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Trasportava sull'auto 11 kg di cocaina: cittadino rumeno arrestato dalla Polizia di Stato. 

Nel pomeriggio del 26 ottobre scorso, presso il casello autostradale d'uscita di Modena Sud, una pattuglia della Sottosezione Polizia Stradale ha fermato un'autovettura BMW serie 3 sulla quale viaggiava un ventinovenne di nazionalità rumena.

Nonostante da immediati accertamenti risultasse incensurato, il giovane ha dato immediatamente chiari segni di nervosismo e parlando in inglese asseriva di non comprendere la lingua italiana, per evitare in questo modo di dare spiegazioni sulla sua destinazione e sul motivo del viaggio.
Insospettiti dal comportamento del fermato, gli agenti hanno richiesto l'ausilio di un secondo equipaggio e lo hanno accompagnato presso la Sottosezione di Modena Nord per approfondire il controllo sulla persona e sul veicolo.

La perquisizione del veicolo ha dato esito positivo: dopo un'attenta ricerca, infatti, sono stati individuati due vani chiusi con un lamierino metallico, appositamente ricavati nel retro dello schienale dei sedili posteriori. Al loro interno stati rinvenuti diciassette panetti termosaldati e avvolti in pellicola che, successivamente sottoposti a narcotest, sono risultati contenere complessivamente 11,156 Kg. di cocaina e 21 gr. di eroina.

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Alla luce di quanto emerso, il ventinovenne rumeno è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e tradotto presso la locale Casa Circondariale, come disposto dal Magistrato di turno, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
Oltre allo stupefacente, sono stati posti sotto sequestro anche l'autovettura utilizzata per il trasporto dello stupefacente, un navigatore satellitare rinvenuto all'interno del veicolo, due telefoni cellulari e circa 1.100,00 € in contanti.

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Maltempo: caduti sul bacino del Taro, nel parmense, 200 millimetri di pioggia in 6 ore. Raffiche di vento a 90 Kmh a Bologna, 110 Kmh in Appennino. Piante cadute e tetti scoperchiati nel piacentino, ferrarese e modenese. E al largo della costa ferrarese onde di 4 metri.

Bologna –

 

LA SITUAZIONE E GLI INTERVENTI IN EMILIA-ROMAGNA

Secondo i dati Arpae, tra domenica e lunedì le medie areali di pioggia caduta nel piacentino e nel parmense sono state di 150 millimetri, di 90 nel reggiano e modenese. In particolare, ieri, sul bacino del fiume Taro (Pr) si sono scaricate piogge fino a 200 millimetri in 6 ore.

I danni più rilevanti sono stati provocati dalle forti raffiche di vento, la cui intensità ha raggiunto i 110 kmh in Appennino e zone pedecollinari, fra 70 e 80 sulla costa; a Bologna alcune raffiche, nel pomeriggio, sono arrivate a toccare i 90 chilometri orari. Molte le piante cadute e gli scoperchiamenti di tetti: i fenomeni più gravi si sono verificati a Bobbio e Morfasso, nel piacentino, a Bondeno, nel ferrarese, e a Guiglia, nel modenese con interruzione di alcune strade provinciali e comunali.

Situazioni critiche si sono verificate sull’Appennino per smottamenti e frane. E prima neve sopra i 1300 metri.

Le mareggiate hanno provocato forti danni sull’intera costa, con erosioni diffuse e alcune ingressioni nei lidi ravennati e al Lido di Spina. Danneggiati molti stabilimenti balneari.

Ancora, Arpae comunica che l’altezza dell’onda misurata al largo della costa ferrarese è arrivata a 4 metri, mentre a Cesenatico ha raggiunto i 2,60 metri.

I Vigili del Fuoco hanno effettuato centinaia di interventi: sono stati impegnati tutti e 9 i Comandi provinciali, 40 squadre complessive, soprattutto per la rimozione di alberature, la sistemazione di tetti e cornicioni.

L’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile ha emanato una allerta gialla, valida dalle 12.00 di oggi e fino alle 24 di domani, mercoledì 31 ottobre, per criticità idraulica nella pianura emiliana centrale per il passaggio della piena nei tratti vallivi di Secchia e Panaro, e per criticità idrogeologica nei bacini emiliani centrali e occidentali per la possibilità di residui dissesti, legati alle piogge già avvenute.

