L'intervento della Provincia di Piacenza consente di mettere in sicurezza l'intersezione con la strada provinciale di Croce -
Piacenza, 17 aprile 2014 -
E' stata inaugurata ieri mattina la nuova rotatoria nel centro abitato di Pianello. L'intervento ha consentito di mettere in sicurezza l'intersezione tra la strada provinciale 60 di Croce e le strade comunali che attraversano l'area risolvendo il problema di limitata visibilità che interessava l'incrocio.
L'opera da un lato consente di migliorare la viabilità all'interno del paese e dall'altro permette di aumentare la sicurezza dell'utenza ciclopedonale.
L'opera, realizzata e finanziata interamente dalla Provincia con una spesa di 150mila euro (con fondi provenienti dal Tesoretto), è stata completata nel giro di un mese: i lavori, eseguiti dalla ditta Ets Srl, erano infatti iniziati in marzo.
I lavori, che hanno riguardato anche la sistemazione del marciapiede attiguo alla rotatoria, sono stati seguiti dal dirigente del servizio Edilizia, progettazione infrastrutture e grandi opere della Provincia di Piacenza Stefano Pozzoli con i progettisti e tecnici Dante Solenghi e Guglielmo Mastromarino.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Piacenza)
Il maltempo non ha fermato i lavori e a breve sarà possibile ripristinare, almeno a senso unico alternato, il collegamento diretto a Ligonchio per le frazioni di Vaglie e Ospitaletto -
Reggio Emilia, 16 aprile 2014 -
La Provincia di Reggio Emilia continua a presidiare le criticità sulle strade del territorio con un costante monitoraggio delle numerose frane provocate dalle intense precipitazioni che hanno colpito l'Appennino reggiano dalla fine del 2013 sino ai giorni scorsi. Lo scorso Natale, a causa delle piogge prolungate e dello scioglimento delle nevi per le miti temperature, si era come noto riattivato il dissesto di Rio Re, nel comune di Ligonchio, che aveva comportato un cedimento dell'intero corpo del tratto della Strada provinciale 18 Busana-Ligonchio-Passo di Pradarena. Nel mese di gennaio, la Provincia – nel corso di un incontro pubblico a Ospitaletto, la frazione che, insieme a Vaglie, a causa della frana si è vista interrompere il collegamento diretto con Ligonchio – aveva illustrato ai cittadini la situazione della frana e il progetto di ripristino. E tra la fine di febbraio e i primi giorni di marzo, erano iniziati i lavori.
Ieri, l'assessore provinciale alle Infrastrutture Alfredo Gennari, insieme al dirigente e ai tecnici del Servizio Infrastrutture, ha svolto uno specifico sopralluogo al cantiere dedicato al ripristino del dissesto di Rio Re, nel corso del quale si è potuto constatare come i lavori siano in una fase molto avanzata. Sono infatti già state costruite le palificazioni necessarie ad evitare lo scivolamento della frana ed è stato completato il muro di sostegno che contiene il corpo stradale, dotato di appositi tiranti che servono a fissarlo per dare stabilità. Si stanno poi completando i lavori per la costruzione della strada in modo da consentire il prima possibile il transito dei mezzi, anche durante le fasi di completamento dell'intervento. In particolare, a breve, sarà realizzato un passaggio a senso unico alternato, così da consentire il collegamento diretto da Vaglie e Ospitaletto per Ligonchio.
"Sono soddisfatto per come procede l'intervento – commenta l’assessore Gennari dopo aver incontrato il direttore dei lavori e l'impresa esecutrice - Per fortuna, il maltempo è cessato, quindi contiamo di aprire il passaggio a senso unico alternato prima di Pasqua. Devo riconoscere che non è stato facile, in questo periodo di tagli e riduzioni di risorse economiche, reperire i finanziamenti per questo complesso progetto di ripristino. Come Provincia abbiamo messo a disposizione le risorse necessarie per attivare, da subito, l'intervento, integrate poi con l'aiuto della Regione, per riuscire così a realizzare le opere e dare risposta ai problemi dei cittadini. Tutto questo è stato possibile, ancora una volta, attraverso l'impegno e la competenza dei tecnici della Provincia di Reggio Emilia che voglio ringraziare per il lavoro svolto."
