più avanzate per la cura dell'insufficienza renale.

Una donazione importante quella della signora Sartori che come unico ringraziamento ha chiesto di dedicarla al marito Ugo Sandei, recentemente scomparso. "L'ho fatto con il cuore - afferma la signora - sperando che migliori sempre di più le condizioni di vita dei pazienti che dipendono da queste macchine".
E il suo obiettivo sarà raggiunto, come spiega il professor Fiaccadori: "Le nuove apparecchiature sono molto versatili e consentono un trattamento personalizzato a seconda delle condizioni in cui si trova il paziente. Inoltre sono semplici da usare, con un indubbio vantaggio in termini di sicurezza sia per i pazienti sottoposti al trattamento che per il personale sanitario. Sono facili da trasportare al letto del paziente in qualsiasi reparto esso si trovi ricoverato, ad esempio Rianimazione, evitando il notevole disagio di un suo spostamento".

Il trattamento dialitico dell'insufficienza renale cronica è notevolmente impegnativo, in quanto richiede almeno quattro ore di tempo, e deve essere effettuato almeno tre volte alla settimana. E nel caso dei dializzati cronici – sono circa un centinaio i pazienti seguiti direttamente dal Centro di Nefrologia del Maggiore - per 52 settimane all'anno. In alcuni casi di insufficienza renale acuta in terapia intensiva il trattamento può essere giornaliero e può richiedere fino a 12 ore. Ecco perché ogni piccolo grande gesto può alleviare una grande sofferenza.

Ai sentiti ringraziamenti del prof. Fiaccadori e del personale del reparto con la coordinatrici infermieristiche Mara Cauli e Rosa Salamina si sono uniti quelli del responsabile della struttura interaziendale Ingegneria clinica Matteo Berghenti; della direttrice della 1a Anestesia e rianimazione Sandra Rossi e del direttore generale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Massimo Fabi.

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Fonte: Azienda ospedaliero-universitaria di Parma

Pubblicato in Cronaca Parma

Tanti i visitatori che nel weekend hanno affollato i padiglioni di Modena Fiere, tra laboratori creativi, il padiglione dedicato agli anni 70, 80 e 90, lo spazio enogastronomico e quello per i più piccoli.

 Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi

MODENA –

Piace il nuovo “volto” di Curiosa in Fiera d’Autunno, che nel fine settimana ha radunato nei padiglioni di Modena Fiere tanti visitatori, soprattutto famiglie con bambini, a giudicare dagli oltre 2000 braccialetti ritirati per partecipare alle attività, gli oltre 800 diplomi rilasciati da Pompieropoli e migliaia di spiedini alla frutta distribuiti dallo stand Conad “Mangiando s’impara.

E le ragioni del successo possono essere sintetizzate in una parola: varietà. Sì, perché Curiosa quest’anno è stata caratterizzata da una diversificazione che è stata in grado di attirare una tipologia trasversale di pubblico. Accanto alle tradizionali idee per lo shopping natalizio, tra idee regalo, abiti, accessori, ma anche decorazioni, presepi di alto valore artistico, curiosità, dalla onnipresente “spazzola magica” che districa i nodi, alle lampade al sale, anche in versione artistica, i visitatori hanno potuto “toccare con mano” e sperimentare nei laboratori creativi come realizzare piccoli oggetti. 

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Nell’area dedicata all’enogastronomia, poi, i sapori della penisola si sono incontrati in grande stile: dallo speck tirolese ai cannoli siciliani, dai taralli pugliesi al pecorino sardo, dalla spianata toscana alla nduja calabrese, passando per i salumi di Norcia alla salsiccia di cinghiale umbra, dalla toma piemontese ai cioccolatini cuneesi. A fare gli “onori”, e i profumi di casa, naturalmente, le specialità modenesi, come cotechino e zampone, tortellini, tigelle e borlenghi, parmigiano reggiano e Aceto Balsamico tradizionale di Modena.

Tanta curiosità ha poi riscosso il padiglione “70 80 90 – Roba dell’altro secolo”, un tuffo nel passato prossimo che ha visto protagonista la musica, con le voci e i volti del Picchio Rosso, le canzoni del Radio Stella Live “Speciale Fiera” e i protagonisti Alberto Camerini, P Lion e Paolo Mengoli. E, nell’epoca di ITunes e Spotify, i vinili continuano ad affascinare, come dimostra la curiosità di fronte alle copertine dei grandi successi “vintage”, da Michael Jackson a Madonna, da Vasco Rossi ai Pink Floyd, senza contare le richieste per i vinili presso lo stand “Affare fatto”. In pista, o, meglio, in passerella, anche le Miss, con una madrina d’eccezione, la cantante Jo Squillo.

