Per programmati lavori di manutenzione, nella notte tra il 2 e il 3 settembre
Roma, 2 settembre 2019 - Sul Ramo Verde della Tangenziale di Bologna (Raccordo stazione Borgo Panigale-Tangenziale di Bologna), per programmati lavori di manutenzione, previsti in orario notturno, a ridotta circolazione di veicoli, dalle 22:00 di lunedì 2 alle 6:00 di martedì 3 settembre, sarà chiusa l'entrata dello svincolo di San Giovanni in Persiceto verso la Tangenziale di Bologna.
In alternativa si consiglia di entrare allo svincolo per la SS9 Via Emilia.
Costanti aggiornamenti sulla situazione della viabilità e sui percorsi alternativi sono diramati tramite i collegamenti "My Way" in onda su Sky Meteo24 (canale 501 Sky), su Sky TG24 (canali 100 e 500 Sky e canale 50 del digitale terrestre), su La7 e La7d (canale 7 e 29 del digitale terrestre), sulla App My Way scaricabile gratuitamente dagli store di Android e Apple. Sul sito autostrade.it, su RTL 102.5, su Isoradio 103.3 FM, attraverso i pannelli a messaggio variabile e sul network TV Infomoving in area di servizio. Per ulteriori informazioni si consiglia di chiamare il call center Autostrade al numero 840.04.21.21, attivo 24 ore su 24.
L'arcivescovo di Bologna, monsignor Matteo Zuppi, sarà cardinale. Le congratulazioni del presidente della Regione Stefano Bonaccini. "Un testimone del dialogo, dell'accoglienza e dell'aiuto a chi più ha bisogno". A darne l'annuncio il Santo Padre Francesco nel corso dell'Angelus di ieri mattina.
Bologna - “Papa Francesco ha annunciato che, nel corso del Concistoro convocato il prossimo 5 ottobre, monsignor Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, sarà nominato cardinale. Per me è una grande gioia, ed è una bellissima notizia per tutta la comunità regionale. Lo è perché monsignor Zuppi, in questi anni in cui ha retto l' Arcidiocesi di Bologna, ha saputo rappresentare un prezioso punto di riferimento, per tutti. Una figura, la sua, che si è caratterizzata, nell’ambito della propria missione pastorale, per l’apertura al dialogo, all'accoglienza, sempre pronto a prestare aiuto a chi più ha bisogno”.
Lo ha detto Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, commentando la notizia data da Papa Francesco a proposito della prossima nomina di 10 nuovi Cardinali, tra i quali c’è l’arcivescovo di Bologna mons. Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale dell’Emilia-Romagna.
“Monsignor Zuppi- prosegue Bonaccini- è uomo di pace e, in questo senso, la sua azione in Mozambico è emblematica. E nei valori della pace affonda le proprie radici sociali anche l’Emilia-Romagna. Per questo il legame diventa ancora più forte: perché l'arcivescovo esprime e nutre la passione di giustizia che unisce credenti e non credenti, e quindi la comunità tutta di questa regione”.
“Rivolgo quindi a Monsignor Zuppi- conclude il presidente della Regione- le più mie sincere felicitazioni, cui associo quelle dell’intera comunità emiliano-romagnola”.
(Foto di Francesco Pierantoni)
Casa Circondariale di Bologna: Tre Poliziotti Penitenziari intossicati finiscono al Pronto Soccorso.
Bologna 6 agosto 2019 - Il Sinappe informa che un detenuto africano, già responsabile pochi giorni fa di un’aggressione ad un Poliziotto Penitenziario, dopo aver distrutto la sua camera di pernottamento in mattinata, ha incendiato della carta ed il materasso presente in cella, tanto da rendere necessario l’intervento della Polizia Penitenziaria che, con la consueta professionalità ma con non poche difficoltà, è riuscita a mettere in salvo il detenuto stesso ed a spegnere l’incendio appiccato dal predetto recluso.
Purtroppo, tre Poliziotti hanno poi dovuto fare ricorso alle cure del caso presso il Pronto Soccorso del nosocomio cittadino, per intossicazione da fumo.
