Il concorso fotografico digitale dedicato all'Emilia-Romagna, per il mese di giugno punta sul turismo dedicato all famiglia. Da oggi, tutti gli instagrammers, potranno sfidarsi all'ultimo scatto -
Parma, 1 giugno 2014 -
Basta una foto, che racchiuda l'emozione suscitata o il ricordo di un istante, per partecipare al contest digitale #myER.
Poche e semplici regole per partecipare al contest che vede gli instagrammers sfidarsi all' ultimo scatto. Si scatta e si carica su Instagram, con l'hashtag #myEr per dare sfogo alla propria abilità creativa nel raccontare l' Emilia Romagna.
Con l'avvicinarsi delle vacanze, il tema per il mese di giugno è dedicato alla famiglia e a tutte le molteplici opportunità che il turismo della nostra regione offre per trascorrere al meglio l'estate.
Con smartphone alla mano, si potrà dare libero sfogo alla propria fantasia. Le fotografie andranno caricate dall'1 al 18 di giugno su Instagram corredate dall'hashtag #myER_familyfun, con l'aggiunta della geolocalizzazione e di un breve commento personale. Pochi e semplici passi per poter concorrere alla preselezione curata dello staff di Turismo Emilia Romagna. A partire dal 23 giugno le venti foto finaliste scelte, saranno pubblicate online. La vincitrice si designerà in base ai likes totalizzati e si aggiudicherà due ingressi in una struttura a scelta della Riviera dei Parchi, circuito che include ben undici parchi divertimento tra Ravenna e Cattolica L'Emilia Romagna.
8° Simposio mondiale Master of Wine. Alegre (GOOGLE): "Internet non è meglio ma partner della carta stampata". Al MIT si sta studiando uno schermo che al tatto darà le stesse sensazioni del giornale stampato.
di Virgilio - Parma, 19 maggio 2014. -
Le nuove tecnologie, sempre più alla portata di tutti e applicate a ogni settore della società, stanno mutando radicalmente e in breve tempo i comportamenti e le regole in tutti i settori. Ne sa qualcosa il settore editoriale e in particolare la carta stampata che ancora non si è riuscita a adeguare ai nuovi scenari imposti da internet e dalle rinnovate esigenze dei consumatori, compresi quelli dell'informazione (lettori). L'avvento di internet e i modificati consumi hanno generato una terremoto nel comparto dell'editoria. Secondo i dati di FIEG (federazione italiana editori di giornali) in 7 anni sono state perdute 1,7 milioni di copie mentre o lettori dei siti web delle medesime testate sono cresciuti da 2,7 a 3,7 milioni.
E sempre maggiori saranno le interazioni tra "mondo digitale" e "prodotti reali" soprattutto quando si tratta di comunicazione. Crossmedialità e interazione tra carta stampata e internet sono le chiavi del futuro della comunicazione democratica del vino.
Di questo ne è convinto Daniel Alegre, presidente worldwide Partnership & Business di Google, intervenuto nella giornata di apertura dell'8° Simposio mondiale dei Masters of Wine, tenuto a Firenze dal 15 al 18 maggio. grazie alla collaborazione con l'Istituto del vino italiano Grandi Marchi Il futuro, secondo Alegre, è caratterizzato da grandi innovazioni: "Come quella del Mit che sta studiando uno schermo digitale che al tocco dà le stesse sensazioni del giornale stampato, la differenza la farà la facilità dei pagamenti on line".
Internet e carta stampata non sono competitors ma "soci che si complementano". Tra gli strumenti più innovativi che il web offre, secondo Alegre, ci sono gli hangout che permettono di costruire "una relazione personale tra produttore e consumatore in qualunque parte del mondo, trasformando una transazione commerciale in una relazione duratura, ma anche il cellulare con le sue applicazioni 'location based' che permettono di mescolare e di incrociare i dati". "Strumenti questi che in passato costavano all'azienda centinaia di migliaia di dollari e che oggi - ha proseguito il presidente Alegre - permettono un rapporto uno a molti, sono innovativi e accessibili a chiunque".
