Di Andrea Caldart Cagliari, 17 settembre 2022 (Quotidianoweb.it) - Tanto clamore per nulla perché chi era rimasto incollato alla solita stampa in attesa di conoscere i “fortunati” estratti sulla ruota di Mosca, è rimasto deluso.
La prima smentita ieri, viene dal sottosegretario Gabrielli che, in audizione al Copasir, ha definitivamente chiuso la questione dicendo che, in quel report, l’Italia e gli italiani, non ci sono.
Poi è stato il turno di Mario Draghi che nel corso della conferenza stampa ha detto: "Ho avuto una telefonata con il segretario di Stato Blinken, la cosa più naturale era chiedergli cosa sapesse, sostanzialmente mi ha confermato l'assenza di forze politiche dalla lista dei destinatari di finanziamenti russi".
In realtà il giornalista Alessandro Giorgiutti, de La Verità, è riuscito a trovare alcuni nomi, quello di François Fillon, primo ministro francese dal 2007 al 2012, sotto la presidenza Sarkozy; Christian Kern, cancelliere socialdemocratico austriaco nel biennio 2016-2017, ma anche l’europeista’ Esko Aho, precursore dall’adesione di Helsinki all’Ue.
Insomma, in questo rapporto l’unica traccia che si legge, per quello che si può oggi sapere è che, i rapporti sono tra la Russia e la sinistra europea, mentre di destra non se ne vede traccia.
Un sospetto ci viene perché, se la democrazia italiana è così forte, come mai continuiamo a subire ingerenze da parte americana e soprattutto, come mai sembra sempre una normalità assoluta.
Normalità creata da una stampa convulsa sempre ansiosa di cercare un colpevole da buttare in prima pagina, avventandosi sulla prima polpetta avvelenata preparata per l’occasione.
Nella storia della politica internazionale è sempre accaduto che fra tutti gli Stati vi siano prove di ingerenze reciproce, ma questa che arriva da oltre oceano a ridosso del voto, lasciatecelo dire, sembra un po' troppo “spinta”.
Alla fine, però, ancora una volta, si è rivelato solo un “nuovo” scoop di caccia alle streghe.