"Ci è stato, inoltre, riferito - prosegue il comunicato del Sindacato - che il detenuto in argomento, oltre agli episodi descritti, continuerebbe a mettere in essere svariate condotte infrattive, sia a danno della sua persona (continui episodi autolesivi) che contro gli altri reclusi, creando nocumento all’ordine ed alla sicurezza dell’Istituto, in maniera pressoché costante. In virtù di quanto sopra enarrato, non si capisce perché non si dia seguito alla circolare GDAP 10/10/2018.0316870.U del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, trasferendo il detenuto presso altro istituto. Non possiamo tollerare l’atteggiamento evasivo dell’Amministrazione penitenziaria che continua a scaricare le sue colpe e la sua inconcludenza sul personale in divisa, unica vittima sacrificale del fallimento delle politiche carcerarie del dopo sentenza “Torregiani”, perdurando il quale saremo costretti a far seguire ulteriori iniziative, con relativa ed ampia partecipazione della stampa e dei mezzi d’informazione Radio-Televisivi, per la tutela della salute e dei diritti contrattualmente riconosciuti al personale di Polizia Penitenziaria." - Il Segretario Regionale Gianluca Giliberti
L’artista deve il suo nickname “Inoki” alla sua vecchia tag “Enok” ispirata all’apocrifo personaggio dell’antico testamento Enoch, che simboleggia nella cultura orientale l’energia, mentre “Ness” simboleggia in lingua araba la collettività e in lingua inglese l’espansione. (Dal sito Rap Pirata)
Di Nicola Comparato 3 agosto 2019 - Fabiano Ballarin in arte “Inoki”, ma noto anche con lo pseudonimo “Inoki Ness”, è un rapper e produttore discografico italiano nato a Roma, nel quartiere di Ostia, il 2 ottobre 1979. Cresce ad Imperia, ma poi si trasferisce a Bologna ed è qui che ben presto comincia ad avvicinarsi alla cultura Hip hop, prima con il writing e poi con il rap. Nel capoluogo emiliano fonda la “Porzione Massiccia Crew” con il rapper “Gianni KG” e il writer “Paniko”, che riunisce un gran numero di artisti bolognesi.
Conosce il grande “Joe Cassano” nel 1996 e con lui forma la “Flick Flack Mobb“. Nel 1998, il brano “Giorno e Notte” viene inserito nell’ album “Novecinquanta” di “Fritz da Cat” del 1999, successivamente pubblicato anche nell’ album “Dio Lodato” dedicato a Joe Cassano, dove oltre a Inoki parteciperanno altri artisti della scena rap italiana. Il primo album in studio di Inoki dal titolo “5º Dan” vedrà la luce nel 2001. Inoki dal 2003 al 2006, si occupa anche dell’organizzazione del “2TheBeat”, importantissimo torneo riguardante le “battaglie in freestyle”, dove nel noto locale “Link” di Bologna i migliori rappers nazionali si sfidano sul palco a colpi di rime. Nel 2005 esce “Fabiano detto Inoki”, secondo album in studio dell’ artista edito dalla “Relief Records”.
Nel 2006 circolano voci su un presunto contratto di Inoki con la “Warner Music Italy”, voci poi confermate dal singolo “Sentimento Reciproco” trasmesso a rotazione sulle tv nazionali. Nel 2007 esce l’album “Nobiltà di strada” e nello stesso anno conduce il programma “Street Kingz” su “Radio Città Fujiko”. Ma nel 2008, Inoki “troppo vero per un mondo falso”, decide di ritornare all’underground e all’autoproduzione. Da qui in poi sarà protagonista di dissing, collaborazioni e progetti vari, fondando poi nel 2011 l’etichetta discografica indipendente “Rap Pirata”.
