Bologna, 11 settembre 2013 -
Nonostante il terzo caso di contagio umano in Emilia-Romagna con la conferma arrivata ieri pomeriggio dall'Istituto superiore di sanità relativo a un operatore impegnato nell'abbattimento del bestiame, che aveva registrato i sintomi oculistici propri dell'H7N7, la Regione sottolinea come la situazione sia sotto controllo e si debbano evitare allarmismi: "se non saranno registrati nuovi casi si potrà definire conclusa l' emergenza epidermica".
Comunicato dell' ultima Assemblea Regionale antecedente la conferma del terzo caso
Al momento, in ogni azienda in Emilia-Romagna dove sono stati segnalati focolai di influenza aviaria H7N7, "sono stati compiuti tutti gli abbattimenti necessari, nonché le attività di sanificazione e sterilizzazione"; e "dal 7 settembre sono quindi iniziati i 21 giorni di sorveglianza, dopo i quali, se non saranno registrati nuovi casi, si potrà definire conclusa l'emergenza epidemia".
Lo rende noto l'assessore regionale alla Sanità, Carlo Lusenti, intervenendo in Aula per una relazione sugli ultimi aggiornamenti relativi alla diffusione dell'aviaria. Rispetto alla precedente informativa, svolta il 3 settembre davanti alle commissioni Politiche per la salute e Politiche economiche dell'Assemblea legislativa, "il 4 settembre è stata confermata una nuova positività che riguarda 98.000 pollastre a Mordano, in un allevamento che aveva già ottenuto l'autorizzazione ministeriale all'abbattimento preventivo, iniziato il 5 settembre e concluso il 7 settembre- spiega Lusenti-, mentre il 5 settembre si registrava una nuova positività a Bondeno, in provincia di Ferrara, presso un privato proprietario di 6 galline, per cui l'abbattimento si è concluso nella stessa giornata". Nell'ultima settimana, prosegue l'assessore, sono stati inoltre abbattuti preventivamente, dopo l'autorizzazione ministeriale, più di 85.000 animali, e entro il 13 settembre sarà concluso un nuovo piano di abbattimenti preventivi.
Per quanto riguarda il contagio di essere umani, "per domani attendiamo una risposta, che sarà sicuramente positiva, dall'Istituto superiore di sanità su un terzo caso, relativo a un operatore impegnato nell'abbattimento, in cui sono stati registrati i sintomi oculistici propri dell'H7N7- informa l'assessore-, anche in questo caso il lavoratore è stato sottoposto ad isolamento domiciliare ed è in sorveglianza attiva fino a guarigione clinica, insieme alla moglie e al figlio 17enne, mentre dopo la individuazione del sesto focolaio a Bondeno le persone esposte, dieci in totale, appartenenti a due nuclei familiari apparentati, sono in sorveglianza giornaliere e ad oggi sono stati esclusi sintomi correlabili all'infezione da influenza aviaria".
Rispetto ai due lavoratori che avevano già manifestato sintomi di influenza aviaria, "il primo è stato dichiarato guarito, anche se continua la sorveglianza sui 4 familiari che stanno bene, mentre il secondo, che vive solo, in data 10 settembre effettuerà una visita di controllo oculistico, già programmata- chiarisce Lusenti-; per i 59 lavoratori esposti nei primi 4 allevamenti, anteriormente alla individuazione dei focolai, si è già conclusa la sorveglianza sanitaria, mentre un lavoratore del quinto focolaio è oggi in sorveglianza attiva da parte degli operatori della sanità pubblica, e per tutti gli altri lavoratori coinvolti, circa 300, impegnati comunque con diverse mansioni nelle operazioni di controllo dei focolai, è prevista una specifica sorveglianza sanitaria". Nel complesso, conclude Lusenti, "in considerazione del numero di lavoratori esposti, si conferma che le segnalazioni pervenute finora rientrano ampiamente in quanto era atteso dalle precedenti esperienze".
