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Mercoledì, 10 Agosto 2016 10:23

Parma - Coltivava marijuana in giardino: denunciato

Gli agenti hanno trovato la coltivazione in un giardino, dove il proprietario era in vacanza e il cane disturbava i vicini. Denunciato quarantatreenne operaio residente il via Traversetolo. 

Parma, 10 agosto 2016

Coltivava marijuana in giardino e sul balcone, se ne è andato tranquillamente in vacanza con la famiglia e ha lasciato le chiavi di casa ad un ragazzo sedicenne, con l'incombenza di innaffiare le "preziose piantine", confuse insieme ad altre più innocue coltivazioni e di accudire adeguatamente il cane.
Ma qualcosa non ha funzionato per il quarantatreenne operaio residente il via Traversetolo: lo hanno tradito il cane che abbaiava e una vicina disturbata, che lo ha ritenuto abbandonato, segnalando il fatto alla Polizia Municipale.
Gli agenti di via del Taglio, intervenuti lunedì in seguito alla segnalazione, per verificare la situazione dell'animale, hanno riscontrato che il realtà il cane era adeguatamente accudito dal sedicenne che se ne è preso cura su espresso incarico del proprietario, ma hanno anche notato che nel giardino di proprietà dell'uomo in via Traversetolo, insieme ai pomodori e altri ortaggi, si trovavano alcune piante di marijuana di diverse specie e dimensioni, la cui coltivazione è severamente vietata dalla legge.
A seguito di questa scoperta, le indagini sono proseguite sotto le indicazioni dell'autorità giudiziaria: è stata disposta la perquisizione dell'immobile e sono stati rinvenuti altri vasi di cannabis sul balcone di casa, oltre a semi e foglie di sostanza già trattata e pronta per l'uso.
L'uomo, denunciato all'autorità giudiziaria, è stato tempestivamente avvisato e ora rischia una pesante condanna. Infatti il reato di "coltivazione non autorizzata di vegetali per produzione di sostanze stupefacenti" (articolo 73 comma 1 del DPR 309/1990) prevede dai sei mesi ai quattro anni di reclusione, oltre ad una multa da 1.000 a 10.000 euro.

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Insospettabile, eppure pericolosissimo per l'ordine pubblico e la sicurezza dello Stato. Incitava e preparava i 'fedeli' alla 'guerra santa'. Era in contatto con terroristi in tutto il mondo. Nell'ambito di una attività di prevenzione della Questura di Parma contro il terrorismo islamico un marocchino da anni radicato a Fidenza è stato espulso.

di Alexa Kuhne

Fidenza, 05 agosto 2016 

Era il vicino, quello della porta accanto.
Insospettabile e riservato, ma potenzialmente pericolosissimo per l'ordine pubblico e per la sicurezza dello Stato.
Marocchino, 34 anni, celibe, aveva approfittato dei permessi di soggiorno che era riuscito a ottenere, a partire dal 2006, per poter entrare regolarmente in Italia.
Potendo poi contare su un visto per lavoro subordinato, nel 2007 tutto era andato liscio.
Aveva l'appoggio di suo fratello, anche lui insospettabile, ormai cittadino italiano, sposato con una marocchina e padre di tre figli.
La Questura di Parma lo ha espulso ieri, dopo che per mesi, dalla scadenza del permesso di soggiorno nel dicembre del 2015, lo seguiva nella sua attività di proselitismo sul Web.
L'uomo è risultato essere un attivissimo e feroce promotore su Internet della jihad, la 'guerra santa' contro gli infedeli.
Con questo radicamento a Fidenza, con la credibilità di persona tranquilla e solitaria, aveva potuto operare indisturbato per anni e preparare la sua propaganda contro i cristiani da punire.
Il sospettato evitava di evidenziarsi ed attirare l'attenzione mentre tesseva e coltivava una rete di militanti salafiti con segnali di forte vocazione al combattimento per 'una nuova vita' guadagnata punendo i 'miscredenti'.
La sua avversione era ossessiva anche per i mussulmani che sono contro la jihad per i quali egli non immagina altro futuro se non quello della punizione inflitta da Allah per mano dei Mujahiddin.
Ad insospettire l'intelligence è stata l'intensa attività e la partecipazione assidua sui social network dove non esitava a esprimere il proprio compiacimento e un convinto interesse per la jihad ed una forte inclinazione verso il radicalismo islamico di orientamento integralista.
Numerosissimi i suoi contatti telematici che evidenziano legami strutturati con altri attivisti islamici radicali e sostenitori dello Stato islamico, sempre attraverso il web dove navigava utilizzando un 'nome di battaglia'.
Il marocchino non vedeva per i 'veri combattenti' altra via se non quella di "raggiungere la vita attraverso la morte", mentre a tutti i miscredenti non resterebbe che "raggiungere la morte dopo la vita".
In prossimità della scadenza ha richiesto il rinnovo, ma la sua istanza è stata trattenuta in istruttoria presso l'Ufficio immigrazione in quanto, nel contempo, era iniziata una approfondita attività investigativa nei confronti dell'interessato che è risultato pericoloso per la sicurezza pubblica.

