Prosegue la seconda edizione di ThinkBig, la chiamata di idee con la quale Fondazione Cariparma e la Libera Università dell’Educare (LUdE) si rivolgono a gruppi di giovani tra i 18 e i 35 anni che vivono, studiano o lavorano in provincia di Parma per promuovere e facilitare il loro contributo e la loro partecipazione ai processi di sviluppo locale.
Da Fondazione Cariparma e LUdE 500mila euro per finanziare e accompagnare le migliori idee presentate da gruppi di giovani tra i 18 e i 35 anni che vivono, studiano o lavorano a Parma
Parma – E' online sul sito www.thinkbigparma.it, il bando della seconda edizione di ThinkBig, la chiamata di idee con cui la Fondazione Cariparma e la Libera Università dell’Educare mettono a disposizione dei giovani di Parma un fondo di 500 mila euro e competenze professionali per trasformare le loro idee in progetti concreti. L’obiettivo è promuovere e facilitare il contributo e la partecipazione dei giovani ai processi di sviluppo locale nei seguenti ambiti d’intervento: valorizzazione e tutela del territorio, economia e innovazione, inclusione sociale.
La call si rivolge a giovani cittadini residenti nella provincia di Parma o iscritti all'Università di Parma o con sede di lavoro nella provincia di Parma, organizzati in gruppi informali composti da un minimo di tre persone (il criterio della residenza, della sede di studio o di lavoro deve essere posseduto da almeno i due terzi dei componenti del gruppo). I giovani dovranno aver compiuto 18 anni alla data di presentazione dell’idea progettuale e non avere un’età superiore ai 35 anni.
Per presentare le idee c’è tempo fino al 24 aprile 2020, seguendo le istruzioni presenti sul sito www.thinkbigparma.it. Tutte le proposte ricevute saranno pubblicate online e valutate da una giuria di esperti.
«Confortati dal successo della prima edizione – spiega il presidente di Fondazione Cariparma Gino Gandolfi – abbiamo deciso di lanciare la seconda call proprio in questi giorni in cui il nostro paese sta vivendo un'emergenza sanitaria molto grave. In aggiunta alle tante iniziative che abbiamo realizzato e che stiamo realizzando per supportare i medici e gli operatori sanitari dei nostri ospedali, abbiamo pensato di fare la nostra parte per contribuire a guardare il futuro con fiducia ed ottimismo: abbiamo scelto di dare un segnale di speranza per i giovani e per la città avviando un percorso che durerà ben oltre l’emergenza».
«L’impatto sociale, il risvolto educativo, la presentazione di idee di gruppo – aggiunge Michele Gagliardo della LUdE – sono le caratteristiche distintive di ThinkBig rispetto ad altre iniziative analoghe, ma le condizioni attuali ci impongono attenzione. Perciò invitiamo i giovani innanzitutto a restare a casa e a confrontarsi tra loro utilizzando le nuove tecnologie. Noi stessi, che avevamo in programma una serie di incontri di presentazione sul territorio, saremo in questa prima fase disponibili via e-mail, telefono, social e abbiamo attivato anche canali specifici su Telegram, Messenger, Skype, oltre a webinar per rispondere a qualunque dubbio».
Anche i cooperatori under 40 vogliono dare il loro contributo alla costruzione di “una economia diversa, quella che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda”. Sono alcune delle parole scritte da Papa Francesco per invitare giovani ricercatori, economisti, imprenditori ed esponenti di organizzazioni all’evento “The Economy of Francesco” in programma dal 26 al 28 marzo 2020 ad Assisi.
E proprio a quel grande appuntamento della prossima primavera guarda l’iniziativa “CAMBIAMO L’ECONOMIA? inSÌeme!” che i Giovani Imprenditori Cooperativi di Confcooperative Emilia Romagna hanno organizzato per venerdì 29 novembre alla Fondazione San Filippo Neri di Modena (Via Sant’Orsola 52). Si tratta di un pomeriggio di lavoro aperto al pubblico a partire dalle 16, preceduto dall’assemblea dei delegati dell’Organizzazione giovanile presieduta dal presidente di Confcooperative Emilia Romagna Francesco Milza.
