Visualizza articoli per tag: eventi

4 Novembre - Festa dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate - per non dimenticare e per ringraziare. 

Il 4 novembre 1918 entrava in vigore l'armistizio firmato a Villa Giusti (Padova) con l'Impero austro-ungarico.
Il Gen. Armando Diaz, comandante in capo delle Forze Armate italiane, nel bollettino della Vittoria annunciava agli italiani "La guerra contro l'Austria-Ungheria che l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta(...)

4 NOVEMBRE 2017 FORZE ARMATE 033I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo, risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza(...)".

Trento e Trieste erano ricongiunte all'Italia: Cesare Battisti, Fabio Filzi, Nazario Sauro vedevano compiuto il sogno loro e delle popolazioni italiane delle terre "irredente".

L'unificazione territoriale, politica e istituzionale dell'Italia era stata interamente realizzata.

Il prezzo pagato era stato altissimo: oltre 4 milioni di soldati mobilitati di cui 250.000 giovani appena diciottenni, 600.000 morti e 1.500.000 feriti, 400.000 civili che avevano abbandonato le proprie case sulla linea del fronte.
Furono i combattenti ed i reduci che con il sostegno delle comunità locali avviarono il culto della memoria dei commilitoni caduti con la costruzione dei primi monumenti e l'apposizione di lapidi commemorative.

4 NOVEMBRE 2017 FORZE ARMATE 045Il 4 novembre, nei giorni dedicati alle onoranze funebri in Italia come in tutta Europa, diventò così il giorno della commemorazione, della riconoscenza per il sacrificio dei propri figli, del popolo in armi che nel 1919 ricevette un riconoscimento politico con l'introduzione del suffragio universale maschile.
Dal 26 ottobre al 4 novembre 1921, l'intera Nazione accompagnò il treno che trasportava la salma del milite ignoto da Aquileia a Roma per essere tumulata all'altare della Patria, al Vittoriano, il monumento funebre di Vittorio Emanuele II, che da allora diventò l'epicentro delle solennità nazionali.
Nel 1922, il 4 novembre venne proclamata solennità civile con la denominazione di Anniversario della Vittoria. Il fascismo stava trasformando la commemorazione dell'immane tragedia nella celebrazione della potenza militare.
È nel 1949, che riassume il suo significato originario e la ricorrenza viene confermata nel calendario civile con la denominazione di Festa dell'Unità Nazionale. La Repubblica si fondava sulla memoria del Risorgimento e sull'idea della Grande Guerra come fattore ulteriore del processo di unificazione nazionale.

4 NOVEMBRE 2017 FORZE ARMATE 083Il Presidente della Repubblica Azeglio Ciampi restituisce al patriottismo repubblicano l'orgoglio dei suoi simboli, la bandiera, l'inno, le solennità civili e ricongiunge la Festa dell'Unità Nazionale alla Giornata delle Forze Armate, collegandosi idealmente alla consegna da parte del Re Carlo Alberto della bandiera tricolore all'Esercito degli italiani, nella prima guerra d'indipendenza del 1848.

Un legame, quello tra la Nazione e le Forze Armate, sancito nella Costituzione Repubblicana che, nel titolo IV Rapporti politici, all'art. 52 recita "La difesa della patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro del cittadino, né l'esercizio dei diritti politici. L'ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica".

Il 4 novembre è allora il giorno della commemorazione dei caduti di tutte le guerre, del ringraziamento ai militari in servizio, in Italia e nelle missioni internazionali all'estero, di Festa per l'Unità Nazionale.

(Tratto dal Sito della Prefettura di Parma) - FOTO di Francesca Bocchia 4 novembre 2017 -

4 NOVEMBRE 2017 FORZE ARMATE 067

 

4 NOVEMBRE 2017 FORZE ARMATE 023

4 NOVEMBRE 2017 FORZE ARMATE 041

4 NOVEMBRE 2017 FORZE ARMATE 017

4 NOVEMBRE 2017 FORZE ARMATE 027

4 NOVEMBRE 2017 FORZE ARMATE 026

4 NOVEMBRE 2017 FORZE ARMATE 056

Il Prefetto della Provincia di Parma e il Comitato per le Celebrazioni del 99° Anniversario della Vittoria, invitano la Cittadinanza alle solenni Celebrazioni per la Festa dell'Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate

SABATO 4 NOVEMBRE 2017
PARMA / PIAZZA DUOMO
Ore 10,00
Schieramento delle rappresentanze delle
Forze Armate e Corpi Armati dello Stato
Afflusso delle bandiere e labari delle
Associazioni Combattentistiche e d'Arma

Ore 10,10
Onori ai Gonfaloni decorati

Ore 10,15
Onori alla Massima Autorità

Ore 10,20
Alzabandiera

Ore 10,30
Interventi celebrativi da parte del Presidente della Provincia di Parma e
del rappresentante del Comando Militare Regionale 'Emilia-Romagna'
Onori finali
Corteo per la deposizione di corone ai monumenti ai Caduti, al Partigiano e alla Vittoria

Ore 17,00
Ammainabandiera

GIOVEDI' 2 NOVEMBRE

Ore 10.00 Cimitero della Villetta di Parma- Oratorio San Gregorio Magno
S.Messa in suffragio dei Caduti di tutte le guerre

ALBARETO

SA B A T O 4 NOVEMBRE

ORE 9,45 Ritrovo nel piazzale della chiesa parrocchiale di Maria Assunta dove alle 10 sarà celebrata la S. Messa alla quale parteciperanno le Autorità locali e il presidente degli alpini della Valgotra. Al termine della funzione tutti i partecipanti si dirigeranno verso il piazzale della Comunalia dove verrà depositata una corona davanti al monumento ai caduti e la recita dell'orazione ufficiale. Infine il sindaco Davide Riccoboni consegnerà la Costituzione Italiana ai neo 18enni residenti nel comune di Albareto.

BARDI
DOMENICA 5 NOVEMBRE
ORE 11.15 S.Messa a Pione. Al termine deposizione di una corona davanti al monumento dedicato ai Caduti. Quindi omaggio ai Caduti nella cappella a loro dedicata a Santa Giustina. La manifestazione terminerà con un pranzo sociale.

BERCETO
SABATO 4 NOVEMBRE
ORE 10.30 cerimonia di intitolazione di un frutteto a Luigi Consigli, soldato nella prima guerra mondiale ma anche partigiano e consigliere comunale, situato tra la Casa Protetta «Gino Cavazzini» ela nuova caserma dei carabinieri in via San Francesco di Sales. Parleranno il sindaco Luigi Lucchi e Meuccio Berselli, segretario dell'autorità di bacino per il Po.