L’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, in stretto raccordo con Arpae E-R, seguirà l’evoluzione della situazione; si consiglia di consultare l’allerta e gli scenari di riferimento sulla piattaforma web: https://allertameteo.regione.emilia-romagna.it.

 

EMILIA-ROMAGNA IN AIUTO AL VENETO

È partita alle 8 di questa mattina la colonna mobile regionale di Protezione civile, formata da 10 squadre e 36 volontari, per Feltre, nel bellunese. Dopo l’ondata eccezionale di maltempo che si è abbattuta ieri nell’intero territorio nazionale, l’Emilia-Romagna ha risposto così alla richiesta di sostegno alla Regione Veneto da parte del Dipartimento nazionale di Protezione civile.

Attrezzature per il rischio idraulico (torri faro, motopompe, pompe da fango, badili, eccetera) e un mezzo pesante, che trasporta un escavatore (bobcat) è la dotazione della colonna mobile regionale, che resterà in Veneto fino alla fine dell’emergenza e opererà per il ripristino di situazioni di agibilità nei centri urbani allagati.

L’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile ha messo a disposizione anche 180 gabbioni per il rialzo arginale, le barriere antiallagamento, per contrastare la piena del fiume Piave.

Sul versante regionale, grande impegno ieri per contrastare i fenomeni temporaleschi e il forte vento che ha interessato l’Emilia-Romagna investita da fenomeni meteorologici inusuali e persino inediti.

Il volontariato di protezione civile ha mobilitato oltre 200 persone, di cui 81 nel parmense, 50 nel ferrarese, altrettanti nel reggiano e altri nei territori più colpiti.

“Grazie a tutti i volontari e a coloro che si sono prodigati per portare soccorso ai cittadini nella difficile giornata di ieri e che oggi sono ancora al lavoro- afferma l’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo-. E grazie anche ai volontari che, con la colonna mobile regionale, porteranno il loro aiuto al Veneto così duramente colpito. Come sempre, il grande cuore dell’Emilia-Romagna, non si tira indietro di fronte alle difficoltà e riesce a intervenire con competenza e professionalità nelle situazioni di emergenza. Questa è la migliore risposta di una comunità resiliente come quella emiliano-romagnola”.  

 

 

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Rapinano due malcapitati in via Santi, dietro l’edificio dell’anagrafe comunale di Modena: tre giovani inseguiti ed arrestati dagli agenti della Polizia di Stato.

Modena -

Ieri sera, personale della Squadra Volante ha tratto in arresto tre persone, due cittadini marocchini di 19 e 18 anni ed un cittadino tunisino di 22 anni, poiché colte in flagranza del reato di rapina aggravata e per resistenza a Pubblico Ufficiale

Ad allarmare le Forze dell’Ordine, durante il servizio di controllo del territorio, delle grida di aiuto in via Santi, dalla parte retrostante dell’edificio che ospita l’anagrafe comunale. Girato l’angolo, gli operatori di Polizia hanno notato la presenza di tre ragazzi che stavano malmenando due uomini di origini pakistane, colpendoli alla testa e al volto, utilizzando anche una grossa catena. Alla vista dell’autovettura di servizio, i tre si sono dati ad una rocambolesca fuga nelle vie limitrofe in direzione di via Cesari.

Il 19enne ed il 22enne hanno scavalcato un cancello ed alcune recinzioni di confine, ma sono stati raggiunti e fermati entrambi, dopo una violenta resistenza. Hanno infatti colpito un agente con un pugno, cagionandogli un trauma distrattivo al terzo dito della mano sinistra con ecchimosi locale, refertato con 6 giorni di prognosi. Anche il marocchino di 18 anni, dopo essersi disfatto della catena, inseguito dall’altro uomo dell’equipaggio, è stato raggiunto ed ha tentato di sfuggire alla cattura sferrando calci e pugni, prontamente respinti.

