Mercoledì, 30 Novembre 2022 06:39

Come diagnosticare il motore difettoso in un auto ? In evidenza

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Il motore a combustione interna, comunemente chiamato motore a scoppio, è un congegno capace di trasformare l’energia termica prodotta dalla combustione di una miscela di carburante (Diesel, Benzina, Gpl, Metano)  e comburente (l’ossigeno), in energia meccanica, che è ciò che permette alle nostre automobili di muoversi. La trasformazione  dell’ energia da termica a meccanica, avviene nella camera di combustione, dove la pressione  generata dallo “scoppio” dovuto alla combustione, spinge verso il basso il pistone che avvia la rotazione dell’albero motore.

Esistono due tipi di motori a combustione interna

  • Motore a due tempi
  • Motore a quattro tempi

Il motore a due tempi si chiama così poiché le quattro fasi del ciclo (aspirazione, compressione, scoppio e scarico) avvengono durante un solo giro dell’albero motore ed ha come vantaggi quello di essere più “scattante” in fase di accelerazione, e di essere in grado di sviluppare un numero di Cavalli Vapore maggiore a parità di cilindrata. Rispetto al motore quattro tempi però ha dei difetti non trascurabili, ovvero inquina di più in quanto quasi sempre necessita per la combustione anche di olio, che va aggiunto al combustibile andando a formare la famosa “miscela”, e inoltre consuma più carburante a parità di potenza erogata, motivi questi per cui sta ormai cadendo in disuso.

Il motore a quattro tempi invece, lavora appunto su quattro fasi e completa un ciclo completo ogni due giri dell’albero motore, e rispetto a quello a due tempi è in grado di fornire un’affidabilità superiore, e consumi ed emissioni di gran lunga inferiori.

L’invenzione del motore a combustione interna è da attribuire a due italiani: Eugenio Barsanti e Felice Matteucci, che nel 1853 lo brevettarono, negli anni successivi poi, i tedeschi Nikolas August Otto, Gottlieb Daimler (fondatore della Mercedes) e Wilhelm Maybach ne perfezionarono il funzionamento rendendolo più efficiente e di più facile utilizzo, e lo misero in commercio nel 1875.

Dalla sua invenzione, il motore a scoppio si è evoluto notevolmente grazie alla continua ricerca portata avanti dalle aziende automobilistiche che nel corso degli anni hanno sempre di più avuto come obiettivo quello di migliorarne l’efficienza, riducendo al contempo i consumi di carburante e le emissioni di microparticelle dannose per la salute dell'ambiente e dell’uomo.

Guasti al motore

Nonostante ormai accada sempre meno, grazie alle costanti migliorie apportate dalle aziende produttrici, purtroppo, come tutte le parti meccaniche di un'automobile, anche il motore è soggetto a usura e di conseguenza a rotture. Per rendere più facile il lavoro di diagnosi del guasto, le automobili moderne sono provviste di apposite spie luminose, che una volta che la centralina ha rilevato l’origine del guasto, ci segnalano sul quadro strumenti quale componente in particolare risulta danneggiato. La spia luminosa che segnala un’avaria del motore è nella maggior parte delle automobili di colore giallo e riproduce la sagoma stilizzata di un propulsore e nelle automobili di nuova generazione è accompagnata da un messaggio come ad esempio “spegnere il motore”, oppure da un codice di errore riconducibile appunto ad un guasto del propulsore. Unitamente alla spia, la centralina, rilevando il guasto ed al fine di evitarne altri anche più gravi, attiva in automatico una “modalità di emergenza”, che di fatto diminuisce notevolmente le prestazione del motore, impedendo che superi i tre mila giri, e permettendoci così di raggiungere il meccanico più vicino. I guasti che possono causare l'accensione della spia “avaria motore“ possono essere molteplici come ad esempio:

  • anomalie nel sistema di scarico (Valvole EGR o filtro antiparticolato)
  • anomalie nel sistema di iniezione (ad esempio una perdita nel sistema di alimentazione)
  • problemi relativi al carburante (ad esempio pompa del carburante difettosa o carburante sporco)
  • oppure addirittura la totale rottura del motore che non sarà più in grado di funzionare.

Nei primi tre casi citati, una volta individuato il guasto, una sostituzione del componente difettoso dovrebbe risolvere il problema.

Nella malaugurata ipotesi in cui il motore dovesse risultare definitivamente rotto invece, l’unica strada percorribile sarà quella della sostituzione.

Alcuni dei sintomi riscontrabili in caso di rottura del motore sono:

  • un calo improvviso della potenza erogata
  • blocco del pedale dell'acceleratore
  • rumori metallici provenienti dal vano motore
  • blocco delle ruote posteriori

 La spesa economica da affrontare per l'acquisto di un motore nuovo è notevolissima, ad esempio, per l'acquisto di un motore nuovo per un’auto piuttosto diffusa come la Fiat Panda si può arrivare a spendere oltre tre mila euro. Scegliendo invece un motore usato la spesa risulterebbe ridotta quasi della metà, a tal riguardo potreste trovare interessanti informazioni su Ovoko .

Per evitare questa ed altre problematiche legate all’usura delle componenti meccaniche delle automobili, la cosa migliore da fare è sottoporre il veicolo ad una manutenzione costante presso officine specializzate, di modo che individuando ogni difetto sul nascere, si potrà intervenire in maniera tempestiva evitando che i guasti si accumulino. Soltanto così si riuscirà a preservare l’integrità del veicolo nel tempo.

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