COLLECCHIO
SABATO 4 NOVEMBRE
Ore 7.50 Ritrovo davanti al Municipio di Collecchio, deposizione delle Corone presso le lapidi commemorative.Partenza del corteo con le Autorità cittadine ed una rappresentanza dell'Ass. Naz. Combattenti e Reduci.Il programma prevede la deposizione delle Corone e la benedizione presso:
Ore 8.00 Cimitero di Collecchio presso il cippo degli Alpini posto all'interno
Ore 8.10 Chiesa di Collecchio presso il Campanile monumentale dei Caduti
Ore 8.20 Chiesa di San Martino Sinzano presso la lapide
Ore 8.35 Chiesa di Lemignano presso la lapide ricordo posta all'interno
Ore 8.50 Cimitero di Madregolo presso la Cappella ricordo
Ore 9.10 Largo degli Alpini di Collecchio.Deposizione sul Monumento e sulla Lapide dei Caduti di Nassyria e Alzabandiera
Ore 9.30 Monumento di Pontescodogna. Deposizione sul Monumento
Ore 9.40 Cimitero di Gaiano presso le lapidi ricordo
Ore 9.50 Chiesa di Ozzano Taro presso le lapidi
Ore 10.15 Municipio di Collecchio la Banda musicale "Città di Collecchio" accompagna il corteo con il gonfalone,le bandiere, i labari e i vessilli per la deposizione delle corone al Monumento dei Caduti di tutte le guerre e al Monumento della Resistenza.Intervento delle Autorità in piazza Repubblica.
Ore 11.15 Celebrazione della Santa Messa in memoria dei Caduti e Dispersi presso la Chiesa Parrocchiale di Collecchio

COLORNO
DOMENICA 5 NOVEMBRE
ORE 9.45 con il raduno davanti al municipio e la formazione del corteo
ORE 10.00 S.Messa in Duomo
ORE 11.00 deposizione della corona d'alloro al monumento ai caduti di piazzale Vittorio Veneto e orazione ufficiale del sindaco.

FONTANELLATO
DOMENICA 5 NOVEMBRE
ORE 9.30 da piazza Matteotti, partirà il corteo diretto alla chiesa di Santa Croce, dove sarà celebrata la S.Messa.
ORE 10.30 deposizione delle corone sulla lapide dei caduti antifascisti e al Monumento ai Caduti e l'Alzabandiera sarà accompagnato dal Corpo bandistico «Pini». La cerimonia si concluderà con le orazioni ufficiali.

FORNOVO
SA B A T O 4 NOVEMBRE
ORE 9,15 alla Baita degli Alpini di Riccò, per l'alzabandiera.
ORE 10,15 trasferimento davanti al Municipio per il concerto del Complesso Bandistico Fornovese. Sono previste letture a cura di Auro Della Giustina e del consigliere Maria Teresa Gardelli.
ORE 11.00 nella Pieve S.Messa in suffragio dei Caduti.

LANGHIRANO
SA B A T O 4 NOVEMBRE
ORE 10.30 ritrovo in piazza Ferrari, davanti al Municipio. A seguire corteo con la Banda di Castrignano verso il Parco della Rimembranza, dove verrà deposta la corona davanti al monumento ai Caduti. Partecipano gli studenti dell'istituto Gadda e della scuola media Fermi, con letture sulla prima guerra mondiale.

LESIGNANO
SA B A T O 4 NOVEMBRE
ORE 10.00 in piazza Marconi, presso la sede del Municipio, cerimonia dell'Alzabandiera e deposizione di corone di fiori al monumento ai caduti della seconda guerra mondiale e al Monumento agli Alpini.
ORE 10.30 seguirà la S.Messa a suffragio di tutti i caduti delle guerre nella chiesa parrocchiale di Lesignano.
ORE 11.15 in piazza IV Novembre benedizione e omaggi al monumento ai caduti di Lesignano della prima guerra mondiale

MONCHIO

SA B A T O 4 NOVEMBRE
ORE 10.00 cittadini e autorità si ritroveranno in Piazza del Comune di Monchio, davanti al Monumento ai Caduti di tutte le guerre, per l'Alzabandiera, la deposizione dei fiori ai piedi del monumento e la benedizione.
A seguire saranno consegnate le medaglie dei Caduti della Grande Guerra ai familiari.
In caso di maltempo la cerimonia si terrà alla Sala Don Bosco.

NOCETO
SA B A T O 4 NOVEMBRE
ORE 9.45 ritrovo davanti al Municipio dove partirà il corteo per le vie del paese con la partecipazione del corpo bandistico La Noce.
ORE 10.00 celebrazione S.Messa nella chiesetta del Viale delle Rimembranze. A seguire deposizione della corona al Monumento ai Caduti, in Piazza Risorgimento. Parteciperanno anche gli alunni delle classi 3B, 3C, 3E, 3F della scuola di Noceto che canteranno e reciteranno poesie della prima guerra mondiale.
ORE 12.00 deposizione corona al Monumento ai Caduti di Costamezzana.
PALANZANO
SA B A T O 4 NOVEMBRE
ORE 10.00 Inizio della cerimonia, promossa dal Comune e condivisa dalle associazioni locali come Croce Rossa, Alpini, Carabinieri, Avis e Granatieri, davanti al monumento dei Caduti di piazza Beato Cardinal Ferrari. L'amministrazione comunale consegnerà ai familiari dei caduti la Medaglia dell'Albo d'Oro, coniata dalla Regione Friuli Venezia Giulia in occasione del centenario della Grande Guerra. Nelle sede municipale si può consultare l'elenco dei 63 caduti Palanzanesi, a disposizione dei familiari interessati al ritiro della medaglia durante le celebrazioni che, in caso di maltempo, si terranno al Palafiera.

SALSOMAGGIORE TERME
SABATO 04 NOVEMBRE
ORE 9.30 S.Messa nel Santuario della Madonna delle Grazie in San Vitale. A seguire formazione del corteo, preceduto dal gonfalone della città, dai labari e dagli stendardi delle Associazioni combattentistiche e d'arma, che si porterà davanti al monumento ai caduti della Prima e della Seconda Guerra Mondiale.Deposizione di corona d'alloro ed esecuzione del «Silenzio».