(Fontr: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Il provvedimento della Provincia a causa di una frana con caduta massi -
Costata 1 milione, coperti in gran parte dalla Provincia di Reggio, elimina due incroci pericolosi allo snodo per Boretto e Brescello e prevede anche una pista ciclopedonale -
Reggio Emilia, 14 aprile 2014 -
È stata inaugurata sabato mattina, dagli alunni delle prime classi della scuola media, la nuova rotatoria realizzata dalla Provincia di Reggio Emilia a Sant’Anna di Poviglio, nella parte nord dell’Asse viario strategico Val d’Enza, a crocevia tra le strade provinciali che collegano Poviglio, Boretto e Brescello. Si tratta di una infrastruttura particolarmente complessa, con un sistema che prevede ben cinque accessi, che raggiunge allo stesso tempo l’obiettivo di razionalizzare un nodo importante sulla viabilità Nord-Sud, tra un capo e l’altro della nostra provincia, e di migliorare la sicurezza per gli automobilisti agevolando anche la circolazione del traffico pesante. La nuova rotatoria, che ha un diametro esterno di 50 metri, permette, infatti, di eliminare ben due incroci stradali pericolosi.
Assieme alla rotatoria è stata realizzata anche una pista ciclopedonale per una lunghezza complessiva di 500 metri che si lega con quella già esistente, che arriva dal centro abitato di Poviglio alla frazione di Sant’Anna, e costeggia via Romana (Sp 358R) fino alla rotatoria, dove consente il passaggio in sicurezza con l’attraversamento dell’asse stradale Val d’Enza (Sp 111). La pista ciclopedonale, che ha una larghezza di 2,5 metri, consente il passaggio delle biciclette in doppio senso di percorrenza ed è affiancata da una aiuola.
“Si tratta di un’opera attesa da anni, perché via Romana, specialmente la curva allo snodo tra Boretto e Brescello, rappresenta da tempo la strada più pericolosa del nostro territorio, purtroppo teatro di numerosi incidenti; inoltre grazie al lavoro attento della Provincia si è realizzata anche una pista ciclopedonale potenziando i percorsi di mobilità sostenibile”, ha detto il sindaco di Poviglio, Giammaria Manghi sottolineando anche come “un intervento da un milione di euro rappresenti una notizia positiva, in questo tempo di crisi, mettendo al centro le persone e la sicurezza”.
“Oggi è un giorno di allegria e di ottimismo, come sempre quando si inaugura un’opera pubblica – ha detto la presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini - In dieci anni abbiamo rivoluzionato le strade della provincia, in particolare nella Val d’Enza ma non solo, rendendole più scorrevoli e sicure, liberando decine di centri abitati dal traffico e dunque riducendo i pericoli in particolare per voi ragazzi. Perché lo Stato ha enti che funzionano e altri no e la Provincia di Reggio Emilia, grazie anche a tecnici e dirigenti molto seri e preparati, ha fatto delle cose, non le ha annunciate soltanto, anche se non so se questo conti ancora in un Paese nel quale non si è più in grado di distinguere tra fatti e promesse… Noi abbiamo speso 420 milioni di euro per realizzare 140 chilometri di nuove strade, e questo è un fatto”.
Prima del tradizionale taglio del nastro, che le autorità hanno affidato a una alunna delle scuole medie di Poviglio, l’assessore provinciale alle Infrastrutture, Alfredo Gennari, ha ringraziato a sua volta “i tecnici della Provincia, che hanno in questi anni messo in campo soluzioni anche innovative per migliorare la viabilità, ma anche le imprese che si sono succedute in questa opera davvero complessa, che ha richiesto un grande sforzo alla Provincia non solo dal punto di vista tecnico, ma anche, in un periodo così prolungato di tagli di finanziamenti agli enti locali , per il reperimento delle risorse”. “Con questa nuova rotatoria, oltre ad incrementare la sicurezza degli automobilisti, abbiamo anche voluto rivolgerci alla mobilità sostenibile con la realizzazione della pista ciclopedonale che consente di spostarsi a piedi o in bicicletta”, ha concluso.
I lavori della rotatoria di sono stati realizzati in due tranche: il primo da maggio all’autunno 2012, il secondo da settembre 2013 allo scorso mese di marzo.
