Roma 7 luglio 2021 -Centinaia di sondaci, tutti con la loro fascia tricolore orgogliosamente indossata, sono convenuti a Roma per far valere le loro ragioni riassunte nel documento indirizzato a Palazzo Chigi (vedi allegato) con il quale chiedono l’adozione di norme che stabiliscano:
- Il medesimo regime sanzionatorio applicato agli altri organi elettivi e di governo in caso di procedimenti penali.
- La possibilità per i sindaci sopra i 20 mila abitanti di candidarsi in Parlamento, così come avviene per i Presidenti di Regione, esercitando successivamente il legittimo diritto di opzione.
- La possibilità per i sindaci sino a 5 mila abitanti di fare più mandati e sino a 15 mila abitanti di farne tre.Decideranno gli elettori/cittadini se quel sindaco ha fatto bene o male, come in ogni democrazia matura.
- Uno status giuridico ed economico proporzionato alle responsabilità e alle funzioni.
“Inoltre, chiediamo – scrivono i Sindaci - una migliore agibilità istituzionale ed amministrativa, fondata su una diretta corrispondenza fra azione amministrativa ed eventuali imputazioni di responsabilità, in stretto ossequio al principio di legalità.”
Sulla base di questi temi i primi cittadini hanno da tempo lavorato predisponendo apposite proposte di norme, formulando al Governo e al Parlamento, ai tutti i gruppi parlamentari di maggioranza ed opposizione una richiesta di impegno formale e concreto che porti all’adozione nell’arco dei prossimi tre mesi di un decreto legge.
Non lo chiediamo per noi, lo chiediamo per l’Italia perché se liberiamo i sindaci, si liberano le energie delle loro comunità, giungendo quindi a proporre:
- Un intervento sui poteri di ordinanza sindacale, ai sensi degli articoli 50 e 54del TUEL chedelimiti la responsabilità, ai soli casi specificamente previsti dalla legge, di esercizio o mancato esercizio del relativo potere.
- Una precisa definizione che qualifichi l’attività di indirizzo politico e l’attività di gestione amministrativa.
A conclusione della giornata sembra che l’adunata di sensibilizzazione dei primi cittadini abbai prodotto effetti positivi, avendo ricevuto l’appoggio dello stesso Presidente del Consiglio Mario Draghi il quale si è dichiarato disposto ad accogliere le richieste più che legittime dei Sindaci.
(Fabio Fecci in partenza dalla stazione AV di Reggio Emilia)
Il Vice Presidente ANCI Emilia Romagna, Fabio Fecci – Sindaco di Noceto (PR), si è così espresso:
“Il mio appello è che le problematiche che affliggono cronicamente il nostro paese vengano individuate e fattivamente affrontate. Non solo quando i riflettori si accendono sull’uno o l’altro caso che sale alla ribalta della cronaca, per poi spegnersi. Per questo vogliamo che la nostra voce giunga in maniera chiara e diretta sui tavoli dove si assumono le decisioni.
Auspico veramente che la manifestazione di oggi – trasversale ad ogni schieramento e appartenenza, anche dato l’attuale contesto politico – sia fruttuosa, che sia il preludio di una concreta stagione di riforme che preveda l’ingresso dei Comuni nei palazzi di potere per assumere finalmente un ruolo determinante all’interno dei processi decisionali, sia per erogare ai cittadini servizi di qualità con maggiore prontezza e semplicità, sia per dare maggiore dignità e chiarezza al ruolo dei Sindaci, due obiettivi necessariamente correlati. Il nostro è un ruolo appassionante, ma messo da tempo fortemente in crisi, con il risultato che nella società civile stanno scomparendo le motivazioni nel volerlo ricoprire.”