Promosso in collaborazione con i Giovani Imprenditori Cooperativi di Confcooperative Modena, l’evento si pone l’obiettivo di fornire il contributo del movimento cooperativo giovanile all’elaborazione della nuova e inclusiva economia di cui parla Papa Francesco, intercettando così quella voglia di partecipazione e intraprendenza rappresentata dai cooperatori under 40.
Il programma dell’evento pubblico.
La prima parte si svolge dalle 16 alle 17.15 con il saluto istituzionale di Carlo Piccinini (presidente Confcooperative Modena), l’introduzione della mostra fotografica “100 Giorni di Solitudine” dell’artista palestinese Nidaa Badwan e i lavori dei cinque tavoli tematici che si riuniranno per discutere di valori e dignità per un’economia più giusta; genere e generazioni per un’economia più inclusiva; ambiente e territorio per un’economia più sostenibile; lavoro e formazione per un’economia più ricca; fallimento e successo per un’economia anti-fragile.
Dalle 17.30 via alla seconda parte con il dibattito moderato da Francesca Corrado, portavoce nazionale di Confcooperative Giovani Imprenditori. Interverranno Imen Boulahrajane (strategic consultant e digital creator), un rappresentante del Comitato scientifico Economy of Francesco, Andrea Zorzi (ex pallavolista, giornalista e commentatore sportivo), mons. Erio Castellucci (arcivescovo di Modena-Nonantola), Maurizio Gardini (presidente Confcooperative).
Infine dalle 19 l’aperitivo di networking.
L’evento è gratuito previa iscrizione al seguente link:
http://www.confcooperativemiliaromagna.it/IT/Eventi/Varie/CAMBIAMO_LECONOMIA_inSeme
I giovani reggiani cercano di creare opportunità di lavoro dando corpo alle loro idee e diventando imprenditori. Sembra questo lo scenario di questa estate 2019 in provincia di Reggio Emilia.
Tra aprile e giugno, infatti, le nuove imprese aperte da giovani con meno di 35 anni di età sono state 256, quasi 3 al giorno, pari ad un terzo di tutte le aperture di nuove imprese nel trimestre. Al netto delle chiusure rilevate nello stesso periodo (solo 88), come rileva l’Ufficio Studi della Camera di Commercio provinciale, le imprese giovanili nel secondo trimestre dell'anno hanno raggiunto le 4.402 unità, con un saldo positivo di 168 aziende.
Il contributo che i giovani hanno dato all’incremento della base imprenditoriale nel secondo trimestre dell’anno è stato così determinante: il tasso di crescita trimestrale dell'imprenditoria “under 35”, infatti, ha messo a segno un +3,7% a fronte del +0,32% del complesso delle imprese.
Quello delle costruzioni, con 1.206 imprese, è il settore nel quale i giovani sono presenti in misura maggiore (27,4% del totale delle aziende giovanili), ma rispetto ad un anno fa la quota è scesa di oltre due punti percentuali: nel giugno 2018 era il 29,5%.
Un’impresa “under 35” su dieci svolge attività nel commercio, un punto percentuale in più se confrontato con l’analogo periodo dell’anno passato, e la presenza nel settore raggiunge le 910 aziende, con un saldo positivo fra iscrizioni e cessazioni sia per quanto riguarda il commercio all’ingrosso che al dettaglio, comprese le attività degli autosaloni e la riparazione di autoveicoli e motocicli.
Le 433 imprese del manifatturiero rappresentano poco meno del 10% delle aziende condotte da giovani, la medesima quota di un anno fa: quasi un terzo svolge attività nella metalmeccanica (134 unità), mentre 120 imprese si occupano del comparto del tessile-abbigliamento.
Positivo il bilancio trimestrale delle aziende il cui imprenditore ha meno di 35 anni e che svolgono attività di alloggio e ristorazione (a fine giugno di quest’anno ammontano a 428 unità), e quelle dei servizi sia alle imprese (+15) che alle persone (+11).
Di segno “più” anche il saldo registrato nel trimestre aprile-giugno dalle attività del settore agricolo della provincia di Reggio Emilia, dove le imprese giovanili che hanno raggiunto le 235 unità.