Complessivamente l’opera è costata 849.400 euro a cui vanno aggiunti i costi del percorso ciclopedonale pari a 184.000 euro, per un totale che supera il milione di euro, coperti con 300mila euro di fondi della Provincia, 487 mila reperiti da Palazzo Allende su linee di finanziamento regionali o nazionali, 100.000 euro dal Comune di Poviglio e i rimanenti, in base a un precedente accordo, da altri Comuni della Val d’Enza.
La progettazione e la direzione dei lavori è stata curata dal servizio infrastrutture della Provincia di Reggio Emilia.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Il progetto, rivisto secondo le prescrizioni della Soprintendenza ai beni architettonici dell'Emilia Romagna, dà il via al completamento della tangenziale di Novellara, il cui primo tratto è stato inaugurato nel 2009, mentre il secondo dovrebbe essere finito entro maggio -
Novellara, 11 aprile 2014 -
La Giunta comunale di Novellara ha approvato, nella seduta del 9 aprile scorso, il progetto definitivo per la realizzazione dell’ultimo tratto di tangenziale.
Il progetto, rivisto secondo le prescrizioni della Soprintendenza ai beni architettonici dell’Emilia Romagna, dà il via al completamento della tangenziale di Novellara, il cui primo tratto è stato inaugurato nel 2009, mentre il secondo dovrebbe essere finito entro maggio.
L’ultimo tratto, compreso fra la rotatoria realizzata sulla SP5 in direzione Reggiolo e la rotatoria realizzata in direzione Guastalla, aveva subito uno stop a causa dei vincoli imposti dalla Soprintendenza ai beni culturali e paesaggistici dell’Emilia Romagna all’area di rispetto al Casino di Sotto e Mulino di Sotto (cono visivo).
Si completa quindi il progetto della tangenziale, che Novellara aspetta da più di vent’anni: in questo modo il centro si libererà dal traffico pesante (oltre 25.000 veicoli al giorno), consentendo di realizzare la nuova viabilità, dotata di percorsi ciclabili ed elementi di moderazione del traffico.
(Fonte: Ufficio comunicazione Comune di Novellara (RE))
I principali lavori eseguiti riguardano la realizzazione di un nuovo muro di sostegno lungo la provinciale nei pressi dell'abitato di Gambaro. Coinvolti i Comuni di Pontedellolio, Bettola, Farini e Ferriere.
Piacenza, 9 aprile 2014 -
Tre interventi completati per la messa in sicurezza della strada provinciale 654R di Val Nure nei comuni di Pontedellolio, Bettola, Farini, Ferriere. Questa mattina il presidente della Provincia Massimo Trespidi ha compiuto un sopralluogo istituzionale in alta Valnure al fine di verificare la conclusione delle opere di consolidamento del collegamento a seguito di alcuni fenomeni di dissesto.
I principali lavori eseguiti riguardano la realizzazione di un nuovo muro di sostegno lungo la provinciale nei pressi dell'abitato di Gambaro (nel Comune di Ferriere); la realizzazione di opere di sostegno flessibili con allargamento della piattaforma stradale (al confine tra i comuni di Bettola e Farini) e, infine, la protezione della strada con una rete paramassi (al confine tra i comuni di Bettola e Pontedellolio). E' inoltre in corso un intervento di ripristino del ponte a monte di Gambaro. Il tris di interventi ha comportato una spesa di 250mila euro (finanziati per il 60% con fondi della Regione Emilia Romagna e per il 40% con fondi della Provincia di Piacenza); i lavori sono stati seguiti dal dirigente del servizio Edilizia, progettazione infrastrutture e grandi opere della Provincia di Piacenza Stefano Pozzoli con i progettisti e tecnici Valeria Toscani, Katia Merli e Rino Corti.
“Le opere – ha spiegato Trespidi – consentono di mettere in sicurezza un tratto di strada provinciale, quello dell'alta Val Nure, bisognoso di interventi. L'attenzione verso il territorio della montagna rimane una priorità per l'azione amministrativa. Nel territorio dei comuni di Farini e Ferriere sono previsti inoltre per il 2014 altri interventi di ripristino di alcuni cedimenti stradali a seguito di dissesti franosi: a monte dell'abitato di Farini (finanziato dalla Regione Emilia Romagna), a monte della località Perotti (finanziato dalla Provincia) e nei pressi dell'abitato di Ferriere (previsto nel programma triennale dei lavori pubblici 2014-2016 della Provincia di Piacenza per una spesa di 150mila euro). Altri interventi sulla provinciale Val Nure verranno annunciati nel corso del prossimo Consiglio provinciale”.