Dopo la relazione dell'assessore, l'Assemblea ha approvato all'unanimità una risoluzione, sottoscritta da Pdl (primo firmatario Gianguido Bazzoni), Pd, Lega nord, Idv, Fds, Sel-Verdi, Udc, Mov5stelle e Gruppo Misto, che impegna la Giunta a individuare, alla luce dell'esperienza vissuta in occasione dell'attuale emergenza sanitaria, ulteriori criteri di biosicurezza rispetto a quelli attualmente applicati per la strutturazione e la gestione degli allevamenti avicoli delle filiere produttive regionali e degli impianti di lavorazione da essi utilizzati. Nel documento si invita inoltre la Giunta a prevedere incentivi per sostenere le ristrutturazioni necessarie all'adeguamento degli allevamenti e degli impianti ai nuovi criteri individuati.
Per Mauro Manfredini (Lega nord), "occorre tenere alta l'attenzione su questo importante settore economico, salvaguardando i posti di lavoro e tutto il settore produttivo delle imprese, perché ora c'è un clima di sospetto – sottolinea – che si ripercuote sui consumi e di conseguenza sulle produzioni, a rischio economico". Manfredini ha poi concluso auspicando un ripensamento, con strumenti più efficaci, dei controlli preventivi. Andrea Pollastri (Pdl) si è dichiarato "cautamente rassicurato" dalle parole dell'assessore Lusenti. "Tutela dei lavoratori e delle imprese, sicurezza dei prodotti, come uova e carne, e conclusione dell'abbattimento degli animali - sostiene il consigliere -, sono un fatto positivo". Luca Bartolini (Pdl) ha condiviso le parole e le assicurazioni di Lusenti: "Adesso occorre evitare falsi allarmismi e cattiva informazione – rileva il consigliere-, c'è la necessità di una campagna di comunicazione ed informazione per tranquillizzare i consumatore e per salvaguardare l'intero comparto avicolo". Anche per Gabriella Meo (Sel-Verdi), "occorre evitare allarmismi": la consigliera ha inoltre lamentato "un allentamento, per problemi di costi, della sorveglianza e dei controlli periodici, mentre c'è invece la necessità di maggiore prevenzione e, quindi, di maggiori controlli". Si ad una campagna di informazione anche da Franco Grillini (Misto): il consigliere chiede in particolare di "valorizzare le norme comunitarie del settore, migliorare le condizioni igieniche degli allevamenti ed incentivare la ricerca- conclude-, di sicuro è da evitare il risparmio sui controlli". Tiziano Alessandrini (Pd) ha messo in evidenza l'efficienza, la tempistica e la professionalità dei servizi regionali in questa emergenza: "Ora bisogna occuparsi delle conseguenze economiche sul settore". Infine, Anna Pariani (Pd) ha richiamato l'importanza di "concentrarsi anche sulle ricadute occupazionali di questa emergenza, a livello di tutta la filiera".
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
di Virgilio-
Emilia, 10 settembre 2013 - -
Terzo caso di contagio umano di aviaria in Emilia-Romagna. La conferma è arrivata questo pomeriggio dall'Istituto superiore di sanità. Si tratta di un operatore – dipendente della cooperativa impegnata nelle operazioni di abbattimento - che era risultato positivo ai test eseguiti al Sant'Orsola di Bologna.
Anche in questo caso, come i due precedenti, il lavoratore è stato sottoposto ad isolamento domiciliare e gli sono state fornite indicazioni igieniche da seguire ed è in sorveglianza attiva fino a guarigione clinica. Fino ad ora sono tre i casi verificati e riguardano lavoratori.
Per i 59 lavoratori esposti nei primi 4 allevamenti, anteriormente alla individuazione dei focolai si è conclusa la sorveglianza sanitaria. Un lavoratore del quinto focolaio (la pulcinaia di Mordano) è oggi in sorveglianza attiva da parte degli operatori della sanità pubblica, così come 6 familiari dei casi accertati o sospetti. Sono, inoltre, in sorveglianza attiva 10 persone per il focolaio rurale di Bondeno.