SISSA TRECASALI

DOMENICA 29 OTTOBRE
COLTARO
ORE 10,30 -Tradizionale invito dell'Antico Concerto a fiato Cantoni, diretto dal MaestroSig. Eugenio Martani, che si terrà all'incrocio tra Via Stradella e Via Roma. ORE 11,00-Santa Messa celebrata dal Parroco Don Giacomo Bocchi presso la Chiesa di Coltaro.
ORE 11.30 - Formazione del corteo diretto al monumento, deposizione della Corona in memoria dei Caduti, lettura del Bollettino della Vittoria, onori e benedizione ai Caduti.
ORE 12,30 - Pranzo presso la sala parrocchiale di Coltaro.

SABATO 04 NOVEMBRE
TRECASALI

ORE 9,30 - Deposizione Corona d'alloro Monumento ai Caduti Cimitero di Trecasali.
ORE 9,40 - Deposizione Corona d 'alloro Monumento ai Caduti Scuola Elementare di Trecasali. ORE 10,00 - Deposizione Corona d'alloro Monumento ai Caduti Alpini di Trecasali.

SISSA
ORE 10,30 - Raduno davanti alla Sede Istituzionale del Comune di Sissa Trecasali-Via Provinciale 38 Loc.Sissa, da parte di Autorità, Associazioni, Cittadinanza ed Ex Combattenti.
ORE 11,00 - Formazione Corteo diretto alla Sala Cavanna in occasione della Mostra - Sissa Trecasali ela Prima Gu e rra Mondiale - "La guerra, le don"e e l'a m ore" - Benedizione della Corona in memoria dei Caduti di tutte le guerre, lettura del Bollettino della Vittoria, esecuzione dell'Inno di Mameli da parte degli alunni dell'Istituto Comprensivo Sissa Trecasali.

SOLIGNANO
SABATO 04 NOVEMBRE
ORE 11.00 Celebrazione della S.Messa. A seguire deposizione di una corona al Monumento ai Caduti in Piazza Europa e saluto delle Autorità.

SORBOLO

SABATO 04 NOVEMBRE
ORE 9.15 Stazione FER, presso sede del Gruppo alpini di Sorbolo, Alzabandiera alla presenza degli alunni dell'Istituto Comprensivo di Sorbolo

DOMENICA 5 NOVEMBRE
ORE 8.30 Ritrovo presso il Centro Civico di Sorbolo
ORE 8.45 Coenzo: ritrovo al Monumento ai Caduti, davanti alla Chiesa, per la tradizionale celebrazione con accompagnamento della "MezzaBanda"
ORE 9.15 Chiesa di Enzano: deposizione della corona
ORE 9.45 Ritorno a Sorbolo con ritrovo al parcheggio della Stazione FER; alzabandiera e inizio sfilata per le vie del paese fino al Monumento ai Caduti in via delle Rimembranze. Al corteo parteciperanno i bambini frequentanti l'ultimo anno dell'Asilo Monumento.Deposizione di una corona d'alloro alla lapide dei Caduti, discorso tenuto dal Sindaco, saluto del Presidente dell'Asilo Monumento, canti dei bambini dell'Asilo Monumento ed inaugurazione dell'ampliamento dell'Asilo Monumento.

Ore 11.30 Celebrazione della SANTA MESSA nella Chiesa Parrocchiale di
Sorbolo, a suffragio di tutti i Caduti

TIZZANO

SABATO 04 NOVEMBRE
ORE 10.0 0 in Piazza Roma per il ritrovo dei partecipanti.
ORE 10.15 si terrà la commemorazione ai piedi della lapide dei caduti con l'Azabandiera e la deposizione della corona di fiori,
ORE 10.30 nella sala del consiglio in Municipio lettura del bollettino della Vittoria e la consegna delle medaglie ai familiari dei caduti della Grande Guerra.
ORE 11.15 celebrazione della Santa Messa, e il pranzo in compagnia degli Alpini al Circolo Sant'Andrea di Carpaneto

TRAVERSETOLO
SA B A T O 4 NOVEMBRE
CASTIONE DE' BARATTI
ORE 9,00: Santa Messa e deposizione della corona d'alloro al Monumento ai Caduti

TRAVERSETOLO
ORE10:00: Santa Messa nella chiesa di San Martino.
ORE 10:45 corteo per piazza del Municipio, deposizione della corona d'alloro ed orazione ufficiale del Sindaco. Al termine corteo per la deposizione delle corone d'alloro al Monumento ai Marinaie alla Cappella dei Caduti.

D OMENICA 5 NOVEMBRE
MAMIANO
ORE 10:00: Santa Messa nella chiesa parrocchiale.A seguire corteo al Monumento ai Caduti e deposizione corona d'alloro.

VARANO MELEGARI
D OMENICA 5 NOVEMBRE
VARANO
ORE 11.30 deposizione corona di alloro nel Municipio di Varano

VIANINO
ORE 11.15 S.Messa nella parrocchia di San Giacomo, seguiranno la benedizione e la deposizione della corona d'alloro al Monumento ai Caduti di tutte le guerre.
Alla cerimonia in onore delle forze armate saranno presenti l'amministrazione comunale, le forze dell'ordine e le associazioni.
La manifestazione terminerà con un pranzo sociale.

Pubblicato in Cronaca Parma

Domenica 5 novembre, dalle 16.30, si parte con una visita guidata alla torre Ghirlandina e si prosegue con un concerto della rassegna "Assonanze" con musiche del compositore tedesco.

MODENA – Vent'anni fa, l'UNESCO dichiarava Piazza Grande, la Cattedrale di Modena e la torre campanaria "Ghirlandina", Patrimonio dell'Umanità. Per celebrare la ricorrenza, il Salotto Aggazzotti di Viale Martiri della Libertà 38, sede Club Unesco di Modena, propone la rassegna Assonanze, cinque appuntamenti domenicali durante i quali si cercheranno, appunto, le relazioni tra i monumenti "patrimonio dell'umanità" e alcuni grandi esponenti della musica mondiale.

Dopo Mozart e un primo percorso all'esterno del Duomo, domenica 5 novembre, si realizzerà un'altra tappa del percorso "virtuoso", che comincia con la scoperta dei caratteri "titanici" del Sito Unesco. Sarà Simonetta Aggazzotti che, a partire dalle 16.30 (ritrovo in Piazza Grande) guiderà i partecipanti alla scoperta della torre campanaria, nota come Ghirlandina. Alle 17.30, ci si trasferisce in Viale Martiri della Libertà 38, sede del Salotto, per ascoltare le musiche di Ludwig Van Beethoven. Spetterà ai Maestri Gen Llukaci al violino, e Stefano Malferrari (narrazione e pianoforte) fare emergere dall'esecuzione dal vivo i caratteri del complesso architettonico e la valenza della produzione artistica del grande compositore dell'Ottocento, conferendo al sito UNESCO un meritato tributo a vent'anni dalla sua istituzione. Seguirà aperitivo a buffet.

