Oggi, a Reggio Emilia, ho incontrato imprenditori agricoli, persone del mondo della formazione professionale e il presidente di FederFarma Reggio Emilia Giuseppe Delfini. Ci sono temi che riemergono sempre. Il primo riguarda la burocrazia. Le aziende si sentono appesantite da un carico di lavoro che rende sempre più difficile la vita del settore agricolo ed agroalimentare. È emersa  anche la necessità di opere  come la diga di Vetto per dare risposte strutturali e non episodiche all’emergenza idrica e a eventi atmosferici improvvisi ed estremi. Sono progetti messi in cantiere da tanto tempo e che non si sono mai realizzati, anche a causa della resistenza di un ambientalismo ideologico che trova nel campo largo della sinistra una rappresentanza fondamentale. La preoccupazione degli agricoltori riguarda il proprio futuro che risulta incerto non solo per l’andamento dei mercati ma anche per la difficoltà di reperire il personale necessario per le aziende. In Emilia romagna non esiste la formazione professionale iniziale, quella che permette nelle altre regioni di cominciare un percorso triennale di istruzione e formazione al lavoro per la qualifica professionale dopo la terza media  (per la legge regionale del 2003). Al contrario potremmo appassionare i giovani al lavoro e al desiderio di fare impresa. Questo è un obiettivo che le politiche regionali devono perseguire se non vogliamo che si interrompa crescita e sviluppo. Connettere formazione e ricerca, coinvolgere le nuove generazioni per dare un futuro alle nostre eccellenze sono aspetti fondamentali. Occorre valorizzare quello che c’è. Questo è il tema emerso nel dialogo con Delfini di FederFarma, ad esempio. Inoltre, la rete di circa 1200 farmacie nella nostra regione costituisce di fatto un presidio capillare sul territorio” spiega Elena Ugolini, candidata civica alla presidenza dell’Emilia Romagna oggi in tour a Reggio Emilia.