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La staffetta "Per non dimenticare": 300 chilometri per ricollegare quel filo e restituire alla memoria collettiva le vittime di quelle stragi. Passa da Parma la staffetta verso Bologna nel 36° anno della strage alla stazione. Per non dimenticare.

Parma, 1 agosto 2016

Un filo rosso lega il ricordo di tre delle pagine più tristi della storia Italiana: Milano, Brescia e Bologna, città teatro, in momenti diversi, di stragi che colpirono al cuore l'Italia: Piazza Fontana, Piazza della Loggia e Stazione di Bologna. Per non dimenticare, anche quest'anno, nel 36° anniversario della strage alla stazione di Bologna, un gruppo di podisti, alternandosi con la staffetta, percorre oltre 300 chilometri per ricollegare quel filo e restituire alla memoria collettiva le vittime di quelle stragi. La staffetta è partita il 29 luglio da Milano, ha sostato a Brescia, e arriverà martedì 2 agosto a Bologna per unirsi ad altre staffette, provenienti da diverse parti d'Italia, che percorreranno il corteo. La staffetta ha fatto tappa a Parma per una sosta in Municipio. I podisti e gli accompagnatori sono stati ricevuti a nome dell'Amministrazione dal presidente del Consiglio Comunale Marco Vagnozzi, che li ha ringraziati per l'importante impegno che si sono assunti affinché non venga rimossa dalla memoria collettiva una delle pagine più brutte della nostra storia. Il presidente del consiglio ha rimarcato come sia "sempre bene ricordare questi episodi. Sarò domani a Bologna – ha proseguito – con il Gonfalone del Comune di Parma, come è tradizione. I rigurgiti del terrorismo sono allarmanti, per questo è ancora più importante ricordare il passato e chiedere verità, che è il maggiore dei riconoscimenti dovuti".

Luigi Viganò, coordinatore della staffetta, ha fatto presente come anche quest'anno abbiano aderito all'iniziativa più di 250 partecipanti, suddivisi in gruppi. "E' importante ricordare – ha concluso – sopratutto oggi in un tempo in cui lo stragismo è diventato globale, in un momento di grande difficoltà per il mondo intero".

Il momento sé stato contraddistinto da uno scambio di doni. Il presidente del consiglio ha consegnato il gagliardetto del Comune e due piccole spille con il simbolo del Comune. I rappresentanti della staffetta hanno ricambiato con un volume su Milano, una lettera di ringraziamenti di Paolo Bolognesi, presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di Bologna, e una formella di terracotta che ricorda il bus n. 37 che a Bologna fu trasformato in ambulanza in occasione della strage.

Domani, martedì 2 agosto, alla cerimonia di Bologna, nel corteo ufficiale la città di Parma sarà rappresentata dal Presidente del Consiglio comunale Marco Vagnozzi, accompagnato dal gonfalone della città.