La quota di partecipazione a persona è di € 15 per la visita guidata, il concerto -narrazione e il buffet e di € 12 per il concerto e il buffet.
Prenotazione consigliata al 392/0512219 o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Assonanze-salottoculturale-aggazzotti.jpg

Pubblicato in Dove andiamo? Modena

Da ottobre ad aprile ci sarà un super mattatore al Teatro Manzoni di Milano: Angelo Pintus. Lo showman ha deciso di legarsi a questa storica realtà lombarda per proporre al suo pubblico uno spettacolo nuovo e divertente dal titolo "E se fosse stato il Cavallo?". Un totale di 42 repliche da novembre ad aprile. Niente tour, in questa occasione, per Pintus: il Teatro Manzoni si é aggiudicato un'esclusiva nazionale che regalerà sicuramente una spassosa serata al pubblico tra cui saranno presenti anche alcuni ospiti vip dell'artista. Alla prima, per esempio, hanno partecipato Jerry Calà, i PanPers (comici di Colorado), Paolo Ruffini e Gigio Donnarumma.

LO SHOW

Ognuno di loro ha portato un regalo a Pintus: il portiere del Milan, ovviamente, ha donato una maglia autografata: "Pensavo mi donassi quella di Higuain", ha commentato ironicamente l'artista visto che il rossonero aveva incassato due gol pochi giorni prima dall'attaccante argentino. Il pubblico inizia a ridere e non smetterà più durante l'ora e quarantacinque minuti di spettacolo. Lui dà il meglio quando improvvisa, traendo spunto da ciò che succede in teatro, collegando la mente in un lampo a situazioni estemporanee. E poi racconta. Racconta la sua vita, disegna a voce momenti che rimangono nell'eternità: "Mi sono sposato. Non dimenticherò mai il momento in cui l'ho vista in fondo alla navata, aveva gli occhi lucidi ed emozionati. Poi ho guardato il suo vestito bianco che mi era costato 6800 euro...e anche a me sono venuti gli occhi lucidi". Pintus, tuttavia, lancia anche messaggi su cui riflettere. Monologhi nel monologo che si intrecciano alle simpatiche battute. Flash che fanno pensare in positivo, che propongo di migliorare la propria esistenza. Perché alla fine ciò che conta è sorridere... a una battuta ma soprattutto alla vita.

IL PERSONAGGIO 

Cinema, televisione, teatro. Angelo Pintus é ormai diventato un personaggio in grado di distinguersi su qualunque piattaforma mediatica. La sua storia parla per lui. Partecipazioni a Buona Domenica, Camera Café, Made in Sud, Colorado raccontano di un artista capace di dar lustro a tutti i programmi in cui é presente. Non bisogna poi dimenticare i lavori sul grande schermo nelle pellicole di Paolo Ruffini (Tutto molto bello), Neri Parenti (Ma tu di che segno sei?) e Davide Simon Mazzoli (On-Air - Storia di un successo) . Ma il meglio di sé lo dà quando é a contatto diretto con il pubblico. Ecco quindi le sue straordinarie performance a teatro durante le quali si dimostra più coinvolgente ed esilarante che mai. Nel suo passato: "Pintus...Ti boccio a prescindere (2012)", "50 Sfumature di Pintus (2013)", "Ormai sono una Milf (2015)".

Pietro Razzini

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

In anteprima nazionale, nella splendida cornice dell'Auditorium Paganini, il reading-spettacolo di Paolo Crepet con la straordinaria partecipazione di Gabriele Lavia.

Parma, 31 ottobre 2017

Sabato 11 novembre alle ore 21 l'Auditorium Niccolò Paganini diverrà palcoscenico di Il Coraggio: un reading-spettacolo che debutterà a Parma in anteprima nazionale e vedrà protagonisti lo scrittore e psichiatra Paolo Crepet e il grande attore e regista teatrale Gabriele Lavia.
Verrà proposto al pubblico uno spettacolo inedito, in forma di conversazione di Paolo Crepet sulla più grande emergenza odierna: il Coraggio. Il tutto sarà intervallato dalle letture del Maestro Gabriele Lavia proprio a partire dall'ultimo libro di Crepet "Il Coraggio" (Mondadori).

Lo scrittore e psichiatra Paolo Crepet, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione, nell'esprimere il suo piacere di ritornare a Parma e tratteggiando il suo decennale legame con la città, ha sottolineato: "sono felice di tornare a Parma proprio in questo momento. Parma, che è una città ancora con tempi e distanze a misura d'uomo e a misura di futuro, si merita la candidatura a Capitale italiana della cultura 2020: è proprio nella intima piacevolezza di una città come Parma che trova sede centrale la cultura in Italia".

Uscito lo scorso 10 ottobre nelle librerie, il volume "Il Coraggio" offre a genitori, educatori e a quei «nativi digitali» un «ipotetico inventario» di alcune declinazioni del coraggio in vari ambiti dell'esperienza umana (il coraggio di educare, di dire no, di ricominciare, di avere paura, di scrivere, di immaginare, di creare), concepito come un'associazione di idee, un brain-storming, un esercizio utile per stimolare adulti e non ancora adulti a credere in se stessi, ad affermare le proprie idee e le proprie vocazioni, la propria libertà e autonomia, per non rinunciare ai propri sogni e costruire la giusta dose di autostima.

"Ho voluto parlare di coraggio perché il coraggio manca – ha detto l'autore Paolo Crepet - Coraggio è parola sacra, luce della vita senza la quale non possiamo fare nulla. Viviamo in una realtà complicata che ha bisogno di coraggio, soprattutto da parte dei giovani, per essere reinterpretata: il coraggio di intraprendere il futuro, di rischiare, di immaginare, di avere una visione del mondo. Il coraggio è la forza del cuore: a metà strada tra la mente e le viscere, tra la ragione e la passione".

L'iniziativa è promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Parma e realizzata grazie alla sponsorizzazione di Synergetic srl e Villa & Partners – Studio Associato di Avvocati.

Pubblicato in Cultura Parma

Da mercoledì 1 a domenica 5 novembre, in piazza Martiri e piazza Garibaldi. Un lungo weekend di golose specialità: al via la 18esima edizione di Carpi a Tavola, storico evento gastronomico che esalta la tradizione nazionale ed emiliana con eccellenti prodotti tipici.