Prossimo evento:
Assalti Frontali + Inoki Ness + Rap Pirata + Er Tempesta
Venerdì 09 Agosto 2019 al Parco Schuster
Per info e contatti:
Il sito Rap Pirata
La pagina Facebook RapPirata
https://www.facebook.com/RapPirataCrew/
La pagina Facebook di Inoki
Venerdì 2 agosto 2019, alle ore 10:30, in Bologna, presso la sede distaccata della Pinacoteca Nazionale, Palazzo Pepoli Campogrande, Via Castiglione n. 7, il Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bologna, Maggiore Giuseppe De Gori, ha presentato l’operazione “PALOMA”, che ha consentito di individuare un gruppo criminale, con base a Bologna e dedito alla commercializzazione illecita, in Italia ed in Svizzera, di opere d’arte contemporanea contraffatte.
In particolare, al termine di una complessa attività d’indagine della Procura della Repubblica di Bologna, diretta dal Procuratore distrettuale Dottore Giuseppe Amato, in Bologna e San Lazzaro di Savena (BO), i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Bologna, coadiuvati da quelli delle Compagnie di Bologna Centro e San Lazzaro di Savena, hanno dato esecuzione a 2 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emesse dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale Ordinario di Bologna, Dottore Gianluca Petragnani Gelosi, nei confronti di altrettanti indagati.
I provvedimenti scaturiscono dall’esito di un’indagine, convenzionalmente denominata “PALOMA”, svolta dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bologna e coordinata dal Sostituto Procuratore Dottore Antonio Gustapane, condotta da dicembre 2017 fino a settembre 2018.
Ad entrambi gli arrestati sono contestati, a vario titolo, singolarmente o in concorso tra loro, i reati di:
− ricettazione del dipinto contraffatto olio su tela a firma Pablo Picasso denominato “El Pintor”, posto in circolazione, come autentico, offrendolo in vendita a numerose persone tra esperti d’arte, ignari acquirenti ed intermediari;
− ricettazione continuata dei dipinti contraffatti olio su tela, uno a firma Pablo Picasso denominato “Buste de jeune garcon” e l’altro a firma Monet denominato “La roche –blond au soleil couchant”, posti in circolazione, come autentici, offrendoli in vendita a varie persone tra esperti d’arte, ignari acquirenti ed intermediari;
Ad uno dei due indagati sono attribuiti anche i reati più gravi di:
− ricettazione continuata di ulteriori 23 opere contraffatte di artisti di arte contemporanea (Fontana, Degas, Crippa, Castellani, Pecora, Morandi, Balla, Miro’, Reggiani, Kandinsky E Schifano) già sequestrate a Bologna, il 4 maggio 2018 insieme ai 3 dipinti falsi già sopra indicati di Picasso e Monet, nel corso dell’attività investigativa;
− riciclaggio continuato dei suindicati dipinti contraffatti a firma Pablo Picasso, su cui eseguiva operazioni mirate a camuffarne la provenienza illecita, corredandoli di attestazioni di autenticità e provenienza false, al fine di impedirne l’identificazione dell’origine delittuosa;
− induzione alla falsità ideologica commessa da Pubblico Ufficiale per aver ingannato i membri della commissione dell’Ufficio Esportazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Torino circa l’autenticità dei due dipinti più volte indicati a firma Picasso per i quali veniva emesso attestato di libera circolazione.
Le investigazioni, avviate a dicembre 2017 da un controllo presso una galleria di arte contemporanea e successivamente corroborate anche da attività tecniche e di riscontro, compresi alcuni accertamenti svolti in Francia con la collaborazione di INTERPOL, permettevano di:
- documentare l’operatività dei due nel tentare di portare a termine la vendita per svariati milioni di euro di numerose opere contraffatte, in particolar dei due dipinti a firma Pablo Picasso, di cui uno abilmente custodito per la commercializzazione in favore degli ignari acquirenti presso un caveau noleggiato allo scopo;
- sequestrare, oltre alle 26 opere indicate, copiosa documentazione afferente la loro falsificazione;
- interrompere la pericolosa attività criminosa, che vedeva il coinvolgimento di ulteriori tre correi, denunciati in stato di libertà per reati inerenti la contraffazione.
Il valore economico di tutti i beni falsi sequestrati è stato stimato, qualora commercializzati come autentici, in circa 10.000.000 Euro.