Vera chicca in mostra, le auto originali di due celeberrimi telefilm degli anni Ottanta, la Dodge Charger del ‘69, meglio nota come la General Lee guidata dai fratelli Duke in Hazzard, e la Pontiac Firebird Trans Am del 1982, la KITT che in Supercar dialogava con il protagonista Michael Knight. 

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A metà tra un salone di design e una mostra, Artigiana Design ha incuriosito per tante idee curiose e originali, come i simboli della “modenesità”, tra cui i tortellini, stampati su cuscini, elementi d’arredo e bigiotteria.

Molto più che uno stand quello dedicato agli Angeli di Anna Corsini, la pittrice modenese di fama internazionale che ha fatto innamorare con i suoi angeli-bambini, teneri e romantici. Non solo quadri, ma anche calendari, quaderni per gli appunti, portafortuna e stampe in tiratura limitata per un regalo natalizio davvero unico. 

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Infine, boom di visitatori anche per l’area dedicata all’handmade modenese, con le associazioni Creartisti, “A spasso tra le rose”, “Per filo e per segno”, “Dal filo in poi” e “Nuovo gruppo artistico” che hanno proposto pezzi unici e originali. 

 

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Pubblicato in Cronaca Modena
Lunedì, 19 Novembre 2018 15:38

Bimba di 11 anni muore per arresto cardiaco

La piccola è stata trovata dai genitori riversa nella sua cameretta. Inutile l’intervento dei sanitari, intervenuti con due ambulanze e l’elisoccorso. La bimba a 12 mesi era stata sottoposta a un trapianto cardiaco. 

SORBARA DI BOMPORTO (MO) –

Una terribile tragedia ha colpito ieri la comunità di Sorbara, frazione del Comune di Bomporto (Modena). Ieri doveva essere un giorno di festa, con le bancarelle della Festa d’Autunno e un preludio di atmosfere natalizie. Ma attorno alle 17.45 una bambina di appena 11 anni, Noemi, si è sentita male mentre era a casa con i genitori.

Mamma e papà, non vedendola arrivare per la merenda, hanno bussato alla porta della sua cameretta, facendo la terribile scoperta. La piccola era riversa a terra, priva di sensi. Immediato l’intervento dei sanitari, che sono intervenuti con due ambulanze e l’elisoccorso. Sul posto anche la Polizia Municipale per facilitare l’intervento dei sanitari, dato il giorno di festa. 

È stato tentato il tutto per tutto, ma nonostante i disperati tentativi di rianimarla, Noemi è morta per arresto cardiocircolatorio. La ragazzina soffriva di una patologia cardiaca fin dalla nascita e ad appena un anno di vita era stata sottoposta a un trapianto di cuore. Nonostante le difficoltà a cui la vita l’aveva messa davanti, frequentava con piacere e profitto la scuola a Sorbara, dove era benvoluta da compagni e insegnanti.

Come da prassi in questi casi, il corpicino è stato trasportato al Policlinico di Modena, dove rimane a disposizione dell’autorità giudiziaria. Probabilmente verrà disposta l’autopsia per capire le cause che hanno portato al decesso della ragazzina.

Intanto, la comunità sorbarese si stringe sgomenta attorno alla famiglia. Commosso il messaggio lasciato sulla sua pagina Facebook dal vicesindaco di Bomporto Tania Meschiari:

“Questi sono momenti molto tristi per la comunità sorbarese. La tragedia che ci ha colpito ieri è delle peggiori. Il dolore straziante di una famiglia, il dolore di tutte le persone che conoscevano Noemi, la difficoltà degli adulti nel dover spiegare ai suoi compagni di scuola che purtroppo si può morire a quell'età.  Noemi era una bimba speciale e tutti i suoi compagni, da quando arrivò nella scuola di Sorbara, l'hanno accolta con tutte le attenzioni che meritava e coperta di amorevole cura come si può fare con un amico che ha necessità di attenzioni. Lei percepiva questo amore e non mancava di ricambiarlo. Il lavoro sull'inclusione da parte delle insegnanti le ha permesso di vivere a pieno i suoi compagni e viceversa. In questi momenti una comunità si stringe intorno ai famigliari ed al loro dolore. Le più sentite condoglianze ai genitori nella consapevolezza che Noemi resterà nei nostri cuori e nei dolci ricordi che ci ha regalo quotidianamente nel volerci dimostrare che nonostante le sue difficoltà, la forza e l'orgoglio le permettevano di superare grandi ostacoli lasciando sempre qualcuno a bocca aperta regalandoci grandi lezioni di vita. 
Ciao Noemi 

 

Pubblicato in Cronaca Modena

In tantissimi allo stadio Ennio Tardini di Parma per una sfida benefica ad ingresso gratuito tra le Vecchie Glorie del Parma Calcio e gli Amici di La Cultura si fa Sport, composta da giornalisti, autorità e imprenditori.