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Sponsor italiani 8° Simposio IMW, Firenze 15-18 maggio 2014: Agriventure; Consorzio Brunello; Consorzio Chianti Classico; IEM, International Exhibition Management; Toscana Promozione; Trentodoc; Sanpellegrino.
Costituiscono l'Istituto del Vino Italiano Grandi Marchi: Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Tenuta Greppo, Ca' del Bosco, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Rivera, Tasca D'Almerita, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Tenuta San Guido, Umani Ronchi.
www.istitutograndimarchi.it
Sabato 17 maggio, all'interno degli spazi di On/Off i "Mentor" di CoderDojo Parma, dalle ore 15 alle 17, proporranno ai bambini dai 7 ai 13 anni un laboratorio per apprendere funzionalità nuove di Scratch e creare una vera e propria applicazione grafica.
Parma, 15 maggio 2014 -
CoderDojo è un movimento senza scopo di lucro che si occupa di istituire dei club e organizzare incontri gratuiti per insegnare ai giovani a programmare computer.
Dopo la creazione di diversi gruppi CoderDojo in Italia (a Milano, Roma, Bologna, Torino, Firenze e tanti altri) a gennaio è nato anche il gruppo di Parma, che ha lanciato una serie di appuntamenti, di grande richiamo, che hanno coinvolto centinaia di ragazzi.
Proprio per celebrare lo "Scratch Day", l'evento dell'anno nel quale tutti i CoderDojo del mondo si riuniscono, il Comune di Parma - Assessorato alle Politiche Giovanili e all'Innovazione - sabato 17 maggio ospiterà CoderDojo Parma negli spazi di On/Off - Officina di coworking per l'occupabilità giovanile (strada Naviglio Alto 4/1), dalle ore 15 alle 18.
"Scratch" è uno degli strumenti che vengono adottati per la propedeutica alla programmazione, un tool, sia web che desktop, per l'apprendimento delle basi dello sviluppo di programmi e/o videogiochi con il quale, anche i più piccoli, imparano a programmare e realizzano i loro videogiochi, dando vita alle loro fantasie: su di esso si incentra la giornata, dedicata all'apprendimento e alla sperimentazione, ma anche al divertimento e al gioco che si svolgerà il prossimo sabato.
Nato in Irlanda nel 2011, CoderDojo si rivolge a bambini e adolescenti e si sta espandendo a livello globale, promuovendo l'utilizzo del software open source e gratuito.
Si fonda sul supporto dei "mentor", consulenti informatici, soci e volontari a livello globale ed ha una sola regola: "Above All: Be Cool", bullying, lying, wasting people's time and so on is uncool!" (soprattutto sii in gamba! Il bullismo, mentire e far perdere tempo non è da persone in gamba).
Il programma di "Scratch Day" di CoderDojo Parma
Nella giornata di sabato 17 maggio, all'interno degli spazi di On/Off i "Mentor" di CoderDojo Parma, dalle ore 15 alle 17, proporranno ai bambini dai 7 ai 13 anni un laboratorio per apprendere funzionalità nuove di Scratch e creare una vera e propria applicazione grafica. Durante il laboratorio sarà necessario che il bambino sia accompagnato da un adulto e sia munito di un computer PC o MAC portatile (alimentatore e possibilmente mouse), con il programma Scratch già installato (è scaricabile da internet gratuitamente).
Per partecipare occorre registrarsi prima dell'evento su www.coderdojoparma.it.
Per i genitori è previsto un momento di condivisione e confronto sull'uso consapevole di internet, incontro condotto da un consulente informatico e dalla pedagogista Marta Pullini, dell'associazione "Mamma Trovalavoro".
Lo scopo dell'incontro è offrire ai genitori alcuni semplici suggerimenti per accompagnare i propri figli verso un uso consapevole e responsabile della Rete: internet infatti costituisce per i ragazzi un'occasione di conoscenza, comunicazione e svago, ma, allo stesso tempo, presenta dei rischi. Saranno illustrate inoltre alcune possibili soluzioni per garantire una navigazione sicura.