Al sopralluogo di questa mattina hanno preso parte anche il consigliere provinciale Bruno Ferrari, il sindaco di Bettola Sandro Busca e il vicesindaco di Ferriere Paolo Scaglia, che hanno espresso soddisfazione per il risultato raggiunto, e il titolare della ditta che ha realizzato gli interventi (Cdf Costruzioni Srl) Pietro Marchesi.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Piacenza)
Si ampliano e migliorano le funzioni del sistema di autodetector, che ora verrà utilizzato nelle serate di movida per contrastare la sosta selvaggia e la violazione a norme di comportamento al codice della strada -
Parma, 4 aprile 2014 -
Durante le serate della movida le strade cittadine si popolano troppo spesso di auto in sosta vietata e parcheggi selvaggi, che violano il codice della strada. Il lavoro dell'autodetector, che consente di intercettare le auto in circolazione ma sottoposte a fermo amministrativo quindi di proprietà di evasori fiscali, ora si amplia. Il sistema, che in due mesi ha già ha riportato notevoli risultati, uno fra tutti, il 45enne felinese ma domiciliato a Parma che aveva collezionato ben 110.000€ di sanzioni, verrà utilizzato anche nell' Oltretorrente, per multare soste e altri illeciti nelle strade della movida, come via D'Azeglio.
La Polizia Municipale di Parma utilizzerà infatti, nelle serate di movida, il sistema automatico di rilevamento, autodetector (al cui funzionamento sovrintende l'operatore responsabile del servizio), in alcune vie strategiche della zona Oltretorrente e simili, come via D'Azeglio, per contrastare la sosta selvaggia e la violazione a norme di comportamento al codice della strada e tutti quei comportamenti che causano disagio e intralcio, come già sperimentato in altre grandi città come Torino.
L'utilizzo dell'autodetector, insieme ai sistemi di videoripresa, consentirà di accertare e fronteggiare quei tipi di violazioni che pongono una serie di difficoltà ad una verbalizzazione diretta, ad esempio le soste in seconda fila e quelle di intralcio in corsia, soprattutto dove il fenomeno assume proporzioni incontrollabili e ripetute in alcune delle più frequentate e trafficate strade urbane, come quelle afferenti alla movida.
Nelle situazioni generate dagli avventori indisciplinati il supporto tecnologico può migliorare l'efficacia degli interventi della PM sul territorio, una attività che potrà poi essere implementata anche dalla predisposizione di uno specifico servizio di rimozione dei veicoli.
(Fonte: Comune di Parma)
1 milione e 100mila euro per il primo intervento che permetterebbe la riapertura parziale al transito. Fellini: l’obiettivo è riaprire il ponte il più rapidamente possibile, per questo abbiamo già realizzato un progetto preliminare a stralci -
Parma, 3 aprile 2014 –
2 milioni e 550mila euro. E’ questa la cifra stimata dalla Provincia per i lavori necessari al ripristino del ponte del Diavolo, nella zona rivierasca della Bassa Parmense, fra i comuni di Sissa Trecasali e Gramignazzo. Costi e tipologia dell’intervento che la Provincia di Parma ha individuato per riparare l’infrastruttura lesionata dalle ultime piene e chiusa al traffico dall’inizio di febbraio, sono stati comunicati questa mattina dall’assessore alla Viabilità Andrea Fellini nel corso dell’incontro convocato per fare il punto delle azioni e relativi finanziamenti.
“Tutto il lavoro che abbiamo fatto in queste settimane, dalla messa in sicurezza della pila alle analisi e studi effettuati sul suolo e sull’alveo – ha detto - sono stati indispensabili e propedeutici a individuare le caratteristiche dell’intervento, una operazione complessa con un impatto economico rilevante. L’obiettivo è riaprire il ponte il più rapidamente possibile, per questo abbiamo già realizzato un progetto preliminare a stralci”.
