Visualizza articoli per tag: scuola

Mercoledì, 18 Luglio 2018 06:48

Un murales nel parco del centro cultura di Cavriago.

GLI STUDENTI DEL CHIERICI HANNO REALIZZATO UN MURALES NEL PARCO DEL CENTRO CULTURA MULTIPLO DI CAVRIAGO - Il progetto si propone di coinvolgere le giovani generazioni e sensibilizzarle alla tutela dei beni culturali intesi come luoghi di comunità

CAVRIAGO - Liceo Artistico statale Gaetano Chierici e Comune di Cavriago insieme per la diffusione della cultura e dell'arte. Il Comune di Cavriago pone tra le sue finalità la promozione d'iniziative e attività rivolte ai giovani, allo scopo di stimolar-ne la creatività, il protagonismo e la partecipazione attiva alla vita della comunità fa-vorendo progetti di cittadinanza attiva rivolti alle giovani generazioni e laboratori scolastici di vario tipo. È in questo quadro che si inserisce la collaborazione tra il Liceo Artistico G. Chierici di Reggio e il Centro Cultura Multiplo di Cavriago che vede la realizzazione di un murales pittorico nel parco del Multiplo - nello spazio di fronte al Bar Eighth Day - nell'ambito di un percorso di AsL (alternanza scuola-lavoro).

Il progetto è stato realizzato, da parte dei ragazzi del Chierici, attraverso un murales che interpreti il tema loro proposto dall'amministrazione dal titolo: "Quando la cultura apre la mente, quando è di tutti, quando è la strada per affrontare la complessi-tà della società attuale".

Gli allievi del Chierici hanno presentato alcune proposte grafiche, che hanno tenuto in considerazione il Multiplo e il suo parco come un unico luogo di cultura, di gioco, di agio, di collaborazione e di tutte le realtà che vi convivono: utenti adulti, bambini, adolescenti e cittadini impegnati in attività di volonta-riato come l'associazione La Rondine che gestisce il chiosco del parco o i volontari Auser che curano il verde. Un'apposita commissione ha scelto il soggetto realizzato in questi giorni.
"La creazione è tutta opera dei ragazzi: dall'idea, al disegno, alla scelta dei colori – spiega l'assessore alle politiche culturali Vania Toni - Il progetto si propone di coin-volgere le giovani generazioni e sensibilizzarle alla tutela dei beni culturali intesi come luoghi di comunità e patrimonio di tutti dando ai giovani artisti la possibilità di esprimersi e di lavorare in sinergia e collaborazione con figure professionali del settore". Sono infatti affiancati dall'architetto Giorgio Menozzi, che ha progettato il Multiplo e coordinati dal docente del Chierici Emanuele Murdaca.

"Questo grande murales è il frutto dell'attività AsL svolta al termine di questo anno scolastico - spiega la dirigente del liceo Chierici, la professoressa Maria Grazia Diana - è un' opportunità che permette agli studenti di misurare le proprie competenze e di operare per la cittadinanza, di riflettere sull'importanza della cultura in modo comunicativo e con un senso estetico decorativo arricchisce i luoghi e permette di ricordare più a lungo pensieri che non devono disperdersi".
I ragazzi coinvolti nel progetto sono: Chiara, Edilia, Mariano, Aurora, Tommaso, Li-sa, Alice, Angelica, Lorenzo e Marta della classe 4D.

IL CONCETTO A CUI SI ISPIRA IL MURALES
La cultura quando apre la mente, quando è di tutti, quando è la strada per af-frontare la complessità della società attuale. La cultura è come un giardino: va coltivata e curata. Curandola, inoltre, si aggiunge inevitabilmente qualcosa dal proprio bagaglio di esperienze personali. Così grazie al contributo di cia-scun singolo, si crea un patrimonio di tutti, senza distinzioni di età, genere, et-nia, ed estrazione sociale. Ho scelto colori vivaci e luminosi su uno sfondo bianco per trasmettere purezza ed energia. Energia vitale in continua evolu-zione e trasformazione. Energia che può e deve essere tramandata di genera-zione in generazione. Una vera e propria, effettiva, "rotazione delle culture", in entrambi i sensi del termine che si fondono in un unico murales.