(Fonte: ufficio stampa Comune di Parma)

I due sono stati notati mentre stavano rifornendo taniche di benzina presso il distributore Eni di via Emilia Est: i due nomadi italiani sono stati arrestati dalla Polizia di Stato per indebito utilizzo di carta di credito.

Modena, 1 agosto 2016

E' accaduto alle ore 3.00 di questa notte quando una volante della Questura transitando nei pressi del distributore Eni di via Emilia Est ha notato due giovani che stavano rifornendo alcune taniche di carburante.
Insospettiti gli operatori hanno fatto inversione per controllare i due che, alla vista della volante, hanno cercato di darsi alla fuga, ma sono stati raggiunti e bloccati.
Dai primi accertamenti è emerso che gli stessi stessero effettuando un prelievo di carburante con l'utilizzo di una carta carburanti ENI provento di furto a Carpi.
I due italiani di anni 20 e 22, entrambi nomadi dimoranti in città, gravati da precedenti specifici e già arrestati di recente in via delle Costellazioni per tentato furto di pneumatici, sono stati pertanto tratti in arresto per indebito utilizzo di carte di credito.
Questa mattina sono stati processati con rito direttissimo.

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Quartiere Molinetto: riscontrati 11 contenitori non conformi, 5 esposti in giornata errata. In tutto sono state elevate 4 sanzioni. Questa settimana i controlli interesseranno il quartiere di Parma Centro.

Parma, 1 agosto 2016

Proseguono i controlli in materia di raccolta differenziata dei rifiuti che, nei giorni scorsi, hanno riguardato il corretto conferimento della frazione del residuo nel Quartiere Molinetto, in particolare via Isola: su un potenziale di 246 utenti, sono stati riscontrati 11 contenitori non conformi, 5 esposti in giornata errata. In tutto sono state elevate 4 sanzioni.
Sono proseguiti i controlli sui kit non ritirati, in tutto 9, si tratta di un dato in diminuzione rispetto al passato.
Questa settimana i controlli interesseranno il quartiere di Parma Centro.
I controlli in materia di raccolta differenziata dei rifiuti hanno come obiettivo quello di scongiurare gli abbandoni e intendono correggere i comportamenti sbagliati in tema di conferimento dei rifiuti stessi. Da quasi un anno i vigili ambientali del Comune e il personale di Iren hanno avviato azioni di controllo sistematico nelle diverse zone della città per verificare tempi e modalità di esposizione dei rifiuti, sanzionare i comportamenti irregolari e fare formazione. Nello specifico, i casi di conferimenti scorretti vengono segnalati tramite adesivi affissi su contenitori o sacchi e, se possibile, cercando un contatto con il proprietario ai fini di una corretta informazione, prima di procedere eventualmente a sanzionare gli utenti per cui è stata rilevata un'infrazione.

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Al via i controlli con telecamera mobile contro l'abbandono dei rifiuti. La donna è stata ripresa mentre abbandona due sacchi neri tra la campana del vetro e il cassonetto del verde in via Isola.

Parma, 27 luglio 2016

Sono stati attivati, da alcune settimane, i controlli con telecamera mobile che, a rotazione, verrà posizionata nei punti dove avviene in modo più frequente l'abbandono dei rifiuti.
Nel video compare una donna colta mentre abbandona due sacchi neri tra la campana del vetro e il cassonetto del verde in via Isola. Si tratta di abbandono di rifiuti in piena regola, un comportamento certamente censurabile che può essere sanzionato con multe che vanno da 25 euro fino a 500 euro.

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Finito l'amore la perseguita, la Polizia Municipale notifica allo stalker il divieto di avvicinamento alla ex fidanzata: divieto di avvicinamento a meno di 500 metri.

Piacenza, 21 luglio 2016

Un amore finito che si trasforma in un vero e proprio inferno. Quello vissuto da una ragazza di 24 anni, tormentata dal giovane ex fidanzato con telefonate, appostamenti e pedinamenti, e costretta a cambiare le sue abitudini perché seguita e minacciata, perché lui non accettava la parola fine. La sezione di polizia giudiziaria della Polizia Municipale ha messo fine all'incubo della giovane, notificando al venticinquenne piacentino un provvedimento di divieto di avvicinamento a meno di 500 metri dai luoghi frequentati dalla vittima e il divieto di qualsiasi contatto: telefonico, sms o sui social network.

