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Alla conclusione dello scrutinio dei 190 seggi del Comune di Modena per l'elezione del sindaco, Gian Carlo Muzzarelli ha ottenuto la conferma al primo turno con 50.750 voti, pari al 53,4 per cento.

Muzzarelli è sostenuto da una coalizione formata da Partito Democratico, Verdi, +Europa-Italia in Comune, Sinistra per Modena, Modena Solidale. Le operazioni di scrutinio si sono concluse poco prima della mezzanotte.

Con l'ufficializzazione del voto, che potrebbe avvenire anche in giornata, l'Ufficio centrale per la proclamazione degli eletti presieduto dal Tribunale indicherà anche l'assegnazione dei seggi ai consiglieri, al momento da considerare solo ufficiosa. A quel punto il sindaco avrà dieci giorni di tempo per convocare il nuovo Consiglio comunale. La prima seduta del Consiglio, nel corso della quale il sindaco giurerà e poi illustrerà gli Indirizzi generali di governo, si dovrà svolgere entro dieci giorni dalla convocazione.

Stefano Prampolini (sostenuto da Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia e Siamo Modena) ha ottenuto 30.178 voti, pari al 31,8 per cento. Gli altri candidati sindaco sono Andrea Giordani (Movimento 5 Stelle, 9.033 voti, pari al 9,5 per cento), Carolina Coriani (Modena Volta Pagina, 2.900 voti, pari al 3,1 per cento), Cinzia Franchini (Modena Ora, 1.253 voti, pari al 1,3 per cento), Luca Ghelfi (Idea, 462 voti, pari al 0,5 per cento), Sergio Celloni (Gol, 422 voti, pari al 0,4 per cento).

I voti validi sono per l'elezione del sindaco sono 94.998; le schede bianche sono 957, le nulle 1.224, i voti contestati e non assegnati 27.

Ecco i voti ottenuti dalle liste: Pd 33.565 voti (36,2 per cento), Sinistra per Modena 7.373 voti (8,0), Modena Solidale 3.397 voti (3,7), Verdi 2.780 voti (3), +Europa-Italia in Comune 2.190 voti (2,4), Lega 21.605 voti (23,3), Forza Italia 3.688 voti (4), Fratelli d'Italia 3.412 voti (3,6), Siamo Modena 834 voti (0,9), Movimento 5 Stelle 8.997 voti (9,7), Modena Volta Pagina 2.823 voti (3), Modena Ora 1.166 voti (1,3), Idea 460 voti (0,5), Gol 404 voti (0,4).

 

LE "PREFERENZE" PER IL NUOVO CONSIGLIO

Il nuovo Consiglio comunale di Modena, così come emerge dai dati ufficiosi, sulla base dei voti e delle preferenze espresse dagli elettori, sarà composto da 16 uomini e 16 donne.

Alla maggioranza spettano 20 consiglieri: 15 del Pd, tre di Sinistra per Modena, uno per Modena Solidale e uno per i Verdi (la lista +Europa-Italia in Comune non ottiene il consigliere).

All'opposizione spettano 12 consiglieri: nove saranno dell'alleanza che sosteneva Stefano Prampolini (sei della Lega, uno per Forza Italia e uno per Fratelli d'Italia, oltre a Prampolini, Siamo Modena non ottiene il consigliere) e tre dei Modena 5 Stelle con il candidato sindaco Andrea Giordani e altri due componenti.

Gli altri candidati sindaco non ottengono il posto in Consiglio. Tutti i dati sono consultabili sul sito www.comune.modena.it

Per il Pd i candidati che hanno ottenuto più preferenze sono: Federica Venturelli (1377), Fabio Poggi (850), Antonio Carpentieri (497), Tommaso Fasano (493), Alberto Cirelli (488), Grazia Baracchi (482), Mara Bergonzoni (461), Ludovica Carla Ferrari (445), Stefano Manicardi (414), Diego Lenzini (408), Marco Forghieri (408), Vittorio Reggiani (403), Ilaria Franchini (377), Lucia Connola (350), Ferdinando Tripi (343). In base ai dati ufficiosi, i primi dei non eletti risultano essere: Vincenza Carriero (317), Irene Guadagnini (261), Federica di Padova (237), Giuseppe Longo (230), Alberto Bignardi (229).

Nella lista Sinistra per Modena hanno ottenuto più preferenze: Camilla Scarpa (575), Andrea Bosi (369), Roberta Pinelli (209). In base ai dati ufficiosi, i primi dei non eletti risultano essere: Federico Trianni (175), Vincenzo Walter Stella (168).