I destinatari delle misure cautelari personali degli arresti domiciliari sono:
1. VERDE Bruno, di anni 64;
2. RUGGIERI Angelo, di anni 70.
Tre delle opere contraffatte sequestrate:
Ovazioni per Matteo Belli e Horst Mader che perse i figli. Una folla di cittadini per il monologo sui sopravvissuti che chiude la trilogia iniziata col Cantiere 2 agosto. Saliera: "Un'elettricità tra noi, rivivere il dolore fa parte della memoria". E per chi si è perso l'evento stasera in onda alle 21 su E'tv-Rete 7.
Bologna -
Seduti sulle sedie ma anche sui gradini. Tutti in piedi per Horst Mader, giunto dalla Germania dopo 38 anni di assenza da Bologna, dove il 2 agosto del 1980 perse la moglie e due figli. E che ricambia con un lungo inchino l'abbraccio ideale della città. E di nuovo in piedi alla fine a spellarsi le mani dopo oltre un'ora del torrenziale, potentissimo monologo con cui Matteo Belli ha ricordato i sopravvissuti della strage. Ancora una volta, la terza in tre anni- e confermarsi non è mai facile- i cittadini hanno premiato le iniziative dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna per la ricorrenza del disastro in stazione del 1980, che 39 anni fa fece 85 morti e 200 feriti.
Proprio di chi è sopravvissuto parla Un'altra vita, ideato dall'attore e regista teatrale bolognese Matteo Belli con la consulenza storica di Cinzia Venturoli su proposta del parlamento regionale presieduto da Simonetta Saliera. L'obiettivo era tenere alta la tensione e la partecipazione su uno dei fatti di sangue più gravi dal dopoguerra in Europa. Con la speranza di arrivare a una verità storica e soprattutto giudiziaria ancora da definire. Nel 2017 lo chiesero in 10 mila per le strade di Bologna assieme ai narratori del Cantiere 2 agosto, che stamattina tornano nel corteo dal Comune alla stazione per raccontare la vita delle vittime. L'anno scorso furono un migliaio a raggiungere piazza Renzo Imbeni, di fronte alle torri della Regione, per Sinfonia di soccorsi, dedicato appunto ai soccorritori.
Ieri sera erano ancora di più a gremire l'anfiteatro naturale ricavato davanti alle torri di Kenzo Tange per ascoltare Belli rimasticare le vite di chi ce l'ha fatta. Di chi ha vissuto e di chi si è lasciato vivere. Un successo che fa dire alla presidente Saliera che si è trattato di "un monologo molto forte, emozionante per chi allora non c'era ma anche per i tanti testimoni che stasera (ieri sera, ndr) sono qui con noi. C'era un'elettricità tra noi che abbiamo ascoltato le parole di Belli- ha concluso la numero uno del parlamento regionale- abbiamo rivissuto con lui il dolore, che fa parte della memoria".
Alla serata, che andrà in onda stasera alle 21 su E'tv-Rete 7 (canale 10) ha partecipato anche il presidente dell'associazione dei famigliari delle vittime Paolo Bolognesi. Lo spettacolo dell'Assemblea? "E' stata una lezione di vita. La sofferenza ha portato le persone a rinascere. Le vittime della strage sono profondamente cambiate e hanno contribuito a divulgare la voglia di avere giustizia".
Confuso tra il pubblico (oltre ai narratori anche il vicesindaco di Bologna Marilena Pillati e il capogruppo Pd in Regione Stefano Caliandro) anche il politologo dell'Università di Bologna ed editorialista Piero Ignazi. "Il ricordo dei vivi entra in profondità nel sentimento popolare e questo aiuta ancora di più a capire la dimensione di questa tragedia".
(Marco Sacchetti)
Nel pomeriggio di ieri, 30 luglio 2019, si è verificata una aggressione a un Poliziotto Penitenziario da parte di un detenuto ganese durante l'ora d'aria nella Casa circondariale di Bologna.
