Editoriale: inganno perenne! - Latte spot in forte risalita. - Cereali e dintorni. Le variazioni legate al cambio valutario. - SDF, fatturato stabile in controtendenza al mercato. Inaugurata la nuova sede "High-Tech" in Germania. - Mais e Soia. Stime per la nuova stagione. -
SOMMARIO Anno 16 - n° 21 28 maggio 2017
1.1 editoriale
inganno perenne!
2.1 lattiero caseario
Latte spot in forte risalita.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Le variazioni legate al cambio valutario.
4.1 meccanizzazione agricola SDF, fatturato stabile in controtendenza al mercato. Inaugurata la nuova sede "High-Tech" in Germania.
5.1 mais e soia Mais e Soia. Stime per la nuova stagione
5.2 lavoro CIA, Serve un sostituto dei voucher, in agricoltura e non solo
6.1 eventi Presentata la terza edizione della Farm Run. Molte le novità interessanti.
6.1 eventi 100 Km del Passatore. Una ricognizione con i campioni. (Video)
7.1 export Ismea, 10% export agroalimentare è a "Stelle e strisce".
8.1 promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners
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Dalla favoletta del debito pubblico all'alienazione di Equitalia, per non parlare della ripresa economica. Quando il popolo italiano si sveglierà e alzerà la testa dagli smartphone per reclamare i sacrosanti diritti?
di Lamberto Colla Parma 28 maggio 2017
Il predecessore di Gentiloni si era accattivato le simpatie degli italiani per la sua irruente e giovanile dinamicità, per una certa dose di guasconeria e per le tante promesse che sembrava potessero riequilibrare la percezione crescente di ingiustizia sociale, peraltro confermata recentemente dai dati istat.
Il popolo vessato, tartassato e sempre più povero e depresso fu investito finalmente da un'aria nuova, ben diversa dalla funerea aria di era montiana.
Una delle frasi magiche del giovane Renzi che incantò più di altre fu: "eliminare Equitalia".
Un trionfo! Il simbolo per eccellenza di uno stato dittatoriale, ingiusto e arrogante sarebbe finalmente stato rimosso e il cittadino, soprattutto appartenente alle fasce più deboli, avrebbe potuto riacquisire dignità potendo tornare a dialogare con lo Stato e non solo di subirlo.
In diverse circostanze gli italiani avevano già dimostrato una grande maturità e perciò erano pronti a accettare l'idea che all'alienazione di Equitalia sarebbe succeduto un altro organismo di riscossione.
E infatti, dal primo luglio 2017, in forza della legge 227/2016 inizierà a operare l'«Agenzia delle Entrate-Riscossione» che, ahimè, potrà contare di poteri rafforzati rispetto alla famigerata, temuta e soppressa Equitalia.
A differenza di Equitalia, infatti, nella citata legge, è previsto che il suo sostituto possa accedere direttamente all'anagrafe tributaria, alle banche dati dell'Inps e ai nostri conti correnti.
Una svolta epocale. Fino ad oggi questa possibilità era destinata soltanto all'Agenzia delle Entrate (accertamento tributario) mentre l'Ente tenuto alla riscossione, Equitalia, non ne aveva diritto. Ne consegue che il processo subirà una brusca accelerazione e se a questo sommiamo il fatto che ormai le procedure esecutive per i debiti tributari sono svolte senza il controllo di un giudice, trascorsi 60 giorni dall'avviso di accertamento - leggi cartella esattoriale - la nuova "Agenzia" potrà ordinare alla banca di versare la somma, presumibilmente dovuta, direttamente al nuovo Ente. Se poi la somma non fosse corretta o addirittura inesistente, allora il contribuente potrà liberamente e semplicemente fare causa all'Erario dimostrando di aver subito un danno.
Semplice vero?
