Domenica, 01 Agosto 2021 06:33

“Dentro la Costituzione” - Obbligo vaccinale nel luogo di lavoro? In evidenza

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31esimo appuntamento con la rubrica "Dentro la Costituzione". Ogni domenica, il Professor Daniele Trabucco, docente di diritto Costituzionale, entra tra le pieghe della nostra Costituzione per svelarne i contenuti noti e meno noti. Un'analisi critica spiegata con semplicità, e calata nei  fatti di attualità. Quest'oggi l'argomento riguarda l’ipotesi dell’Obbligo Vaccinale negli ambienti di lavoro.  

Di Daniele Trabucco (*) Belluno, 1 agosto 2021 -

Può il datore di lavoro, ai sensi dell'art. 2087, libro V, del vigente Codice civile italiano che gli consente di adottare le misure funzionali a garantire l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro, imporre ai propri dipendenti l'obbligo vaccinale, arrivando anche al punto di sospenderli o licenziarli per giusta causa in caso di rifiuto?

É la tesi sostenuta dal giuslavorista, prof. Pietro Ichino, e recentemente confermata da un'ordinanza del giudice del lavoro del Tribunale ordinario di Modena.

La Corte costituzionale ha precisato che "sarebbe, infatti, irragionevole che la collettività possa, tramite gli organi competenti, imporre o anche solo sollecitare comportamenti diretti alla protezione della salute pubblica senza che essa poi non debba reciprocamente rispondere delle conseguenze pregiudizievoli per la salute di coloro che si sono uniformati" (sent. n. 107/2012 Corte cost.).

Sul piano del principio di solidarietà non ha, quindi, rilievo alcuno che la vaccinazione sia obbligatoria o sia solo consigliata. Sul punto, però, due considerazioni:

1) il giudice delle leggi, mettendo sullo stesso piano un vaccino obbligatorio ed uno raccomandato in quanto entrambi diretti alla tutela della salute quale interesse collettivo, sembra dimenticare che, mentre l'obbligatorietà esclude qualunque autodeterminazione della persona rispetto ad un certo trattamento, la raccomandazione no. Pertanto, come si può sostenere che "raccomandare" e "prescrivere" sono azioni ambedue percepite come doverose per la collettività? (sent. n. 118/2020 Corte cost.);

 2) la tesi di Ichino non solo porta il datore di lavoro a poter imporre potenzialmente qualunque trattamento sanitario sia pure "secondo la particolarità del lavoro" in palese violazione della riserva di legge relativa (sent. n. 258/1994 Corte cost.) di cui all'art. 32, comma 2, della Costituzione, ma sottrarrebbe al decisore politico di verificare la tenuta del limite del rispetto della persona umana quale barriera invalicabile a qualunque trattamento obbligatorio posta dal Testo fondamentale del 1948.

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(Prof. Daniele Trabucco)

Link: “Dentro la Costituzione

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(*) prof. Daniele Trabucco. Costituzionalista presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona/INDEF. 

Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico. Professore a contratto in Diritto Internazionale presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano. 

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