(da CCIAA Reggio Emilia 23 agosto 2019)
Sabato 13 aprile, al mattino, un convegno con i medici Gerra e Gandolfini per affrontare aspetti medico-scientifici, educativi e sociali
Parma, 12 aprile 2019 - Nell'attuale clima culturale c'è chi, volendo superare ogni barriera e limite, avanza la richiesta di legalizzare l'uso delle cosiddette "droghe leggere", per prima la cannabis, che rappresenta da sempre un simbolo di libertà, vera o presunta. Sono molte le domande che si presentano di conseguenza: la prima è se esistono "droghe leggere", meno dannose rispetto alle "droghe pesanti"; ed eventualmente quale è il limite, se c'è, tra queste due categorie. E in seconda battuta, quali sono le emergenze sanitarie ed educative che si pongono davanti alla richiesta di un'apertura del mercato della cannabis e dei cannabinoidi.
Per approfondire questi temi, l'AMCI – Associazione Medici Cattolici - e il Comitato DNF Family Day di Parma hanno organizzato il convegno GENITORI E CANNABIS: FATTI E INTERPRETAZIONI, che si tiene sabato 13 aprile, alle ore 9,45, presso il Centro Pastorale "Anna Truffelli" in viale Solferino 25 a Parma (ingresso auto in Viale Conforti 10).
I lavori del convegno, che ha avuto il patrocinio della Diocesi, saranno aperti da GILBERTO GERRA, medico, già direttore del Sert di Parma, ed ora responsabile Prevenzione droga e salute dell'Ufficio Antidroga e Crimine dell'ONU (UNODC), che interverrà su: Uso di cannabis per scopi non medici: le evidenze disponibili nella letteratura scientifica e nelle indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Seguirà l'intervento di MASSIMO GANDOLFINI, a sua volta medico, neurochirurgo e psichiatra, portavoce nazionale del Comitato Difendiamo i Nostri Figli – Family Day, che affronterà il tema dal punto di vista educativo e politico: Famiglia, scuola, politica: quale reazione ai rischi di alienazione di giovani e adolescenti.
Il convegno è rivolto a tutti, e in particolare ai genitori, agli insegnanti, agli educatori e a tutti coloro che, ai vari livelli sociale e politico, hanno a che fare con i giovani, con i loro percorsi educativi, e che si interrogano con responsabilità sulle ricadute formative e sociali legate all'uso di sostanze psicotrope.
E' online il nuovo sito Giovani del Comune di Parma. Uno strumento completamente rinnovato per mettere in rete i ragazzi di Parma.
Parma, 27 marzo 2019
Più fruibile, intuitivo e accattivante: è on line il nuovo sito dedicato ai Giovani del Comune di Parma.
Il nuovo portale è stato progettato per essere un vero punto di riferimento per tutte le ragazze e i ragazzi della nostra città, e sarà in grado di fornire a chi si connette tutte le informazioni sulle opportunità offerte dal Comune di Parma e dai suoi servizi, in primis i Centri Giovani, Informagiovani, Officine On Off e l’Officina delle Arti Audiovisive.
“Abbiamo voluto rinnovare il sito Giovani – ha esordito l'assessore alle Politiche giovanili Michele Guerra – nell'ottica di farlo diventare un luogo di scoperta di funzionalità e servizi dedicati ai ragazzi spesso poco conosciuti. Speriamo che possa essere uno strumento che faciliti la comunicazione tra i giovani e verso l'Amministrazione, chiarendo quali sono le tante azioni su Parma in tema di politiche giovanili e aiutandoci a crescere e ad andare sempre più incontro alle esigenze dei ragazzi”.
“La partecipazione dei giovani – ha aggiunto il consigliere incaricato Leonardo Spadi – è un elemento fondamentale per la crescita della nostra città. L'auspicio e l'obiettivo è che il loro coinvolgimento nelle attività diventi sempre più attivo, passando anche dalla loro collaborazione all'implementazione di questo nuovo sito”.
A spiegare nel dettaglio le novità del portale è intervenuto in conferenza stampa Giovanni Palumbo, ufficio web della S.O. Comunicazione del Comune di Parma.