Da una prima ricostruzione dei fatti sembrerebbe che il detenuto, proveniente dalla sezione detentiva per fruire del passaggio, sarebbe andato in escandescenze alla vista del crocefisso presente nei box agenti adiacente i cortili passaggi.Il malcapitato addetto alla sicurezza sarebbe quindi stato trasportato al locale nosocomio per le cure del caso.
"Purtroppo, simili episodi stanno diventando sempre più frequenti, sottolinea il SiNAPPe per voce del Segretario Regionale Gianluca Giliberti, nella casa Circndariale di Bologna e, più in generale negli Istituti di Pena della regione. Il Sinappe, oltre a solecitare l'immediato trasferimento del detenuto responsabile dell'evento critico, ai sensi della circolare GDAP 10/10/2018.0316870U del Dipartimento dell'mministrazione Penitenziaria, continua a chiedere ai superiori Uffici di farsi carico della Problematica relativa alla gestione dei detenuti facinorosi e/o psichiatrici che stanno mettendo a soqquadro gli istituti della Regione, compromettendone seriamente l'ordine e la sicurezza."
Solo pochi giorni fa, infatti, nello specifico era il 26 luglio, all'interno del carcere di Parma, un detenuto italiano appartenente al circuito dell'Alta Sicurezza, durante il colloquio visivo con i familiari, si sarebbe avventato contro il personale addetto alla vigilanza ed osservazione dei colloqui visivi. In quel caso furono due i polizziotti che necessitarono delle cure mediche del Pronto Soccorso.
Molinella e Medicina, Automobilisti cocainomani e ciclisti ubriachi, due persone denunciate dai carabinieri.
I Carabinieri della Stazione di Portonovo e della Tenenza di Medicina hanno denunciato due persone durante i controlli alla circolazione stradale.
Un 36enne marocchino dovrà rispondere di guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti, perché è risultato positivo alla cocaina dopo che era stato sottoposto alle analisi del sangue a seguito di un incidente stradale non grave accaduto in via Camerone a Molinella. L’impatto potrebbe essere stato provocato da un deficit di attenzione del conducente dovuto agli effetti della cocaina che aveva assunto. Il 36enne, infatti, non è riuscito a tenere sotto controllo la sua Ford Focus che ha terminato la marcia in un canale di scolo parallelo alla carreggiata. Il veicolo è stato sequestrato dai Carabinieri della Stazione di Portonovo ai fini della confisca.
Un 53enne italiano dovrà rispondere di rifiuto di sottoporsi all’accertamento dello stato di ebbrezza, oltraggio a pubblico ufficiale, danneggiamento di veicolo militare. È successo durante un posto di controllo che i Carabinieri della Tenenza di Medicina stavano effettuando in via San Paolo a Medicina. Alla vista dei militari, il 53enne, chiaramente ubriaco e in sella a una bicicletta, è sceso dal mezzo barcollando, poi si è ripreso e dopo aver farfugliato qualcosa ha scaraventato la bici contro l’autoradio dei Carabinieri, danneggiandolo all’altezza del paraurti anteriore. Non soddisfatto dell’esito, il ciclista ha iniziato a ingiuriare i militari. Cessati gli effetti dell’alcol, il 53enne si è tranquillizzato.
Foto – Comando Provinciale Carabinieri Bologna.
A Palazzo Magnani la proiezione del road-movie dedicato ai tre maestri dell'arte cinquecentesca, realizzato grazie al sostegno di Fondazione del Monte, UniCredit e Regione Emilia-Romagna. Il 21 luglio il documentario sarà proiettato in piazza Maggiore, nell'ambito della rassegna "Sotto le Stelle del Cinema"
BOLOGNA, 11 luglio 2019 - Un viaggio nell'arte e nella storia di un patrimonio prezioso e ancora troppo poco conosciuto: andata e ritorno da Bologna al resto del mondo occidentale, nel documentario che racconta la vita e la maestria di Annibale, Agostino e Ludovico Carracci. È "Carracci, la rivoluzione silenziosa", road movie che vede Marco Riccòmini, curatore della Quadreria di Palazzo Magnani di Bologna, nel ruolo di presentatore protagonista e co-autore con Giulia Giapponesi che ne firma la regia. La produzione è di Codalunga, società di produzione cinematografica, mentre la realizzazione è sostenuta da Fondazione del Monte e UniCredit, all'interno del progetto artistico di valorizzazione di Palazzo Magnani, sede anche del meraviglioso fregio realizzato dai Carracci e dedicato alle storie della Fondazione di Roma.