Uno dei due pakistani aggrediti ha riportato lesioni personali giudicate guaribili in 6 giorni mentre l’altro, a causa dei traumi riportati, lesioni al volto e trauma cranico, è rimasto in osservazione presso il nosocomio di Baggiovara.

In fase di denuncia i due malcapitati hanno riferito di essere stati avvicinati dai malfattori prima con la scusa di una sigaretta e poi con la richiesta di avere in prestito un telefono per effettuare una chiamata. Dopo il rifiuto dei giovani, il 18enne ha strappato di mano il cellulare ad una delle vittime ed alla richiesta di riaverlo indietro, il 19enne ha prelevato una catena dal cestino della bici della vittima ed ha iniziato a colpirli, seguito dai suoi amici. Durante il pestaggio anche l’altro pakistano è stata derubato del telefonino.

I tre soggetti sono stati accompagnati presso gli Uffici della Questura per la stesura degli atti di rito. Dagli accertamenti presso le banche dati nazionali, tutti i soggetti sono risultati essere clandestini nel territorio dello Stato ed hanno alle spalle numerosi precedenti: il marocchino di 19 anni per reati contro il patrimonio e per immigrazione clandestina, il tunisino per reati in materia di stupefacenti ed il 18enne per falsa attestazione a P.U. sulla propria identità, lesioni personali, porto di oggetti atti ad offendere, rapina, furto aggravato e per ingresso e soggiorno illegale nel territorio nazionale. Quest’ultimo è risultato essere destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale per i minorenni dell’Emilia Romagna emessa nel marzo scorso.

Tutti e tre i soggetti sono stati altresì deferiti all’A.G. per lesioni personali e per inottemperanza alle norme sugli stranieri. Su disposizione del P.M. di turno, sono stati condotti all’interno delle celle della locale Casa Circondariale, in attesa di convalida da parte del GIP.

Uno dei due telefoni, marca Vodafone di colore bianco, è stato rinvenuto a seguito di perquisizione personale effettuata a carico del marocchino di 18 anni e restituito al legittimo proprietario.

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Lunedì, 29 Ottobre 2018 14:05

A Prignano i lupi sbranano un pastore maremmano

L’esemplare, una femmina di 8 anni, è stata trovata a ottanta metri da casa, in località Sassofosco. Il branco si è avvicinato alla casa dove il cane era tenuto in cortile. 

PRIGNANO (MO) –

Torna la paura dei lupi in Appennino. A farne le spese, nella notte di mercoledì scorso, una dolcissima femmina di pastore maremmano di otto anni di nome Amour che è stata attaccata e sbranata da un branco. 

L’episodio è avvenuto in località Sassofosco, dove il maremmano, considerata una razza “anti lupo” per la forza e la stazza imponente, era tenuta nel giardino della casa dei proprietari per fare la guardia. Il branco, evidentemente, non ha avuto remore nell’avvicinarsi alle abitazioni. A questo punto, il cane sarebbe riuscito a liberarsi dalla catena per difendersi dall’attacco, ma i lupi erano in superiorità numerica e non ha avuto speranze.

Non vedendola in giardino i proprietari si sono messi sulle sue tracce. Giovedì mattina, la cagnolina più piccola ha cominciato ad abbaiare forsennatamente nella zona adiacente il torrente Rossena. Ed è qui che è stato ritrovato il corpo straziato della dolce Amour.

 

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La giovane si trovava in auto con il fidanzato e una coppia di amici quando la vettura ha iniziato a sbandare per poi urtare il guard rail e cappottarsi. È stata sbalzata dall’auto e per lei non c’è stato niente da fare. Grave l’amica. Quasi illesi i due ragazzi.

MODENA –

Doveva sposarsi a breve Elisa Boschi, la 31 enne modenese che ha perso la vita ieri in un terribile incidente sull’Autostrada A4, all’altezza del casello di Arluno.

La giovane stava viaggiando insieme al fidanzato e a una coppia di amici, tutti modenesi, sulla Torino-Venezia quando, attorno alle 16.30, per cause in corso di accertamento, l’auto ha cominciato a sbandare per poi urtare il guardrail e cappottare al centro della carreggiata. Elisa è stata sbalzata dall’auto, mentre l’amica 29 enne che viaggiava con lei sul sedile posteriore è rimasta incastrata tra le lamiere.