La partita “Un Goal per Giocamico” in collaborazione con Parma 1913 e Parma Academy, svoltasi ieri, domenica 18 novembre è stata organizzata per raccogliere fondi da donare all’Associazione Giocamico Onlus, che dal 1998 si fa carico delle attività ludico ricreative dei piccoli pazienti ricoverati all’Ospedale dei bambini di Parma.

L'evento si inserisce all'interno della manifestazione La Cultura si fa Sport 2018, arrivata alla settima edizione, che Sabato 27 ottobre aveva ospitato presso l'Auditorium Paganini un interessante evento di educazione allo sport insieme ad Arrigo Sacchi, Vincenzo Pincolini e Luca Baraldi. 

 

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia

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Pubblicato in Sport Parma
Giovedì, 15 Novembre 2018 16:25

Atti di vandalismo al liceo Ariosto di Reggio Emilia

Raid notturno all’Ariosto di Reggio Emilia: distrutte cinque finestre lanciando sassi dal parco Cervi, l’ex campo Tocci. Sporta denuncia ai Carabinieri.

Reggio Emilia -

Mattina di disagi, ieri, al liceo classico, dopo che alcuni vandali, nella notte di martedì, hanno distrutto cinque finestre lanciando sassi dal parco Cervi, l’ex campo Tocci.

Il danneggiamento ha costretto la dirigente scolastica Rossella Crisafi a trovare una nuova sistemazione a cinque classi per garantire comunque il regolare svolgimento delle lezioni. Ben cinque le finestre, di aule del primo e del secondo piano, distrutte dai vandali con sassi e pietre anche di grandi dimensioni.

La Provincia di Reggio ha subito predisposto la sostituzione dei vetri, così da garantire per oggi il rientro delle classi nelle rispettive aule.

I danni ammontano ad almeno un migliaio di euro e la stessa dirigente Crisafi si è già recata nella caserma dei carabinieri per sporgere denuncia contro ignoti. La speranza è che le numerose telecamere presenti nella zona possano consentire di risalire agli autori della stupida bravata. 

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“Al di là del danno economico arrecato alla comunità e del disagio provocato ai ragazzi, ridotto comunque al minimo grazie all’intervento della dirigente scolastica e all’interessamento della consigliera provinciale Ilenia Malavasi, è comunque grave questo troppo frequente ripetersi di atti di vandalismo nei confronti di beni pubblici che si registrano un po’ in tutta la provincia: lo è ancora di più quando si prende di mira una scuola, che è il luogo deputato alla crescita e allo sviluppo delle competenze dei nostri giovani – commenta il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni – Danneggiare una scuola o un parco frequentato da bambini significa violare una intera comunità: da parte delle istituzioni, ma anche delle famiglie, deve pertanto essere assicurato il massimo impegno perché il rispetto delle regole e dei valori di comunità rimangano sempre al centro del nostro vivere insieme”.

 

Fonte: Provincia di Reggio Emilia

 

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Centinaia di giovani alla marcia “Non c'è futuro senza memoria”, in occasione dell’ottantesimo anniversario delle leggi razziali, tenutasi questa mattina a Parma in Oltretorrente. 

Parma -

Centinaia di giovani di diverse scuole della città hanno preso parte, questa mattina, in Oltretorrentealla marcia: “Non c'è futuro senza memoria”, per ricordare l'ottantesimo anniversario della promulgazione delle “Leggi Razziali”, con la firma del Regio Decreto per la difesa della razza nella scuola italiana. 

La marcia ha preso avvio da piazzale Picelli per percorre, poi, alcune vie del quartiere Oltretorrente. Il corteo ha fatto tappa alle Pietre d’Inciampo con la deposizione dei fiori e dei “biglietti della memoria” a Barriera Bixio con il ricordo delle sorelle Levi, deportate dalla loro abitazione di via Bixio, e in Strada del Quartiere con iricordo della famiglia Fano, per poi rientrare in Piazzale Picelli.