Torna nella città dei Pio, da mercoledì 1 a domenica 5 novembre, Carpi a Tavola, l'evento gastronomico che ormai rappresenta una tappa irrinunciabile dell'autunno carpigiano. Organizzato da Sgp, in collaborazione con Comune di Carpi, Ascom Confcommercio, FAM, Confesercenti, CNA e Lapam Federimpresa, Carpi a Tavola è giunto alla diciottesima edizione.
Nelle suggestive cornici di piazza Martiri e piazza Garibaldi, una trentina di espositori provenienti da tutta Italia presenteranno i prodotti più pregiati delle loro terre: dai tartufi ai salumi, dai dolci alla frutta, passando per formaggi e confetture.

In piazza Garibaldi sarà allestita un'area dedicata esclusivamente al gusto e alla tradizione emiliana, dove sarà possibile acquistare, o degustare direttamente sul posto, alcuni dei prodotti più tipici della regione. Sarà quindi l'occasione per assaggiare prelibatezze come i borlenghi dell'Appennino modenese o il pregiatissimo aceto balsamico tradizionale di Modena, e per deliziare il palato con frittelle dolci o salate di Vignola. Grandi protagoniste saranno anche la birra artigianale del birrificio Labeerinto di Modena, che sarà possibile consumare anche in loco, e la pasta fresca di un pastificio artigianale di Vignola.

Sarà invece dedicato agli espositori del resto d'Italia il rialzato di piazza Martiri, dove sarà possibile percorrere tutta la tradizione gastronomica nostrana all'ombra dei suggestivi portici della città. La scelta sarà ampia e per tutti i gusti, ma sempre all'insegna del binomio "qualità e tradizione".
Per gli amanti del salato ci sarà l'imbarazzo della scelta: speck e salumi dell'Alto Adige, formaggi di pecora dal Lazio, tartufi dal Molise, i celebri arancini siciliani e la focaccia ligure e per terminare con maritozzi romani e vari dolci campani.

Ingresso gratuito
Orario: dalle 9 alle 20

Pubblicato in Dove andiamo? Modena

Grande la soddisfazione degli espositori, che hanno segnalato un aumento di scambi e contatti commerciali.

di Virgilio Verona, 30 ottobre 2017. Vivacità e curiosità. Sono i sostantivi che meglio identificano la 72esima edizione delle Fiera Zootecniche Internazionali di Cremona che si è chiusa lo scorso sabato.

Una cinque giorni di intensi programmi distribuiti nel "Village" composto da 5 "Aree Tematiche" (Milk, Bio, Techno, BioEnergy e infine Forum-Italpig Village), una formula sperimentata che ha suscitato grande interesse.

Rinnovata nella tradizione: la "Fiera Bovina" di Cremona ha badato al sodo. Pochi fronzoli ma direttamente al cuore dei problemi e delle aspettative dei destinatari: gli allevatori. L'impostazione della manifestazione zootecnica dimostra che rimane vincente la formula tecnica, nuda e cruda, priva di effetti scenografici che non appartengono più al vissuto attuale.

E i risultati si sono manifestati subito, ai primi segnali di una rinnovata tendenza positiva del settore.
L'edizione numero 72 è stata caratterizzata da un rinnovato entusiasmo del settore dopo essere stato attraversato pesantemente da una crisi, lunga e profonda.

Scambi e contatti commerciali in aumento - come dichiarato dagli organizzatori - confermano il trend in crescita del settore e l'importanza del confronto diretto tra gli attori delle filiere zootecniche.

A CremonaFiere è emersa l'immagine di un'intera filiera che ha rialzato la testa, confortata dagli ottimi risultati di un "made in Italy" che dalla mangimistica agli allevamenti passando per la trasformazione, da oltre un anno e mezzo è tornato a entusiasmarsi per gli ottimi risultati. Basterà ricordare un solo dato: quello del lattiero-caseario italiano con l'export al +7,3% in volume e +9,4% in valore nei primi sette mesi del 2017.

«Raccogliamo i frutti di varie azioni attuate da CremonaFiere: dal grande impegno per l'internazionalizzazione alle azioni di co-marketing progettate di concerto con gli espositori - è il commento del presidente di CremonaFiere Antonio Piva -. E' il risultato della scelta di lavorare con uno stile propositivo, immediato e pragmatico: le Fiere Zootecniche hanno dedicato una parte consistente dell'agenda tecnica e scientifica allo smart agrifood, all'innovazione digitale della zootecnia di precisione, all'economia circolare come veicolo di sviluppo economico ribaltando il concetto di "scarto" e trasformandolo in valore».

I numeri della fiera confermano il crescente interesse e la leadership di Cremona nell'ambito delle manifestazioni zootecniche.
Molte le delegazioni organizzate provenienti da 16 Paesi (Argentina, Romania, Moldavia, Bulgaria, Polonia, Serbia, Croazia, India, Iran, Turchia, Azerbaijan, Georgia, Kazakistan, Uzbekistan, Tunisia, Marocco) e 53 novità di mercato presentate fra prodotti e servizi. Un'edizione costellata da 111 eventi – buona parte dei quali organizzati con la collaborazione di alcuni dei più importanti enti di ricerca italiani come il CREA – Zootecnia a Acquacoltura.

20171029-CR Vacche-posteriore.P1060502Infine val la pena di segnalare la massiccia presenza e ben visibile di visitatori ed espositori esteri (questi ultimi al +15%), segno di uno sforzo di internazionalizzazione da parte di CremonaFiere riconosciuto e premiato dal mercato di riferimento.

I NUMERI DELLE FIERE ZOOTECNICHE INTERNAZIONALI 2017
Oltre 800 marchi internazionali presenti
55mila mq di zootecnia
111 eventi fra workshop, presentazioni, dimostrazioni in 4 giornate di Fiere
53 novità presentate, di prodotti e servizi
+15% espositori dall'estero

 


20 delegazioni organizzate di buyers e tecnici da 16 Paesi stranieri:
Argentina
Romania
Moldavia
Bulgaria
Polonia
Serbia
Croazia
India
Iran
Turchia
Azerbaijan
Georgia
Kazakistan
Uzbekistan
Tunisia
Marocco

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

E' iniziato il conto alla rovescia per il Merano Wine Festival che aprirà i battenti il 10 novembre. Cinque giorni intensi per celebrare la 26esima edizione.

