Venerdì, 20 Marzo 2020 17:57

Ferrari, un rombo contro il Virus In evidenza

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Ferrari, un rombo contro il Virus Copertina di Benedetta De Marchi

La Formula Uno posticipa il debutto stagionale al 7 giugno, in occasione del Gp di Azerbaijan, ed a Maranello si mettono a disposizione nella lotta al Coronavirus.

di Matteo Landi

"Abbiamo fatto una riunione di cinque ore col gruppo Fiat Chrysler e col commissario Arcuri, perché possono aiutarci a far arrivare materie prime. Marelli ci assisterà per la parte di produzione, Ferrari si è messa a disposizione, Fca a Torino coordinerà il tutto". Sono le parole rilasciate a la Repubblica da Gianluca Preziosa, Direttore Generale di Siare, azienda italiana produttrice di ventilatori polmonari. Il campionato di F1 è in stand-by, in attesa di segnali positivi dopo lo scatenarsi della pandemia Covid-19, ed in Ferrari si sono resi disponibili alla realizzazione di componenti destinate ai ventilatori polmonari, necessari alla cura dei positivi al virus che affligge il globo. Nei limiti delle loro possibilità. Certamente il peso dei nomi FCA e Ferrari arriverà in soccorso a Siare per quanto concerne gli approvvigionamenti. I due marchi automobilistici danno così un ulteriore aiuto alla lotta contro il Virus, dopo che il 17 marzo la Famiglia Agnelli ha reso nota la donazione di 10 milioni di euro a beneficio del Dipartimento della Protezione Civile per far fronte all'emergenza nazionale. Neanche una settimana fa il mondo dei motori si interrogava su questioni più futili a livello globale ma determinanti per le economie delle squadre di F1 e degli organizzatori del Gran Premio d'Australia, cancellato per l'impossibilità di gestire un evento da 300.000 spettatori in condizioni di sicurezza sanitaria, sia per i tifosi che per gli addetti ai lavori. In seguito allo stop in Ferrari hanno spento i motori, ma hanno tenuto pulsante il cuore. Una dimostrazione importante di umanità, dopo la figura imbarazzante di cui si è reso protagonista il Grande Circus in terra australe. Fra tentennamenti ed interessi economici che, a tratti, sembravano superare quelli sanitari. Mentre il resto del mondo si fermava, la F1 è parsa essere un pianeta parallelo, quasi ignara delle priorità del momento. Un caso di positività all'interno del team McLaren, e l'immediato ritiro della squadra dalla competizione di Melbourne, hanno dato il là ad una serie di riflessioni che fortunatamente hanno convinto le squadre (non tutte, in quanto Red Bull, AlphaTauri e Racing Point avrebbero preferito correre) ed i vertici del Circo Iridato a dare forfait, annullando la prima gara stagionale.

Niente Monaco, debutto a Baku. Per il momento.

Come avevamo anticipato erano alte le probabilità di un ulteriore slittamento dell'inizio del Campionato. Si ipotizzava il debutto in Azerbaijan, il 7 giugno, e nei giorni scorsi è arrivata, appunto, l'ufficialità. Vista la fluidità della situazione la Federazione si riserva di rivalutare un'eventuale spostamento in avanti del debutto stagionale, presumibilmente quando saremo in prossimità della gara azera. Nella migliore delle ipotesi il campionato avrà il suo avvio per quella che doveva essere l'ottava gara stagionale. Delle prime sette, cinque restano in attesa di ulteriori valutazioni in merito ad un eventuale posizionamento più avanti nell'anno, due sono state definitivamente cancellate: Australia e Monaco. Leclerc, dunque, dovrà fare a meno della gara di casa, un appuntamento presente nel calendario della F1 ininterrottamente dal 1955. Con la propagazione del Virus, che ha colpito anche il Principe Alberto II, e considerando che Monaco è anche l'unica gara che non paga il gettone d'ingresso, la cancellazione del prestigioso evento è parsa inevitabile. Eh già, perché il rinvio delle gare lascia aperta alle squadre la possibilità di percepire quelle entrate altrimenti perse con la cancellazione. Ed è in quest'ottica che devono essere inquadrati i rinvii di così tante gare. Che saranno, parliamoci chiaro, difficilmente ricollocabili. Così quello che doveva essere il campionato più lungo della storia rischia invece di passare agli annali come uno dei più brevi. Sempre che in parte venga effettivamente disputato. Una cancellazione totale sarebbe la mazzata definitiva per le casse delle squadre più piccole della massima Formula, Williams in primis, visto anche il tanto pubblicizzato cambiamento regolamentare inizialmente previsto per il 2021, il quale avrebbe costretto i team a realizzare una tipologia completamente differente di vettura in un'annata, a questo punto, drammatica per i bilanci delle squadre.

Formula uno marzo

Rivoluzione regolamentare rimandata al 2022

Proprio per la salvezza della serie avevamo sperato in un'introduzione posticipata del nuovo regolamento. Eventualità che ieri si è ufficialmente concretizzata dopo il voto unanime delle squadre, che per una volta hanno messo da parte i loro interessi individuali per la salvezza della categoria. Il nuovo regolamento prevede una configurazione aerodinamica completamente diversa delle vetture, con un corposo ritorno all'effetto suolo. Saranno monoposto dall'aspetto decisamente accattivante, ma la maggiore pesantezza potrebbe renderle più lente delle attuali. Una svolta che porterà probabilmente ad uno stravolgimento dei valori in campo (mettendo fine all'asfissiante dominio Mercedes?), non più nel 2021 ma, a questo punto, nel 2022. Nel frattempo le priorità non solo della F1, ma del mondo intero, sono ben altre.

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