Nella lista Modena solidale ha ottenuto più preferenze Katia Parisi (623), seguita da Stefano Guidetti (263).

Per i Verdi ha ottenuto più preferenze Alessandra Filippi (100), seguita da Paola Aime (70).

Oltre al candidato sindaco Prampolini, per la sua alleanza entro altre otto consiglieri. Per la Lega i candidati che hanno ottenuto più preferenze sono: Luigia Santoro (263), Antonio Baldini (236), Alberto Bosi (204), Giovanni Bertoldi (200), Barbara Moretti (178), Beatrice de Maio (155). In base ai dati ufficiosi, i primi dei non eletti risultano essere: Alex Pedrazzi (144), Andrea Molinari (131).

Nella lista di Forza Italia ha ottenuto più preferenze Anna Maria Bonaccini (131) seguita da Piergiulio Giacobazzi (130).

Nella lista di Fratelli d'Italia ha ottenuto più preferenze Elisa Rossini (246) seguita da Ferdinando Pulitanò (219).

Per il Movimento 5 Stelle, oltre al candidato sindaco Giordani, hanno ottenuto più preferenze Giovanni Silingardi (134) ed Enrica Manenti (94), seguiti da Davide Perna (88).

Per le liste che non hanno ottenuto consiglieri, i più votati sono stati: in Modena Volta Pagina Marco Chincarini (175), in Siamo Modena Valentina Mazzacurati (83), in + Europa-Italia in Comune Rocco Strangi (113), in Modena Ora Stefano Bellei (53), in Gol Daniel Yeboah Amankwaa (28), per Idea Giovanna de Capua (65).

 

Fonte: Comune di Modena

Emilia Romagna, la Lega primo partito. Regge il Pd e vince a Reggio, Bologna e Ravenna. In regione la Lega conquista le province di Piacenza, Parma, Modena, Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini. Al Pd rimangono Reggio Emilia, Bologna e Ravenna.

27 maggio 2019

L’Emilia Romagna cambia colore. E da storica regione “rossa” diventa verde. Vince infatti la Lega di Matteo Salvini con il 33,77%, che conquista sei province su nove. Segue il PD con il 31,25, ma con una perdita del -21,27%: Terzo partito il Movimento 5 Stelle, con il 12,89%. Distaccati Forza Italia (5,87%), Fratelli d’Italia (4,66%), + Europa – Italia in Comune – PDE Italia (3,56%) ed Europa Verde (2,93%).

Entrando nel dettaglio, la Lega conquista la provincia di Piacenza con il 45,31%, segue il PD con il 19,45, e i Cinque Stelle con il 9,79%. Nel capoluogo, la Lega vince con il 38,27%, mentre il 23,67% dei voti è andato al PD e il 10,21% ai Cinque Stelle.

Va alla Lega anche la provincia di Parma, con il 38,79%, al secondo posto il PD con il 24,92%, terzi i Cinque Stelle con l’11,33%, quarto posto per Forza Italia, distaccato con il 6,02%. Nel Comune di Parma, il 31,6% ha votato Lega, il 29,46% il PD e l’11,02 i Cinque Stelle.

Rimane invece al PD la provincia di Reggio Emilia, con il 34,78%, ma con il 21,35% di voti in meno. Seconda la Lega con il 29,88%, terzi i Cinque Stelle con il 14,33%, distaccati Forza Italia con il 5,18% e Fratelli d’Italia (3,9%).

Nella provincia di Modena, la Lega conquista, anche se per pochissimi voti, una storica roccaforte “rossa” con il 33,83%. Il PD infatti segue quasi in parità con un 33,56%, ma con una perdita di -20,50% di voti.  Seguono i Cinque Stelle con il 12,82%. A reggere è il capoluogo. A Modena città, il 39,85% ha votato PD, il 26,1% Lega e il’11,77 i Cinque Stelle. Il PD vince anche a Carpi (37,9%), segue la Lega con il 29,08% e i Cinque Stelle con il 13,65%. La Lega è invece prima a Sassuolo con il 38,9%, segue il PD con il 26,89%. A Mirandola il 41,22% dei voti sono andati alla Lega, mentre il 30,38 % al PD. 

La provincia di Bologna si conferma invece roccaforte del PD che rimane il primo partito con il 36,73%, segue la Lega con il 27,05% e i Cinque Stelle con il 12,9%. Distaccata Forza Italia con il 5,5%. Nel capoluogo, il PD ha stravinto con il 40,33%, la Lega si ferma al 21,82%, i Cinque Stelle al 10,84%. 