Ma non è tutto, la nuova "aspiradenaro" in dotazione allo Stato potrà, in forza della recente manovrina - DL 50/2017 -, entro 30 giorni iscrivere ipoteca sugli immobili (è salva la prima casa) del debitore anche per quelli di valore inferiore ai 120.000€, in precedenza esclusi.
Il primo luglio è molto vicino e la "pacchia", così come il sogno di uno Stato equo, è definitivamente tramontata.
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Editoriale: Borghesia cercasi - Gran rimbalzo dei derivati del latte. - Cereali e dintorni. Prosegue la risalita della farina di soia ogm free. - Vino: boom di richieste per nuovi vigneti. Informatore agrario: 25 volte più degli ettari disponibili -
SOMMARIO Anno 16 - n° 20 21 maggio 2017
1.1 editoriale
Borghesia cercasi
2.1 lattiero caseario
Gran rimbalzo dei derivati del latte.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Prosegue la risalita della farina di soia ogm free.
4.1 coltivazioni ogm OGM, nuovo record di superficie coltivata
5.1 vino Vino: boom di richieste per nuovi vigneti. Informatore agrario: 25 volte più degli ettari disponibili
5.1 finanza Reggio Emilia: UniCredit per il settore agroalimentare
6.1 mais e soia Mais e Soia. Stime per la nuova stagione
6.2 emergenza irrigua Piacenza. E' emergenza irrigua
7.1 biogas Prima giornata del biogas in Emilia Romagna
8.1 promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners
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Il Rapporto Annuale Istat è impietoso nel fotografare la composizione sociale del nostro Paese.
di Lamberto Colla Parma 21 maggio 2017
Poco meno di dieci anni di crisi hanno quasi del tutto spazzato via il ceto medio, quella fascia sociale che ha retto le sorti dell'Italia contribuendo a collocarla, ai bei tempi, al 5 posto tra i paesi industrializzati.
Ormai è storia!
L'attualità è ben diversa e l'istituto nazionale di statistica mette nero su bianco quello che tutti noi percepiamo ma che il governo si ostina a ignorare.
In sintesi il Rapporto sottolinea come pesi la scomparsa delle professioni intermedie e sia in costante crescita l'occupazione a bassa qualificazione. Numeri pesanti quelli riportati dall'annuario che segnala essere in stato di povertà assoluta 1,6 milioni di famiglie, il 28,7% è a rischio di povertà o esclusione sociale.
Il lavoro si è polarizzato e le professioni intermedie sono scomparse con un consistente aumento delle occupazioni e professioni non qualificate con conseguente riduzione di operai e artigiani.
Nella nuova middle class le donne giocano un ruolo importante: nonostante nel complesso il tasso di occupazione femminile sia più basso di 18 punti rispetto a quello maschile, in 4 casi su 10 le donne sono i principali percettori di reddito.
Nell'ultimo decennio l'Italia ha perso i giovani. -1,1 milioni di 18-34 anni mentre al 1° gennaio 2017 la quota di over 65 anni raggiungeva il 22%, facendo dell'Italia il Paese più vecchio d'Europa.
Ma dei giovani che restano, quasi il 70% degli under35 vive ancora con i genitori e è difficile pensare che siano tutti dei "Choosy" di forneriana memoria.
Infine la crisi mai affrontata ha inciso sulla salute tant'è che ben il 6,5% della popolazione ha rinunciato a visite specialistiche (era il 4% nel 2008).
Numeri che fanno rabbrividire per la consistenza attuale e per le prospettive future che vede l'Italia sempre meno dotata per costruire la ripresa; troppo debole per salire sui pochi treni che potrebbero passare.
Nessun vantaggio infatti i nostri governi, da Monti a Gentiloni passando per Letta (Nipote) e Renzi, sono riusciti a sfruttare. Il crollo del costo energetico (Petrolio greggio da 140 a 40 $ / barile) e il QE (Quantitative Easing), lo strumento non convenzionale di politica monetaria fortemente voluto da Draghi, l'Italia non è riuscita a sfruttarli come leve di sviluppo alla pari degli altri paesi partner dell'UE.