Il film è stato realizzato con il contributo della Regione Emilia-Romagna, grazie alla vincita del bando a sostegno delle produzioni cinematografiche regionali.
Il documentario, distribuito quest'anno in occasione dei 400 anni dalla morte di Ludovico Carracci, è stato presentato alla città in anteprima proprio nel salone dei Carracci di Palazzo Magnani, nel corso di un incontro aperto dai saluti di Giusella Finocchiaro, Presidente Fondazione Del Monte di Bologna e Ravenna, e di Fabrizio Saccomanni, Presidente UniCredit; e che ha visto partecipare Remo Taricani, Co-CEO Commercial Banking Italy UniCredit; Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit; Massimo Mezzetti, Assessore alla Cultura Regione Emilia-Romagna; Matteo Lepore, Assessore alla Cultura Comune di Bologna; Marco Riccòmini e Giulia Giapponesi.
"Il progetto di valorizzazione di Palazzo Magnani, della sua Quadreria e in particolare della sala dei Carracci rientra in uno dei progetti strategici della Fondazione – spiega la Presidente Giusella Finocchiaro –. Dalla sua inaugurazione, nel 2017, la Quadreria ha ospitato una folla di visitatori, bolognesi e non solo, che ha testimoniato un crescente interesse verso le opere d'arte del Palazzo di via Zamboni. Un interesse di livello internazionale, come provano anche le collaborazioni al docufilm: l'attestato forte di partecipazione dell'ambasciata di Francia, che ospita nella sua sede romana di Palazzo Farnese i più importanti affreschi di Annibale Carracci, ma anche il coinvolgimento di esponenti del Louvre, della National Gallery di Londra, del Met di New York, per citarne alcuni. Questo film è emblematico del modo in cui la Fondazione del Monte si pone verso le iniziative che sostiene: non ci limitiamo ad erogare finanziamenti, ma sempre di più cerchiamo di partecipare ai progetti, collaborando allo sviluppo delle idee e passando così dal ruolo di mecenati a quello di investitori di risorse, per realizzare nuovi valori collettivi. Il modo in cui la Fondazione del Monte ha operato in questi anni in qualche modo richiama la modalità di collaborazione che fra di loro avevano i Carracci: un lavoro di squadra che punta a mettere insieme diverse forze e diversi protagonisti del territorio, con un obbiettivo comune. In questo caso, scoprire il tesoro – che abbiamo sotto gli occhi – dei tre Carracci."
"UniCredit – sottolinea il presidente del Gruppo, Fabrizio Saccomanni – è una banca commerciale paneuropea determinata a mantenere un forte radicamento nei territori in cui opera e a intrattenere un rapporto positivo con le comunità. Ciò non soltanto dal punto di vista strettamente bancario. Per questo il Gruppo, anche attraverso selezionate partnership, si impegna a sostenere iniziative di rilievo con l'obiettivo di avvicinare la cultura ad un pubblico sempre più ampio. "Carracci, la rivoluzione silenziosa" ne è un esempio tangibile. UniCredit conferma così il proprio interesse e la volontà di supportare concretamente attività artistiche capaci di promuovere lo sviluppo sociale ed economico, attraverso forme di dialogo che favoriscono la circolazione di idee e la coesione sociale. Progetti culturali di spessore, dedicati all'arte nelle sue molteplici declinazioni, costituiscono una risorsa sempre preziosa per la comunità".
