Gara di rimonta per Vettel che ad un passo dal podio si deve arrendere all'esplosione di una gomma. Mercedes torna a dominare. Hamilton impeccabile. Grosjean eroe di giornata, a volte la fortuna aiuta gli audaci.
La Ferrari torna dalle vacanze e scopre il suo numero sfortunato: 900. Come i Gran Premi disputati, Belgio compreso, dalla gloriosa squadra italiana sempre presente nella storia della Formula 1.
A voler esser pignoli, presente in tutti i campionati ma non in tutte le gare considerando che negli anni 50 il mondiale di Formula 1 ospitava anche la 500 miglia di Indianapolis, tendenzialmente disertata dalle squadre europee.
Poca gloria, invece, ha avuto in quest'ultima corsa sulla bellissima pista di Spa. Le premesse sembravano presagire una gara completamente diversa: Kimi Raikkonen, a lungo messo in discussione dai media e dalla squadra, finalmente confermato alla guida della Ferrari anche per la prossima stagione, lo slancio psicologicamente positivo dato dalla vittoria di Vettel nel recente Gran Premio d'Ungheria e le gomme portate dalla Pirelli in Belgio di mescola soft e media, quelle che più si addicono alla Rossa. Ma la sfortuna fa 900 e per la Ferrari tutto è funzionato al contrario.
Ferrari, quante disgrazie! Ma i piloti dimostrano solidità
La prima sventura colpisce Raikkonen: la sua vettura subisce un'avaria durante le qualifiche ed il finlandese sarà costretto a partire 16esimo ed a dover correre con un vecchio motore, stanco e privo dei recenti aggiornamenti tecnici. Negli ultimi giorni Kimi ha ringraziato più volte la squadra per la fiducia datagli per un anno ancora, dopo esser stato nel mirino delle critiche dei media e del Team Principal Arrivabene. Visto l'ennesimo problema meccanico sofferto dalla vettura numero 7 è la squadra che deve chiedere scusa al finlandese, autore fra l'altro di un'ottima gara: settimo al traguardo, lottando come un leone nonostante una power unit, come detto, ormai obsoleta.
Ma la sfortuna, se così vogliamo chiamarla, ci vede benissimo e decide di essere imparziale: Vettel, dopo una gara di rimonta dall'ottava posizione in griglia, a due giri dal termine stava difendendo benissimo la terza posizione da un arrambante Grosjean con pneumatici molto più freschi, quando è avvenuto lo scoppio della gomma posteriore destra. Il tedesco, per rimediare ad una qualifica difficile, aveva giocato la carta del singolo pit stop. Eppure le sue gomme gli permettevano di tenere un ritmo comunque elevato non evidenziando una grave perdita di competitività. A fine gara, sebbene non abbia esplicitamente citato il costruttore di pneumatici, era evidente la rabbia di Vettel nei confronti della Pirelli. Perchè non è normale che una gomma esploda a 300 all'ora senza alcun precedente avvertimento, che sia un evidente degrado od una perdita di pressione.
Esplodono le gomme: di chi è la responsabilità?
A confermare i dubbi sull'affidabilità delle Pirelli c'è lo scoppio di una gomma montata venerdì sulla vettura di Rosberg. Mercedes, non avendo ricevuto sufficienti spiegazioni dal costruttore italiano, ha modificato il fondo delle sue vetture, nell'ipotesi che fosse un particolare dello stesso ad avere danneggiato lo pneumatico. Tuttavia sarebbe sbagliato identificare come colpevole la Pirelli: se una volta Goodyear, Michelin, Bridgestone e via dicendo potevano contare su costanti collaudi in pista, adesso il regolamento ha ridotto al minimo i test. Quei pochi km risultano così necessari per le squadre giusto per poter verificare il comportamento delle vetture.
Virtual Safety Car: occorre fare chiarezza
Un'altra regola assurda è quella della Virtual Safety Car. "Entrata" in pista durante la gara ha condizionato il risultato della stessa. Dovrebbe servire a rallentare le monoposto, in modo da poter ripristinare la sicurezza della pista e mantenere inalterati i distacchi, invece si è assistito all'allungo delle due Mercedes che là davanti hanno guadagnato alcuni secondi sulla concorrenza. Non che ne avessero bisogno, stavolta le due frecce grigie hanno dominato la gara.
Mercedes torna a "stravincere". Grosjean eroe di giornata
Hamilton, partito in pole position, ha vinto senza problemi controllando a distanza il compagno Rosberg che, autore di una pessima partenza, ha impiegato pochi giri per portarsi in seconda posizione. Oltre ai due piloti Mercedes ha festeggiato anche un ritrovato Grosjean: sulla pista che lo portò vicino al baratro nel 2012, anno in cui una sua partenza garibaldina provocò un pericoloso incidente che mise a rischio l'incolumità di Alonso, ottenendo la squalifica per il successivo Gran Premio di Monza, stavolta ha riportato la Lotus sul podio dopo degli stupendi sorpassi ed una gara tutta d'attacco. Senza il problema capitato a Vettel, classificatosi poi 12esimo, non sarebbe salito sul podio ma la fortuna, a volte, aiuta gli audaci.
Fra due weekend i bolidi della Formula 1 torneranno a rombare sulla pista più veloce del mondiale. Teatro di grandi battaglie e spesso di rivincite Ferrari, in un campionato che ha già riservato sorprese, vedremo se Monza si tingerà ancora di Rosso.
Matteo Landi