Cominciano a farsi sentire gli effetti delle nuove stime e il mercato prosegue a manifestare segnali di stanchezza.
Di Mario Boggini e Virgilio Milano 15 novembre 2017 -
Il mercato continua a manifestare segnali di stanchezza. Gli effetti delle stime però si fanno sentire. Le quotazioni sono già a livelli ridotti e non vi sono espliciti tentativi di ricoperture con i fondi che sembrano stare a guardare e la reazione dei mercati è come si legge di seguito:
SEMI nov 959 (-4,4) gen 967,6 (-6,4) mar 978,6 (-6,6) mag 988,2 (-6,4)
FARINA dic 310,30 (-1) gen 312,3 (-1,1) mar 315,6 (-1,3) mag 318 (-1,2)
OLIO dic 34,01 (-0,32) gen 34,16 (-0,32) mar 34,4 (-0,31) mag 34,61 (-0,32)
CORN dic 337,4 (-4,6) mar 350,4 (-4,4) mag 359 (-4,4) lug 366,6 (-4,4)
GRANO dic 428 (+3,6) mar 445,2 (+2) mag 456,6 (+1,6) lug 470 (+1,4)
Per il mercato interno/domestico ben poco da segnalare, si continua a registrare una pesante situazione di giacenze sui porti, sia di mais che di soya proteica. Il mais Ravenna sommato a Venezia monta a 230.000 tonnellate, la farina di soya proteica 325.000 tonnellate, il grano a 180.000 tonnellate. Mentre sui silos interni la situazione segna carenza per grano, orzo, e in parte di mais. Gli effetti combinati dell'aviaria, del fipronil e dei problemi logistici, stanno creando situazioni anomale, quali la pesantezza del mercato e le forti giacenze al porto, condizioni che spingono a ricercare merce all'interno rivolgendosi con frequenza al porto.
Prosegue il rialzo dei cruscami, che potrebbe ulteriormente inasprirsi, così come pure il rialzo dei grani di base e dell'orzo. Mentre per le farine di soya bisogna solo avere necessità e spazio per comperare, ieri le rivendite di farina di soya proteica di base 46,50 giravano appena sotto la soglia, anche psicologica, dei 300 euro tonnellata partenza porto di Ravenna. Il 2018 quotava 318 partenza e il 2019 328 euro partenza.
Il seme di soya ha avuto una battuta d'arresto, mentre tiene il mercato delle farine convenzionali.
Anche per il mercato delle bioenergie nessuna novità. Sempre in ascesa i cruscami, per i quali si tampona anche con della crusca di farro in pellet che arriva dai paesi del Nord. Gli impianti che utilizzano prevalentemente cruscami dovranno attrezzarsi per variare dieta, presumibilmente sino a febbraio, poiché è difficile ipotizzare miglioramenti. Le alternative potrebbero essere rappresentate da farinette e farine di mais, mais tossinato e Mix dell'industria risiera.
Indicatori internazionali 15 novembre 2017
l'Indice dei noli è sceso leggermente a 1405 punti, il petrolio è attorno a 55,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,18076
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Non dovrebbero arrivare sconvolgimenti a seguito dei dati diffusi giovedi sera dall'USDA. Il grano sorprende per i dati in crescita ma e presto per valutare le reazioni dei mercati.
Di Mario Boggini e Virgilio Milano 10 novembre 2017 -
I dati diffusi da USDA sono rassicuranti e la sorpresa viene dal segno positivo collocato davanti ai dati del grano:
SEMI nov 975,2 (-12,6) gen 985 (-13,4) mar 996 (-13,4) mag 1005 (-13)
FARINA dic 311,8 (-3,4) gen 313,9 (-3,5) mar 317,3 (-3,6) mag 319,6 (-3,7)
OLIO dic 35,14 (-0,23) gen 35,29 (-0,24) mar 35,51 (-0,24) mag 35,73 (-0,24)
CORN dic 341,4 (-6,6) mar 354,6 (-6,4) mag 363,4 (-6,2) lug 371,4 (-6)
GRANO dic 429 (+2,2) mar 445 (+1,2) mag 456 (0) lug 469 (-0,4)
E' ancora troppo presto per quantificare la reazione dei mercati che comunque non potranno che segnare un calo o al limite confermare la tendenza della stabilità espressa in queste ultime settimane.