Inoltre l'Officina ON/OFF per intrattenere i genitori proporrà alcune attività dei co-workers e delle associazioni residenti, ovvero "DIGITALAB e FABLAB" , per vivere il laboratorio di fabbricazione digitale, la progettazione e la stampa 3D e "COMELASFOGLIA STUDIOS", per chi ama divertirsi e ha nel cuore uno spazio speciale per il gioco, inteso in tutte le sue forme, sarà possibile cimentarsi con giochi da tavolo.
Per informazioni: CoderDojo Parma, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.coderdojoparma.it
Responsabile CoderDojo Parma: Alessio Garbi 348 8722763
Sito ufficiale CoderDojo Italia: http://zen.coderdojo.com/dojo/756
(Fonte: Comune di Parma)
Di Chiara Marando – Sabato 10 Maggio 2014
Le tradizioni di un territorio rappresentano la sua essenza stessa, radici indissolubili su cui si fonda la cultura. Dimenticarle oppure metterle da parte, significa perdere un patrimonio prezioso, una parte della nostra identità.
Le tipicità di ogni luogo sono capaci di celare storie suggestive, racconti fatti di passione, lavoro, profumi e sapori da cui farsi incantare. Riscoprire e proteggere tutto questo è, non solo un puro piacere, ma anche un dovere.
Queste idee ambiziose sono alla base della App “Tipico a Tavola” una nuova applicazione presentata in occasione di CIBUSLAND, all'interno di una location d'eccezione come il Consorzio del Prosciutto di Parma, regno dell'eccellenza gastronomica parmigiana. Un progetto innovativo promosso da CAT Confesercenti Emilia-Romagna e dalla FIEPET Federazione Italiana Esercenti Pubblici e Turistici, con la collaborazione del Conservatoire International des Cuisines Méditerranéennes ed il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e di APT Servizi ER.
Un viaggio intenso all'interno del gusto dell'Emilia Romagna, tra rinomati ristoranti (96 per la precisione), stuzzicanti menù e ricette tradizionali da leggere e conservare. Il tutto consultabile comodamente dal vostro dispositivo mobile, sia Apple che Android, e scaricabile gratuitamente. Avrete la possibilità di scoprire facilmente i locali più vicini a voi, i percorsi per raggiungerli, le informazioni ed i loro segreti culinari, per portare a casa un po' di genuina bontà. Questo nuovo strumento rappresenta un passo ulteriore verso la promozione del territorio italiano, la volontà di restituire un'immagine ed una sostanza concreta alla nostra cultura partendo dalla tavola, come ha ben spiegato Esmeralda Gianpaoli, Presidente della FIEPET Federazione Italiana Esercenti Pubblici e Turistici.
A sostegno di questi argomenti sono intervenuti altri due volti noti dell'ambito enogastronomico, il giornalista Sandro Piovani, che ha evidenziato la necessità di conoscere le materie prime che costituiscono la base della cucina italiana, ed il direttore di Spirito diVino Andrea Grignaffini, esperto conoscitore dell'arte culinaria. E' stato proprio lui ad aprire una seria riflessione sulla situazione in cui giace la ristorazione oggi, proponendo una “ricetta” per aiutarla ad uscire da questo stato di confusione in cui giace: eliminare i menù infiniti per puntare a pochi piatti curati che riportino alla tipicità locale ed ai suoi deliziosi profumi.
Per ulteriori informazioni e curiosità www.tipicoatavola.it
Nasce la prima App del Museo, tra visite virtuali e promozione del patrimonio territoriale -
Reggio Emilia, 6 maggio 2014 -
Il Museo dell’Agricoltura e del Mondo Rurale (Corso Umberto I, 22) ha la propria App, fruibile gratuitamente attraverso gli Ipad in dotazione presso le sale espositive.