Murales_1_1.jpg

murales_4_1.jpg

murales_13_1.jpg

murales_15_1.jpg

 

Martedì, 17 Luglio 2018 07:37

Parma: Scuola Adorni, il corpo docente muterà

Scuola Adorni, non è scontato che rimangano gli stessi docenti.  In merito all'ipotesi di staccare il plesso scolastico "Adorni" dall'Istituto Comprensivo "Micheli" e di collocarlo all'interno dell'Istituto Comprensivo "Sanvitale - Fra Salimbene", la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza rappresenta che ad oggi gli esponenti politici ed amministrativi competenti non hanno avuto alcuna interlocuzione ufficiale con i soggetti titolari della rappresentanza collettiva del personale scolastico, di cui la Gilda è parte integrante.

Tralsciando questo dato politico che è esemplificativo del modo in cui a Parma gli eletti in altre amministrazioni, in questo caso il Comune, si approcciano con i rappresentanti eletti nel comparto scuola che tra Parma e Piacenza riguarda migliaia di addetti, è nostra intenzione ricordare che un'eventuale ricollocazione del plaesso "Adorni" non significa che automaticamente in esso rimarranno gli stessi docenti.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda di Parma e Piacenza, precisa: "Gli insegnanti della scuola statale vengono assegnati agli Istituti, poi a seconda dell'organizzazione interna ogni anno a settembre si decide il plesso in cui il singolo docente farà lezione, qualora a causa del suo dimensionamento l'Istituto Comprensivo "Micheli" dovesse avere una decurtazione di organico, la graduatoria per individuare i perdenti posto riguarderà tutti i docenti dell'Istituto, quindi chi rimarrà all'Adorni è molto difficile prevederlo, nessuno può garantire che nel plesso abbiano diritto a rimanere le stesse persone. Questo prevedono le norme nazionali" - continua il dirigente sindacale - "noi in merito al riposizionamento del Plesso Adorni, come già avvenuto in altri casi, ci rimettiamo alla volontà degli organi collegiali, unici sovrani di una scuola democratica".

Gilda degli Insegnanti Parma e Piacenza
Via Verdi 25 – 43121-Parma- presso Alpic Caf CedItalia
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. -tel.338/8103820 – tel.fax 0521/235547

La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza dopo aver appreso della vicenda giudiziaria che vende coinvolti docenti della scuola dell'infanzia di Colorno, chiede pubblicamente che le autorità inquirenti mostrino i video delle indagini.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda di Parma e Piacenza, a tal proposito precisa: "Solo guardando le immagini potremo renderci conto almeno parzialmente di cosa è realmente successo a Colorno - continua il rappresentante dei docenti - è anche opportuno che il legislatore indichi espressamente quando una ramanzina o una punizione comminata ad un alunno discolo è legale e quando si sconfina nell'illecito penale. Ricordiamo che anche la giurisprudenza in passato ha precisato che il docente è dotato di poteri autoritativi" – conclude "oltre che nella magistratura requirente confidiamo nella magistratura giudicante"

Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza

Via Verdi 25 - 43121 Parma
Tel/fax 0521 235547 - Cell 338 8103820

Busseto, 22 maggio 2018 |All'Istituto Comprensivo di Bussetto è arrivato il progetto "Con il Parma e Folletto a scuola si #pensapulito". Giunto alla terza edizione, il progetto porta nelle scuole del terri-torio i valori condivisi di Parma Calcio e Folletto: lo sport come unione, coraggio, gioco di squadra, fi-ducia nelle proprie possibilità, divertimento sano e gioia della condivisione. Ad accogliere la delega-zione del Parma Calcio, formata dal centrocampista Manuel Scavone, dal portiere Andrea Dini, dall'addetto stampa del Settore Giovanile Gabriele Majo e i responsabili del settore commerciale Luca Vascelli e Gaetano Improta, sono stati il vice sindaco Gianarturo Leoni e l'assessore alla Pubblica Istruzione Elisa Guareschi, insieme alla dirigente dell'IC Anita Monti e alle docenti.

