Domina la Mercedes ma la Ferrari getta al vento un podio sicuro. Raikkonen insufficiente. Vettel strepitoso dopo un sabato horror. -
Parma, 8 giugno 2015 - di Matteo Landi -
Poteva essere il weekend di Kimi Raikkonen. Velocissimo durante la simulazione di gara fatta al venerdì, subito a ridosso delle due Mercedes dopo le qualifiche. Il riscatto del finlandese era vicino. Di solito catalizzatore delle disavventure tecniche di casa Ferrari, vedi un 2014 da incubo ed il 2015 iniziato con un problema ad un pit stop a causargli il primo ritiro stagionale alla prima gara dell'anno, stavolta le sfortune erano toccate tutte al compagno di squadra Vettel. Il tedesco si è ritrovato senza potenza appena iniziate le qualifiche e quindi costretto a partire dal fondo dello schieramento, complice anche una penalità subita a causa di un sorpasso effettuato durante le prove libere in regime di bandiera rossa. Raikkonen, terzo in griglia, ha investito così i panni del caposquadra vista la pessima posizione di partenza di Vettel, 18esimo. Peccato che, dopo una buona partenza, si siano rivisti i fantasmi di un passato prossimo che cozzano con le prodezze del Raikkonen che fu. Terzo, non troppo distante dalle due Mercedes, con l'obiettivo minimo del podio ampiamente sotto controllo, il finlandese ha compiuto lo stesso errore che nel 2014 lo vide protagonista sul circuito canadese: brusca accelerazione in uscita dal tornantino e testacoda. Kimi, persi circa dieci secondi e rovinate le gomme, non riuscirà più a recuperare la posizione persa nei confronti di Bottas. Tuttavia si tratta di un risultato bugiardo, soprattutto se si pensa alla velocità messa in mostra da Vettel. Il quattro volte campione del mondo si è reso protagonista di una bellissima rimonta che lo ha portato a tagliare il traguardo quinto, a pochi secondi dal compagno finlandese. Sorpassi, ruotate e giri veloci a ripetizione sono stati il repertorio di un Vettel che ha dimostrato che oltre alla concretezza, all'occorrenza sa tirare fuori le unghie come pochi altri. Così, in casa Ferrari, aumenta il rammarico ed Arrivabene ha ragione a parlare di occasione sprecata.
Raikkonen: adesso è un caso
Per la prima volta dell'anno il podio non si tinge di rosso e la Ferrari ancora non sa se potrà contare su due piloti di pari livello oppure su un top driver ed un pilota, Raikkonen, che sembra aver lasciato gli anni d'oro alle spalle. Al finlandese non mancano velocità ed esperienza, ma al momento sembra più vicino al Raikkonen sciupone del 2008 che al campione assoluto che ha dimostrato di essere nel 2005 e nel 2007.
Mercedes stavolta non sbaglia
Le conferme sono invece arrivate in casa Mercedes. Dopo la vittoria gettata al vento e regalata a Rosberg nella gara monegasca, Hamilton ha lasciato le briciole al compagno di squadra, gestendo la gara nel migliore dei modi e giocando al gatto col topo: ha rallentato quando aveva bisogno di risparmiare carburante, dando l'impressione a Rosberg di potersi avvicinare, è andato velocissimo quando riteneva opportuno che fosse il momento di ristabilire le distanze. Hamilton ha confermato ancora una volta di avere una marcia in più rispetto al compagno di squadra Rosberg, il quale è veloce e concreto ma senza l'istinto del killer messo spesso in mostra dal compagno Hamilton. Le due Mercedes hanno quindi preceduto sul traguardo Bottas, il primo pilota dell'anno a raggiungere il podio nonostante non guidi una Mercedes od una rossa. A seguire Raikkonen, Vettel e Massa, autore di un'ottima gara dopo essere partito 15esimo.
McLaren: mai così in basso
Ritirate entrambe le McLaren. Alonso, dopo essersi reso protagonista dell'ennesimo curioso team radio in cui si rifiutava di correre al risparmio, la pista canadese è nota per essere la più esigente in tema di consumo carburante, al 46esimo giro ha mestamente parcheggiato la propria vettura ai box. Per la gloriosa squadra inglese si sta rivelando essere il peggior anno della sua storia.