La nuova applicazione, realizzata grazie al contributo economico dell’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna, contiene una breve storia del Museo e una descrizione degli spazi, numerosi approfondimenti sui reperti esposti ma anche interviste, poesie, fotografie, video.
L’App è stata pensata come supporto multimediale per guidare i visitatori nel percorso museale e fornire contenuti aggiuntivi, in grado di integrare le informazioni già disponibili nell’allestimento espositivo. Permette inoltre di effettuare una visita virtuale a spazi che solitamente non sono accessibili o che presentano barriere architettoniche.
Il Museo dell’Agricoltura e del Mondo Rurale ha deciso di dotarsi anche di una versione più snella dell’App, scaricabile gratuitamente da App Store per tutti gli Ipad. L’obiettivo è raggiungere un pubblico più vasto con uno strumento moderno, facile da utilizzare.
Il Museo - nato nel 1968 per raccogliere, conservare e valorizzare le testimonianze umane e l'esperienza di vita contadina ed artigiana della pianura reggiana fino al XX secolo, prima della meccanizzazione agricola - ha infatti il dovere di stare al passo con i tempi sfruttando i nuovi strumenti multimediali; solo così sarà in grado di adempiere al compito istituzionale di comunicare, valorizzare e promuovere il patrimonio.
(Fonte: Ufficio Stampa Kaiti expansion srl)
Il progetto coniuga l'eccellenza della tecnica fotografica con gli strumenti e gli standard informatici più recenti, per consentire una fruibilità globale delle immagini: dal computer al tablet agli smartphone -
Piacenza, 14 aprile 2014
Il progetto realizzato per il Museo di Storia Naturale di Piacenza consente, a partire da oggi, la visita virtuale attraverso il sito www.msn.piacenza.it che
si compone di nove immagini panoramiche ad alta definizione interattive navigabili a 360 gradi, ad opera di Marco Stucchi: quattro realizzate all’interno del Museo, le altre cinque direttamente nei luoghi della provincia oggetto di approfondimento didattico e conoscitivo. Da sottolineare che due di queste immagini sono state realizzate ad altissima risoluzione con la sofisticata tecnica delle immagini gigapan sferiche.
Il progetto coniuga l’eccellenza della tecnica fotografica con gli strumenti e gli standard informatici più recenti, per consentire una fruibilità globale delle immagini: dal computer al tablet agli smart phone. Il rispetto di questi standard consente di qualificare il progetto come multicanale e multipiattaforma.
La filosofia alla base del progetto é quella di consentire al visitatore di percorrere le sale del Museo di via Scalabrini con un elevatissimo dettaglio dei particolari grazie all’alta qualità delle immagini, ma l’elemento di grande innovazione – il primo in Italia per un Museo di Storia Naturale - è quello che consente al visitatore di spostarsi dalla sala del museo direttamente nei luoghi oggetto di approfondimento nella provincia piacentina.
Ad esempio: dalla sala della Pianura è possibile spostarsi direttamente sul fiume Po per ammirare l’Isola de Pinedo con una suggestiva vista sull’acqua del grande fiume. Oppure, dalla sala della Collina è possibile spostarsi con un click sui calanchi del piacenziano a Castell’Arquato e nella Valle a Canoa di Rocca d’Olgisio. E ancora, dalla sala della Montagna è possibile salire direttamente sulla Vetta del Monte Nero ed ammirare la vista mozzafiato del sottostante lago Nero e di tutta l’alta Val Nure.
Tutte le immagini, sia interne che esterne, sono arricchite da numerosi punti informativi dai quali, con un click sull’icona, è possibile aprire una scheda di approfondimento. Gli elementi di approfondimento sono essenziali per descrivere con dettaglio visivo l’ambiente nel quale virtualmente il visitatore si muove. Ne consegue un aumento vertiginoso del legame e della spazialità tra il Museo e il territorio, di cui il progetto consente una rapida, efficace ed intuitiva conoscenza.
(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)
Al via l'approfondimento di fattibilità per le due proposte più votate – Oltre 300 le persone che hanno partecipato a Open urbe e alla definizione dell'agenda digitale locale – Sorteggiati 3 i-Pad tra i partecipanti al percorso.
