“Quando si trova un’impronta digitale insanguinata o impressionata nella creta o nel vetro, essa può condurre all’identificazione scientifica di chi l’ha lasciata. Così scriveva sulla rivista Nature, fra la fine del IXI secolo e l’inizio del XX il Dott. Fould, precursore della dattiloscopia come strumento di identificazione personale. I principi basilari su cui si fonda sono sostanzialmente due: - l’univocità e l’immutabilità che detto in soldoni sta a significare che non esistono due impronte uguali e che esse non mutano nel tempo.
La Polizia di Stato di Modena ha tratto in arresto un cittadino nigeriano di 34 anni per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’impronta genetica o traccia del DNA dell’individuo è divenuta elemento importante e sempre più spesso decisivo delle indagini scientifiche svolte sulla scena del crimine.
Il mezzo, un camioncino cassonato di proprietà di una ditta operante in un comune limitrofo a quello di Colorno, era stato rubato nel mese di giugno.
Prosegue senza sosta l’impegno dei Carabinieri di Parma nel contrastare il fenomeno della microcriminalità, con particolare attenzione ai reati così detti “predatori”.
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Stazione di Fidenza, hanno tratto in arresto nella flagranza del reato di furto un 20enne ed una 37enne di origini sudamericane.
Sono stati i Carabinieri della Stazione di Roccabianca al termine di una minuziosa attività d’indagine a individuare e denunciare alla Procura della Repubblica di Parma i presunti autori di un furto con destrezza, una coppia di rumeni, lui 39, lei 35 anni.
Cerca di uscire dal supermercato con 60 euro di merce non pagata, osservato dalla vigilanza è stato fermato e denunciato dai Carabinieri di S. Pancrazio P.se.