Nella nuova veste il sito è articolato nelle seguenti categorie: centri giovani e aggregazione giovanile; tirocini; creatività giovanile; youngERcard e impegno civico; opportunità ed eventi. Uno strumento immediato, facilmente accessibile e intuitivo, che rende più efficace la comunicazione e l’informazione, coordinata secondo un modello integrato e trasversale, in dialogo con le altre realtà del territorio.
Sul portale sarà infatti possibile trovare tutti gli appuntamenti e le iniziative rivolte ai giovani organizzate dal Comune di Parma in stretta connessione con tutte le realtà della città, della regione Emilia Romagna, e con enti e associazioni nazionali e internazionali.
Dopo la messa on line il prossimo step sarà quello di arricchire e mantenere vivo il portale grazie al coinvolgimento diretto dei giovani che, attraverso l’attivazione di tre tirocini extracurriculari, diverranno parte della redazione del portale e lavoreranno in sinergia con la S.O. Giovani e l’ufficio web del Comune di Parma.
La realizzazione del portale www.comune.parma.it/giovani-a-parma è stata resa possibile anche grazie al contributo della Regione Emilia-Romagna tramite la quale sono stati assegnati e concessi i contributi regionali di spesa corrente in materia di politiche giovanili.
Alessandro Bertucci e il suo sogno americano. Alessandro, ha partecipato alla fase finale di "ISSNAF Young Investigator Award 2018".
Di Nicola Comparato - Oggi intervisteremo Alessandro Bertucci, nato a Parma il 26 aprile 1987, un giovane e intraprendente studente italiano, che attualmente vive a San Diego, in California e che ha partecipato alla fase finale di di "ISSNAF Young Investigator Award 2018"
1) Ciao Ale, vivi negli States per motivi di studio, ti va di parlarci un po' del tuo percorso?
Certo. 2006 – 2009 Laurea triennale Scienze e Tecnologie Chimiche – Università di Parma. Dal 2009 al 2011 Laurea Magistrale in Chimica, specializzazione in Chimica Analitica – Università di Parma, quindi dal 2012 al 2015 Dottorato in Scienze Chimiche in co-tutela Italia-Francia 1anno e mezzo Università di Parma (Prof. Roberto Corradini) – 1 anno e mezzo Università di Strasburgo in Francia (Prof. Luisa De Cola). – 2015 – 2016 Postdoc Università di Roma Tor Vergata, Prof Francesco Ricci ( di cui, 6 mesi a Roma e 6 mesi come Visiting Researcher alla University of California San Diego, USA) – 2016 Postdoc ("Endeavour Research Fellow") University of Melbourne, Australia (Prof. Frank Caruso). – 2017 – 2020 Marie-Curie Research Fellow University of California San Diego (Prof. Michael J. Sailor) – Università di Roma Tor Vergata (Prof Francesco Ricci)
La mia posizione attuale è appunto quella di Marie Curie Postdoctoral Fellow, supportato da una fellowship Marie Curie Global della Commissione Europea. Trattasi di una posizione in partnership tra la University of California San Diego, in cui mi trovo ora, e l'Università di Roma Tor Vergata. Il mio attuale lavoro di ricerca è basato sul combinare nanomateriali e biomateriali a base di silicio (l'expertise del gruppo in California) con l'ingegneria biomolecolare, in particolare la cosiddetta DNA Nanotechnology (che è invece l'expertise del gruppo a Roma). Combinare insieme le proprietà dei nanomateriali con quelle degli acidi nucleici artificiali è alla base dello sviluppo di oggetti con proprietà uniche a cavallo tra la multifunzionalità dei materiali nanostrutturati e la programmabilità biomolecolare. Applicazioni di questo tipo di ricerca, su cui sto lavorando ora, vanno nella direzione dello sviluppo di nuovi agenti per la terapia del cancro basati sul delivery di acidi nucleici artificiali tramite nanoparticelle che riconoscono specificatamente l'ambiente tumorale, piattaforme per la cultura di cellule in 3D combinate con il rilascio a lungo termine di acidi nucleici funzionali, e sistemi per la diagnostica basati sul riconoscimento e la detection di acidi nucleici biomarker di diverse forme tumorali.