All'incontro, che si svolto questa mattina nel Salone Napolitano, hanno partecipato alcune delle classi della Scuola Primaria, tutte entusiaste dell'iniziativa. I ringraziamenti dell'Amministrazione Comunale sono andati alla dirigente scolastica e alle insegnanti, che hanno preparato i bambini al progetto all'interno delle classi.

"Quella di oggi - ha esordito il vice sindaco e assessore allo Sport Gianarturo Leoni - è una giornata bagnata non solo dalla pioggia, ma anche dalla promozione in Serie A: una sca-lata sportiva che, in solo tre anni, ha riportato il Parma lì dove merita di essere. Questo per voi - ha aggiunto, rivolgendosi ai bambini presenti - deve essere l'esempio che bisogna mai arrendersi, nem-meno di fronte alle difficoltà. L'importante è andare avanti sempre a testa alta".

L'assessore Guareschi ha, quindi, messo in luce la realtà associativa sportiva di Busseto di cui molti bambini fanno par-te: "Mi auguro - ha proseguito - che dalla giornata di oggi possiamo portare a casa i valori positivi dello sport come l'altruismo, la condivisione, il divertirsi, la sana competizione in campo e il rimanere amici fuori". L'invito dell'Assessore è stato poi quello di coinvolgere anche i genitori in progetti di questo tipo "perchè i ragazzi in campo sanno essere leali e corretti, mentre per i genitori a volte si ravvisa la necessità di una maggiore sensibilizzazione". Un saluto ai presenti è stato dato anche dalla dirigente scolastica Anita Monti che ha ribadito l'importanza dei valori positivi dello sport.

La mattinata è proseguita con Scavone e Dini che hanno firmato autografi ai bambini della scuola e poi risposto alle loro curiosità: da "cosa si prova a fare goal" a "quando avete iniziato a giocare a calcio". Lo staff del Parma ha quindi proiettato il cortometraggio "We Are Parma", un esempio con-creto di come un calcio sano e genuino possa ancora esistere, che nei sogni bisogna creder-ci davvero e che le persone, quando sono unite, sanno fare grandi cose. I ragazzi poi si so-no cimentati con entusiasmo in un disegno esprimendo attraverso la loro fantasia cosa si-gnifichi per ognuno di loro "pensare pulito".

Video: https://www.youtube.com/watch?v=P6Qj9MWswJ4&feature=youtu.be

 

PR_Busseto_PensaPulito-DSC_0249.jpg

 

PR_Busseto_PensaPulito-DSC_0178.jpg

(prosegue in galleria immagini)

 

Il Progetto "Educare alle differenze" ha messo in scena gli spettacoli dei ragazzi e le ragazze delle scuole di Parma per portare un messaggio di rispetto e accoglienza delle diversità.

Educare alle differenze, promosso dall'Assessorato all'Educazione e Inclusione, ha coinvolto in un percorso di laboratori teatrali 350 ragazzi e ragazze di 13 Scuole del primo ciclo del Comune di Parma (Adorni, Albertelli, Anna Frank, Don Milani, Maria Luigia, Micheli, Racagni, Ferrari, Parmigianino, Salvo D'Acquisto, Verdi, Vicini).
I laboratori sono stati condotti da una rete di Teatri di Parma, ZonaFranca, Teatro del Cerchio, Teatro delle Briciole, Europa Teatri Teatro Lenz Rifrazioni, Teatro del Tempo, che hanno messo a disposizione del progetto la loro professionalità.

Educare alle differenze nasce con l'obiettivo di aiutare i giovani a riconoscere e rispettare ogni differenza - sia essa di genere, di cultura, di appartenenza religiosa, di provenienza geografica - a renderli consapevoli degli stereotipi che ci condizionano e a superare i pregiudizi.
Tra i banchi di scuola si vivono esperienze fondamentali, si maturano scelte e aspettative che influenzano il futuro. A scuola ci si confronta e ci si misura con le diversità di ciascuno. Questo confronto spesso è vissuto con difficoltà, diffidenza, pregiudizio.
Per prevenire fenomeni di discriminazione ed esclusione, bullismo, cyber bullismo, razzismo, omofobia e violenza di genere è necessario mettere in atto una strategia educativa precoce: in questa direzione si è mosso Educare alle differenze.
I ragazzi sono stati coinvolti in un percorso di avvicinamento al linguaggio del teatro, attraverso la creatività, il lavoro di gruppo, i giochi di improvvisazione, la danza. Hanno fatto un percorso di crescita, riconoscendo che ognuno è unico e speciale e che le diversità non sono un limite ma una ricchezza.