Giornate piene di emozioni, contenuti e idee da scoprire. Oltre 450 case vitivinicole, tra le migliori in Italia e nel mondo, quasi 200 artigiani del gusto, 15 chef di spicco, insomma l'espressione del meglio che il nostro paese ha da offrire, firmato "the Wine Hunter Award" di cui proponiamo l'intervista al Patron Helmuth Köcher

- I visitatori presenti al Merano WineFestival hanno la possibilità di degustare prodotti di nicchia accuratamente selezionati, ci spiega secondo quali criteri queste etichette vengono valutate dalle commissioni WineHunter?
Ormai da 26 anni la commissione WineHunter invita tutte le aziende che fanno parte della nostra banca dati a inviare la loro campionatura. Si tratta di aziende i cui vini sono già stati degustati oppure altre che sono state segnalate dai membri delle commissioni d'assaggio. Una volta ricevuta la campionatura ci sono otto commissioni d'assaggio che valutano i vini in base al criterio dei 100 punti e, fatta una selezione finale, al Merano WineFestival vengono invitate le aziende i cui vini hanno ricevuto almeno un punteggio di 88 punti su 100, ovviamente dando la precedenza a quelli che hanno ottenuto punteggi superiori. Si cerca anche di mantenere un equilibrio tra le varie aree vitivinicole e di avere ben rappresentata tutta Italia.

- Uscendo dai confini dell'Italia, quale il territorio straniero su cui si concentra questa edizione del Merano WineFestival e perché lo ha scelto?
Quest'anno il focus è sull'Istria che vedo come un territorio emergente. Sto seguendo la sua viticoltura da ormai 15 anni, venendo a conoscenza di tante realtà. Progressivamente ho avuto modo di osservare un'innalzamento del livello qualitativo e, anche quest'anno, ho visitato il territorio in due occasioni conoscendo molti produttori. Si tratta di una area famosa più come zona turistica che come realtà vinicola, alla quale il Merano WineFestival vuole offrire la possibilità di mettere in risalto i propri prodotti.

- Dopo oltre trent'anni di esperienza nel mondo del vino, quale secondo lei il fil rouge che dovrebbe unire passato, presente e futuro di questo affascinante mondo?
Sicuramente il fil rouge è la storia del vino, che ci racconta e ci dà la possibilità di assaggiare il DNA di un prodotto che è l'uva e di conseguenza la caratteristica di un territorio che diventa inconfondibile. Troviamo quindi rappresentato il passato, con i suoi 9000 anni di storia, ma anche il presente della viticoltura che è in continua evoluzione sia per quanto riguarda la cura dei vigneti che le varie fasi di produzione in cantina. Infine il futuro, che vuole coniugare storia, tradizione e cultura del territorio includendo il percorso di un'azienda che poi diventa una garanzia di fiducia per il consumatore che va ad acquistare il prodotto finale.

- Qualità ed eccellenza dei prodotti sono sicuramente tratti distintivi del Merano WineFestival, ma cosa sono per lei veramente "qualità" ed "eccellenza" oggi?
Quando ho iniziato con il Merano WineFestival nel 1992 si iniziava a parlare di qualità, mentre la parola eccellenza era allo stato embrionale, perché non c'era la ricercatezza che c'è oggi. Il mercato della viticoltura non aveva a disposizione la tecnologia attuale e dopo 25 anni c'è stato un tale avanzamento, che produrre un prodotto di qualità non è più così difficile. La parola qualità diventa però difficile da interpretare e da usare nella comunicazione, così come la parola eccellenza: basta vedere quante volte questi termini vengono sfruttati, comparendo nelle pubblicità dei vari prodotti. Va fatta quindi una distinzione perché per me qualità, soprattutto nel segmento che riguarda il vino, è comunque da considerare a livello di emozione. Quando assaggio un vino o un prodotto deve esserci il valore emotivo e oltre a questo l'approccio con un'eccellenza deve darmi l'impressione di immergermi nel prodotto sia che si tratti di un vino, di un panettone o di un cioccolato. Quando la gente mi chiede come faccio a sapere se una determinata cosa è un prodotto qualitativamente buono o meno, io sono del parere che anche il fattore personale sia molto influente e che ognuno di noi sappia cosa piace o non piace perché possiede il valore emotivo che naturalmente anche i degustatori hanno.

- L'Italia è una terra estremamente variegata in cui tradizione e innovazione si incontrano continuamente con risultati unici e spesso divenuti famosi in tutto il mondo. Quale invece secondo lei un prodotto meno conosciuto ma dalle grandi potenzialità che ha scoperto in quest'ultimo anno? E quale la regione d'Italia con più potenzialità ancora nascoste?
Per quanto riguarda i prodotti vitivinicoli, l'Italia negli ultimi dieci anni ha riscoperto il territorio e le sue varietà autoctone; si parla di oltre 1000 varietà all'interno delle quali ogni regione ha una sua chicca e qualcosa di particolare. Ultimamente hanno richiamato la mia attenzione i vitigni resistenti alle malattie fungine, i cosiddetti PIWI, come il Solaris o il Souvigner Gris che non sono particolarmente conosciuti ma il cui prodotto è notevole anche se ha bisogno ancora di un po' di tempo per essere comunicato. Per quanto riguarda la regione d'Italia che ha più potenzialità nascoste ma che sta emergendo, questa è sicuramente la Puglia. Oltre alla sua storia, questa regione ha dei vitigni particolari come il Primitivo e il Negroamaro che fino a pochi anni fa erano utilizzati come vino per le grosse quantità e ora invece hanno visto il loro potenziale fortemente rivalutato e promettono bene per il futuro.

- Quest'anno il festival dà spazio per la prima volta agli "orange wine", cosa l'ha colpita in particolare di questo nuovo trend di prodotto?
La parola orange wine è già di per sé una parola che richiama l'attenzione di chi la sente. Anche qui interviene la storia: si tratta di una lunga macerazione sulle bucce del vino bianco che riprende soprattutto la cultura vitivinicola georgiana della vinificazione in anfora. Il risultato è un prodotto molto più complesso, molto più ampio per quanto riguarda la struttura e di conseguenza più diversificato rispetto ad un vino bianco di pronta beva, fresco e con una bella acidità. È un settore che secondo me ha bisogno di essere comunicato e in cui c'è molto da fare e per quanto riguarda la qualità dei vini. Alla base, come dicevo prima, c'è sempre un discorso di valore qualitativo emotivo.