Reggio Emilia, 4 aprile 2014 - di Ivan Rocchi -
Un portale georeferenziato degli eventi che si svolgono in città e una piattaforma per dare visibilità alle start up. Sono queste le proposte più votate dai partecipanti al percorso Open urbe, con cui il Comune di Reggio ha dato il via alla raccolta e selezione di proposte per provare a rendere la nostra città una Smart City e definire l'agenda digitale locale.
"I due bisogni scelti dai cittadini – ha detto ieri l'assessore comunale Natalia Maramotti presentando gli esiti del percorso – sono assolutamente in linea con le nostre politiche. La promozione di eventi e di socialità e il sostegno delle start up e dell'innovazione sono temi su cui abbiamo investito tanto, per esempio con la creazione del Tecnopolo nell'area ex Reggiane". All'incontro sono intervenuti anche Roberto Montagnani, dirigente del servizio Partecipazione e decentramento del Comune, la dirigente del Servizio comunicazione del Comune Nicoletta Levi, la responsabile del servizio Tecnologie e sistemi informativi Barbara Leoni e il responsabile di Fab Lab Reggio Emilia Francesco Bombardi.
Sabato 10 maggio tre gruppi di lavoro composti da esperti del settore analizzeranno le due proposte più votate, occupandosi degli aspetti tecnico-informatici, giuridici e comunicativi. I gruppi di lavoro saranno scelti da Fab Lab, il laboratorio di progettazione e stampa 3D ospitato allo Spazio Gerra, sulla base di qualità e competenze nel settore. Poi la Giunta comunale verificherà modalità e tempi di realizzazione dei progetti. Nella classifica delle proposte più richieste dai reggiani si trovano anche: l'estensione della rete wi-fi comunale, la creazione di spazi per il co-working, l'installazione di cassonetti intelligenti, la costruzione di un'interfaccia unica per segnalare problemi e disservizi, l'implementazione di strumenti per favorire l'efficientamento energetico, la definizione di percorsi turistici digitali. Il Comune potrà comunque utilizzare tutte queste proposte come indirizzo per l'agenda digitale locale dei prossimi anni.
Il progetto Open Urbe si è sviluppato in tre fasi: la raccolta on line di bisogni e richieste che possano essere soddisfatti attraverso le nuove tecnologie e che ha portato all'individuazione di 84 proposte. La successiva condivisione e discussione attraverso l'incontro partecipato, con metodologia Open Space Technology, dello scorso 15 febbraio che ha portato alla definizione di ulteriori 37 idee progettuali. Tutte le proposte raccolte sono state poi votate on line da oltre 250 persone, che hanno così contribuito alla creazione di una graduatoria degli interventi prioritari e che hanno partecipato ieri all'estrazione di tre i-Pad (uno per ciascuna fase del percorso). I vincitori sono Roberta Pedroni, Paolo Bedogni e Cristian Simonazzi.
Si prospetta un nuovo “Millennium Bug”. Microsoft Windows XP va in pensione e torna la paura del baco elettronico come fu alla vigilia del 2000.
di LGC -
Parma 24 Marzo 2014 --
Molti ricorderanno la paura generalizzata che pervase il mondo alla vigilia dell’anno 2000. Il “Millennium Bug” avrebbe dovuto bloccare la gran parte dei computer mondiali, compresi quelli della sicurezza, delle banche e di ogni altra macchina custode dei nostri piccoli e grandi segreti e averi. Dopo tanto clamore e tam tam elettronico, per fortuna, nulla accadde. Il così tanto temuto “Cambio di Data” non causò alcun problema.
14 anni dopo torna, almeno in rete, la notizia di una nuova data a rischio: 8 aprile.
Forse è un tentativo di onorare il pensionamento del vetusto quanto robusto Microsoft Windows XP che proprio in quella data sarà definitivamente in disarmo, aggiornamenti di sicurezza compresi.