Attraverso la scrittura creativa, i ragazzi stessi hanno elaborato i testi che sono stati presentati il 18-19-20 aprile 2018 presso il Teatro al Parco di Parma. In ogni giornata, a partire dalle ore 17.00 sono state impegnate cinque classi che, guidate dagli insegnanti di teatro, hanno messo in scena l'esito del lavoro scaturito dai laboratori. All'esito finale ha partecipato anche una classe della Scuola Salvo D'Acquisto che ha condotto un percorso di Teatro con il supporto degli educatori del Gruppo Scuola.

Educare alle differenze si è concluso il 5 maggio 2018 con la "Camminata per educare alle differenze". Tutti i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato al progetto, insieme ai loro insegnanti, hanno percorso il centro della città in un corteo colorato e festoso, fermandosi in vari punti per brevi azioni sceniche che richiamavano i loro spettacoli: sono volati in aria palloncini carichi di desideri, si è data la parola a burattini costruiti in classe, sono stati offerti ai passanti poesie e bulbi di fiori per far crescere il rispetto, si è ballato in gruppo tenendosi per mano, ci si è stretti un grande abbraccio, avvolti in una lunghissima sciarpa colorata, ripetendo in coro lo slogan "Batti le mani, schiocca le dita, rispetto per le differenze tutta la vita".

Educare_alle_differenze-2.jpg

Le dichiarazioni dell'Assessora Ines Seletti, alla fine della camminata: "Abbiamo chiuso con una bellissima camminata finale questo fantastico progetto, che è stato presente nelle scuole per tutto l'anno scolastico, portando nelle classi l'esperienza del teatro. L'importanza di "Educare alle differenze" sta nel voler aiutare tutti i nostri bambini e nostri ragazzi ad accettare qualsiasi tipo di differenza. Gli argomenti affrontati sono stati diversi e sono stati scelti dagli stessi insegnanti delle scuole insieme ai propri alunni: ognuno ha deciso di mettere in scena a teatro quella che riteneva fosse la tematica sulle differenze più interessante per la propria classe".

Le dichiarazioni di Graziana Morini, Dirigente di due delle (Scuole Ferrari e Anna Frank) che hanno partecipato al Progetto: "Educare alle differenze" ha suscitato un notevole apprezzamento sia da parte dei ragazzi che degli insegnanti e delle famiglie. Quel che ha dato valore educativo al progetto è stata la modalità con cui si è arrivati a definire i contenuti degli spettacoli: i ragazzi sono stati i veri protagonisti del lavoro in ogni sua fase. Quello che abbiamo visto in scena è la sintesi di un'elaborazione fatta in classe, una riflessione originale e costruita insieme, non un testo calato dall'alto"

Le dichiarazioni di Franca Tragni, di Zona Franca che è stata capofila tra i teatri coordinando il progetto: "Alla fine del progetto possiamo dire che "Educare alle differenze" anche quest'anno è stato in grado di creare dei legami profondi tra il mondo della scuola e il mondo del teatro. Si è lavorato a fianco dei ragazzi e dei loro insegnanti, portando ognuno il proprio linguaggio, la propria storia, la propria sensibilità e costruendo insieme un testo che esprimesse le emozioni e le riflessioni emerse in classe".

 

Fonte: Comune di Parma

I politici locali si rivolgano ai "capi" e si facciano rispettare a Roma. Un docente dirottato da San Nicolò al comune montano

I parametri per calcolare il numero di docenti da assegnare alle singole scuole sono frutto di norme nazionali, volute dalla politica, alle quali gli organi amministrativi periferici devono meramente adempiere e sono noti. A tal proposito aggiungiamo che negli ultimi 10-15 anni hanno governato un po' tutti gli schieramenti, i quali hanno concorso a determinare la situazione attuale.

