Martedì, 30 Agosto 2016 08:30

F1, Belgio: Vince Rosberg, dietro di lui il caos. Ferrari scontro fatale. In evidenza

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Vittoria della Mercedes. Vettel si scontra con Raikkonen: sesto e nono all'arrivo. Verstappen è ormai un pericolo: qualcuno lo fermi.

di Matteo Landi - Dopo quasi un mese di pausa torna il mondiale di Formula 1. Torna soprattutto alla vittoria Rosberg che si porta a soli nove punti dal capoclassifica Hamilton. La scossa di cui aveva bisogno il campionato per restare vivo. L'inglese, dopo essere scattato in ultima fila causa penalità per la sostituzione di varie componenti della power unit, ha limitato i danni con un terzo posto finale che gli ha permesso di lasciare il Belgio con il sorriso: 15 punti preziosi conquistati e nuove componenti della power unit ora a disposizione fino al termine della stagione. Così tante che avrebbe dovuto scontare ben 55 posizioni di penalità in griglia, ma non essendo la pena cumulabile l'inglese si è accomodato in ultima fila consapevole della velocità del mezzo che ha a disposizione e della rassicurante situazione di poter disporre di power unit fresche per finire il campionato.

Hamilton: penalizzato e felice
Quando la Federazione Internazionale modificò il regolamento per venire incontro a Honda e Renault, afflitte costantemente da problemi di affidabilità ai loro motori, non avevano evidentemente considerato che qualche furbo avrebbe potuto sfruttare a suo favore tale modifica. Per Hamilton si è trattata tuttavia di una gara più facile del previsto visto che dopo pochi giri si trovava già in quinta posizione. Di questo deve ringraziare Vettel e Magnussen.

Vettel: errore imperdonabile. Harakiri Ferrari
Il tedesco, dopo essersi mosso bene dalla quarta posizione in griglia, alla prima curva ha commesso un terribile errore di valutazione andando a colpire Raikkonen che a sua volta è carambolato contro Verstappen: gara compromessa per tutti e tre con il finlandese costretto addirittura all'ultima posizione dopo aver percorso un giro con la vettura danneggiata prima della doverosa sosta ai box, mentre Vettel e Verstappen sono comunque sprofondati nella pancia del gruppo. Raikkonen ormai doppiato non avrebbe avuto possibilità di rimonta se Magnussen non avesse perso la sua Renault finendo rovinosamente contro le barriere al Radillon. Nessuna conseguenza per il pilota ma la gara è stata interrotta dai commissari per permettere il ripristino degli standard di sicurezza necessari per correre. Per i ferraristi è stata una gara di rimonta terminata con Vettel sesto e Raikkonen nono ma avrebbero potuto concludere in una posizione migliore se non avessero incontrato l'ostinazione ma soprattutto la scorrettezza di Verstappen.

Verstappen: o si calma o qualcuno deve fermarlo
In Formula 1 si corre ormai con due regolamenti diversi: uno riguarda 21 piloti, l'altro lo deve osservare il giovane olandese ed è composto da molte meno pagine. Consapevole di questo Verstappen ha pensato bene di spingere fuori pista Perez e Raikkonen, rei di aver tentato di superarlo. Inoltre ha cambiato pericolosamente traiettoria davanti a Raikkonen quando quest'ultimo aveva già iniziato la sua manovra di sorpasso. Il tutto a più di 300 km/h. La Formula 1 con l'olandese ha trovato la nuova star, ma proteggerlo oltre modo come sta accadendo potrebbe rivelarsi deleterio per l'immagine della categoria oltre che pericoloso per l'incolumità degli altri piloti. A fine gara, dopo essere giunto 11esimo, Verstappen non solo non si è scusato con gli avversari ma ha dichiarato di aver agito volontariamente in maniera "dura" contro i piloti Ferrari, colpevoli di avergli rovinato la gara con l'incidente alla prima curva. Il responsabile di quest'ultimo scontro è sicuramente Vettel, ma le parole del giovane olandese dovrebbero far riflettere i piani alti della Formula 1.

Ferrari, tempi duri. Red Bull: Ricciardo fa il caposquadra.
Riflessione, ma di diverso stampo, che invece è già iniziata in casa Ferrari: stavolta a Maranello disponevano di una vettura potenzialmente performante, come dimostrano i tempi ottenuti in qualifica. Peccato che il potenziale ancora una volta sia rimasto inespresso in gara. La causa è da ricercarsi stavolta nell'errore di Vettel, il quale effettivamente non sta rendendo come nella sua stagione di debutto in Rosso, quando le sue prestazioni riportavano alla mente addirittura quelle di un altro tedesco nel 1996 debuttante con la stessa squadra, Michael Schumacher. Lo scorso anno la Ferrari aveva in Vettel il faro che gli illuminava la strada verso la vittoria, capace di sfruttare al massimo il rendimento della sua vettura e talvolta di andare oltre.

Quella che stiamo vedendo in questo 2016 non sembra essere la migliore versione dello stesso pilota, ma si spera che già dal prossimo Gran Premio, a Monza, ci possa far ricredere. Meno scalpore ma di sostanza è stata la gara di Ricciardo: l'australiano ha raggiunto il traguardo in seconda posizione, l'unico in grado di non sfigurare nei confronti del vincitore Rosberg e di resistere alla rimonta di Hamilton. Con questo risultato rafforza la terza posizione nel mondiale. Non male per chi sembrava destinato a subire irrimediabilmente l'arrivo in squadra di Verstappen.

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