Per il mercato interno/domestico ben poco da segnalare se non il continuo recupero dei valori dell'orzo e del grano di base, e un recupero del mais di produzione nazionale, trascinato al rialzo dai problemi della logistica che influenzano il mais comunitario. Una ulteriore prova che la logistica potrebbe diventare quell'elemento destabilizzante per i cereali e per vari prodotti d'importazione che sfruttano le linee ferrate o su gomma.
Anche per il mercato delle bioenergie nessuna novità. Continua il rincaro dei cruscami per i quali sgli operatori tamponano utilizzando anche crusca di farro in pellet proveniente dai paesi del Nord.
Indicatori internazionali 10 novembre 2017
l'Indice dei noli è salito leggermente a 1481 punti, il petrolio è attorno a 57,0 $/bar e l'indice di cambio €/$ segna 1,16334
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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In questi giorni non ci sono stati grandi movimenti, in attesa del rapporto sulle esportazioni e sulle scorte che sara' pubblicato dal dipartimento dell'Agricoltura americano di domani.
Di Mario Boggini e Virgilio Milano 08 novembre 2017 -
I principali cereali quotati al Cbot hanno chiuso la seduta di martedì 7 novembre contrastati. Il mais e il frumento hanno chiuso in rosso, visto che le notizie dai raccolti sostengono che siano buoni, in un momento in cui le scorte sono, come ripetiamo da un po' di settimane, già molto ampie.
Ancora poco da segnalare quindi dai mercati internazionali. La calma regna sovrana, merce non ne manca, i consumi e le esportazioni tengono.
Gli ultimi dati indicano per il corn-mais, dall'inizio della campagna, le esportazioni totali sono 5.540.404 tonnellate contro 10.177.385 alla stessa data dello scorso anno. Per il grano da inizio campagna le esportazioni sono 11.422.006 tonnellate contro 12.155.889 dello scorso, mentre le esportazioni del seme di soia da inizio campagna le cifre USDA mostrano che sono comunque ancora inferiori a quelle dell'anno prima infatti sono a 14.856.207 tonnellate contro 16.318.565 alla stessa data dello scorso anno.
Per il mercato interno/domestico ben poco da segnalare se non il continuo recupero dei valori dell'orzo e del grano di base, e un recupero del mais di produzione nazionale, trascinato al rialzo dai problemi della logistica che influenzano il mais comunitario. Una ulteriore prova che la logistica potrebbe diventare quell'elemento destabilizzante per i cereali e per vari prodotti d'importazione che sfruttano le linee ferrate o su gomma.
Sul fronte dei prezzi poco da segnalare: la farina soya normale 44 quota sul pronto e sino a dicembre 300 euro partenza e la proteica 310, mentre per il 2018 giunge sino a 326 per la proteica e 316 per la normale. Continua il rialzo del seme di soya convenzionale anche se con minor vigore delle trascorse settimane.
Il mais base martedi 7 novembre si prenotava-acquistava a 172 EURO PARTENZA DA NOVEMBRE 17 A GIUGNO 18, A 175 EURO DA APRILE 18 AD AGOSTO 18 E 175 EURO DA NOVEMBRE 18 A MARZO 19, E A 176 DA NOVEMBRE 18 A GIUGNO 2019 , che come si può evincere dono valori ben difficili con cui competere per le produzioni interne.
Anche per il mercato delle bioenergie nessuna novità continua il rincaro dei cruscami, ma ormai a fine corsa, continua la ricerca di cereali tossinati 155 euro arrivo per il mais e spezzati di mais,. Continua la "raccolta" dei cascami di riso. Sono presenti sul mercato anche residui della lavorazione delle castagne, fresche e del luppolo essiccato.
Per il settore dei proteici la variabile potrebbe giungere da un ulteriore rafforzamento del Dollaro che qualcuno ipotizza a 1,14.
Indicatori internazionali 08 novembre 2017
l'Indice dei noli è sceso leggermente a 1473 punti, il petrolio è attorno a 57,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,15921
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Poco da segnalare in un mercato che dimostra solo segnali di stanchezza, dove non si rilevano carenze di merce e i consumi sono in linea con le statistiche mondiali.
Di Mario Boggini e Virgilio Milano 03 novembre 2017 -
Leggero sussulto del mercato proprio in chiusura di settimana. A seguire una sintesi dei principali prodotti.