Ci sembra strumentale che dopo la notizia del calo di un docente alla scuola dell'infanzia di Marsaglia, certi i politici del territorio, alcuni dei quali fanno anche parte di partiti che tuttora concorrono alle decisioni nazionali, protestano a livello locale come se i parametri sugli organici li avesse decisi qualcuno a Piacenza e non i loro "capi" a Roma.

Protestano e presentano interrogazioni praticamente contro i loro stessi referenti nazionali, si rivolgano al Ministero dell'Istruzione ed ai segretari nazionali dei loro partiti, pretendano in quelle sedi assegnazioni straordinarie di organico, tenendo sempre bene a mente che nella Scuola Statale le decisioni non spettano agli amministratori locali (le scuole non sono comunali).

La Gilda degli insegnanti vuole ricordare a qualche amministratore del territorio che nemmeno i rappresentanti dei docenti, che sono eletti da migliaia di professori e maestri della scuola Statale, hanno titolo a concorrere alle decisioni relative agli organici, non si capisce perché ciò dovrebbe essere concesso a chi ha ruoli in enti che sono estranei al Ministero dell'Istruzione.

Tuttavia le recriminazioni di Marsaglia producono solo scontri tra fraticidi sul territorio, precisa Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti: "Per cercare di aiutare la scuola dell'infanzia di Marsaglia oggi è stato eliminato un posto di docente elementare assegnato all'Istituto Comprensivo di San Nicolò, che pure ne aveva bisogno, ciò perché la politica a Roma non è in grado di trovare risorse per la nostra montagna" continua il dirigente sindacale – "per quanto riguarda la politica scolastica, dopo l'insediamento del nuovo governo, urge una cabina di regia tra parlamentari eletti del territorio e sindacati rappresentativi, affinchè si possano condividere strategie comuni, nell'interesse di tutte le componenti interessate, dando ai tecnici maggiori certezze per poter operare serenamente nella gestione di un settore vitale qual è quello scolastico"

SEDE DI PIACENZA: Via S. Marco, 22 – 29100 Piacenza
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Tel. 0523 314046 – 338/8103820F - 0523 344437

Lunedì, 30 Aprile 2018 08:22

Che "forme d'arte"!

"Forme d'arte. Capriccio reggiano" è il titolo della prima edizione del concorso, promosso dal consorzio del Parmigiano Reggiano, Provincia, Liceo artistico statale Gaetano Chierici, con La collaborazione del consorzio di Bibbiano La Culla e l'associazione Linea Comunicazione. Il concorso è sfociato in una mostra e nel relativo catalogo, prodotto con i lavori di 32 studenti di della classe VD e VF del liceo Gaetano Chierici, indirizzo figurativo.

L'evento si è collocato all'interno della manifestazione Caseifici aperti e si è tenuto nella sede del consorzio del Parmigiano Reggiano da sabato 28 a ieri, domenica 29 aprile, e alle 11 c'è stata la premiazione dei migliori lavori prodotti dagli studenti.

I ragazzi del Chierici, coordinati dai docenti Savina Lombardo e Sergio Zancoghi hanno trasformato simil forme di Parmigiano Reggiano in prodotti che, pur ricordando la forma classica del re dei formaggi, rievocano la storia, le tradizioni, l'ambiente di questo prodotto, che è l'oro della nostra terra, con tecniche miste: collage polimaterico, acrilico, olio, pastello, acquerello, carboncino, matite colorate.

Lorenzo Pinetti (presidente della sezione reggiana del consorzio del Parmigiano Reggiano) afferma: "L'arte è bellezza e tecnica che parte dalle mani, come per la preparazione del re dei formaggi poi c'è il gusto, che lega la forma e l'arte: vogliamo creare una sinergia sempre più profonda e proficua tra le eccellenze del nostro territorio. Ogni forma di forma di Parmigiano Reggiano è una forma d'arte, l'una diversa dall'altra proprio come quelle artistiche realizzate dagli studenti di VD e VF, indirizzo Figurativo, del liceo artistico Chierici, per questa I edizione del concorso: Forme d'arte. Capriccio reggiano'Sono tutte belle, ognuna meritevole di essere premiata. Si sono unite 2 forme d'arte, che creano un felice connubio che dovrà durare a lungo".