Immediati i soccorsi del 118, che è intervenuto anche con l’elisoccorso. I sanitari hanno praticato sulla giovane un massaggio cardiaco, ma le sue condizioni erano troppo gravi e la 31 enne è deceduta durante il trasporto all’ospedale di Magenta. L’amica è stata invece trasferita d’urgenza al Niguarda di Milano.Per lei la prognosi è riservata per le fratture e le contusioni gravi riportate.

Se la caveranno invece in pochi giorni i due ragazzi di 33 e 34 anni che viaggiavano sui sedili anteriori. Per loro solo alcune escoriazioni giudicate non gravi dai sanitari. Uno di loro è il fidanzato di Elisa. I due dovevano sposarsi a breve, ma l’incidente ha spezzato la vita della ragazza e il suo progetto di vita. Per accertare la dinamica dell’incidente ed eventuali responsabilità è stata disposta un’inchiesta che dovrà stabilire, tra le altre cose, se le ragazze avevano le cinture di sicurezza allacciate, obbligatorie per legge anche per chi viaggia sui sedili posteriori.

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Speciale onorificenza ai primi sei laureati in Ingegneria a Parma dell’a.a. 1989/1990, oggi tutti professionisti affermati: Alberto Alfieri, Daniela Allodi, Michele Amigoni, Massimo Bocchi, Massimo Boselli e Alberto Broggi

A conferirla, il Rettore dell’Università Paolo Andrei durante l'evento “Pietro Barilla e Ingegneria, una storia lunga 30 anni” svoltosi questa mattin presso l’Auditorium del Plesso Polifunzionale del Campus Universitario di Parma, in occasione del 30° anniversario dell’inaugurazione della Sede didattica della Facoltà di Ingegneria.

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Tutte le foto a cura di Francesca Bocchia

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Questa mattina si è tenuto l'evento “Pietro Barilla e Ingegneria, una storia lunga 30 anni” presso l’Auditorium del Plesso Polifunzionale del Campus Universitario, in occasione del 30° anniversario dell’inaugurazione della Sede didattica della Facoltà di Ingegneria di Parma, che fu costruita tra 1987 e 1988 (appena istituita la facoltà di Ingegneria a Parma) proprio grazie a una generosa donazione di Pietro Barilla.

L’appuntamento si è aperto con i saluti del Rettore dell’Università Paolo Andrei, che ha conferito una speciale onorificenza ai primi sei laureati in Ingegneria a Parma dell’a.a. 1989/1990, oggi tutti professionisti affermati: Alberto Alfieri, Daniela Allodi, Michele Amigoni, Massimo Bocchi, Massimo Boselli e Alberto Broggi

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L'intervento di Luca Barilla, Vicepresidente del Gruppo Barilla, ha poi introdotto il grande Maestro Riccardo Muti, Direttore Musicale della prestigiosa Chicago Symphony Orchestra, unito a Pietro Barilla da una profonda amicizia, che a fine evento si è prestato per foto e autografi con gli studenti. 

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Tutte le foto a cura di Francesca Bocchia

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Prosegue l'impegno del Comune di Parma contro i bocconi avvelenati. Da oggi nuova campagna sul territorio. Unità cinofile di soccorso SOS Langhirano della Protezione di Civile, P.M., amici cani e assessora al Benessere Animale Nicoletta Paci per dire basta a questo pericolo.

Parma -

Continuano le segnalazioni di ritrovati bocconi sospetti avvelenati nei parchi e aree cani cittadine. L'Amministrazione Comunale per arginare il problema ha avviato una campagna di informazione e sensibilizzazione, che prevede, tra le altre misure, la distribuzione di cartoline nei negozi e attività commerciali e l'affissione di poster e cartelli in aree cani. 