Nella Provincia di Ravenna vince di poco il PD con il 34,01%, segue la Lega con il 32,49%, ma con un + 28,43 rispetto alle elezioni precedenti. I Cinque Stelle si fermano al 12,88% . Testa a testa nel capoluogo, dove il PD ha ottenuto il 32,98% dei voti e la Lega il 31,44%.

Andiamo ora nella provincia di Ferrara, conquistata dalla Lega di Salvini con il 41,93%, il PD si ferma al 25,45%, i Cinque Stelle all’11,48%. Nel capoluogo vince la Lega con il 36,65, PD si ferma al 29,03%.

La Lega conquista anche la provincia di Forlì-Cesena con il 34,35%, il PD segue però di poco, con il 30,41%. Solo il 13,6% ha votato Cinque Stelle e il 6,19% Forza Italia. Nel Comune di Cesena, però, il 33,89% dei voti è andato al PD, mentre alla Lega il 29,91%. Nel Comune di Forlì, testa a testa con in testa di poco il PD (32,83%), incalzato dalla Lega, seconda con il 32,25%.

Infine, in provincia di Rimini, il 36,45% dei voti è andato alla Lega, mentre al PD il 25,57%. Seguono i Cinque Stelle con il 15,71%. Nel capoluogo il 34,21% ha votato per la Lega, per il PD il 26,85%. 

 

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Anche in Emilia Romagna la Lega Nord é il primo partito, seguito da Pd e Movimento 5 Stelle. 33,77% dei voti per il partito di Salvini, mentre il Pd si ferma al 31,25%. Il Movimento 5 stelle è al 12,89%. 

 

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Lunedì, 27 Maggio 2019 06:44

Salvini c'é!

Il trionfo Lega, se da un lato era attesa la soglia del 34%, dall'altro invece, dopo i massacranti attacchi dei compagni di Governo, delle opposizioni e della sfortunata combinazione di una "Tangentopoli 2" venuta allo scoperto a poche oro dal voto, il partito di Matteo Salvini fa il pieno.

di Lamberto Colla Parma 27 maggio 2019 - Sin dalle intenzioni di voto è stato chiaro che la Lega avrebbe vinto. Il 28% che le interviste dei sondaggisti stimavano, è andato via via crescendo con l'ingresso dei dati reali posizionando il partito di Matteo Salvini al quel 34% che ormai da mesi circolava nei vari sondaggi.

Una campagna denigratoria che non ha intaccato l'escalation della Lega in tutta la penisola mentre ha fortemente penalizzato il M5S relegandolo attorno al 17%. Parti praticamente invertite rispetto alle precedenti politiche tra i due alleati di Governo (la Lega era al 17,4%). Una situazioe che potrebbe portare a nuovi equilibri all'interno di Palazzo Chigi nonostante che, nella conferenza stampa dell'una di stanotte, Matteo Salvini abbia sottolineato più volte che a livello nazionale nulla cambierà auspicando invece che da oggi si torni a lavorare e a accelerare sulla esecuzione del Patto di Governo.

La politica del "nulla" di Zingaretti ha portato il PD a un insperato 22,8% che consente di giustificare i toni trionfaistici della dirigenza piddina. I moderati toni ecumenici della campagna elettorale hanno consentito di mettere le toppe al partito che fu di Matteo Renzi, consentendo a Gentiloni & C. di ricomporre le fila per una nuova stagione del partito "DEM".

Forza Italia invece non raggiunge la soglia psicologca del 10% attestandosi a un misero 8,6% (14% alle precedenti politiche) a conferma del declino del partito di Berlusconi. Il leader azzurro  non è ancora riuscito a trovare una valida alternativa alla guida dell'ottuagenario "Silvio" mentre ,con un più che onorevole 6%, Fratelli d'Italia lancia Giorgia Meloni tra i leader che contano nel panorama nazionale.

Delusione per +Europa che non raggiunge la soglia del 4% (ferma al 3,1%) che sarebbe stata utile per portare qualche rappresentante in parlamento europeo e la Sinistra di Fratoianni invece raccoglie solo briciole attestandosi al 1,7%.

Pur non sfondando la resistenza, i sovranisti conquistano altri seggi in Europa e soprattutto mettono pepe in alcune nazioni, come la Francia che vede il sorpasso della Le Pen su Macron e nel Regno Unito Farage superare la soglia del 30% mentre il partito della Merkel, pur mantenendo la testa della Germania, perde un bel gruzzolo di voti raccolti invece dai Verdi.