- Ogni calice di vino e ogni prodotto gastronomico proposto in degustazione durante il Merano WineFestival racchiude in sé una storia di eccellenza. Quanto è importante per lei la condivisione di queste storie con i visitatori?
Lo ritengo molto importante perché il vino ci racconta non solo la storia di un territorio, ma anche di un produttore. L'etichetta di un vino racconta il percorso che il produttore stesso ha fatto e con questa si vuole comunicare da una parte la filosofia che c'è dietro e dall'altra un'eventuale storia di famiglia. Quando si afferma che nel calice di vino troviamo anche l'anima del produttore, lo ritengo in parte vero. Ogni produttore cerca di dare la sua impronta al vino oltre a quella che viene conferita dal territorio, per cercare di trasferire il vissuto, il passato e la storia della famiglia stessa, soprattutto nel caso di aziende che sono alla ottava o decima generazione di viticoltori e vogliono valorizzare il lavoro dei proprio padri e nonni. A questo punto la comunicazione è ampia perché racchiude la storia di un territorio, di una famiglia e di un vitigno. Faccio l'esempio del Pinot Nero in Alto Adige: il tutto risale al 1835 quando un arciduca portò la vite in questo terreno; ecco che dobbiamo partire da lì per arrivare ai giorni d'oggi in cui il Pinot Nero è considerato il miglior vino rosso dell'Alto Adige per eccellenza.

- Anche quest'anno uno spazio importante della rassegna è dedicato ai vini biologici, biodinamici, naturali e PIWI. Quanto questi prodotti continuano ad influenzare il mondo del vino? E quanto è importante la sostenibilità per il futuro di un settore come quello vitivinicolo?
Questi prodotti si inseriscono perfettamente nell'evoluzione che il mercato sta avendo: il consumatore è sempre più attento a quello che compra e che mangia, l'attenzione all'alimentazione è generale e questo fa sì che anche il prodotto vitivinicolo sia sottoposto alla selezione del consumatore. C'è una maggiore volontà di informarsi su tutta quella che è la fase di produzione; nel caso del vino si parte dalla vite stessa, dal suo periodo di fioritura fino alla vendemmia, con particolare interesse al territorio e ai prodotti utilizzati per salvaguardare le viti dalle malattie. Nel caso dell'agricoltura biodinamica i trattamenti annuali si restringono a due, eseguiti con prodotti interamente biologici, mentre nel caso dell'agricoltura convenzionale i trattamenti sono di più e senza l'utilizzo di prodotti biologici. La differenza notevole tra le due diventerà man mano chiara anche per il consumatore, che riuscirà ad attribuire il giusto valore ai vini biologici con un giusto compromesso tra sostenibilità e qualità, perché il vino biologico deve essere comunque piacevole da bere e senza particolari difetti dal momento in cui chiunque vuole bere e mangiare bene.

- Lei è per vocazione un instancabile cacciatore di vini, possiamo quindi immaginare che la sua mente sia già rivolta al futuro. Qualche idea per il 2018 che ci vuole svelare in anteprima?
La mia mente è sempre rivolta al futuro e il mio motto è: "Think outside the box". Trovo secondario lo sviluppo del mercato dal punto di vista commerciale, mentre mi soffermo di più ad osservare territori in crescita, vitigni emergenti e tutto questo mi fa avere una mia visione del mondo vitivinicolo tra passato, presente e futuro. La parte più importante in questo contesto è quella di valorizzare territori sconosciuti come quest'anno al Merano WineFestival faremo con l'Istria e come abbiamo fatto in passato con la Georgia e la Romania, mostrando varie tecniche e culture legate alla viticoltura. Interessanti da scoprire potrebbero essere ad esempio le vinificazioni fatte sotto il livello del mare come anche le vinificazioni in alta montagna oltre i 2500 metri e altrettanto i vigneti riscoperti in altitudine come quelli a 3150 metri di Mendoza in Argentina. Insomma, è un mondo che richiede continua attenzione e curiosità per cercare di capire non solo le cose nuove che si stanno evolvendo, ma anche in che direzione il mercato deve effettivamente andare. Per i produttori sono infatti importanti i mercati di esportazione come la Cina, la Russia o altri mercati emergenti e vorrei stringere dei rapporti con questi stati in modo da poter fungere da garante e da anello di congiunzione tra produttore e mercato. Ovviamente il mezzo sarebbe quello di entrare in scena come protagonisti organizzando appuntamenti che abbiano una certa risonanza in questi luoghi. La mia visione adesso è rivolta soprattutto al marchio The WineHunter ed è quello che per me deve crescere e deve diventare sempre più ciò che è già oggi, ovvero una garanzia e una referenza di fiducia per il consumatore che può affidarsi a dei prodotti "approvati". Di conseguenza, ai prodotti assaggiati e valutati dalla commissione WineHunter deve essere attribuito un valore.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Venerdì, 27 Ottobre 2017 10:39

Pomì protagonista a "Mela Verde" su Canale 5

Domenica 29 ottobre il brand del Consorzio Casalasco del Pomodoro racconta la sua filiera nel corso della nota trasmissione condotta da Ellen Hidding e Edorardo Raspelli

La troupe di Melaverde, storica trasmissione dedicata all'agroalimentare in onda ogni domenica a partire dalle 11 su Canale 5 e condotta da Ellen Hidding e Edorardo Raspelli, nel corso della campagna del pomodoro appena conclusa, è stata al Consorzio Casalasco del Pomodoro, visitando gli stabilimenti di Gariga (PC) e la sede di Rivarolo del Re (CR). Il servizio, che andrà in onda domenica 29 ottobre dalle 11:50, racconterà la filiera 100% made in Italy di Pomì, dal campo al prodotto finito.

Ellen Hidding, insieme ai responsabili aziendali del Consorzio, illustrerà le varie fasi della coltivazione, della trasformazione in stabilimento e della produzione di polpe, passate e concentrati dell'ingrediente principe della tavola italiana. Durante la trasmissione si parlerà anche di origine della materia prima e del sistema di tracciabilità di Pomì.

Pomì è un marchio del Consorzio Casalasco del Pomodoro, prima filiera italiana nella coltivazione e trasformazione di derivati del pomodoro che oggi conta 370 aziende agricole associate che coltivano 7.000 ettari di terreno dislocati nella pianura Padana tra le province di Cremona, Parma, Piacenza e Mantova. Una terra che oggi permette alle 550.000 tonnellate di pomodoro fresco raccolto di essere trasformato nei 3 stabilimenti di proprietà della cooperativa in prodotti esportati in 60 Paesi nel mondo.