Per tutti gli altri lavoratori coinvolti (circa 300) - impegnati comunque con diverse mansioni e durata nelle operazioni di controllo dei focolai - è prevista una specifica sorveglianza sanitaria.
Dopo l'ultimo focolaio di Bondeno, sulla base dei protocolli operativi per la prevenzione della diffusione del virus è istituita una nuova zona di protezione e sorveglianza intorno al focolaio di Bondeno: la prima, più vicina, riguarda parte dei comuni di Bondeno e Finale Emilia e la seconda, più ampia, che interessa le restanti parti di Bondeno e Finale e alcune aree dei comuni di Cento, S. Agostino, Mirabello e Mirandola.
L'ordinanza per l'attuazione degli interventi previsti sarà emanata dal Ministero della Sanità poiché sono interessate dall'area di sorveglianza anche alcune zone della provincia di Mantova.
- Cosa fare per chi ha allevamenti domestici-
Per quanto riguarda gli allevamenti domestici di galline, anatre, oche e altri volatili - definiti in gergo "allevamenti avicoli rurali" - non ci sono pericoli che possano derivare dal consumo delle loro carni o uova.
- Le precauzioni -
Le precauzioni da utilizzare sono quelle che servono per evitare il contatto con animali selvatici: in questo momento di emergenza è necessario proteggere gli animali tenendoli al chiuso. Inoltre, è opportuno che i proprietari degli animali e i loro familiari evitino sia il contatto con animali di specie sensibili (galline, anatre, oche e altri volatili) all'influenza aviaria di altri allevamenti sia lo scambio di attrezzature per la gestione di questi animali.
- Se si sospetta il contagio -
Nel caso di sospetto della malattia, ossia una morte improvvisa e contemporanea di diversi animali come nel caso di Bondeno, occorre contattare il Servizio veterinario del Dipartimento di sanità pubblica dell'Azienda Usl di riferimento, che provvederà ad effettuare gli accertamenti necessari. I Servizi veterinari delle Aziende Usl di concerto con il Servizio veterinario e igiene degli alimenti della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con i Comuni coinvolti stanno predisponendo ulteriori informative (F.A.Q.) al fine di rispondere ai più frequenti dubbi e domande che i cittadini si pongono circa i comportamenti da tenere e le informazioni di cui disporre in questa circostanza.
(Fonte Regione Emilia Romagna)
DICHIARAZIONI RASSICURANTI INUTILI E FUORI LUOGO. SUBITO INTERVENTI SU ALLEVAMENTI A RISCHIO
Dopo il primo caso di contagio umano da aviaria, che ha visto protagonista un lavoratore presso un allevamento di Mordano, il Codacons critica fortemente l'operato del Ministero della Salute.
"Come sempre avviene in questi casi, quando un virus passa dagli animali agli uomini il Ministero si appresta a fornire dichiarazioni rassicuranti, che appaiono inutili quanto fuori luogo – afferma il Presidente Carlo Rienzi – Già lo scorso aprile, in occasione dell'allarme mondiale relativo al virus H7N9, avevamo chiesto al dicastero misure d'emergenza a tutela della salute dei cittadini, per evitare contagi e il diffondersi della malattia nel nostro paese. E anche allora il Ministero aveva minimizzato l'allarme fornendo rassicurazioni agli italiani".
"A seguito del contagio umano registrato presso l'allevamento di galline di Mordano, il Ministero della salute deve ora intervenire per arginare la diffusione della malattia, individuando prodotti, animali e allevamenti a rischio e adottando, se necessario, provvedimenti anche drastici" – conclude Rienzi.