E ben presto questi vantaggi, determinati da fattori esclusivamente congiunturali, verranno meno e allora toccheremo definitivamente il fondo e non saremo più in grado di riemergere.
Con questa classe politica, in perenne campagna elettorale, non andremo da nessuna parte!
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Editoriale: La punta dell'iceberg - Tornano a salire i derivati: latte spot e burro. - Cereali e dintorni. Consumi ancora tiepidi. - "Custodire le acque, coltivare il futuro": incontro a Gualtieri il 15 Maggio - "Combi mais 4.0", la punta di diamante del "Mais in Italy" - La parmigiana Patty Nevi si piazza al terzo posto assoluto alla prima gara del campionato italiano OCR -
SOMMARIO Anno 16 - n° 19 14 maggio 2017
1.1 editoriale
La punta dell'iceberg
2.1 lattiero caseario Tornano a salire i derivati: latte spot e burro.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Consumi ancora tiepidi.
4.1 bonifica "Custodire le acque, coltivare il futuro": incontro a Gualtieri il 15 Maggio
4.2 cereali USDA Cereali e dintorni. Aggiornamento dati USDA.
5.1 Mais in Italy "Combi mais 4.0", la punta di diamante del "Mais in Italy"
6.1 FARM RUN La parmigiana Patty Nevi si piazza al terzo posto assoluto alla prima gara del campionato italiano OCR
7.1 Frutta italiana Macfrut, Ismea: cresce il valore dell'ortofrutta italiana
8.1 promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners
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Dal Pouff di Poggiolini, il Re Mida della sanità come era descritto dalle cronache del 1993, al "Boss" del dolore. In un quarto di secolo cosa è cambiato? Nulla, nemmeno la retorica etica, sempre uguale a sé stessa.
di Lamberto Colla
Parma 14 maggio 2017
E' molto facile schiacciare il pulsante dell'etica per avere il consenso plebiscitario.
Come disapprovare l'indignazione collettiva sulle parole intercettate dalla polizia giudiziaria: "Se muoiono 100 persone con questo filtro non va in galera nessuno".
La notizia ridonda sfrenata su tutte le testate giornalistiche e il mostro è servito e condannato. Un coro che canta bene sin da poche ore dopo l'arresto.
Come se le centinaia di pagine raccolte e redatte dagli inquirenti fossero già state ben lette e analizzate dai giornalisti, ancor prima che la difesa ne potesse prendere coscientemente visione.
E' lo stesso avvocato del dottor Guido Fanelli che, intervistato telefonicamente dalla conduttrice di un noto programma della mattina, conferma di non essere in grado di dare risposte, sia per la discrezione dovuta alle indagini in corso, sia per non avere ancora preso visione di tutte le carte.
Ma la condanna verso la "Fanelli Family" è già stata emessa.
Evviva lo Stato garantista!
Ma dietro, sotto, a fianco e sopra di Fanelli chi operava con e per lui?
Possibile che sia l'unico beneficiario di questa impresa criminale?
Sarebbe opportuno che i vari editorialisti e giornalisti d'inchiesta iniziassero a rovistare nelle macerie e a portare alla luce anche tutti coloro che hanno goduto e continuano a godere del sistema corruttivo, nuovo e vecchio.
Nulla infatti sembra essere cambiato dall'epoca di tangentopoli quando venne arrestato, il 20 settembre 1993 a Losanna, Duilio Poggiolini, l'ex direttore generale del servizio farmaceutico nazionale del Ministero della Sanità. Un tesoretto di 26 milioni di euro quello che fu sequestrato all'ex dirigente pubblico e che la dice lunga sul tasso di speculazione che si era incancrenito e ancora non disinnescato nel sistema sanitario.
Anche all'epoca, Poggiolini, la moglie e l'ex Ministro De Lorenzo, erano la punta dell'iceberg.