L’intervento, così come descritto da Fellini, si sviluppa in quattro fasi. La prima di consolidamento della pila lesionata e riallineamento del ponte. Tempo stimato 5 mesi con l’ipotesi a tre mesi della riapertura al transito a senso unico alternato. Il costo è di 1 milione e 100mila euro. Il secondo step servirà a ripristinare l’intelaiatura di cemento armato, anch’essa danneggiata, i lavori per un ammontare di 600mila euro possono essere realizzati in 3 o 4 mesi e non prevedono la chiusura al traffico. Si passa poi al consolidamento della pila di sinistra, verso Roccabianca (2 mesi e 500mila euro) e infine al ripristino della spalla destra (2 mesi e 350mila euro). Il dirigente d’area Gabriele Alifraco si è soffermato su alcuni elementi emersi dagli studi effettuati da cui si è evidenziato come fra le due pile si sia creato un grande canalone, “più profondo del fondo delle fondazioni del ponte”, aspetto che preoccupa in caso di piena e che rende consigliabile un intervento rapido.
“Sappiamo che in questa fase è molto difficile reperire le risorse – ha aggiunto Fellini – c’è l’impegno della Regione e se riusciamo a recuperare il primo milione di euro entro aprile siamo in grado di riaprire il ponte a settembre. Intanto abbiamo dato il via al progetto esecutivo”.
Ed è di risorse che ha parlato l’assessore regionale alla Difesa del Suolo Paola Gazzolo informando dell’attività che la Regione sta conducendo per il reperimento di finanziamenti dallo Stato da cui si aspettano gli stanziamenti per i danni avuti in regione nella primavera 2013 – 300mln di euro il censimento effettuato – e ora per quelli stimati sul maltempo dei primi mesi dell’anno, arrivati già a 200 mln di euro. Su questi è aperta l’istruttoria e in questi giorni è stato effettuato il sopralluogo sui luoghi dissestati nel Parmense – in Appennino e a Gramignazzo - dei tecnici della Protezione Civile nazionale.
“Confidiamo in una risposta del Governo – ha detto Gazzolo – nel frattempo stiamo compiendo un percorso come Regione per mettere a disposizione risorse regionali che dovrebbe arrivare in tempi non lunghi a trovare risposte. Stiamo lavorando con tenacia per avere a breve la certezza dei tempi di arrivo delle risorse”.
Gazzolo ha anche sottolineato la necessità di continuare a Parma il gioco di squadra utile per arrivare a risolvere il problema del ponte del diavolo, che è una priorità della Provincia, aspetto rimarcato anche dal vicepresidente della Provincia Pier Luigi Ferrari. “Occorre mantenere l’ascolto e il dialogo, senza questo si andrebbe poco lontano”- ha aggiunto.
All’incontro sono intervenuti Giorgio Quarantelli, sindaco di Roccabianca, Luigi Swich, commissario prefettizio del comune di Sissa Trecasali, Luigi Fortunato, direttore Aipo con tecnici dell’ente,Gianfranco Larini responsabile Servizio Tecnico di Bacino, cittadini componenti il comitato per la riapertura del ponte. La consigliera regionale Gabriella Meo, residente a di Sissa, ha annunciato che presenterà una interrogazione per approfondire la tipologia degli interventi effettuati da Aipo sul salto di meandro del fiume che si trova poco prima del ponte.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma )
Il progetto di una pista ciclopedonale tra l’incrocio di via Ciro Menotti e via Del Pozzo cancellerebbe 80 degli attuali 93 posti auto disponibili penalizzando commercianti e residenti. Le proposte di Rete Imprese Italia Modena.
Modena, 31 marzo 2014 - Di Manuela Fiorini
Sì alle ciclabili, ma pensate e realizzate nel modo giusto, senza penalizzare commercianti e residenti. A creare malumore tra negozianti e residenti è il progetto presentato dall’Amministrazione Comunale di Modena per realizzare una nuova pista ciclopedonale sul tratto di via Emilia Est compresa tra l’incrocio con via Ciro Menotti e quello di via Del Pozzo.
“La pista ciclabile di via Emilia Est, per come è stata progettata, avrebbe conseguenze devastanti sulla rete commerciale. In un’area molto trafficata, densamente abitata e già presa d’assalto dalle auto a causa dell’estensione a via Ciro Menotti della sosta a pagamento, la sottrazione della maggior parte dei posti auto, nonché il fatto di mettere a pagamento quelli rimanenti, renderebbero sostanzialmente inaccessibili le attività commerciali presenti in zona” .