Al momento hanno preso parte il sindaco, Federico Pizzarotti; l'Assessora Nicoletta Paci, con delega ai Diritti ed alla Partecipazione dei cittadini, Don Luigi Valentini, vicario generale della Diocesi di Parma; il Rabbino Capo di Modena e Reggio Emilia, Beniamino Goldstein e Bruno Scaltriti della Comunità di Sant'Egidio.

“Questa manifestazione – ha detto il sindaco, Federico Pizzarotti – è l'occasione per parlare di futuro e di speranza, per guardare avanti, contando sulla partecipazione dei giovani. Il razzismo e l'antisemitismo sono nati anche a causa dell'indifferenza e del silenzio delle persone. Oggi è più che mai necessario che le nuove generazioni si impegnino sul campo e riflettano su come dovrebbe essere il mondo che ci circonda. Non dobbiamo relegare questo momento solo alla commemorazione ed al ricordo, ma è necessario pensare a quello che ciascuno di noi può fare per migliorare la propria comunità, anche a fronte di fenomeni crescenti legati all'intolleranza. Per questo non bisogna mai ignorare la realtà e pensare alle proprie responsabilità personali, perché per imprimere un cambiamento serio è necessario l'impegno di ognuno di noi. Vi invito, pertanto, il prossimo 25 Aprile ad essere presenti al corteo ed in piazza Garibaldi per rimarcare i valori di questa giornata. Vi aspetto”.

L'Assessora ai Diritti e alla Partecipazione di cittadini, Nicoletta Paci, ha ringraziato gli organizzatori ed i tanti giovani presenti. “Mi fa piacere essere qui oggi – ha sottolineato Nicoletta Paci – proprio come Assessora ai Diritti dei Cittadini in quanto viviamo un momento difficile che è possibile superare con l'impegno di ogni giorno, anche con piccoli gesti quotidiani responsabili e mai casuali. Il 10 dicembre ricorrono i 70 anni dalla firma della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: sarà anche quella un'occasione per portare una testimonianza forte per riconoscere il valore dei Diritti Universali, sempre e comunque”.

Don Luigi Valenti ha fatto riferimento a Papa Francesco ribadendo l'importanza del tema dell'uguaglianza e dell'integrazione “visto che tutti gli uomini sono cittadini della Terra”.

Il Rabbino Capo di Modena e Reggio Emilia, Beniamino Goldsteinha ricordato la genesi delle leggi razziali in Italia ed ha rimarcato le differenze verso la Germania di Hitler. “Fu una legge – ha detto – disumana e diabolica”.

Bruno Scaltriti della Comunità di Sant'Egidio ha rimarcato l'importanza del ricordo ed ha parlato delle conseguenze delle Leggi razziali su famiglie e bambini.

Ricordare per non dimenticare, quindi, perché, come scriveva Primo Levi, “E' avvenuto, quindi può accadere di nuovo” e per dire no ad ogni forma di discriminazione. La marcia è stata organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio, con il contributo del Comune di Parma. 

Anche Parma vide deportare vari concittadini di origine ebraica tra i quali, purtroppo, non mancarono ragazzi e bambini. La comunità ebraica cittadina, nell’autunno del 1938, contava 134 membri: 62 donne e 72 uomini. Tra di loro, 6 erano bambini in età scolare e 12 i ragazzi iscritti alle scuole superiori e all’università. Per sfuggire al pericolo di essere arrestati, alcuni ebrei decisero di espatriare, ma 74 furono deportati dal Parmense e 23 furono vittime dello sterminio: tra loro 6 bambini. 

 

LE SCUOLE CHE HANNO ADERITO

Hanno aderito il Liceo Marconi, Rete di Scuole per la Pace, Liceo Romagnosi , Liceo Ulivi, Liceo Albertina Sanvitale, Liceo Bertolucci, Istituto Tecnico Melloni, Liceo Maria Luigia, Istituto Comprensivo G. Verdi di Corcagnano, Scuola secondaria di primo grado Parmigiano, Scuola secondaria di primo grado Ferrari, Scuola secondaria di primo grado Salvo D'Acquisto, Scuola secondaria di primo grado Fra Salimbene, Scuola secondaria di primo grado Don Cavalli, Scuola Primaria Cocconi, Scuola Primaria Martiri di Cefalonia.

