Così Simona Vietina, parlamentare di Forza Italia e Sindaco di Tredozio (FC).
"L'accordo trovato al Consiglio europeo – spiega Vietina – non prevede i 500 miliardi a fondo perduto di cui si è parlato a lungo e si è scesi anche al di sotto dei 400, cifra che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva indicato come minima per parlare di successo. All'Italia andranno 209 miliardi, di cui 127 di prestiti e la parte restante di trasferimenti. Difficile parlare di successo di Conte, ma almeno si è riusciti a trovare un'intesa non scontata che auspico possa segnare un nuovo inizio per l'Europa. Non va trascurato il fatto che le risorse dell'Ue non arriveranno prima del 2021. Ora è fondamentale che l'Italia abbia un piano nazionale per le riforme, dalla pubblica amministrazione alla giustizia fino alle infrastrutture. Conte passi per il Parlamento, il piano deve essere pronto in autunno: sarebbe gravissimo avere denaro a disposizione e impiegarlo male, ancora peggio sarebbe non sapere come investirlo. E basta con la logica dell'assistenzialismo: all'Italia non serve questo per ripartire dopo la batosta legata al Covid-19".