Un quarto di secolo è trascorso e la parte sommersa è ancora tale, a quanto pare.
Il pesce puzza sempre dalla testa!
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Sabato 6 Maggio, in occasione del Comitato Nazionale di Radicali Italiani svoltasi a Parma è intervenuta Emma Bonino.
Presenti anche Federico Pizzarotti, Sindaco di Parma, Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, Michele Capano, tesoriere di Radicali Italiani, Valerio Federico, direzione nazionale di Radicali Italiani, Marco Maria Freddi, candidato Radicale nella lista Effetto Parma.
Sfoglia le foto nella galleria qui sotto, ph. Francesca Bocchia
Non si riesce a vedere la luce in fondo al tunnel. Da un lato le promesse del governo circa interventi e manovre che rilanceranno il lavoro, occupazione e imprese, dall'altro l'Istat che sforna numeri sempre più preoccupanti.
di Lamberto Colla Parma 7 maggio 2017
Per l'Alitalia 600 milioni sono stati trovati immediatamente. Un prestito ponte, come è stato definito, che di fatto entrerà nel buco nero che ha già fagocitato 7,5 miliardi di euro, senza nulla risolvere perché chi deciderà di accaparrarsi la compagnia di bandiera lo farà aggiudicandosela dal fallimento.
L'Alitalia rappresenta la metafora italiana nell'ultimo decennio. Tirare la cinghia senza nulla risolvere, restano invece inebetiti a osservare l' aumento progressivo della disoccupazione e riduzione del potere d'acquisto delle famiglie. Nel frattempo, i migliori marchi industriali o espatriano o vengono acquisiti dalle imprese estere che, tempo pochi anni, trasferiranno la produzione fuori dal nostro Paese.
E così siamo agli ultimi posti in termini di crescita (1% o poco meno) con un tasso di invecchiamento preoccupante e con la prospettiva che presto l'ammortizzatore determinato dalle pensioni dei nonni a favore della sottoccupazione o disoccupazione dei figli presto si estinguerà.
Infatti, secondo le ultime statistiche Istat, la disoccupazione senile (over 50) ha superato quella giovanile in forza di un incremento di 103.000 unità nel corso dello scorso anno.
E per tutta risposta, la mini-manovra correttiva in discussione in questi giorni, annunciata senza incremento delle tasse, di fatto nasconde, poi neanche tanto velatamente, elementi che andranno sottrarre liquidità alle imprese per generare liquidità corrente allo Stato sciupone.
Una operazione che porterà fuori dal mercato altre imprese, soprattutto quelle che in sofferenza da rapporti lavorativi privilegiati con le amministrazioni pubbliche, che tra pagamenti ritardati e ora anticipazioni fiscali (Split payment, ovvero l'obbligo di versare l'Iva direttamente all'erario e non al fornitore), perderanno ancor più terreno in termini di competitività. A questo occorre aggiungere la difficoltà e onerosità dell'accesso al credito costringendo così le imprese ai margini del mercato a alzare bandiera bianca e a lasciare a terra la truppa.
Lo Stato sta raschiando il barile, ma purtroppo al peggio non v'é mai fine.
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Editoriale: Alitalia, tra referendum e premi per le perdite. -Ismea, le dinamiche del settore lattiero caseario. - Birra - La versione di Romeo. - Cereali e dintorni. Dall'USDA segnali positivi per l'export. - CRPA: I vantaggi dell'aeoroessiccazione dei foraggi. - La fibra NDF indigerita (UNDF) nel fieno di erba medica: effetti sulle vacche - Agonismo e divertimento alla Farm Run 2017.- Allarme rosso per il gelo. Agrinsieme chiede stato di calamità.
SOMMARIO Anno 16 - n° 17 30 aprile 2017
1.1 editoriale Alitalia, tra referendum e premi per le perdite
2.1 lattiero caseario Ismea, le dinamiche del settore lattiero caseario.
3.1 birra Birra - La versione di Romeo.