Lo sostengono i rappresentanti di Rete Imprese Italia, a cui aderiscono Confesercenti, Ascom-Confcommercio, Lapam-Licom e CNA , facendosi portavoce degli operatori del commercio, che hanno sollecitato l’Amministrazione Comunale a rivedere il progetto, confrontandosi con i rappresentanti delle Associazioni di Categoria. Ad essere a rischio ci sarebbero 80 dei 93 posti auto oggi disponibili nel tratto della via Emilia lungo il quale dovrebbe sorgere la nuova pista ciclabile, con la conseguente congestione delle zone limitrofe. Inoltre, sarebbe introdotta la sosta a pagamento in una delle zone di Modena ancora “immuni” dalle strisce blu. Ai modenesi, si sa, piacciono poco i parchimetri e nemmeno sembrano affezionarsi al mega parcheggio Novi Park, nonostante gli “sforzi” del Comune per renderlo più “appetibile”. Il rischio tangibile è la progressiva desertificazione del centro storico e delle zone limitrofe, come dimostra il turn over di negozi che aprono e chiudono i battenti nel giro di pochi mesi.
“Non nascondiamo dunque – affermano i presidenti delle quatto associazioni di categoria riunite in Rete Imprese Italia – la forte preoccupazione e le perplessità verso un piano che mostra di non tenere conto a sufficienza della consolidata presenza di bar, negozi, attività economiche, già costrette a fare i conti con la crisi, che potrebbe entrare in ulteriore grande sofferenza”
Quali allora le proposte? Prima di tutto lo scorporo della pista ciclabile da quella pedonale, per creare un impatto minore sulla zona, come è già stato fatto su via Giardini, senza il restringimento della carreggiata e la conseguente soppressione di posti auto. Parcheggi che, anzi, dovrebbero aumentare di numero, riqualificando l’area dell’ex distributore di benzina, nella quale potrebbero essere ricavati altri 20/30 posti.
“Crediamo, poi che sia un errore introdurre la sosta a pagamento e riteniamo invece che il disco orario sia scelta da preferire, perché garantisce la necessaria turnazione; nello stesso tempo, pensiamo che il piano dovrebbe essere l’occasione per individuare nuove aree da destinare alla sosta, così da alleggerire la pressione delle auto nella zona”.
Rete Imprese Italia ha chiesto, quindi, un incontro con l’Amministrazione Comunale affinché il progetto della ciclabile sia rivisto, tenendo conto delle necessità dei commercianti e dei residenti.
“Qualora il progetto dovesse non essere rivisto sostanzialmente, sarebbe opportuno che la pista ciclabile venisse collocata sul lato sud, vista la minore presenza di attività commerciali e il conseguente minore impatto sulle attività”.
Due cantieri ultimati, quattro in corso d’opera. 260mila euro l’investimento. Nel comune di Tizzano finanziati e realizzati lavori per 1,7 mln di euro -
Parma, 28 marzo 2014 -
“Nelle scorse settimane abbiamo presentato il censimento delle emergenze che si sono verificate nei primi due mesi dell’anno, un elenco che sfiora i 9 mln di euro. Ci siamo impegnati a reperire le risorse e cominciare a progettare interventi secondo le priorità definite. Oggi diamo una prima risposta ai cittadini”. Andrea Fellini non esita a dire che l’impegno della Provincia di Parma è quello di continuare a lavorare anche se la riforma votata al Senato non lo soddisfa per niente. Ne parlerà rispondendo alle domande dei giornalisti a margine della conferenza stampa tenuta questa mattina sui lavori realizzati e in corso. “Non mi sento un costo, ma una risorsa per la società e continueremo fino all’ultimo – dice presentando il primo pacchetto di interventi per complessivi 260mila euro.
Ne fanno parte i due interventi appena ultimati sulla sp 21 che collega Borgotaro a Bardi, e sulla sp 308R di fondovalle Taro quelli in dirittura finale sulla sp 87 a Anzola (40mila euro) e sulla s.p. 3 di Borgonovo, dove si sono verificati cedimenti di muri di sostegno e scarpate stradali. Altri due sono partiti nel Tizzanese, a Reno sulla sp 115 di Capoponte e sulla sp. 65 di Schia in località La Stalla.