SEMI nov 989 (+8 ) gen 999,2 (+8 ) mar 1009,4 (+8 ) mag 1018,4 (+8 )
FARINA dic 317,4 (+3,8 ) gen 319,4 (+3,7 ) mar 322,9 (+3,6 ) mag 325,5 (+3,7 )
OLIO dic 34,86 (-0,04 ) gen 35,02 (-0,04 ) mar 35,21 (-0,02 ) mag 35,41 (-0,01 )
CORN dic 350,4 (+2,2 ) mar 364 (+2,2 ) mag 372,4 (+2 ) lug 379,6 (+2 )
GRANO dic 426 (+8 ) mar 444,4 (+8,4 ) mag 457,6 (+8,4 ) lug 472 (+8,6 )
Una probabile risposta potrebbe derivare da un flusso di denaro immesso nei primi del mese dalla finanza, attratta dalle basse quotazioni che potrebbe aver deciso di investire. Ma questo lo potremo rilevare solo nel tempo quando sarà più chiara l'intenzione dei fondi d'investimento che al momento non manifestano univoci segnali di tendenza.
Poco da segnalare in un mercato che dimostra solo segnali di stanchezza e dove non si rilevano carenze di merce e i consumi sono in linea con le statistiche mondiali.
Quanto sopra vale anche per il mercato interno/domestico dove l'abbattimento di oltre 5 milioni di capi avicoli, sia per l'aviaria sia per l'incidente fibronil, si fanno sentire. In generale il nostro mercato rimane fortemente condizionato da problemi legati alle difficoltà logistiche che continuano a peggiorare e nel medio termine potrebbe determinare non poche difficoltà.
E' proprio il sistema della logistica che potrebbe assumere il ruolo destabilizzante per i cereali e per vari prodotti d'importazione che sfruttano le linee ferrate o gommate. Il nostro paese rischia più degli altri avendo problemi di abitudini mercantili molto diversi dagli altri. I tempi di pagamento sono medio lunghi, molto richiesti sono i mezzi ribaltabili o w.f. autoscaricanti, cisternati con coclea. Gli operatori nostrani richiedono precisione e rispetto dei tempi, condizioni che ,dipendendo dall'estero, saranno sempre più difficile da soddisfare.
Tutto questo porterà inevitabilmente ad approvvigionarsi e operare maggiormente sui porti dove però esiste un mercato di oligopolio con regole strette e cogenti.
Anche per il mercato delle bioenergie nessuna novità. Si risente del rincaro dei cruscami e gli operatori sono alla ricerca di alternative, nei cereali tossinati e loro farine e nei cascami di riso. Iniziano a fare la loro comparsa sul mercato anche residui della lavorazione delle castagne e del luppolo.
Indicatori internazionali 3 novembre 2017
l'Indice dei noli è sceso leggermente a 1482 punti, il petrolio è attorno a 54,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,1650
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Quotazioni basse e scarse probabilità che i prezzi possano ancor più comprimersi. Fughe in avanti potrebbero verificarsi solo in presenza di fattori esogeni.
Di Mario Boggini e Virgilio Milano 30 ottobre 2017 -
Il mercato gira da settimane sempre intorno agli stessi valori: 425/450punti per il grano, oggi 427,25 pari a 135,24 euro tonnellata, 340/360 punti per il mais, oggi 348,75 pari a 118,28 euro tonnellata, 970/975 punti per il seme di soya, oggi 975,25 pari a 308,70 euro alla tonnellata. Mentre la farina 300/325 dollari alla tonnellata corta, oggi 312,10 pari a 296,37 euro alla tonnellata, questi i valori partenza in USA.
Quotazioni basse e scarse probabilità che i prezzi possano ancor più comprimersi. Fughe in avanti potrebbero verificarsi solo in presenza di fattori esogeni. I fondi mostrano tendenze non uniformi ma non si riscontrano più quelle immani posizioni investite che si registravano sino a qualche mese fa.
Tutto quanto sopra conferma quanto già ampiamente descritto nelle precedenti settimane: "La merce non manca, il clima è problematico problemi, le produzioni sono ovunque buone seppur non ottime, il commercio internazionale tiene pur non manifestando capacità di spinte in termini di volumi e questo porta a mantenere pressoché invariati i prezzi. Difficile quindi ipotizzare cali sensibili, stante anche la resistenza dei produttori primari a immettere sul mercato i lori prodotti".
