Lunedì, 06 Ottobre 2014 10:24

F1 - Il dramma di Bianchi nel giorno dell'addio di De Cesaris In evidenza

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Jules Bianchi Jules Bianchi Di Henry Mineur (Opera propria) [CC-BY-SA-3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], attraverso Wikimedia Commons

Drammatico incidente a Suzuka per il pilota francese che adesso lotta fra la vita e la morte. Per la Formula 1 una profonda riflessione. Il giorno buio delle corse si conclude con la notizia della morte dell'ex pilota italiano Andrea De Cesaris.

Parma, 6 ottobre 2014 - di Matteo Landi -

L'arrivo del Circus sulla pista di Suzuka, teatro di epiche battaglie del passato, poteva essere l'occasione per la Honda, proprietaria del tracciato e prossima al rientro in Formula 1 come motorista Mclaren, per darsi lustro dichiarando al mondo i piloti scelti per la prossima stagione, uno su tutti Fernando Alonso, ormai sofferente in Ferrari. Poteva, il gran premio nipponico, essere la scena, ancora una volta, di una lotta col coltello tra i denti fra i due contendenti al titolo, in questo caso Hamilton e Rosberg. Invece il Gran Premio del Giappone del 2014 verrà ricordato per l'imprudenza dei commissari di pista, pronti a rimuovere la vettura incidentata di Sutil con tanto di gru e bandiera verde sventolante al posto di quella gialla segnalante pericolo e necessità per i piloti di rallentare. Verrà, la corsa in questione, ricordata anche per essersi corsa all'imbrunire, sotto la pioggia, con il terrore dell'arrivo di un tifone, solo perché è fondamentale che le televisioni trasmettano il gran premio ad un'ora "decente" per gli europei, e con l'intervento massiccio della safety car, pronta a neutralizzare la gara per tanti giri, tranne che in quelli in cui la sua presenza in pista sarebbe stata necessaria per evitare una tragedia.

La tragedia si è materializzata nello schianto della vettura di Jules Bianchi contro lo stesso trattore che nella via di fuga stava rimuovendo la Sauber che si era appena scontrata con le barriere. E' soprattutto per questo episodio che verrà ricordato il gran premio del Giappone 2014. Anni di evoluzioni tecnologiche, di paranoie sulla sicurezza e di altre incentrate sulla voglia di dare alla Formula 1 quella situazione elitaria nel mondo delle corse in base alla quale è impensabile pensare che si possa prendere spunto da altri campionati, uno su tutti la Indycar, per importare regole intelligenti come quella riguardante l'intervento della safety car in occasione di ogni incidente di gara. Stavolta il prezzo pagato è davvero elevato.

Bianchi, pilota Marussia e del Ferrari Driver Accademy, sta lottando fra la vita e la morte dopo aver subito un intervento di riduzione del grande ematoma cerebrale conseguente al violente colpo avuto contro la gru dei commissari. Il pilota francese di 25 anni quest'anno aveva stupito il mondo riuscendo a conquistare i primi punti nella storia della piccola scuderia russa con una gara strepitosa sulle stradine di Monaco. Gli addetti ai lavori lo conoscono invece da anni per le sue capacità di guida mostrate nelle Formule propedeutiche e per la gentilezza e galanteria signorile mostrate in un mondo di squali come quello del grande Circus della Formula 1. L'intera categoria adesso si stringe spiritualmente intorno a Jules, al quale servirà tanta forza per uscire da questa situazione incredibilmente drammatica, nella consapevolezza che quel giorno sulle insidiose stradine del Principato aveva dato solo un piccolo antipasto della sua tempra.

Il 5 ottobre 2014 resterà un giorno terribile da ricordare come il ritorno della paura nel Circus a circa 20 anni dall'ultimo decesso in pista di un pilota di Formula 1. Si ricorderà meno lo svolgimento agonistico della gara, seppur composto da qualche sorpasso di ottima fattura e dall'epilogo quasi scontato con la vittoria delle due Mercedes di Hamilton e Rosberg davanti ad un combattivo e veloce Vettel. Per la Ferrari, oltre alla tragedia di Bianchi, una gara corsa praticamente con la sola vettura di Raikkonen, dopo il ritiro di Alonso nelle primissime fasi a causa di problemi di elettronica accusati dalla sua vettura. Quella del pilota finlandese è stata una gara calvario condita da un lungo pit stop per problemi nel montaggio di una ruota. Durante la gara non è arrivato il tanto temuto tifone. Purtroppo è accaduto di peggio. Non resta che sperare ed augurare a Bianchi una pronta guarigione. Bon courage Jules!

Lontano dai circuiti si è invece consumato il decesso dell'ex pilota italiano di Formula 1 Andrea De Cesaris, 55 anni, caduto dalla sua moto sul Grande raccordo anulare di Roma. Aveva corso fra le altre, per Mclaren, Alfa Romeo e Jordan in cui vestì anche i panni del primo compagno di squadra di Michael Schumacher. Riposa in pace Andrea. Per il mondo delle corse una giornata iniziata male e finita peggio.

 

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