(Codacons)
Bologna, 3 settembre 2013 -
Un secondo caso sospetto in fase di accertamento. Confermati ad oggi quattro focolai in Emilia-Romagna. La Regione, in accordo col ministero della Salute, ha adottato tutte le procedure necessarie a porre sotto controllo l'infezione. La trasmissione da persona a persona è eccezionale. L'assessore Lusenti: "Gestita al meglio la situazione dei focolai che si sono sviluppati" -
E' risultata positiva al virus dell'influenza aviaria H7N7 una persona affetta da congiuntivite ed esposta per motivi professionali a volatili malati appartenenti a un allevamento di Mordano, in Emilia-Romagna. Si tratta di un operaio, impiegato con mansione di raccoglitore di uova e pollina. C'è un secondo caso sospetto, in fase di accertamento: è un operaio che lavora sempre nello stesso allevamento.
La Regione Emilia Romagna, in accordo col ministero della Salute, in seguito all'identificazione dei focolai animali, ha adottato immediatamente tutte le procedure necessarie per porre sotto controllo l'infezione. Complessivamente il personale esposto per motivi professionali al rischio di contrarre il virus – e sottoposto a controllo – è di circa 110 unità, tra dipendenti degli allevamenti e operatori attivati per le operazioni di abbattimento. Di questi, 61 lavoratori, tra Ferrara e Mordano, sono sottoposti a sorveglianza sanitaria attiva (cioè a monitoraggio e controllo quotidiano), in quanto esposti prima dell'individuazione del focolaio.
"Come ci è stato riconosciuto anche dalla Comunità europea, e alla luce della situazione attuale – sottolinea l'assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna Carlo Lusenti – , possiamo dire di aver gestito al meglio la situazione dei focolai che si sono sviluppati".
Il virus H7N7 non si trasmette facilmente all'uomo, che può infettarsi solo se viene a trovarsi a contatto diretto con l'animale malato o morto. A differenza di altri virus aviari (per esempio l'H7N9 o l'H5N1), l'H7N7 tende a dare nell'uomo una patologia di lieve entità (come la congiuntivite), come è già stato osservato in un'epidemia verificatasi anni fa in Olanda, dove il 7-8% del personale a stretto contatto con gli animali ha sviluppato una congiuntivite, e circa il 2% una sindrome influenzale. Fatta eccezione per la congiuntivite, la trasmissione da persona a persona è eccezionale, per cui il rischio di comunità è estremamente basso o addirittura irrilevante.
Su indicazione dei Dipartimenti di Sanità Pubblica (DSP) delle due aree interessate, coordinati dal Servizio Sanità pubblica regionale, è stata disposta la sorveglianza sanitaria per i lavoratori esposti con indicazione di visita giornaliera da parte del medico competente di tutti i lavoratori per un periodo di 10 giorni dall'ultima esposizione (massimo del periodo di incubazione).
Icontrolli negli allevamenti proseguono senza sosta e allo stato attuale non è emersa nessun altra positività. A oggi si confermano quattro focolai, di cui l'ultimo individuato è quello di Mordano. Le operazioni di abbattimento dei volatili, già terminate in due allevamenti (Ostellato e Portomaggiore), verranno completate e concluse nella serata di mercoledì 4 settembre. / CV
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Rischio paralisi in Emilia: da sola "fa" il 15% delle uova italiane.
di Lamberto Colla -
Parma, 01 settembre 2013 -
I controlli hanno funzionato come tutti si aspettavano da quel gioiello che il servizio veterinario nazionale. Una sicurezza troppo spesso messa alla prova ma dalla quale ne è sempre uscito a testa alta per il proprio orgoglio ma soprattutto per la salute della popolazione.
Non si dovrà mai abbassare la guardia anzi, sulla spinta di una economia freneticamente globalizzata, sempre più frequentemente dovranno essere aggiornati i protocolli e le conoscenze sulla prevenzione e profilassi da agenti patogeni fino a poco tempo prima del tutto sconosciuti, almeno alle nostre latitudini.