Michele Medici, curatore della mostra e del relativo catalogo, aggiunge: "Forme d'arte è frutto di un sogno realizzato con Linea di Comunicazione, il consorzio del Parmigiano Reggiano e, soprattutto, gli studenti che hanno sviluppato la loro creatività sul tema del capriccio, che nella storia dell'arte mostra i capolavori più intesi di diversi autori, da Tiepolo a Goya. Lo stesso hanno fatto i ragazzi del Chierici e le loro opere si innestano nella realtà unica dell'Italia per cultura e arte, che questo progetto promuove".

Negli interventi del catalogo anche quelli della dirigente Maria Grazia Diana, che scrive: "Gli studenti dell'indirizzo figurativo del Chierici hanno operato sul fronte della fascia circolare e sulla parte rotonda, e le forme colorate e rese con tecniche varie sono diventate un mezzo nuovo di comunicazione per evidenziare la reggianità e l'eccellenza di un prodotto grazie all'immaginazione ed allo sguardo nuovo degli studenti del liceo artistico".

E, sullo stesso tenore l'intervento scritto di Ilenia Malavsi (vicepresidente Provincia), che chiosa: "Gli studenti del Chierici si sono già cimentati nella promozione del Parmigiano Reggiano, il prodotto reggiano più conosciuto al mondo nel quale emergono le abilità del fare, ciò che ha consentito di produrre delle splendide forme, che è la stessa abilità che ritroviamo nei ragazzi del Chierici ai quali abbiamo chiesto di reinterpretare quelle stesse forme e loro, con i docenti, hanno fatto dei capolavori unici al mondo, che raccontano la tradizione e la cultura reggiana".

Ed ecco sfilare, fra le opere degli studenti del Chierici, una forma che rispecchia di sottinsù il Valli e la cattedrale, un antico casello di mattoni a gelosie e il ponte di Calatrava, il Tricolore con i cappelletti, il rito delle mungitura, forme a spirale con paesaggi abbozzati a matita, un diario di viaggio, Astolfo sulla luna, Orlando furioso, l'esagono della città di Reggio, una famiglia, un girasole, la pietra di Bismantova.

Presenti alla premiazione: tre giocatori della squadra di Rugby reggiana: Davide Farolini, Armand Du Preez, Enrico Manghi.
Ha premiato il presidente Pinetti che ha donato, a nome del consorzio, una forma interna di Parmigiano Reggiano come primo premio, una mezza al secondo classificato, un quarto al terzo e, rispettivamente, un ottavo l'uno alle due menzioni speciali.

Gli studenti che hanno vinto, I° premio Noemi Ferri con Scaglia reggiana (VF); II° Leonardo Crotti (il paesaggio del re dei formaggi, V D); III° Viola Tasselli ( Principio di realtà, VF); menzioni speciali: Angelo Cagnazzo, Alberto Gibertoni.

Gli studenti che hanno partecipato. VD: Chiara Bertelli, Giorgia Conte, Leonardo Crotti, Valeria Davoli, Stefano Gibertoni. Carmela Irrissito, Lisa Leoncini, Davide Pelullo, Francesca Saccardi, Alice Tosi, Fabio Sandrin.
VF: Arianna Aldrigo, Michele Armani, Nicole Bonori, Angelo Cagnazzo, Sara Caruso Sara, Alessia Clemente, Safia El Abdaoui, Elisa Fantesini, Noemi Ferri, Maicol Fontana, Maicol Franceschi, Laura Guzzi, Sara Lusetti, Antonio Marchese, Federica Minutoli, Sofia Parrinelli, Alessandro Pelullo, Francesco Rustichelli, Matteo Sandrin, Eleonora Saverino, Davide Storchi, Viola Tasselli.