2) Sappiamo che hai appena partecipato ad un importante concorso negli Stati Uniti, arrivando alla fase finale, una bella soddisfazione, perché non ci dici di cosa si tratta?
Il Concorso a cui ho appena partecipato è lo "ISSNAF Young Investigator Award 2018". ISSNAF (Italian Scientists and Scholars of North America Foundation) è una fondazione scientifica no-profit che raccoglie gli scienziati Italiani che lavorano attualmente in Stati Uniti e Canada, patrocinata dall'Ambasciata d'Italia a Washington. Lo Young Investigator Award è un concorso per il quale vengono selezionati alcuni finalisti che hanno la possibilità di andare ad esporre il proprio lavoro di ricerca all'ambasciata d'Italia a Washington durante l'evento annuale dell'ISSNAF. I finalisti vengono selezionati sulla base di un giudizio della commissione scientifica tra i più promettenti ricercatori italiani under 40 che lavorano in Nord America, prendendo in considerazione l'innovazione nel proprio settore di ricerca, l'impatto del lavoro, e il curriculum scientifico. Io ho partecipato come finalista nella sezione "Young Investigator in Environmental Sciences, Astrophysics and Chemistry".
3) Davvero una bellissima esperienza, complimenti. Ma un ragazzo giovane come te avrà qualche passatempo oltre lo studio?! Quali sono le tue passioni, come occupi il tempo libero, ascolti musica, vai al cinema? Hai qualche sogno nel cassetto?
Non ho particolari sogni nel cassetto, anche perché ogni nuova opportunità e avventura ti porta a rielaborare le tue priorità e cambiare le tue prospettive, quindi è un continuo evolversi. A livello lavorativo, l'obiettivo è quello di diventare Group Leader di un gruppo di ricerca. Dove e come, dipende da mille circostanze che sono spesso di difficile controllo nella vita accademica. Questo è ciò che mi piacerebbe fare però.
Nutro una grande passione per il Parma (calcio) – non poter andare allo stadio è una delle poche cose che mi manca qui in America. Non ho grandissima cultura cinefila, non guardo in pratica nemmeno quasi mai la tv. Uno dei miei film preferiti è comunque Gran Torino di Clint Eastwood, lascia un messaggio forte tramite una storia veramente ben interpretata. Ultimamente ascolto molta indie e alternative, anche se è molto variabile il mio gusto musicale. Ringrazio la redazione della Gazzetta dell'Emilia per avermi concesso questo spazio e spero in futuro di avere successo nelle cose che faccio. Ciao.
"Noi della redazione siamo certi che Alessandro arriverà lontano. Il ragazzo è un genio. Non ci sono dubbi. Forza Ale!"
(in allegato il CV di Alessandro Bertucci)
UniCredit lancia DesiGenZ – un concorso basato su workshop rivolto alla Generazione Z – per dare spazio a nuove idee per la progettazione di un customer journey innovativo
Concorso aperto a tutti gli studenti universitari in Italia.
UniCredit, insieme a Eastwest, ha aperto le iscrizioni a DesiGenZ, concorso basato su workshop e volto a trovare nuove idee per la creazione del miglior customer journey per i futuri servizi della Banca, avvalendosi delle brillanti menti della Generazione Z .
Un massimo di 30 studenti universitari italiani e stranieri provenienti da tutto il mondo (tra i 21 e 26 anni), attualmente iscritti presso università italiane, si ritroveranno il 13 e il 14 novembre a Milano per sfidarsi nella progettazione di un customer journey inedito per i servizi di UniCredit, forti della propria creatività, vision e carica innovativa oltre che supportati dai tool di "design thinking" forniti durante il workshop.