Il caso aviaria ha nuovamente messo in evidenza la fragilità del sistema agricolo. Esposto alle intemperie e alle bizze del "meteo" da sempre e negli ultimi anni addirittura un po troppo, ma anche da aggressioni patogene che rischiano di mettere in ginocchio interi settori. Oggi è toccato al settore avicolo, domani potrà essere quello suinicolo e così via. Tutti i "distretti", ovvero quelle aree nelle quali sussiste una particolare concentrazione di una specifica attività, sono particolarmente sensibili e i danni possono raggiungere proporzioni elevate sia per le imprese ma per tutto il sistema socio economico della zona proprio per l'indotto economico che questi distretti sono in grado di generare .
"Non c'è nessun pericolo - conferma la CIA Confederazione Italiana Agricoltori- per la salute umana che possa derivare dal consumo di uova e carni avicole ma certo il dilagare dell'aviaria in Emilia fa temere effetti economici e occupazionali molto pesanti per gli allevatori e per tutto il territorio. Non si può dimenticare che la regione da sola accentra oltre il 15 per centro dei volumi di produzione italiana, pari a oltre 12 miliardi di uova l'anno, e compreso l'indotto dà lavoro a circa 6mila persone solo nell'area romagnola.
Certo è difficile fare una stima dei danni con le operazioni di sanificazione e gli abbattimenti cautelativi tuttora in corso -osserva la Cia- ma è chiaro che bisognerà fare il possibile per evitare il blocco del comparto, in primis con la garanzia dell'arrivo degli indennizzi comunitari in tempi rapidi e certi."
Ancora una volta l'Emilia è sotto flagello; dal terremoto dello scorso anno per passare alla tromba d'aria modenese, apice di una lunga ed estesa stagione piovosa, per giungere all'aviaria ferrarese di questo agosto 2013.
L'invasione delle cavallette ancora manca all'appello ma, giusto per non farsi mancare nulla, la Zanzara Culex sta spargendo un po di West Nile Virus.
Sarà per questi motivi che FIREM e DOMETIC hanno tentato di scappare in Polonia e in Cina, rispettivamente, durante la pausa ferragostana?
Bologna, 28 agosto 2013 --
La vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Simonetta Saliera ha inviato una lettera al presidente del Consiglio Enrico Letta e ai ministri Lorenzin, De Girolamo, Zanonato e Giovannini, in cui esprime soddisfazione per la conferma da parte della Commissione europea delle misure adottate dall'Italia e dalla Regione Emilia-Romagna per controllare i focolai di aviaria e in cui si augura una revisione dei provvedimenti ministeriali in allineamento a quanto contenuto nella direttiva comunitaria.
Pertanto, si chiede l'abrogazione dei vincoli restrittivi (che allargavano a tutta l'Emilia-Romagna i vincoli di spostamento degli animali e di commercializzazione con la sola eccezione delle carni e delle uova già imballate per il consumatore finale) sulle zone non interessate dai provvedimenti comunitari. Questo anche in considerazione del fatto che dal momento della conferma del primo focolaio è entrato in vigore un piano straordinario di controllo sugli allevamenti avicoli di tutto il territorio regionale in cui sono previste misure suppletive rispetto a quanto riportato dal piano di nazionale di controllo dell'influenza aviaria.
"Se sul fronte sanitario la prospettiva di diffusione della malattia al di fuori della filiera produttiva della specifica impresa coinvolta si può sperare sia contenuta se non arginata - aggiunge Saliera - l'impatto sull'economia regionale, determinato dalle drastiche e corrette misure restrittive sanitarie adottate in fase di emergenza, si sta rivelando sempre più preoccupante". Da qui la richiesta al Governo di un provvedimento straordinario a tutela degli occupati del settore avicolo regionale gravemente danneggiato dai casi di influenza aviaria . "La gravità della situazione, conclude Saliera - richiede un intervento urgente a tutela del lavoro così come avvenuto anche a fronte dell'emergenza sisma dell'anno scorso, per assicurare a questi lavoratori agricoli una copertura delle giornate non lavorate a causa dell'aviaria". (Un provvedimento analogo al decreto era già stato realizzato nel 2006 dal Ministero del Lavoro per l'allarme aviaria proprio per salvaguardare gli occupati del settore).