Gli episodi persecutori, secondo quanto ricostruito dagli agenti, hanno avuto inizio alla fine del 2015, allorquando la ragazza decide di interrompere la relazione iniziata nel 2013 mantenendo però rapporti amichevoli con l'ex. Il quale però, non rassegnandosi alla fine del rapporto, comincia a tempestare la giovane di innumerevoli messaggi, telefonate, post sui social network, a pedinarla e a minacciarla di svelare pubblicamente gli aspetti più intimi e personali della loro relazione ormai conclusa. Lei tuttavia resiste, nella convinzione che prima o poi quell'uomo che le giurava amore avrebbe smesso e accettato di condividere solo l'amicizia. Tutto cambia quando al termine di una serata a casa di amici che non aveva mai frequentato insieme all'ex, la ragazza riceve l'ennesimo sms. E' la goccia che fa traboccare il vaso, e la ragazza, al culmine di un periodo di paura, pressione e angoscia, decide di presentare querela. Alla fine del tormentato racconto al personale della Municipale, la 24enne è talmente scossa e impaurita da abbandonare il suo telefonino agli agenti, i quali iniziano a monitorare la situazione e a mettere in campo da un lato l'attività investigativa, dall'altro la rassicurazione e protezione della giovane.

Dopo due settimane di indagini, coordinate dal sostituto procuratore Ornella Chicca, gli investigatori hanno riscontrato oltre un migliaio di contatti, attivati dall'uomo attraverso utenze diverse. In un caso, una notte, l'ex fidanzato era arrivato a chiamare la ragazza utilizzando un messaggio registrato con il quale, fingendosi carabiniere, la invitava a dire dove si trovava, in quanto avrebbe dovuto essere sentita quale testimone di un incidente stradale. Un messaggio inviato anche agli amici della ragazza, che però nel frattempo avevano creato una rete per proteggerla dalle provocazioni e dalle intimidazioni dell'ex.

Pubblicato in Cronaca Piacenza

Attività antiprostituzione disposta dal Questore Fassari. I controlli hanno interessato la zona Tempio, via Emilia Ovest, via Monte Kosica, zone notoriamente frequentate dalle prostitute.Si è svolta nella giornata di ieri un'attività di contrasto al fenomeno della prostituzione su strada e dei reati ad essa connessi.

Modena, 19 luglio 2016 

Il Questore Fassari, a seguito di quanto concordato in seguito di riunione di coordinamento Forze di polizia, ha emanato un'ordinanza con cui ha disposto servizi che hanno interessato la zona Tempio, via Emilia Ovest, via Monte Kosica, zone notoriamente frequentate dalle prostitute. L'ordinanza ha interessato anche l'Arma dei Carabinieri e la Polizia Municipale per analoghi servizi.

Al termine delle attività sono state identificate complessivamente 65 persone: nove prostitute sono state accompagnate in Questura, 6 provvedimenti di divieto di ritorno, per anni 3, nella città di Modena, adottati dal Questore; una prostituta denunciata per violazione del provvedimento di ritorno ed un albanese indagato per evasione. Le donne accompagnate sono risultate di nazionalità romena, albanese e nigeriana e tutte di giovane età.

La Polizia di Stato nei controlli ha espresso 6 equipaggi per complessivi 17 uomini e le attività hanno visto anche il concorso del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia.

Pubblicato in Cronaca Modena
Martedì, 19 Luglio 2016 12:23

Piacenza, false telefonate a nome del sindaco

False telefonate a nome di Paolo Dosi allarmano i cittadini: una signora ha avvisato gli sportelli Quic di viale Beverora dopo essere stata chiamata da un sedicente sindaco.