Il cambio a 1,1613, è quest'ultima la novità più significativa. Con l'indebolimento dell'Euro i prezzi, come ovvio, sono in crescita.
Sul mercato interno da segnalare che le difficoltà logistiche, sia per treni sia per camion, che stanno peggiorando fondamentalmente per due ragioni:
- la concomitanza di raccolti nei paesi ad Est e a Nord;
- la cronica mancanza di ritorni dal nostro paese.
La situazione risulta ancor più critica a causa della chiusura di una storica ditta Italiana che gestiva vari silo interni nel Nord Italia. Sono in corso ricerche di soggetti economici/commerciali che possano subentrare, ma si prevedono tempi piuttosto lunghi.
Questo potrebbe essere per i prossimi mesi un motivo destabilizzante del mercato dei cereali interni, che troverebbe merce principalmente sui porti.
Anche per il mercato delle bioenergie nessuna novità. Si risente del rincaro dei cruscami e gli operatori sono alla ricerca di alternative, nei cereali tossinati e loro farine e nei cascami di riso.
Indicatori internazionali 30 ottobre 2017
l'Indice dei noli è sceso leggermente a 1546 punti, il petrolio è attorno a 54,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,1613
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
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Stock più che sufficienti, clima positivo e buone produzioni anche se non eccellenti, scambi normali e il mercato internazionale continua a girare sui medesimi valori da diversi mesi.
Di Mario Boggini e Virgilio Milano 24 ottobre 2017 - Il mercato continua a ridimensionare i propri valori:
SEMI nov 978,6 (-7,6) gen 989,2 (-7,6) mar 992,2 (-7,6)
FARINA dic 317,1 (-4,3) genn 319,3 (-4,4) mar 322,3 (-4,6)
OLIO dic 34,14 (+0,33) genn 34,31 (+0,32) mar 34,53 (+0,31)
CORN dic 344,4 (-4,4) mar 358,4 (-4,2) mag 367,2 (-4)
GRANO dic 426 (-6,6) mar 444,4 (-6,2) mag 458,6 (-6,4)
Di merce non vi è carenza, il clima non sta dando problemi, le produzioni sono buone, seppure non ottime, a ogni latitudine, il commercio internazionale tiene ma non ha sufficiente inerzia per ulteriori aumenti in volume e così il mercato gira da mesi sugli stessi valori.
Allo stato attuale sarebbe difficile ipotizzare cali sensibili, stante anche la resistenza dei produttori primari a immettere merce sul mercato.
Ecco alcune quotazioni recenti, partenza porto di Ravenna: farina di soya 44% 303 sul pronto e 312 sul pronto e sino a dicembre, 312 e 322 sul 2018, girasole proteico a 175 pronto e sui mesi, colza a 210 partenza silos interni.
Mais stazionario, gravato dalle enormi quantità presente in porto dove il prodotto è offerto a 172-173 euro partenza sul disponibile, e qualche euro in più sulle posizioni sui mesi.
Il mercato interno registra carenza di merce sui silos riforniti dall'estero e il prodotto nazionale continua ad essere snobbato dai consumatori nazionali per il difficile controllo della qualità sanitaria, mentre l'orzo tiene i suoi valori.
Cruscami ancora rialzo. Fuori dal coro il seme di soya nazionale che rincara, mentre al porto, il seme estero quota, da gennaio a marzo, 364 euro partenza. Una situazione di cui se ne giova la farina di soya convenzionale che sta tenendo un differenziale sulla normale di 100 euro alla tonnellata.
Il comparto delle bioenergie risente del rincaro dei cruscami e perciò è alla ricerca di alternative nei cereali tossinati e loro farine e nei cascami di riso.
Mercato quindi sempre fiacco. L'unica possibilità per rivitalizzarlo potrebbe arrivare solo da elementi esterni e comunque non prevedibili.
Indicatori internazionali 24 ottobre 2017
l'Indice dei noli è salito a 1578 punti, il petrolio è attorno a 52,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,17390
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Pian piano la "bolla" generata dai dati comunicati da USDA la scorsa settimana, sta sgonfiando. Per il mercato interno è da segnalare la pressione delle giacenze stoccate al porto di Ravenna, a conferma dei risotti consumi.
