Di Giulia Bertotto Roma, 28 settembre 2023 (Quotidianoweb.it) -Quotidianoweb, per la seconda volta, ha la preziosa opportunità di intervistare la dottoressa Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze presso l’Ospedale Sacco di Milano.
Dottoressa, la Regione Campania ha deciso di reinserire l’obbligo di indossare la mascherina nelle strutture sanitarie, sia per personale medico, sia per pazienti e cittadini in visita dai propri cari ricoverati. Le sembra una scelta adeguata?
Mi sembra una misura esagerata, che può innescare reazioni psicologiche gravi nella popolazione. Il panico è dietro l’angolo, non è il caso di risvegliarlo.
Il punto è un altro: è sempre corretto, quando si va in reparti dove ci sono pazienti fragili, indossare la mascherina. Questo presidio però, non deve essere collegato alla paura del Covid. Deve essere la norma in una struttura sanitaria che ospiti persone con disturbi alla salute. I fragili sono tali e a rischio infezione anche per altri microrganismi, come il comune virus dell’influenza, lo pneumococco ed altri ancora.
La campagna vaccinale anticovid dell’autunno 2023 e inverno 2024 è ripartita; i nuovi composti sono consigliati anche alle donne in gravidanza e in fase di allattamento. Come commenta questo invito del Ministero della Salute?
Qui è importante evitare fraintendimenti. Il consiglio della vaccinazione è rivolto ai soggetti fragili e agli anziani. Le donne in gravidanza (a parte qualche caso) sono giovani e non sono fragili. Peraltro, durante la gravidanza e l’allattamento è sempre stato raccomandato di assumere solo farmaci necessari e controllati. La vaccinazione Covid in questa fascia di popolazione, le donne gravide, secondo il mio parere medico, non ha dunque alcun senso.
L’endocrinologo Giovanni Frajese e l’ematologo Andras Rabi hanno spiegato a chiare lettere che i prodotti inoculati a livello massivo non sono vaccini (sostanze inerti) ma profarmaci, ossia sostanze che si attivano nell’organismo una volta somministrate. Questo ha permesso alle case farmaceutiche di evitare l’iter di sperimentazione completo previsto per un farmaco; anzi di più, per un trattamento sanitario reso in Italia obbligatorio dal Green Pass. Probabilmente questo decreta definitivamente la truffa pubblica e lo scandalo sanitario più grave della storia.
Sinceramente non sono in grado, e non è mio compito, giudicare le case farmaceutiche nel loro operato, né nelle loro intenzioni. Ciò che posso affermare, dal punto di vista scientifico, è che quanto è stato inoculato non può essere definito vaccino. I motivi sono due.
Innanzitutto per il meccanismo d’azione: si inocula una sostanza che induce la formazione di prodotti, i quali poi diventano induttori di una risposta immunologica. Altro motivo è che, sempre per definizione scientifica, la vaccinazione non dà immunità, cioè non protegge dall’infezione, ma modera la gravità della malattia. Teniamo conto però, che oggi non esiste più il Covid come lo abbiamo conosciuto nel 2020, ma un’infezione data dal virus mutato con caratteristiche patologiche completamente diverse.
L’oncologo e docente de La Sapienza di Roma, Mariano Bizzarri, ha affermato su La Verità che i genomi delle persone vaccinate con le sostanze anticovid dovrebbero essere controllati a tappeto, in quanto è probabile quanto segnalato dal dottor P. Buckhaults, ossia il siero anticovid è contaminato da DNA plasmidico, frammenti del quale si legano con il DNA della persona inoculata. Cosa può dirci su questo?
Su questo posso dire che già in un documento dell’FDA, pubblicato in era pre-Covid, si raccomandava di monitorare gli effetti di eventuali vaccini genici, e di farlo per decenni, ma questo, ed è molto grave, non si sta facendo.
LINK UTILI
https://www.francescadonato.eu/lo-studio-di-frajese-riproduzione-umana-e-vaccini-a-mrna-studi-mancanti-video/
https://www.quotidianoweb.it/inchieste/interviste/lematologo-andras-rabi-riscontro-nei-pazienti-probabili-danni-da-profarmaco-anticovid/
https://www.arezzoinforma.it/dr-phillip-buckhaults-il-vaccino-mrna-covid-19-di-pfizer-e-contaminato-con-dna/