 

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia

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Pubblicato in Cronaca Parma

Presso gli uffici della Questura di Parma sono custodite diverse biciclette rinvenute nelle ultime settimane.

Di seguito le foto delle biciclette in questione. I legittimi proprietari potranno presentarsi presso l'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico di Parma (tel. 0521/219546), muniti della relativa denuncia di furto, per ottenerne la restituzione.

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QUESTURA DI PARMA
Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico
Tel. 0521/219546

 

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La segnalazione è partita dai sanitari del Pronto Soccorso di Baggiovara, a cui si sono rivolti due minorenni in preda a forti dolori gastrointestinali, dopo che domenica avevano consumato la cena in un noto ristorante del centro storico di Modena. Controllate anche le strutture del locale.

MODENA –

Un’unità operativa del Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione dell’Asl si è recata lunedì sera nel ristorante giapponese, dove un gruppo di amici che, nella serata di domenica aveva consumato una cena con la formula “all you can eat” per poi accusare forti malori riconducibili a un’intossicazione alimentare. Per due di loro, minorenni, è stato necessario l’intervento dei medici del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Baggiovara che, come da prassi, ha allertato l’Asl.

La squadra del Servizio Igiene, con il supporto del servizio veterinario, oltre a raccogliere informazioni su quanto ingerito dalle persone che si sono sentite male, prima e durante la cena, ha accertato nel locale le condizioni di conservazione degli alimenti e le procedure adottate nella preparazione dei pasti, oltre all’igiene dei locali dove questi vengono preparati e degli strumenti atti alla preparazione. Sono poi stati prelevati alcuni alimenti “sospetti” che saranno sottoposti ad analisi. Per i risultati ci vorrà qualche tempo. 

Il maggiore “indiziato” è il pesce crudo, ingrediente base per la preparazione del sushi e, in particolare, l’Anisakis, un parassita vermiforme che, se assunto insieme all’alimento, può portare a problemi gastrointestinali come vomito, diarrea, dolori addominali, disidratazione, come è successo ai due minorenni ricoverati. 

Per scongiurare la contaminazione degli alimenti, soprattutto di quelli crude, esistono rigide norme europee da rispettare nella conservazione. Il pesce, una volta pescato, deve essere sottoposto ad abbattimento termico, deve cioè essere congelato e conservato a -20° C per almeno 24 ore. Per questa operazione non sono sufficienti i normali congelatori, ma ne occorrono di specifici. Questa operazione deve essere effettuata dal ristoratore o dal fornitore, che ha l’obbligo di vendere il prodotto accompagnato da un attestato di avvenuta bonifica. La catena del freddo, poi, non deve mai essere interrotta. Un prodotto scongelato, cioè, non deve mai essere ricongelato. 

Evidentemente, in questo complesso protocollo a garanzia della salute, qualcosa è andato storto. Starà alle indagini stabilire se la responsabilità per la cattiva conservazione che ha portato all’intossicazione dei clienti vada attribuita al ristoratore o al fornitore.

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Eletto il nuovo Consiglio Direttivo dell’Assistenza Pubblica Parma Onlus. Luca Bellingeri è stato confermato presidente dell’associazione e Filippo Mordacci è diventato il nuovo comandante del Corpo Militi.

Parma -

Si sono chiusi domenica 21 ottobre, in Assistenza Pubblica Parma Onlus, i seggi elettorali per il rinnovo delle cariche sociali per il periodo 2018-2022.

Luca Bellingeri è stato confermato presidente dell’associazione di volontariato dell’Oltretorrente. È stato nominato ufficialmente lo scorso 30 ottobre, durante la prima riunione del nuovo Consiglio direttivo, uscito dalla consultazione elettorale. Parmigiano, 35 anni, Bellingeri vive a Parma, dove lavora come ingegnere informatico. È diventato milite della Pubblica a soli 18 anni e, da allora, ha sempre onorato il suo impegno di volontario. 

Per il quadriennio 2018-2022, la Pubblica sarà diretta e amministrata, a titolo volontario, da un Consiglio direttivo composto da quindici persone, elette dai soci e tra i soci stessi. La stragrande maggioranza degli eletti è milite in Pubblica e, oltre all’attività di consigliere, continuerà a svolgere i propri turni di servizio.