Piacenza, 19 luglio 2016

A seguito di alcune telefonate da parte di ignoti, che dichiarano di essere il sindaco di Piacenza Paolo Dosi e si rivolgono ai destinatari chiedendo se tutto procede per il meglio, o se vi siano dei problemi che desiderano segnalare, il primo cittadino precisa quanto segue: "Mi preme sottolineare che non ho mai preso in mano il telefono per chiamare a casa della gente, se non le persone di mia conoscenza! Mi dispiace che qualcuno millanti di essere il sottoscritto, sfruttando la qualifica di sindaco per scopi poco chiari, che nulla hanno a che vedere con il mio lavoro e con l'Amministrazione comunale".
"Ringrazio – prosegue Dosi – la signora che ha ritenuto subito opportuno avvisare della cosa gli sportelli Quic di viale Beverora, cui la telefonata del presunto sindaco invitava peraltro a rivolgersi per prendere appuntamento con me. Fermo restando che la mia segreteria è sempre a disposizione per raccogliere le richieste di incontro dei cittadini, invito chiunque ricevesse questo genere di telefonata a ignorarla o prenderne le distanze, innanzitutto per tutelarsi da eventuali tentativi di truffa".
"Ben diverso – conclude il sindaco – è il sistema di messaggistica registrata che è entrato in funzione per allerte meteorologiche o situazioni di emergenza. Solo in quel caso, la mia voce entra nelle case non per disturbare in modo inopportuno ma per questioni di sicurezza e necessità urgenti. A maggior ragione, trovo particolarmente sgradevole che ci sia chi pensa di potersi avvantaggiare di questo possibile equivoco".

Pubblicato in Cronaca Piacenza

Attacco terroristico ieri sera a Nizza, lungo la famosa Promenade des Anglais, durante i festeggiamenti per il 14 Luglio. Sono 84 ad ora le vittime accertate, un centinaio i feriti, 19 dei quali in condizioni gravissime.

Di Chiara Marando -

Venerdì 15 Luglio 2016 -

Un altro attacco all'umanità, un altro attacco a vittime innocenti durante un momento di gioia: i festeggiamenti del 14 luglio sulla famosa Promenade des Anglais a Nizza.

Un camion si è scagliato contro la folla presente sul lungomare falciandola per due chilometri in una corsa a zig zag impazzita e sparando senza sosta con una furia cieca. Sono 84 i morti accertati ad ora, donne, uomini e tanti bambini, ed altrettanti i feriti, 19 dei quali in condizioni disperate, che da ieri sera affollano gli ospedali.

Sono immagini di terrore, morte e sbigottimento quelle che senza sosta popolano i giornali e le TV. Si cerca di dare una spiegazione ad una furia omicida che non trova pace.
L'attentatore è un cittadino nizzardo tunisino di 31 anni, con precedenti per violenza e possesso di armi. Mai accertato il suo collegamento con l'Isis, un collegamento che è diventato tremendamente concreto dopo la sua folle corsa per uccidere più persone possibile, sbalzate in aria come birilli, schiacciate brutalmente e colpite dai proiettili sparati alla cieca.

Il terrorista è stato "neutralizzato da un uomo e due poliziotti", ha detto dopo l'attacco Eric Ciotti, presidente del Dipartimento delle Alpi Marittime, a France Info. "Una persona è saltata sul camion per tentare di fermarlo - ha precisato Ciotti -. In questo modo la polizia è stata in grado di neutralizzare il terrorista. Non dimenticherò mai il viso della poliziotta che ha intercettato il killer".

Subito il Presidente francese Hollande ha prolungato il periodo di massima sicurezza in tutta la Francia e sono stati intensificati i controlli alle frontiere per evitare possibili fughe di cellule affiliate all'Isis. Il suo commento su Twitter "La Francia piange, è addolorata, ma è forte e lo sarà sempre di più dei fanatici che oggi vogliono colpirla".

Immediata anche la condanna da parte del Vaticano, dove Papa Francesco ha seguito gli accadimenti con grandissima preoccupazione, sottolineando la sua vicinanza nella sofferenza alle vittime ed a tutto il popolo francese.

Pubblicato in Cronaca Emilia
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