Domenica, 21 Aprile 2019 06:32

Parigi, Notre Dame e i super ricchi: roba su cui meditare. Serena Pasqua a Tutti! In evidenza

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Parigi brucia. Da quasi sei mesi i Gilet Gialli protestano per le condizioni di difficoltà in cui versa una buona parte del tessuto sociale della periferia francese riscuotendo ben poco interesse. Brucia il tetto di Notre Dame e una manciata di super ricchi buttano sul piatto della bilancia 1 miliardo di euro nel giro di 48 ore. E' questa l'etica moderna? Buona Pasqua!

di Lamberto Colla Parma 21 aprile 2019 -

Vedere la cattedrale di Notre Dame andare a fuoco è stato un colpo al cuore notevole per quasi tutti. Alla pari dei monumenti, sacri o profani, abbattuti dai talebani e dai guerriglieri dell'ISIS, il fuoco che ha avvolto il secondo più importante luogo di culto cristiano e sublime opera gotica, è stato, per me, come per molti altri, un momento di grande tristezza.

 

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Poi, subito dopo, alla notizia che non vi sono state vittime e che i danni, nonostante tutto, siano stati relativamente contenuti, tutti i sentimenti tornano nell'alveo della normalità.

Ma quando si viene a conoscere che la cattedrale, di proprietà dello Stato francese, non era assicurata e per di più, oltre al fatto che non avesse funzionato adeguatamente il sistema d'allarme, erano ben note le condizioni (a opera di un Italiano) di rischio della cattedrale stessa, viene subito da pensare a cosa avrebbero detto i soloni europei e gli oppositori interni, se una cosa analoga fosse accaduta alla Basilica di San Pietro.

Come ormai siamo abituati a osservare e registrare invece sulla Francia e le sue nefandezze, più o meno gravi, si deve tacere e compatire.

E passi pure questo ma quando all'indomani del rogo alcuni super ricchi francesi, Da Arnault e Pinault, a Bettencourt Meyers, per citare i più noti, snocciolano sul tavolo di Macron un miliardo di euro come fossero noccioline, un rinnovato sentimento di repulsione comincia a scorrere nelle vene.

Da 100 a oltre 200 milioni di euro a testa sono state le donazioni di questi re Mida francesi, che secondo una stima di Forbes, rappresenterebbero tra lo 0,24 e lo 0,43% del loro patrimonio. E' come se, un medio borghese con un patrimonio di 250.000€ avesse donato tra 600€ e 1,100€. Una donazione consistente, certamente straordinaria, ma altrettanto sostenibile per il suo reddito. Ma di quanto possono disporre nell'immediatezza costoro?

Ebbene, questi accumulatori seriali di ricchezza, legittima ovviamente, si son fatti belli intervenendo a sostegno di Emmanuel Macron, ormai simbolo di inefficienza e presunzione stellare, ma se ne sono stati zitti e cheti nei sei mesi di proteste dei Gilet Gialli mentre questi cercavano di richiamare l'attenzione sulle condizioni di estrema difficoltà, economica e di dignità, in cui versa una buona parte della società civile ammassata alle periferie.
Immediatamente corre alla mente il rapporto OXFAM che registrava come in 26 persone sia racchiuso il patrimonio di 3,5 miliardi di persone. Una sproporzione immorale e, a mio personale giudizio, pure pericolosa.

Una Serena Pasqua a tutti, augurandoci che quanto accaduto a Parigi possa far riflettere chi è nella possibilità di modificare gli eventi.

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