Oltre al presidente Bellingeri, il Consiglio è costituito da Andrea Camin (vicepresidente), Maurizio De Vitis (segretario), Stefano Aimi (tesoriere), Filippo Mordacci (comandante del Corpo militi volontari), Cristiana Madoni (direttore sanitario) e Roberto Salati (direttore tecnico), che fanno parte della Giunta esecutiva. Gli altri consiglieri che gestiranno l’ente sono Marco Ablondi, Francesca Anedda, Alessandro Azzolini, Andrea Folli, Alberto Panizzi, Eugenio Piazza, Maurizio Romanelli e Paolo Tagliavini.

Mandato quadriennale anche per il Collegio dei Sindaci, composto da Lorenzo Ilariuzzi (presidente), Enrico Fermi e Pietro Silva.

«Ringrazio chi ha condiviso con me il mandato negli ultimi quattro anni – afferma il presidente Luca Bellingeri perché senza il lavoro di gruppo non saremmo di nuovo qui oggi. Il merito di aver raggiunto, con impegno e tenacia, gli obiettivi prefissati va quindi a tutta la giunta esecutiva uscente. Adesso dobbiamo però guardare avanti, verso il futuro: la Pubblica non deve fermarsi perché il mondo del volontariato è in continuo divenire. Mi auguro che, come negli ultimi 116 anni, la Pubblica abbia una connotazione positiva all’interno della città e per tutta la popolazione, in particolare per quella che vive in una situazione di disagio. Per fare questo mi sembra doveroso, nei prossimi quattro anni, individuare e coinvolgere nuove persone e aprirsi a nuove idee, per continuare a mantenere la Pubblica al passo coi tempi». 

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                                      Da sinistra il Comandante Filippo Mordacci e presidente Luca Bellingeri

Figura centrale, sarà anche quella del comandante del corpo militi, che coordinerà e dirigerà l’intero assetto dei volontari. «Sono molto gratificato da questo ruolo, benché consapevole di quanta responsabilità comporti», dichiara il nuovo comandante Filippo Mordacci. «Ci tengo a ringraziare Andrea Camin, comandante uscente, per il sostegno e l’aiuto dato alla famiglia della Pubblica in questi quattro anni. Cercheremo di lavorare con impegno per migliorarci, soprattutto in ambito di sicurezza e di servizio, sicuramente i temi più delicati. È una sfida non semplice, ma sono convinto che, grazie al lavoro e al sostegno di tutti, manterremo sempre forte il legame che dal 1902 lega i nostri volontari ai cittadini di Parma».

 

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Due minorenni modenesi hanno cenato in un noto locale di cucina giapponese, ma nella notte hanno accusato forti dolori addominali e vomito che ha reso necessario l’intervento dei sanitari dell’ospedale di Baggiovara. Informata l’ASL che prenderà le opportune misure nei confronti del locale.

MODENA –

Paghi un prezzo fisso, spesso irrisorio, e mangi tutto quello che vuoi, anche a costo di…sentirti male. E non perché hai mangiato troppo, ma perché, probabilmente, il cibo era scadente. Così la serata di due minorenni modenesi di 16 e 17 anni, che domenica sera avevano deciso di cenare con un gruppo di amici in un ristorante “giapponese” di Modena con la formula “all you can eat”, è finita…al Pronto Soccorso.

La comitiva, composta da circa una dozzina di ragazzi, subito dopo aver cenato nel locale ha cominciato ad avvertire alcuni malesseri, tra cui nausea, vomito e diarrea. Per molti di loro, dopo una nottata passata in bianco, la situazione si è risolta, ma per due di loro è stato necessario recarsi al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Baggiovara. Ai due minorenni è stata diagnosticata una forte gastroenterite con conseguente disidratazione ed è stato necessario trattenerli per quasi due giorni presso l’osservazione breve intensiva del pronto soccorso del nosocomio e sottoporli alle cure necessarie. 

Come da protocollo, l’Azienda ospedaliera dovrà segnalare all’Asl il caso e il nome del locale dove i ragazzi hanno consumato la cena. Il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione avvierà poi le opportune verifiche e prenderà tutti i provvedimenti del caso. 

Certo è che la “moda” dell’ “All you can eat” ha fatto sorgere numerosi locali, spesso gestiti da cinesi, che offrono cibo giapponese, quindi a base di pesce crudo, come sushi o sashimi a prezzo bassissimo, a discapito della qualità. Tuttavia, proprio il pesce crudo, per non incorrere in pericoli per la salute, deve essere sottoposto a una rigida procedura di abbattimento termico ed essere conservato in modo da non contaminare o essere contaminato da altri cibi. Evidentemente, nel locale, qualcosa è andato storto.

 

Pubblicato in Cronaca Modena
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