 

DSC_0098_1.jpgI_premio.jpgII_premio_1.jpgIII_premio.jpgil_PR_RE_e_sfumature.jpgnostalgic_memories.jpg

 

Dipendenti parmigiani del Ministero dell'Istruzione inquadrati con la qualifica di dirigente scolastico, esternando le loro preoccupazioni relative ai crescenti comportamenti aggressivi da parte degli studenti, si sono dimenticati di ricordare che loro stessi in quanto funzionari dello Stato hanno anche l'obbligo (non la facoltà!) di tutelare la pubblica amministrazione nelle opportune sedi giudiziarie: quando dei minori infraquattordicenni aggrediscono ed offendono le persone o commettono danneggiamenti, vanno chiamati a risponderne i genitori nelle opportune sedi giudiziarie; quando gli studenti hanno superato i 14 anni sono anche perseguibili penalmente, anche in questo caso non si tratta di una scelta ma di un'azione obbligatoria.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda di Parma e Piacenza, a tal fine precisa: "I dirigenti delle scuole, nell'esercizio delle loro funzioni, sono per legge assistiti dall'Avvocatura dello Stato di Bologna, che a quanto pare per il settore scolastico funziona solo quando si ritiene che a sbagliare sono i docenti"

Via Verdi 25 – 43121-Parma- presso Alpic Caf Italia
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. -tel.338/8103820 – tel.fax 0521/235547

SEDE DI PIACENZA: Via S. Marco, 22 – 29100 Piacenza
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Tel. 0523 314046 – 338/8103820

Sabato, 07 Aprile 2018 05:52

Parma: lavoro nero e Invalsi

Alcuni dirigenti scolastici parmensi nei giorni scorsi hanno espresso considerazioni relative allo svolgimento delle prove dell'ente Invalsi nella scuola secondaria di 1° grado (ex medie), tacendo sul fatto che lo stesso Invalsi è un ente che sfrutta il lavoro nero.

Sono anni che la Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma denuncia pubblicamente che l'Invalsi, ente statistico preposto alla rilevazione dei livelli scolastici di apprendimento, è l'unica amministrazione pubblica che pretende dalle persone prestazioni lavorative gratuite, uno vero e proprio sfruttamento che viene imposto al personale scolastico, docente e non docente.

Ci riferiamo alle complesse operazioni di data entry che servono all'Invalsi e che i suoi dirigenti, meritoriamente nominati dalla politica, per nulla organizzano. Quest'anno il fenomeno dovrebbe riguardare solo la scuola primaria, pare che per gli altri ordini di scuola l'Invalsi finalmente si sia in qualche modo attrezzato.
La Gilda di Parma e Piacenza ha chiesto più volte all'Invalsi di sedersi ad un tavolo per negoziare questo lavoro extra, uno sfruttamento a "nero" talvolta imposto con metodi da vero e proprio caporalato: certi dirigenti scolastici, fortunatamente non tutti, pretendono di reclutare manovalanza intellettuale a costo zero per un ente che non ha sottoscritto alcun contratto con il personale delle scuole.

Dice Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma: "E' grave che in un contesto scolastico educativo dei dirigenti scolastici, come se nulla fosse, tollerino un'entità che non concepisce la remunerazione del lavoro dando un esempio illegalità e lavoro nero ai ragazzi ".


------
Gilda degli Insegnanti
Via Verdi 25 - 43121 Parma
Coordinatore: SALVATORE PIZZO
Tel. Fax 0521 235547 - Cell. 338 810382

La Commissione Regionale Scuola e Territorio si riunisce e detta il passo anche in Emilia-Romagna.

Si è svolta in settimana, presso l'Istituto per Ciechi di Bologna, Francesco Cavazza, un'interessante conferenza sul tema dell'inclusione a scuola di bambini e ragazzi portatori di handicap e, più nello specifico, di coloro i quali vivono una situazione di cecità e ipovisus grave.
A fare da gran cerimoniere per l'incontro aperto alle famiglie e al personale scolastico di ogni ordine e grado, ma anche agli addetti del settore informatico che si occupano di supporti, il Presidente Regionale dell'UICI Emilia-Romagna, Marco Trombini; sue le prime parole, che hanno accolto ospiti e astanti: "Il cammino che ci porta qui oggi si sta compiendo in tutte le sedi della nostra associazione e parte da lontano. Le varie Commissioni Regionali che si occupano di Scuola e Istruzione si sono insediate qualche anno fa e fanno da specchio a quella Nazionale – Spiega proprio il dottor Trombini – Lavoriamo tutti per permettere ai ragazzi portatori di disabilità visiva una vita scolastica alla stregua dei loro compagni normodotati, che sia piacevole e fruttuosa".