(Foto  Ellen e Vaia)

20171029-Ellen-pomi

Sabato 28 ottobre, alle 17.30, presso il Salotto Aggazzotti un pomeriggio in compagnia dei due grandi geni del passato e del presente. A dare loro voce lo scrittore e divulgatore Claudio Corrado, che abbiamo incontrato.

Di Manuela Fiorini

Leonardo da Vinci e Steve Jobs si incontrano al Salotto Aggazzotti. Sabato 28 ottobre, a partire dalle 17.30, la voce narrante di Claudio Corrado Art lover e divulgatore, insieme alle musiche eseguite al pianoforte da Guido Pelati, sarà la colonna sonora di una serata in cui cultura e tecnologia saranno unite per scoprire due incredibili personaggi di cui l'umanità non ha potuto e non potrà fare a meno di ricordare sempre. Un racconto pensato per mettere a confronto due incredibili vite, lontane nel tempo, ma accomunate da una radice visionaria.

Da Vinci come Jobs vanta un'infanzia non facile una ricerca continua delle proprie radici come delle proprie ambizioni. Un viaggio attraverso le grandi invenzioni del genio rinascimentale fino ad arrivare alla rivoluzione digitale del visionario capo dell'Apple. Una serata in cui sarà possibile rendersi conto che la cultura per essere attuale e spendibile ha bisogno di contaminarsi sempre e trovare il coraggio anche di scomodare i mostri sacri.

"Racconto spesso nelle mie serate due vite o due stili a confronto", dice Claudio Corrado. "È una scelta che rende piacevole e intrigante la narrazione. In questo caso, ho scelto di dimostrare come la scuola, anche se si tratta di intrattenimento, non deve escludere nessuna conoscenza e che tutto è cultura, sia la grande arte e sia la moderna tecnologia.

Che cosa hanno in comune Leonardo e Steve Jobs?
"Leonardo e Jobs sono cresciuti senza una madre vicina. Il genio toscano venne concepito da un rapporto non ufficiale tra suo padre, un notaio fiorentino, e una donna di origine turca, Caterina, a servizio nella loro casa. Steve Jobs è figlio di due immigrati siriani che per problemi economici ricorrono all'affido del bambino ad altri. Comune tra i due c'è anche una linea di sangue orientale".

Perché hai scelto di mettere a confronto queste due personalità?
"Leonardo e Steve Jobs rivoluzioneranno campi per i quali non partiranno da esperti o formati in senso accademico. Jobs non realizza e non lavora direttamente sulle sue innovazioni informatiche così come Leonardo si definirà per tutta la vita, uomo senza lettere, cioè senza studi di base".

In che cosa invece sono diversi?
"Ho scelto di raccontare queste due vite apparentemente così distanti per la loro forza e per la loro capacità di vedere il futuro è in buona parte di realizzarlo. Jobs ci porta nel futuro materialmente con i suoi prodotti a partire soprattutto dalla rivoluzione del telefono come nuovo mondo. Leonardo, invece, lo fa attraverso il patrimonio dei suoi disegni e progetti contenuti nei suoi famosissimi codici".

È stato più difficile, secondo te, vivere al tempo di Leonardo o in quello di Jobs?
"Parlando delle loro personalità, possiamo dire che Leonardo ostentava sempre con gli abiti e con uno stile sempre al di sopra delle sue possibilità il suo profondo narcisismo e la sua volontà di apparire. Jobs sarà l'esatto contrario con una vita privata priva di sfarzo e ostentazioni, uno stile praticamente divenuto un marchio per sobrietà e un distacco dai beni materiali".

Se fossero vissuti l'uno al tempo dell'altro, come sarebbero riusciti a sviluppare il loro genio?
"È difficile dire cosa avrebbero realizzato se fossero vissuti l'uno al tempo dell'altro perché parliamo di epoche molto diverse. Ma trovando qualcosa in comune nella storia possiamo affermare che il rinascimento fiorentino, e quindi Italiano, fece delle arti e delle tecniche quello che la rivoluzione digitale che stiamo vivendo ha fatto all'inizio in California. Suppongo che due anime visionarie come le loro sarebbero comunque emerse. Leonardo avrebbe di sicuro realizzato il suo più grande sogno, volare".

INFO
Jobs vs Leonardo Da Vinci
c/o Salotto Culturale Simonetta Aggazzotti
Viale Martiri della Libertà 38, Modena
Tel 392/0512219
www.simonettaaggazzotti.it 
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
Ingresso: intero € 10, ridotto € 8

Pubblicato in Dove andiamo? Modena

Focus sull'importanza del capitale umano al convegno "Allevamento e innovazione: la differenza la fanno le persone", l'appuntamento targato L'Informatore Agrario in programma sabato 28 ottobre (ore 10) alla Fiera internazionale del bovino da latte di Cremona.

Dalle priorità di intervento, alla riduzione dell'uso di antibiotici, dal ricambio generazionale alle misure dei Psr e di Industria 4.0, il comparto allevatoriale fa il punto sulle sfide per l'innovazione del settore a partire non solo dalle tecniche e tecnologie, ma anche (e soprattutto) dalle abilità, competenze e capacità dei suoi professionisti.

Tra i relatori, oltre a un gruppo di giovani allevatori, l'agronomo e specialista di allevamenti bovini, Michele Campiotti; Alfonso Zecconi del Dipartimento di medicina veterinaria dell'Università di Milano, Lucio Zanini del Servizio di assistenza tecnica alle aziende dell'Associazione regionale allevatori della Lombardia e Angelo Frascarelli del Dipartimento di scienze agrarie, alimentari e ambientali dell'Università di Perugia. Il dibattito e le conclusioni sono affidate a Nicola Castellani, giornalista de L'Informatore Agrario.

"Allevamento e innovazione: la differenza la fanno le persone" in programma sabato 28 ottobre (ore 10) alla Fiera internazionale del bovino da latte di Cremona.

La partecipazione all'evento è gratuita, previa registrazione:
http://ediaeventi.it/stalledalatte2017/workshop/allevamento 

www.informatoreagrario.it 
Edizioni L'Informatore Agrario, è la casa editrice, con sede a Verona, che da 70 anni offre un servizio di informazione e formazione agli imprenditori agricoli. Tre le testate di riferimento: il settimanale dedicato all'agricoltura professionale L'Informatore Agrario, il mensile per l'agricoltura part-time e hobbistica Vita in Campagna e MAD – Macchine Agricole Domani, dedicato al mondo della meccanica agraria, oltre a un ampio catalogo di libri e altri supporti multimediali su temi specializzati.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"