La partecipazione degli studenti sarà a livello di team. Verrà loro presentato un profilo cliente esemplificativo, comprensivo di necessità specifiche, e si dovrà creare un full user journey in grado di soddisfare tali bisogni. Tutti i progetti saranno testati in condizioni reali, ottimizzati in base ai risultati e infine presentati a una giuria di Top Manager di UniCredit, che decreterà i vincitori. I migliori team riceveranno un premio in denaro pari a €5.000 per i vincitori, e €2.500 e €1.000, rispettivamente per i secondi e terzi classificati. Tutti i partecipanti avranno la possibilità di maturare un'esperienza di lavoro reale e skills trasferibili, e per alcuni dei migliori la partecipazione potrà aprire a interessanti opportunità di stage in UniCredit.
Gianni Franco Papa, Direttore Generale, ha dichiarato: "Le aspettative dei clienti sono in continua evoluzione e ricevono straordinario impulso dalla disponibilità di soluzioni digitali. In UniCredit siamo impegnati a tutto campo nell'esplorare possibili applicazioni delle nuove tecnologie inerenti l'attività bancaria e finanziaria, con il fine ultimo di accrescere la qualità dei nostri prodotti e servizi e migliorare la customer experience, puntando su offerte ad alto contenuto specialistico e tempestività di risposta. "Customers First" è la nostra priorità assoluta: ascoltare i nostri clienti ed essere loro sempre più vicini – come del resto faremo con questo workshop – è essenziale per riuscire a fornire soluzioni concrete e anticipare i loro bisogni."
Carlo Vivaldi, Responsabile della Divisione Europa Centro Orientale, ha aggiunto: "I trend demografici nella regione CEE evidenziano una crescita rilevante sul fronte della digitalizzazione, in particolare tra i più giovani, come la Generazione Z. Come Banca, siamo impegnati a instaurare solide relazioni con le nuove generazioni. Nel prossimo futuro saranno infatti proprio loro i nostri principali clienti e vogliamo essere in grado di capire e rispondere ai loro bisogni bancari avvalendoci degli strumenti digitali. Il workshop DesiGenZ è per noi un'occasione privilegiata per sviluppare soluzioni con un approccio diverso, dove innovazione e creatività siano driver chiave del prodotto finale."
Gli studenti interessati possono sottoporre le loro candidature tramite il sito web: https://eastwest.eu/en/workshop fino al 17 ottobre 2018.
Milano, 2 ottobre 2018
Il mutuo per l'acquisto della prima casa è un tipo di finanziamento molto utilizzato da tutti coloro che intendono acquistare un immobile in cui andare a vivere. Oggi esistono diversi tipi di agevolazioni per il mutuo giovani, ossia quel finanziamento proposto a coppie o single con età inferiore ai 35 anni. Del resto, si tratta spesso di soggetti con una situazione finanziaria non del tutto stabile, che però è destinata a migliorare con il passare degli anni.
Il mutuo: interessi, durata, garanzie
Il mutuo sull'acquisto della prima casa è un finanziamento finalizzato che utilizza l'immobile acquistato come garanzia stessa del prestito. In pratica chi sfrutta questa formula di finanziamento si impegna a pagare le rate mensilmente; in caso contrario la banca può acquisire l'immobile in restituzione del debito. Nella maggior parte dei casi non è poi così difficile ottenere un mutuo che ammonti all'80% del valore dell'immobile da acquistare. Per tutti coloro che non possiedono i fondi per l'anticipo lo Stato propone la possibilità di sfruttare un fondo di garanzia, in questo modo lo Stato fa da garante per il 20% della cifra da coprire per raggiungere l'intero ammontare delle spese della casa. Esistono poi varie possibilità per rendere meno pesante la rata mensile, come ad esempio l'allungamento del periodo di restituzione, che per i giovani può superare anche i 30 anni. In questo modo si suddivide l'ammontare del debito in molteplici rate, sino a renderle facilmente saldabili dai clienti della banca.
Agevolazioni per i giovani
Conviene anche ricordare che esistono numerose agevolazioni per i giovani che intendono acquistare la prima casa. Ad esempio, si ottengono tassi di interesse particolarmente favorevoli, così come spese istruttorie diminuite. L'importate è non possedere altri immobili e accendere il mutuo per l'abitazione in cui si intende risiedere. Mentre fino ad alcuni anni fa tali agevolazioni erano garantite solo alle giovani coppie, oggi anche i single possono accedere a questo tipo di condizioni vantaggiose, compresi gli sgravi fiscali.