Saliera scrive infine che la Regione Emilia-Romagna resta a disposizione per continuare la proficua collaborazione sino ad oggi instaurata con le strutture ministeriali e il Centro di referenza nazionale e per valutare eventuali misure di controllo suppletive ritenute utili a fornire garanzie all'intero sistema produttivo nazionale.
Nel mentre è stato rilevato il quarto focolaio Mordano per il quale si prevede l'abbattimento di circa 150 mila capi e un abbattimento preventivo per un allevamento di tacchini a Portomaggiore.
Il Nuovo focolaio di influenza aviaria a Mordano, sul confine tra le province di Bologna e Ravenna, è stato individuato a seguito dell'attuazione del Piano di controllo straordinario previsto dalla Regione in un allevamento di galline ovaiole, di proprietà Eurovo, gruppo titolare del primo focolaio di Ostellato (Fe) e dell'altro sito a Mordano. L'accertamento del nuovo focolaio è avvenuto - precisa una nota della regione emilia romagna - grazie alla stretta rete di sorveglianza sanitaria messa in campo dalla Regione e alla collaborazione delle imprese di settore, proprio per garantire il contenimento dell'infezione all'indomani della scoperta dell'arrivo del virus in regione.
Dall'assessorato Politiche per la salute regionale riferiscono che " Il diffondersi della malattia era prevedibile perché avvenuto nell'ambito della stessa azienda di produzione e a pochi chilometri dall'altro focolaio". Le operazioni di abbattimento dei circa 150 mila capi inizieranno in giornata.
La Regione, per fronteggiare il nuovo caso di aviaria, ha già emanato un'ordinanza per l'attuazione delle misure straordinarie previste dalla normativa sanitaria europea e nazionale.
Nel frattempo è giunta anche l'autorizzazione dal Ministero per procedere all'abbattimento preventivo di un allevamento di tacchini situato nelle vicinanze del focolaio di Portomaggiore e Ostellato. Gli animali (65 mila circa) risultano negativi al virus ma l'abbattimento preventivo ha lo scopo di diradare la popolazione avicola sensibile alla malattia, per fare terra bruciata attorno al virus.
Prosegue intanto, in ottemperanza alle direttive assunte già la scorsa settimana, il monitoraggio degli allevamenti sotto il controllo dell'assessorato alle Politiche per la salute e il coordinamento di tutte le iniziative con gli assessorati all'Agricoltura e la Vicepresidenza per un'emergenza che, oltre ad essere sanitaria, ha risvolti economici importanti per questa regione. (Fonte Regione Emilia Romagna)
di Virgilio -
Parma, 24 Aprile 2013 - -
Aviaria, le risposte alle molte domande dei cittadini.
Dopo il terzo caso focolaio di aviaria viene spontaneo porsi delle domande e soprattutto ricevere delle risposte da organismi ufficiali. Nei giorni scorsi avevamo già redatto un “punto sulla situazione” e continueremo a divulgare tempestivamente ogni informazione sull'argomento.
Disponibile sui siti istituzionali di Regione, Usl e Enti locali e presso gli URP una batteria di domande/risposte sui principali quesiti sulla presenza del virus che ha colpito allevamenti nel ferrarese e nel bolognese.
Ci sono problemi a mangiare alimenti che contengono uova crude? Debbo usare qualche precauzione per le galline del pollaio domestico? Ma se non ci sono pericoli di contagio, perché vengono sequestrate le uova?
Queste sono solo alcune delle domande più frequenti che i cittadini, all'indomani della scoperta di focolai di influenza aviaria in allevamenti nel ferrarese e sul confine tra le province di Bologna e Ravenna, hanno posto agli operatori degli uffici informazione dei Comuni e delle Aziende sanitarie locali.
Per rispondere a queste ed ad altre domande, la Regione Emilia-Romagna e le Aziende Usl di Imola e Ferrara hanno raccolto le domande più frequenti arrivate in questi giorni e reso disponibili le relative risposte.