Di Mario Boggini e Virgilio Milano 18 ottobre 2017 - Dopo gli aumenti registrati a seguito dell'ultimo USDA, lentamente il mercato sta di nuovo rientrando nel proprio alveo:
SEMI nov 984,6 (-6,2 ) gen 995,2 (-6,2 ) mar 1005 (-5,6 )
FARINA dic 321,6 (-2,9 ) genn 323,9 (-2,8 ) mar 327 (-2,7 )
OLIO dic 33,59 (0) genn 33,74 (-0,01 ) mar 33,98 (-0,01 )
CORN dic 350 (-0,4 ) mar 363,6 (-0,4 ) mag 372 (-0,6 )
GRANO dic 434,6 (-1,6 ) mar 453,6 (-1,2 ) mag 467,4 (-0,6 )
Le motivazioni che possiamo desumere sono legate al fatto che i dati produttivi descritti da USDA non erano nulla di straordinario, Inoltre, la Cina non è presente in mercato da circa 10 giorni e infine il clima è favorevole un poco ovunque.
I rincari sono pertanto in parte rientrati, come di seguito cerchiamo di sintetizzare con partenza dal porto di Ravenna: farina soya 44% 305 sul pronto e 315 sul pronto e sino a dicembre, 316 e 326 sul 2018, girasole proteico a 275 pronto e sui mesi, colza a 210 partenza silos interni.
Per il mercato interno vale la pena di segnalare le enormi giacenze presenti al porto di Ravenna a dimostrazione dei ridotti consumi: 280.000 tonnellate di farina di soya proteica normale, 209.000 tonnellate di grani di vario genere, 81.000 tonnellate di mais, 66.000 tonnellate di girasole proteico, 40.000 tonnellate di semi di girasole, 23.000 tonnellate di semi di soya ogm. Anche il porto di Venezia si è appesantito con mais e soya.
A fronte di quanto sopra illustrato, il grano è stabile risentendo della concorrenza e della spinta alla vendita proveniente in modo particolare dalla Francia. Il mais respira aria di stabilità, probabilmente per effetto delle enormi quantità presenti in porto che fungono da calmiere anche per il mercato interno. Si avverte la deficienza di merce dall'estero, dovuta ai noti problemi di problemi di logistica gommata e ferrata. A questi elementi si aggiunga l'effetto di un certo snobbismo verso le produzioni nazionali macchiate dalle voci, sufficientemente infondate, circa la difficoltà di controllo della qualità sanitaria. L'orzo tiene i suoi valori. Cruscami in deciso rialzo cosa che potrebbe continuare.
Il mercato delle bioenergie risente del rincaro dei cruscami e gli operatori sono alla ricerca di alternative, nei cereali tossinati e loro farine e nei cascami di riso.
In sintesi il mercato continua a tenere le sue posizioni; non sono presenti molti spazi per scendere ma al momento non sembra esistano nemmeno le condizioni per una risalita delle quotazioni. In assenza di elementi esterni, questa è una situazione che potrebbe perdurare diverse settimane.
Indicatori internazionali 18 ottobre 2017
l'Indice dei noli è salito a 1552 punti, il petrolio è attorno a 52,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,174955
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Quando ormai sembrava che il mercato fosse inchiodato ecco che un nuovo aggiornamento dei dati USDA muove drasticamente i listini.
Di Mario Boggini e Virgilio Milano 13 ottobre 2017 - Una drastica impennata, inaspettata solo giovedì mattina, dopo che nuove stime USDA sono state pubblicate.
Le chiusure dei mercati di giovedi sera:
SEMI nov 992 (+26,6) gen 1002,4 (+26,4) mar 1012 (+26,4)
FARINA oct 322,7 (+11,5) dic 326,3 (+11,4) gen 328,3 (+11,3)
OLIO oct 33,07 (+0,16) dic 33,28 (+0,13) gen 33,45 (+0,12)
CORN dic 349 (+3) mar 362,6 (+3,2) mag 371,6 (+3,6)
GRANO dic 430,4 (-2,6) mar 449,4 (-2,6) mag 461,6 (-3)
Proviamo a suggerire delle considerazioni "plausibili" sui nuovi fatti.
Gli operatori si aspettavano un aumento delle produzioni e invece questo non è avvenuto seppure il differenziale, per quanto concerne le produzioni USA, non particolarmente rilevante. La produzione USA è stata infatti stimata a 120,58 milioni di tonnellate contro quella degli analisti a 121,02 e USDA settembre 120,59.