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Dall'USDA segnali positivi per l'export.
5.1 tecniche alimentazione CRPA: I vantaggi dell'aeoroessiccazione dei foraggi.
5.2 Vacche alimentazione La fibra NDF indigerita (UNDF) nel fieno di erba medica: effetti sulle vacche
6.1 Farm Run - eventi all'aria aperta Agonismo e divertimento alla Farm Run 2017.
7.1 maltempo gelo Allarme rosso per il gelo. Agrinsieme chiede stato di calamità.
8.1 promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners
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Taffazzi non lavora più all'Alitalia. Il 67% dei dipendenti della più grande compagnia aerea nazionale hanno respinto l'idea di ulteriori sacrifici. Hanno già dato e la compagnia aerea ha continuato a perdere un milione al giorno.
di Lamberto Colla Parma 30 aprile 2017
All'indomani del referendum Alitalia gran parte degli esponenti governativi hanno espresso il loro rammarico per l'esito della consultazione che ha visto il 67% dei dipendenti Alitalia rifiutare la proposta d'accordo di salvataggio della compagna di bandiera.
Si vede che i vari "Taffazzi" erano già stati epurati nei precedenti piani di ristrutturazione.
Già, perché occorre ricordare che il minimo comune denominatore delle diverse amministrazioni, pubbliche e private, che si sono succedute nel board Alitalia hanno sempre e solo operato sui tagli del personale e nient'altro.
Erano oltre 21.000 i dipendenti nel 2004 quando il governo dell'azienda era ancora statale, poi passati a 18.500 nel 2008 e scesi a quasi 14.000 ne 2014 poco prima della trattativa che avrebbe portato all'ingresso di Etihad per poi scendere ancora a 10.134. Più che dimezzato il personale ora rientrato nella quota paragonabile a altri vettori (Ryanair 11.458 dipendenti, Easyjet 10.774 e Iberia 15.809).
Analogo andamento anche per il costo del personale che è andato a assottigliarsi sino una media di 60.515€ per dipendente. Parametri che ora sono in perfetta linea con i principali concorrenti di Alitalia.Leggermente inferiore a Iberia (60.282), appena superiore a Easyjet (59.309) e Lufthansa (59.160), inferiore dell'8-9% a Vueling (65.071) e British Airways (65.566) e molto inferiore a quello di Air France-Klm (88.295).
Ciononostante le perdite Alitalia continuano a essere consistenti (si parla di 1 milione di euro al giorno) e ora sarebbe necessaria una nuova ricapitalizzazione di circa un miliardo di euro.
I grandi privilegi di cui un tempo godevano piloti e hostess sono stati quindi tutti azzerati mentre sono stati mantenuti per gli amministratori che, capaci o incapaci, hanno sempre goduto di interessanti buonuscite come ad esempio i 2,4 milioni riconosciuti all'amministratore delegato Silvano Cassano dimessosi nel 2015 dopo soli 9 mesi di mandato.
"Buonuscite fantasmagoriche, piani industriali mai realizzati, errori sui leasing, sui carburanti, aerei nuovi arrivati col contagocce, corsi di formazione ad Abu Dhabi per insegnare alle hostess italiane come si versa il vino". Questo il commento di Riccardo Canestrari, 54 anni, pilota civile dal '92 e coordinatore nazionale piloti Anpac commentando la vittoria del 'no' al referendum su Alitalia.
E poi che dire della concorrenza interna che lo Stato ha posto in essere con l costruzione dell'Alta Velocità?
Non era forse più strategico favorire il decongestionamento del traffico veicolare investendo sul trasporto ferroviario delle merci, implementando la rete ferroviaria con nuove e privilegiate tratte merci e incrementando i porti intermodali?
Niente di tutto ciò e le conseguenze le stiamo apprezzando sia in cielo che in terra. Attendiamo la grande abbuffata dei liquidatori e dei commissari. Loro si che avranno parcelle interessanti.
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