Sui siti internet della Regione (www. http://www.saluter.it/influenza-aviaria-le-domande-e-le-risposte-piu-frequenti), della Usl di Imola (http://www.ausl.imola.bo.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/6415), della Usl di Ferrara (www.ausl.fe.it/home-page/news/allegati-news/2013/aviaria-le-risposte-alle-molte-domande-dei-cittadini) e del Comune di Mordano ( http://mordano.provincia.bologna.it/index.php/influenza-aviaria/) sono disponibili, sotto forma di Faq, le informazioni più richieste, che saranno implementate nei prossimi giorni. Le stesse informazioni, su depliant, sono disponibili anche presso gli Uffici Relazioni con il Pubblico degli stessi Enti. Le autorità sanitarie precisano che per gli allevamenti avicoli rurali, ossia per chi possiede pollame (galline, anatre, oche e altri volatili) per consumo personale, non esistono pericoli che possano derivare dal consumo delle loro carni o uova. Le precauzioni da adottare sono quelle che occorrono per evitare il contatto con animali selvatici, adottando alcuni accorgimenti, come ad esempio evitare che nel recinto scorrano fossi o canali o vi siano stagni.
Per quanto riguarda la prevenzione della diffusione del virus, la raccomandazione che viene fatta, se si sospetta che sia comparsa la malattia (ad esempio la morte improvvisa e contemporanea di diversi animali), è di contattare il Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Ausl di riferimento, che provvederà ad effettuare gli accertamenti del caso.
I sanitari ribadiscono, ancora una volta, che non c'è nessun pericolo che possa derivare dal consumo di carni avicole e di uova, e che il ritiro di quest'ultime è stato disposto esclusivamente come misure di estrema cautela in quanto potenzialmente venute a contatto con il virus. L'eventuale contaminazione non è pericolosa per il consumatore, bensì per il possibile contatto delle uova o dei relativi scarti (gusci) con altri avicoli.
Bologna, 23 agosto 2013 -
Riunita ieri a Bologna l'Unità di crisi sul tema influenza aviaria, all'indomani della scoperta, di un nuovo focolaio del virus a Mordano (Bo). L'evolversi della situazione è stato discusso alla presenza dei responsabili dei servizi veterinari del Ministero della salute, della Regione, delle aziende Usl, dell'Istituto zoo profilattico e del centro di referenza nazionale per l'influenza aviaria, in preparazione anche dell'incontro previsto a Bruxelles lunedì prossimo, nel quale l'Italia fornirà ai partner europei il quadro della situazione. Tra le decisioni assunte, alcuni vincoli sulla movimentazione di volatili vivi: da oggi sono in vigore particolari restrizioni allo spostamenti di galline dal territorio regionale; inoltre, è stato stabilito che la macellazione dei capi dovrà avvenire preferibilmente nell'ambito dell'Emilia-Romagna, così come la gestione di personale e mezzi dovrà avvenire nell'ambito dei confini regionali. Sono escluse da queste restrizioni le carni macellate e le uova già imballate. Per quanto riguarda le operazioni di prevenzione del diffondersi della malattia, il Ministero ha istituito due ampie zone di controllo temporaneo (oltre a quelle già istituite e più prossime ai focolai) che si estendono anche nel ravennate e nel forlivese, in modo tale da costituire una ampia "zona cuscinetto", a ridosso degli allevamenti colpiti. Tutto ciò serve, sottolineano i sanitari, a prevenire l'espandersi del fenomeno. Ribadita, inoltre, l'assenza di qualunque rischio per l'uomo per il consumo di carni o uova. Mentre sono in via di conclusione le operazioni di svuotamento e disinfezione dell'allevamento di Ostellato (Fe), il primo ad essere colpito, nella giornata di oggi sono iniziati gli abbattimenti delle galline nel sito di Mordano. Le operazioni, curate da una azienda specializzata, vengono effettuate da squadre composte da un numero di operatori tale da ridurre i tempi di abbattimento - per quanto possibile - dei quasi 600mila capi interessati dal contagio.
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
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