Probabilmente, il fatto che non si siano riscontrate produzioni migliori, questo ha dato l'impulso ai fondi di spingere sull'acceleratore per una più decisa posizione rialzista.
Le rese per acro statunitensi dei semi di soia sono state stimate al ribasso rispetto a quelle di settembre seppure la produzione USA sia rimasta pressoché uguale per l'aumentata superficie investita.
Gli stock di fine raccolto 2016/17 sono diminuiti, così come pure è stata diminuita la stima degli stock del raccolto 2017/18 che da 12,93 milioni di tonnellate sono scese, a settembre, a 11,72.
Quest'ultimo è effettivamente l'unico indicatore che avrebbe giustificato una ripresa dei prezzi. Infatti, anche la stima della produzione del Brasile a 107 milioni di tonnellate era già entrata nella stima dello scorso settembre, così come peraltro confermavano i dati diffusi ieri dal CONAB: da 114 milioni di tonnellata del 2016/17 a 107 del 2017/18.
Il rialzo del seme ha sostenuto anche quello del corn e del grano, ma le cifre dell'USDA ,su questi ultimi, sono state tutte sostanzialmente ribassiste.
Nelle prossime giornate verificheremo se i fondi riusciranno a dare rinnovata spinta al mercato o se questo si accomoderà, ancora un'altra volta, sul segno di stabilità.
Il mercato delle bioenergie è ancora alla ricerca di mais inquinato da B1 e sottoprodotti di vario genere, specie ora che i cruscami di grano stanno arrivando a quotazioni non più particolarmente convenienti.
Indicatori internazionali 13 ottobre 2017
l'Indice dei noli è salito a 1458 punti, il petrolio è attorno a 51,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,18265
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Il mercato è da mesi in questa fase di stagnazione e, a meno di fenomeni esterni non prevedibili, ha poco spazio per scendere e comunque non trova per ora la forza di salire.
Di Mario Boggini e Virgilio Milano 6 ottobre 2017 -.
Sempre più difficile interpretare il mercato che nella giornata del 5 ottobre ha chiuso con questi valori:
SEMI nov 968,2 (+10) gen 979 (+10,2) mar 988 (+9,6)
FARINA oct 312,9 (+6) dic 316,9 (+5,9) gen 319 (+5,9)
OLIO oct 32,77 (-0,22) dic 33 (-0,23) gen 33,18 (- 0,23)
CORN dic 349,4 (+1,2) mar 362,4 (+1,2) mag 371,4 (+1,2)
GRANO dic 440,6 (-1,6) mar 459,4 (-1) mag 473,6 (-0,4)
contro un venerdì 29/10 a:
SEMI nov 968,2 (+8,6) gen 978,4 (+8,2) mar 987,6 (+8,2)
FARINA oct 311,5 (+4,7) dic 315,8 (+4,3) gen 317,8 (+4,2)
OLIO oct 32,57 (-0,02) dic 33,82 (0) gen 32,99 (-0,01)
CORN dic 355,2 (+2,6) mar 367,6 (+2,4) mag 376,2 (+2,4)
GRANO dic 448, 2 (-6,6) mar 466,4 (-7,6) mag 479,2 (-0,01)
Variazioni limitate quindi, ma la vera differenza è in capo alla quotazione del cambio Euro Dollaro a 1,1700 contro 1,1774.
A fronte di quanto sopra, segnaliamo i prezzi delle farine di soya franco partenza porto di Ravenna: sul disponibile 310 per la 44% e 320 per la 46,50%, e così anche per l'ottobre dicembre, mentre sul 2018 si registrano 316 per la 44% e 326 per la 46,50%, senza storia gli altri proteici, colza 210-215 partenza, girasole alto proteico 175, e quello basso a 120.
Variazioni anche in questo caso limitate ma comunque tutte con segno positivo.
Per quanto riguarda il mercato interno domestico ancora poco da segnalare, i consumi restano bassi con conseguente stabilità dei grani di forza mentre sono rincarati quelli panificabili e biscottieri in ragione dell'anomalia del indice doppio w che caratterizza questa campagna. Si è allargata la forbice tra minimo e massimo; in calo il granoturco, con particolare riferimento a quello extra comunitario; continua il recupero dei cruscami di grano; in salita l'orzo ormai da diverse settimana; il seme di soya nazionale, partito con valori più alti di quanto ipotizzato, dovrà scontare nuove quotazioni a regime di raccolta e tra poco inizieranno a farsi sentire gli effetti dell'estero, in particolare dell'ogm free, non sempre di chiara origine.