Il road movie – che sarà anche proiettato in piazza Maggiore, il 21 luglio, nell'ambito della rassegna "Sotto le Stelle del Cinema" – narra l'essenza dell'arte dei Carracci, le dinamiche del lavoro di gruppo (i Carracci sono il primo collettivo artistico della storia) e l'enorme eredità lasciata dall'insieme delle opere che i tre artisti hanno prodotto secondo un'estetica portatrice di un valore ancora attuale, che si potrebbe definire "del fare". I Carracci erano infatti più che semplici pittori: a Bologna fondarono l'Accademia degli Incamminati, scuola d'arte e di vita, dove gli allievi imparavano a concentrarsi sulla riproduzione del reale anziché del verosimile.
Nel suo viaggio costruito come un road-mentary, Marco Riccòmini ricerca i luoghi dove i Carracci o le loro opere sono approdati. Il documentario, in un susseguirsi di incontri in caffè, librerie, musei, palazzi e strade, parte dai quattro angoli del mondo occidentale per convergere su Bologna, dove i tre Carracci hanno lavorato insieme, nella seconda metà del Cinquecento, in particolare a Palazzo Magnani e Palazzo Fava.
Il road-movie si svolge così, come una caccia al tesoro che tocca anche i grandi musei del mondo, alla ricerca di opere come la "Piccola Macelleria", visibile al Kimbell Museum di Fort Worth (Texas), e la "Grande Macelleria", esposta alla Christ Church Gallery di Oxford, che con il "Mangiafagioli" (Roma, Galleria Colonna) sono considerate pietre miliari della storia dell'arte e testimoniano fin da subito, in maniera rivoluzionaria, la perizia e il coraggio della pittura dal vero.
Un'indagine della Guardia di Finanza di Palermo avrebbe coinvolto una cooperativa bolognese 'l'Operosa', vincitrice in Sicilia dell'appalto Consip 'Scuole Belle'. Le Fiamme Gialle sostengono che la cooperativa potrebbe avere emesso fatture false per un milione in modo da usufruire di vantaggi fiscali e perciò è scattato un sequestro di beni per un pari valore.
Ma la cooperativa bolognese si dichiara estranea ai fatti e minaccia azioni legali contro chiunque affianchi il nome della cooperativa alle azioni illecite.
Il Comunicato stampa dell'OPEROSA 3 luglio 2019
"A seguito dell'indagine coordinata dalla Procura di Palermo e alle notizie recentemente circolate sui media, riguardo il coinvolgimento della Cooperativa nell'ambito dell'appalto CONSIP "Scuole Belle", il Presidente Claudio Pozzi intende immediatamente sottolineare l'assoluta estraneità de L'OPEROSA nei confronti dei fatti oggetto dell'indagine.
"Va subito sgombrato il campo per evitare facili strumentalizzazioni – ha dichiarato Claudio Pozzi Presidente de L'Operosa – i controlli effettuati dalla Guardia di Finanza riguardano fatti e cose completamente estranei al modo di agire della Cooperativa, è, quindi, nostro dovere difendere la serietà etico e morale de L'Operosa nei confronti dei Clienti, delle Istituzioni e della Comunità in generale, e che, anzi, svolge e ha sempre svolto la sua attività nel pieno rispetto della trasparenza e dell'osservanza della legge italiana.
Piuttosto il fenomeno va circoscritto a comportamenti illegittimi di terzi soggetti che hanno agito in maniera fraudolenta ed illegale, servendosi del buon nome de L'Operosa e della sua presenza nel territorio siciliano per l'appalto "scuole belle", le cui finalità erano, fino ad oggi, totalmente sconosciute alla direzione generale della Cooperativa."
Abbiamo fiducia nelle Istituzioni, e siamo certi che il corso dell'indagine darà la certezza sulla totale estraneità de L'OPEROSA ai fatti su cui si indaga, e alle quali abbiamo fornito tutti gli elementi utili per fare chiarezza sull'indagine stessa.
Per difendere la storia, i valori e la reputazione de L'Operosa non esiteremo a intraprendere tutte le opportune azioni giudiziarie – tramite i nostri legali di fiducia - nei confronti di chiunque abbia affiancato, a qualsiasi titolo, il nome de L'Operosa per azioni illecite legate ai reati contestati nell'indagine in corso."