"E' continuo il monitoraggio sulla base di segnalazione che pone in essere il Comune. Ordinanze ad hoc vengono emesse per attivare controlli e per presidiare il territorio in modo da mettere in allerta i fruitori delle aree cani e dei parchi cittadini tempestivamente al verificarsi di questi atti sconsiderati". Ha sottolineato l’assessora al Benessere Animale Nicoletta Paci, all’erta sul tema e circondata da amici a quattro zampe, insieme all’agente di Polizia Municipale Rino Ramploud che si è occupato di formare il personale del servizio sulle varie tipologie di intervento. "Abbiamo bisogno degli occhi dei cittadini. Abbiamo bisogno che chi porta a passeggio il proprio cane sorvegli anche questo problema e segnali comportamenti sospetti, targhe auto e presenza di bocconi per riuscire in primo luogo a salvare i cani da un atto vigliacco e poi ad assicurare i colpevoli alle ammende di legge".

 

CONSEGUENZE PENALI

Le conseguenze penali per questi atti criminosi non sono leggere: si rischiano pene da 3 mesi a 18 mesi e multe fino a 30 mila euro. Ma peggiori sono gli esiti sugli animali e all'interno delle famiglie in caso di avvelenamento del proprio animale domestico. Alla presentazione della nuova campagna non hanno voluto mancare gli operatori delle Unità cinofile di soccorso SOS di Langhirano e la coordinatrice Stefania Ugolotti "Quando siamo impegnati in operazioni di emergenza abbiamo i cani liberi e quindi non possiamo difenderli da questo pericolo. Abbiamo purtroppo toccato con mano quanto questa pratica sia presente perchè uno dei nostri animali è stato ucciso proprio da un boccone avvelenato".  

 

COSA FARE SE SI TROVANO BOCCONI AVVELENATI

Chiunque si imbattesse in un boccone sospetto dovrà avvisare tempestivamente gli agenti della Municipale al numero 0521.218730 per segnalarne la presenza così da far partire la prassi amministrativa e le indagini necessarie. E' importante infatti non venire a contatto con i bocconi avvelenati ma far intervenire le autorità preposte. 

Il lavoro sinergico delle realtà coinvolte, degli enti e delle istituzioni, accompagnato dalla sempre fondamentale collaborazione dei cittadini per le segnalazioni, sarà fondamentale per sviluppare dei controlli mirati, con le opportune  bonifiche sanitarie e una apposita attività perlustrativa, cui seguiranno le procedure adeguate, attraverso sanzioni pecuniarie e penali, come già previsto, per sradicare un fenomeno che si è fortemente esteso e che mina la sicurezza di tutti.

 

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Giovedì, 25 Ottobre 2018 15:25

Omicidio-suicidio in provincia di Parma

Tragico episodio questa mattina a Langhirano, in provincia di Parma. Un ottantenne ha ucciso la moglie per poi togliersi la vita. Dalle prime ricostruzioni sembra sia successo con un colpo d’arma da fuoco. Poi probabilmente in preda alla disperazione, l’anziano si sarebbe gettato dalla finestra del quarto piano.

Sul posto i Ris dei Carabinieri di Parma e Langhirano, il procuratore di Parma Alfonso d’Avino e il pm di turno. Fra le ipotesi del gesto estremo, la grave situazione di salute in cui versava la donna, da tempo malata di Alzheimer.

 

 

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Ieri, mercoledì 24 ottobre, l’Italia si è svegliata con un’alba rossa spettacolare che ha lasciato i fortunati spettatori senza parole, ma non è finita qui. 

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Dopo una giornata da temperature record, diremmo quasi estive, anche il tramonto ha lasciato tutti senza fiato

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Le foto degli utenti ricondivise sul nostro profilo Instagram @gazzettaemilia. 

Usa #gazzettaemilia e ricondivideremo anche i tuoi scatti!

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METEORITE DURANTE IL TRAMONTO (video a inizio pagina)

Per concludere in bellezza, mentre il cielo era ancora dipinto di sfumature rosse, in diverse regioni del Nord Italia, fra cui l’Emilia-Romagna, i fortunati con il naso all’insù hanno avvistato una lunga scia luminosa.

Un meteorite, più precisamente chiamato bolide, è stato avvistato anche nelle province emiliane, come segnalato sui social da tantissime persone poco dopo le 18.30, quando la scia luminosa ha solcato i cieli. 

Il video è visibile sul canale YouTube de iLMeteo anche a questo link https://www.youtube.com/watch?v=NGdy7ED_NFI.

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