La notizia del ritiro dal mercato di un programma informatico non avrebbe dovuto generare timori “mondiali” salvo il fatto che, stando alle cronache di rete, sembra che il 95% dei sistemi di prelevamento di contante “Bancomat” funzioni proprio su una specifica derivazione di Microsoft Windows XP (denominata Embedded) e che non siano stati aggiornati con sistemi operativi più recenti.
L’8 di aprile quindi cosa accadrà?
Molto probabilmente nulla, almeno c’è da augurarselo, ma la sicurezza sarà, molto probabilmente, un po’ meno certa soprattutto per per la Pubblica Amministrazione (PA).
Per la precisione, secondo quanto rilasciato all’ANSA da Carlo Mauceli, responsabile Microsoft Italia della digitalizzazione in rapporto alla PA e al governo, gli Istituti bancari hanno ottenuto per bancomat e Pos una scadenza posticipata “al 2016″.
Più delicato invece il problema della PA dove, tra spending review e patto di stabilità, gli investimenti in sicurezza elettronica, sono molto probabilmente passati in secondo piano nonostante una promozione specifica che Microsoft aveva lanciato proprio per questo specifico settore pubblico.
Un problema a quanto pare però molto diffuso anche all’estero. Secondo il Wall Street Journal il sistema Windows XP è ancora presente su circa il 10% dei computer governativi Usa, cioè centinaia di migliaia. Per NetMarketShare ‘gira’ ancora sul 35-40% dei pc nel mondo, mentre per il sito Engadget è a bordo del 95% dei bancomat mondiali.
Con Open Urbe l'agenda digitale la decidono i cittadini
di Ivan Rocchi -
Reggio Emilia 16 Febbraio 2014 -- --
Smart mobility, smart development, smart environment. Ma anche smart people, smart living e smart governance. L’importante è che contribuisca a rendere Reggio Emilia una vera e propria smart city. Con queste premesse il Comune ha dato il via al progetto Open Urbe, che si propone di raccogliere i suggerimenti e i bisogni di cittadini, aziende, associazioni ed enti per stabilire le priorità dell’agenda digitale locale. Terminata la fase della raccolta delle proposte on line, ieri mattina nella sede dell’Università in viale Allegri si è tenuto un incontro aperto a tutti i cittadini, che dopo aver discusso le varie proposte arrivate sul sito le hanno votate. Adesso basterà andare sul sito entro il 15 marzo e votare le priorità che faranno da indirizzo per l’agenda digitale del Comune.
Ma che cosa rende furba e intelligente - qui si direbbe “sgaggia” – una città? Sul termine smart si gioca infatti una parte significativa della qualità della vita di una comunità, nelle scelte strategiche come nelle azioni di vita quotidiana. Da una parte significa rendere la città più appetibile, per esempio con un grande portale, un sito internet, dove si possano trovare tutti – ma proprio tutti - gli eventi artistici e culturali che si svolgono a Reggio. Ma vuole dire anche aumentarne l’accessibilità e la fruibilità per i cittadini, per esempio con un’app gestita dal Comune che dia informazioni dettagliate e in tempo reale sul traffico, sulle piste ciclabili, sui mezzi pubblici. Smart può essere sinonimo di ambiente, per esempio con un’app utilizzabile da tutti per fare le segnalazioni ambientali, oppure con dei cassonetti intelligenti che segnalino alla base quando è ora di ritirarli. Ma indica anche la possibilità di poter accedere ai servizi anagrafici attraverso il sito del Comune e scaricare in formato digitale tutti i propri documenti.