Come funziona il fondo di garanzia
Come dicevamo lo Stato ha istituito un fondo di garanzia, con il quale consente alle giovani coppie, alle famiglie in situazioni svantaggiose, come ad esempio nel caso di lavoratori a tempo determinato o genitori single. Tale fondo può essere richiesto solo da chi acquista la prima casa e non possiede altri immobili, da chi sta richiedendo un prestito di importo inferiore ai 250.000 euro, per l'acquisto di un immobile in Italia e che non sia considerato di lusso. Grazie alle agevolazioni per i giovani è possibile anche ottenere mutui superiori all'80% del valore dell'immobile da acquistare. Per altro oggi le banche hanno ricominciato a proporre questo tipo di mutuo; se lo si richiede attraverso il fondo di garanzia però non si incorre nei maggiori tassi di interesse che di solito caratterizzano questo tipo di finanziamenti. Le banche infatti tendono a favorire l'accensione di mutui all'80% del valore dell'immobile, in quanto considerevolmente meno rischiosi per l'istituto di credito. Un soggetto con età inferiore ai 35 anni quindi dovrebbe sempre verificare la presenza di agevolazioni per i giovani prima di accendere un mutuo.
(lgc-elem)
Imprenditori o dipendenti? Per i giovani reggiani perde appeal l'idea di fare impresa, mentre resiste il lavoro alle dipendenze.
Le imprese "under 35" della provincia di Reggio Emilia, secondo l'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio provinciale, sono scese – a giugno 2018 - a 4.596 unità, portando all'8,4% la loro incidenza sulla struttura imprenditoriale reggiana. Per le imprese guidate da giovani si tratta della percentuale più bassa degli ultimi sette anni; nel 2011, infatti, la quota era al 10,7%.
A fronte di 198 imprese giovanili nate nel trimestre aprile-giugno di quest'anno, le aziende che hanno espresso la volontà di non proseguire l'attività sono 91, con un saldo ancora positivo, ma che progressivamente si è ridotto dal +210 aziende del 2012 - anno in cui aveva raggiunto la punta più alta – all'attuale +107 unità, con un sostanziale dimezzamento.
Anche i dati relativi alle persone con cariche amministrative disaggregati per classe di età evidenziano una progressiva diminuzione dell'incidenza dei giovani al comando delle aziende insediate in provincia di Reggio Emilia, andamento che si osserva anche a livello nazionale. I titolari e amministratori di imprese reggiane che non avevano ancora compiuto 30 anni, nel 2011 erano 3.950 e rappresentavano il 5,2% del totale; dopo sette anni sono scesi a 2.667 e l'incidenza percentuale sul totale degli imprenditori/amministratori è scesa al 3,8%.
A fare da contraltare alla flessione dei giovani amministratori d'impresa arrivano invece buone notizie dal tasso di disoccupazione dei giovani appartenenti alla classe d'età 15-29 anni. Dopo aver raggiunto il valore massimo, pari al 17,4%, nel 2014, a fine 2017 è infatti sceso al 14,8%.
Contemporaneamente il tasso di occupazione giovanile, ovvero gli occupati nella classe d'età 15-29 anni rapportati alla popolazione totale di quella stessa classe d'età, prosegue nella sua seppur lenta ripresa. Dopo aver toccato il valore minimo nel 2014 con il 36,6% ed essersi scostato di poco nel 2015 (36,7%), nel 2016 si è portato al 38,9% e, nel 2017, si è attestato al 39,1%.
Una conferma in tal senso viene anche dai dati - forniti dall'Agenzia regionale per il lavoro dell'Emilia-Romagna tramite i servizi per l'impiego di Reggio Emilia - relativi agli avviamenti al lavoro e alle cessazioni disaggregati per classe di età. Sebbene il numero dei contratti non corrisponda al numero delle persone entrate nel mondo del lavoro (sulla stessa persona, infatti, può essere attivato anche più di un contratto nello stesso anno), nel 2017 gli avviamenti di giovani appartenenti alla classe d'età 15-29 anni sono stati 38.832 a fronte di 34.143 cessazioni con un saldo positivo di 4.489 unità