Questo concetto è stato ripetuto anche dallo stesso Presidente della Commissione Nazionale, inerente Scuola e Istruzione; Marco Condidorio, docente di Storia e Filosofia e membro della Direzione Nazionale della Onlus, ha infatti rimarcato quanto strumenti efficaci e mentalità aperta siano indispensabili a chi ha un handicap sensoriale, per integrarsi all'interno del mondo della scuola, ma non solo: "Per bambini e ragazzi ciechi, il primo approccio con ciò che esiste all'esterno delle mura di casa è rappresentato proprio dagli insegnati e dai compagni di classe. Abbiamo in Italia molti validi Istituti per Ciechi – e due di questi, il Garibaldi ed il Cavazza, proprio in Emilia – sono istituzioni essenziali per la formazione non solo dei nostri alunni, ma anche di tutte quelle figure, familiari e professionali che girano loro intorno".

Come fare, allora, perché la forbice fra le possibilità offerte ad un allievo normodotato e quelle disponibili per un cieco o per un ipovedente grave sia sempre più piccola? Annullarla è complesso, sarebbe ipocrita dire il contrario e lo sottolinea anche la dottoressa Chiara Brescanini, oggi coordinatrice dell'Ufficio Scolastico Regionale che si occupa di handicap e istruzione, ma a sua volta, docente e dirigente scolastico. "Dal 2002, in Emilia-Romagna – ci assicura la dottoressa - si svolge una ricognizione riguardante i dati degli alunni certificati ai sensi della Legge 104/92 nelle scuole statali; il sistema scolastico nazionale si impegna ad investire risorse nei posti di sostegno per accompagnare la vita educativa e formativa degli studenti con disabilità al fine di rimuovere le condizioni invalidanti della persona, favorirne il recupero funzionale e sociale, e superare stati di emarginazione ed esclusione sociale".

Tante parole che poi, nel concreto, si riducono ad una sola, per tutti quei soggetti, veri attori di questa vicenda: quotidianità. Trasporti casa-scuola-casa, supporti allo studio (più o meno tecnologici), formazione dei docenti, disponibilità di personale preparato: "È proprio questa - la formazione in tema di inclusione, dice ancora la Brescianini - la priorità del piano nazionale di formazione, di cui alla Legge 107/2015. E tutte le scuole-polo dell'Emilia-Romagna sono chiamate ad assicurare percorsi in grado di dare risposte concrete alle richieste che vengono dagli insegnanti e dalle famiglie". Anche la crescente richiesta di assegnazione di docenti al sostegno è supportata, a livello regionale, da una concentrazione delle risorse disponibili. Oltre al sostegno fornito dagli insegnanti, sono da aggiungere i servizi (e i relativi costi) degli Enti Locali per l'organizzazione di ore educativo-assistenziali (corsi per la letto scrittura del Braille, autoderteminazione di sé e delle possibilità di ciascuno, conoscenze spazio-sensoriali), dei trasporti e per le attività extra-scolastiche.

È, invece, del dicembre del 2017 la normativa che prevede la creazione dei Centri tecnici di Supporto, recepita ed attuata solo in Emilia-Romagna e in Lazio: "Sono scuole, o poli scolastici – ci spiega ancora il dottor Trombini – presenti in ogni provincia. Loro compito è quello di garantire un servizio di consulenza esperta alle altre scuole e alle stesse famiglia, nel caso in cui debbano affrontare particolari problemi riguardanti l'integrazione scolastica di un ipovedente o di un cieco totale. Negli uffici dei vari CTS, genitori ed insegnati potranno trovare professionisti capaci potranno suggerire le metodologie di insegnamento e gli strumenti più idonei all'interazione ottimale di ogni ragazzo, sia con l'apprendimento, sia con il mondo-classe (e non solo) che lo circonda.

"Molto importante – conclude il dottor Condidorio – è, infatti, la rete di conoscenze che si crea intorno al bambino con handicap. Non possiamo vedere, ma possiamo ben renderci visibili e assistere chi vive questo svantaggio."

Di Mara Boselli

Pubblicato in Cronaca Emilia
È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"