Il mercato è da mesi in questa fase di stagnazione e, a meno di fenomeni esterni non prevedibili, ha poco spazio per scendere e comunque non trova per ora la forza di salire. Certamente le parole del Presidente Trump "la quiete prima della tempesta" non aiutano certo a schiarire la nebbia sull'orizzonte.
Il mercato delle bioenergie continua la sua ricerca di mais inquinato da B1, e sottoprodotti di vario genere.
Indicatori internazionali 6 ottobre 2017
l'Indice dei noli è a 1382 punti, il petrolio è attorno a 51,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,1700
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Ancora smentite. I dati pubblicati dall'USDA hanno generato nuove reazioni contrastanti rispetto alle attese e la stabilità dei mercati non si è ancora palesata.
Di Mario Boggini e Virgilio Milano 2 ottobre 2017 -
Il mercato ha voluto smentire l'ultima affermazione "sembra aver ritrovato una via di recupero" e tra alti e bassi è tornato a valori pre USDA del 12/09
SEMI nov 965,4 (+2) gen 976,2 (+2,2) mar 985,4 (+2)
FARINA oct 308,8 (0) dic 313,3 (+0,2) gen 315,5 (+0,2)
OLIO oct 33,02 (-0,21) dic 33,22 (-0,23) gen 33,39 (-0,23)
CORN dic 354 (+1,6) mar 366,6 (+1,4) mag 375,6 (+2)
GRANO dic 461,4(+7,6) mar 480,6 (+7,2) mag 493,4 (+6,4)
questo scrivevamo il 28/09 poi sono arrivati i dati USDA del 30/09 ed ecco le chiusure:
SEMI nov 968,2 (+8,6) gen 978,4 (+8,2) mar 987,6 (+8,2)
FARINA oct 311,5 (+4,7) dic 315,8 (+4,3) gen 317,8 (+4,2)
OLIO oct 32,57 (-0,02) dic 33,82 (0) gen 32,99 (-0,01)
CORN dic 355,2 (+2,6) mar 367,6 (+2,4) mag 376,2 (+2,4)
GRANO dic 448, 2 (-6,6) mar 466,4 (-7,6) mag 479,2 (-0,01)
E siamo di nuovo da capo. L'USDA di venerdì segnala che al 01/09 si registrano meno stock del previsto di corn, e del seme di soya, motivando perciò un effetto rialzista, mentre la produzione di grano USA sarebbe più alta del previsto stimolando, al contrario, una tendenza ribassista.
A fronte di quanto sopra riportato seguono i prezzi delle farine di soya franco partenza porto di Ravenna:
sul disponibile 308 per la 44% e 319 per la 46,50%, e così anche per l'ottobre dicembre, mentre sul 2018 si registrano 315 per la 44% e 324 per la 46,50%, senza storia gli altri proteici, colza 210-215 partenza, girasole alto proteico 175, e quello basso a 120.
Per quanto riguarda il mercato interno domestico ancora poco da segnalare, i consumi sono sempre a bassi livelli che comporta: stabilità dei grani; calo del granoturco; recupero dei cruscami di grano. Rincara invece l'orzo che conferma questo trend da diverse settimana. Il seme di soya nazionale, partito da prezzi più elevati di quanto ipotizzato, dovrà scontare nuove quotazioni a regime di raccolta..
Il mercato è da mesi che si trova in questa fase di stagnazione e, a meno di fenomeni esterni non prevedibili, trova poco spazio per scendere ma non trova per ora la forza di salire.
Continuano le difficoltà di logistica da settimane, sia su gomma che su treno.
Il mercato delle bioenergie continua ad apprezzare il mais inquinato da B1, tant'é che è riuscito a assorbire gran parte di uno stock posta sotto vincolo sanitario sito in Piemonte e cedibile solo a impianti di Biodigestione. (merce raccolto 2016). A questa si è aggiunta la disponibilità di farine e di scarti da essiccatoio.
Indicatori internazionali 2 ottobre 2017
l'Indice dei noli è in costante ascesa, oggi è 1356 punti, il petrolio è attorno a 51,5 $/bar e l'indice di cambio segna 1,1743.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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