La metodologia dell’Ost (Open space technology), scelta per l’incontro di ieri, è semplice: si lavora in un’unica giornata, attraverso tavoli paralleli sugli asset individuati, coordinati da dirigenti comunali competenti in materia e da stakeholder significativi. All’interno dei diversi gruppi di lavoro, si sono così potuti approfondire i bisogni emersi dalla partecipazione online. Nella prima parte della mattinata è stato illustrato ai partecipanti il percorso complessivo e i contributi raccolti via web. Ogni cittadino ha quindi potuto scegliere a quale gruppo di lavoro specifico partecipare. I contributi raccolti e le priorità definite dall’assemblea verranno ora consegnati alla giunta comunale, che esaminerà quanto emerso dal percorso e farà confluire gli esiti del percorso partecipativo di Open Urbe nell'Agenda digitale locale, che individuerà le risposte ai bisogni e definirà formalmente la fattibilità e la priorità dei progetti selezionati.
L’iniziativa Open Urbe è realizzata nell’ambito del progetto Madler ideato dalla nostra regione, a cui hanno già aderito altre amministrazioni pubbliche dell’Emilia-Romagna. Il progetto si inserisce dunque nelle politiche di sviluppo tecnologico regionali. A Reggio è promosso dal Comune e si avvale della collaborazione dell'Università degli studi di Modena e Reggio, del Club Digitale di Reggio e di Rei – Reggio Emilia Innovazione. Inoltre l’Agenda digitale è uno degli obiettivi prioritari del Governo italiano e una delle sette iniziative faro della strategia di Europa 2020, che fissa obiettivi per la crescita nell’Unione europea da raggiungere entro il 2020. L’Agenda digitale europea propone di sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) per favorire l’innovazione, la crescita economica e il progresso.
I bisogni raccolti finora e che potranno essere votati sul sito openurbe.comune.re.it:
Smart Development (Sviluppo)
Social market pe aiutare le famiglie colpite dalla crisi; Coworking; Adempimenti fiscali in cloud; Fibra ottica; Vetrina virtuale per promuovere start up e idee innovative; Sito web per trovare e recensire artigiani; Crowdfunding; Sito web dedicato ai mercati biologici e a chilometro zero, arricchito dall’elenco dei produttori che vendono presso il loro domicilio.
Smart Living (Attrattività e opportunità culturali)
Orari dei negozi accessibili on line; Visita virtuale dei musei cittadini; Eventi on line; Piattaforma web per connettere gli sportivi; QR code sui monumenti cittadini per avere informazioni direttamente sullo smartphone; Sito web interattivo sulla Reggia di Rivalta integrato con QR code da posizionare all’interno della Reggia e nel parco; App che descriva eventi e luoghi adatti per famiglie e bambini.
Smart Governance (Rapporti con l’amministrazione pubblica)
Personale della pubblica amministrazione a domicilio; Procedimenti pubblico spettacolo on line; Portale unico del cittadino; Estensione Adsl a tutta la città; Open data; Sistema di autenticazione unico; Tecnologia open source per il Comune di Reggio Emilia; Estensione wifi in tutti i centri sociali.
Smart People (Cura delle persone e socialità)
Banca del tempo; Tessera del volontario (si ricarica facendo azioni di volontariato); Città della Scienza; App sugli asili reggiani; Nuove tecnologie nelle scuole applicate alla didattica.
Smart Mobility (Mobilità)
Car sharing; Infomobilità sugli autobus urbani ed extraurbani; Portabici intelligenti per contrasto ai furti; Ammodernamento tecnologico autobus; Disponibilità parcheggi a pagamento in tempo reale; Servizi mezzi pubblici via sms; Metropolitana di superficie da Rimini a Piacenza; Permessi ztl on line; App sulle piste ciclabili; App dedicata ai mezzi pubblici; Miglioramento app Sosta Facile; Informazioni sul traffico in tempo reale; Attraversamenti pedonali più sicuri; Misurazione del traffico sulle vie principali; Nuovi servizi e piattaforma ict per l’intermodalità; Rilevatori intelligenti di velocità.
Smart Environment (Tutela dell’ambiente e del territorio)
Segnalazioni ambientali; Cassonetti intelligenti; Fotovoltaico sui tetti degli edifici pubblici; Miglioramento app Parchi del Comune di Reggio Emilia; Dati su qualità dell’aria e situazione pollini su smartphone; Realizzare un’app sul Parco del Rodano.
Ivan Rocchi