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Domenica, 23 Marzo 2014 09:30

Consumi alimentari, sempre più low cost.

  

Prevale l’aspetto edonistico per il pesce rispetto alle caratteristiche nutrizionali. Analizzando dati degli acquisti rilevati dal panel famiglie Ismea GFK-Eurisko, si evince poi un deciso taglio nel segmento del fresco  

di Virgilio - Parma, 23 marzo 2014. 

Il perdurare della crisi economica incide sempre più profondamente sugli stili e comportamenti d’acquisto delle famiglie italiane anche nel settore alimentare.

L’ultima conferma arriva dalla analisi effettuata da ISMEA GFK-EURISKO nella quale si evince un deciso taglio agli acquisti di pesce fresco. “Tra le mura domestiche - sottolinea l’Istituto d’indagine ISMEA - il consumo di pesce fresco e trasformato è calato nei primi undici mesi del 2013 del 3,5% in quantità su base annua, in un contesto che vede il consumo ittico pro-capite scendere in Italia sotto la soglia dei 20 kg/annui, per la prima volta dall'inizio del nuovo millennio. Ma a far riflettere, oltre alla riduzione quantitativa, è la significativa flessione della spesa corrispettiva (-13,2% nel periodo in esame) che ben incarna il crescente orientamento degli italiani verso modelli di consumo low cost.”

L’indagine inoltre indica come lo scenario dei consumi ittici sul canale extra domestico sia legato prevalentemente a occasioni di festa e al tempo libero privilegiando il consumo in ristoranti specializzati e più frequentemente nella stagione estiva. A dimostrazione di un atteggiamento più orientato alla soddisfazione del palato piuttosto che a un consumo qualitativo  più ampio. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 12 Gennaio 2014 09:10

Intolleranza al lattosio, non solo “latte”

 

 

"Non solo latte" o meglio il latte presente anche in alimenti insospettabili come certi farmaci. 

 

di LGC -- 

 

 Parma, 07 gennaio 2014 - L’intolleranza al lattosio è un disturbi dell’alimentazione, peraltro neanche troppo diffuso in Italia, dovuto alla parziale o totale incapacità di “digerire” (idrolisi)  dello  zucchero, lattosio appunto, in galattosio e glucosio che sono le due forme assorbibili dall’organismo umano. 

 

L’enzima capace di scindere lo zucchero specifico è il lattasi e non viene prodotto direttamente dall’organismo bensì dalla flora microbica che si annida nell’intestino crasso. 

Tutte le cause, grandi o piccole, che determinano stress nell’intestino determinano una alterazione della flora che può portare a intolleranza temporanea da lattosio.

Ma nei soggetti nei quali l’intolleranza fosse conclamata, allora anche le più piccole dosi di lattosio presente negli alimenti può determinare disturbi come meteorismo, flatulenza, diarrea e dimagrimento.

Quindi è opportuno controllare le etichette di tutti gli alimenti e non solo, anche medicinali, per accertarsi della assenza del lattosio.

Infatti alcuni medicinali utilizzano il latte sia allo scopo di favorire il gusto sia per accelerare l’assorbimento del principio attivo. 

Nel caffè solubile e in altri alimenti preparati come purè di patate, viene utilizzato per rendere maggiormente gradevole il prodotto e per rendere la soluzione meglio pronta all’uso senza i cosiddetti grumi.

Ma il lattosio si può trovare anche in prodotti ancor più insospettabili: alcol e margarina.

Nella prima categoria, il lattosio, può rientrare in quei prodotti alcolici cremosi e nell’etichetta si potrà leggere “panna o latte” mentre addirittura nella margarina, nota per essere un surrogato del burro e per di più di origine vegetale, può rientrare il lattosio per “assomigliare” ancor più al gusto di “burro”. Su quest’ultimo prodotto molto ci sarebbe da dire sulla digeribilità e quindi sulle sua azioni nutrizionali che magari riserveremo a altro e  specifico articolo.

In conclusione, per difendersi da queste piccole o grandi insidie, è sempre meglio leggere attentamente tutte le etichette. Si possono fare delle interessanti scoperte. Non è tutto oro ciò che luccica.



Iniziativa dedicata ai medici pediatri

Parma 21 novembre 2013 - -

Una mattinata dedicata alla biodiversità parmense con focus su analisi nutrizionali, cereali e agricoltura biologica.

Sabato 23 novembre 2013 - h 10:30-12:30
Azienda Agraria Sperimentale Stuard - Sala Convegni (Strada Madonna dell'Aiuto 7/a - San Pancrazio).

In allegato il programma dettagliato dell'iniziativa
Domenica, 06 Ottobre 2013 10:30

Olio di Oliva come il latte materno



A sostenerlo il Dr. Saverio Pandolfi, ricercatore presso il Consiglio nazionale ricerche-Istituto genetica vegetale.

di Virgilio --

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 Olio d'oliva extravergine nutriente come il latte materno.

L'occasione per affrontare il tema l'ha offerta la presentazione a Roma della Maratona dell'olio, in programma dal 15 al 17 novembre in Provincia di Terni.

Le qualità nutrizionali ascrivibili all'olio di oliva sarebbero da imputare agli Omega 3 e gli Omega 6, in grado di rendere gradevole e fruibile questo ingrediente anche a popolazioni che non ne hanno fatto uso prima.

Come ha spiegato il dott Pandolfi, l'olio extravergine d'oliva di qualità è il grasso più simile al latte materno, in termini di Omega 6 e Omega 3, composti di alto interesse salutistico contenuti nel prodotto principe della dieta mediterranea, ma solo se viene fatto un corretto lavoro in frantoio. A questo si aggiunge poi anche la presenza di oleocantale, un antinfiammatorio naturale in gradi di riprodurre gli effetti garantiti dall'ibuprofene.

Assumere olio d'oliva extravergine risulta quindi importante per molteplici motivi, inclusa la prevenzione delle malattie cardiovascolari.

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