“Con questi due interventi la somma investita dalla Provincia di Parma per lavori nel comune di Tizzano supera il 1 mln e 700 mila euro, al momento la cifra più consistente di quelle stanziate in un territorio comunale.– ha sottolineato Fellini – Questi primi lavori hanno importanza strategica perché in diversi casi si tratta di strade che garantiscono l’unico collegamento agevole verso centri abitati. I nostri interventi hanno la finalità di risolvere il problema in modo che non si ripresenti e anche insieme alla Regione continuiamo a ricercare i finanziamenti. Lo scorso hanno abbiamo realizzato lavori per più di 8mln di euro nonostante i profondi tagli ai bilanci”.
Sulla sp 21 si è messo in sicurezza il ponte sul rio Barzana ( ca 91mila euro) sul quale dopo un cedimento strutturate si viaggiava a senso unico alternato. Per evitarne il crollo, la Provincia ha rinforzato la struttura ad arco in pietra locale e eseguito drenaggi delle acque. Su un manufatto sulla sp 308R di fondovalle Taro si è invece dovuto demolire i giunti esistenti danneggiati a causa del maltempo per poi posarne di nuovi (33 mila euro).
Si continua a lavorare nel comune di Bedonia sulla sp 87 a Anzola (40mila euro) e sulla s.p. 3 di Borgonovo, dove si sono verificati cedimenti di muri di sostegno e scarpate stradali che hanno provocato alcuni distacchi della carreggiata molto pericolosi per la viabilità anche a causa della caduta in alcuni tratti, dal versante di monte, di detriti di roccia sulla carreggiata.
Tale dissesti si sono recentemente accentuati rendendo difficile la transitabilità. Il progetto ( 100 mila euro su finanziamento regionale) prevede il ripristino di alcuni muri di sostegno, sistemazione delle scarpate con massi e posa di rete paramassi, drenaggi per scolo delle acque e ripristino dei cassonetti stradali con rifacimento della pavimentazione Le lavorazioni hanno lo scopo di evitare ulteriori cedimenti che potrebbero determinare la chiusura totale della strada con aumento dei costi di ricostruzione.
Nel tizzanese, l’intervento riguarda la sp115 di Capoponte al bivio sp84 per Carobbio, già messa a rischio dal maltempo nel 2013 e peggiorata nei primi mesi dell’anno in particolare a Reno (tratto sottostante il Cimitero frazionale) dove si è riattivata una frana. Poiché la strada costituisce una valida alternativa alla sp14, la Provincia ha predisposto un progetto di ripristino con la realizzazione di opere di regimazione delle acque e di consolidamento di versante. La durata dei lavori, consegnati l’11 marzo scorso, è di 60 giorni. L’intervento, ha un costo complessivo di 85mila euro ed è finanziato dalla Provincia di Parma, per 75mila euro dal comune per 5mila euro e 5mila dal consorzio di bonifica.
Ed è sempre su una frana anche l’altro intervento in corso nel comune di Tizzano sulla sp. 65 di Schia in località La Stalla, uno smottamento che rischia di coinvolgere anche tutta la sede stradale con la conseguente totale interruzione del transito verso le frazioni di Musiara Inferiore e Superiore, e Schia. La Provincia di Parma ha attivato con verbale di somma urgenza un intervento con opere di ripristino e consolidamento della scarpata, di ricostruzione del corpo stradale, di raccolta e allontanamento delle acque dal corpo di frana. L’obiettivo è scongiurare il rischio di interruzione totale del transito e ripristinare la viabilità in sicurezza del tratto interessato. Il costo complessivo di 40mila euro.
E’ anche in corso d’appalto a Bore, sulla sp 359R, l’intervento di consolidamento ( 90 mila euro) del versante con terre armate, drenaggio delle acque superficiali e ripristino struttura stradale. E’ già stato eseguito un primo intervento in autunno per drenare le acque a monte e non peggiorare la situazione.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma )
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19-03-2024 Salute e Benessere
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03-03-2024 Salute e Benessere
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28-09-2023 Salute e Benessere
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