Una condizione numerica che non consentirà alle destre di governare ma che non potrà essere ignorata dalla estesa maggioranza che si andrà a formare al parlamento europeo nelle prossime ore.

Intanto c'è da chiedersi come finirà la Love Story tra Salvini e Di Maio...

 

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Editoriale: - Finalmente, tutti ai seggi! - In discesa il latte scremato, la crema e la panna. - Bonifica, al via gli sfalci sulla rete di 3.600 km. -Report Emilia Centrale: piogge intense e interventi in tutto il comprensorio - Farm Run, un evento sportivo sempre più apprezzato e condiviso - Nicola Bertinelli commenta le indiscrezioni stampa circa l'interesse di Lactalis verso Nuova Castelli -

SOMMARIO Anno 18 - n° 21 26 maggio 2019
1.1 editoriale - Finalmente, tutti ai seggi!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. In discesa il latte scremato, la crema e la panna.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero tendenze 21 maggio 2109
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il "meteo" spinge sui prezzi.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni.
7.1 ambiente parma Bonifica, al via gli sfalci sulla rete di 3.600 km.
7.2 maltempo emilia Report Emilia Centrale: piogge intense e interventi in tutto il comprensorio
8.1 eventi sportivi Farm Run, un evento sportivo sempre più apprezzato e condiviso.
8.2 parmigiano reggiano Nicola Bertinelli commenta le indiscrezioni stampa circa l'interesse di Lactalis verso Nuova Castelli
10.1 clima e ambiente Palazzo del Governatore per il secondo appuntamento della rassegna "Maggio 2019 con la Bonifica Parmense"
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 26 Maggio 2019 09:57

Finalmente, tutti ai seggi!

Il silenzio elettorale è un toccasana per le orecchie e il residuo senso civico che è rimasto, consumato da una interminabile, quanto becera, campagna elettorale.

di Lamberto Colla Parma 26 maggio 2019 -

E' una liberazione! Con l'imponente tornata elettorale e la chiamata per il riempimento del "catino" di Bruxelles, ci sarà da portare pazienza per una settimana ancora, il tempo di far sfogare i vincitori e trovare una motivazione alla sconfitta dai perdenti anche se, ormai, ci siamo abituati a non averne, e chissà che da giugno si torni a parlare dei seri problemi che sta attraversando il nostro Paese.

E' proprio vero che al peggio non v'è mai fine!

Una campagna elettorale così priva di contenuti e di idee non la ricordavo. Alle idee e ai programmi si sono sostituiti gli insulti e la demolizione dell'avversario. Slogan volti a colpire l'emotività degli elettori e non la loro indecisione, piuttosto che al rafforzamento delle loro proprie convinzioni politiche.

A salvarsi forse, sono state le campagne elettorali svolte nei quasi 4.000 villaggi chiamati a rinnovare le amministrazioni locali. Alle "riunioni" di presentazione delle liste il pragmatismo l'ha vinta sulle idee e il confronto con il popolo elettorale si è stabilito sull'elenco delle cose da fare e sulle priorità avvertite dai cittadini.

Al contrario, la campagna sulle Europee si è distinta per la vacuità e l'assenza di programmi o quantomeno di narrazione dei programmi dei diversi schieramenti europei ai quali i nostri partiti aderiscono.

May_day_may_day.jpgUna tornata elettorale anomala segnata dalla BREXIT e l'apertura all'ultima ora di Theresa May a un nuovo referendum seguita, a poche ore di distanza, dalle dimissioni della premier britannica che avranno efficacia dal 7 giugno.

Dopo tre anni di negoziati tutto e il contrario di tutto potrebbe accadere; dal rientro a tutti gli effetti del Regno Unito nella famiglia europea, alla "Brexit Hard", ovvero senza negoziato, come auspicherebbe Boris Johnson, il "falco" probabile successore della "vispa" Theresa.

Tutto il mondo è paese e la moda di sollecitare la pancia degli elettori non è peculiarità italica ma ormai si è diffusa in tutto l'occidente anche se, da noi, è una pratica strabordante e pericolosa.

Staremo a vedere intanto, a forza di venire sollecitati alla pancia, non vorrei che il risultato fossero solo flatulenze.

 

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ELEZIONI_PARMA_2017_ALFIERI_CAVANDOLI_SCARPA_PIZZAROTTI_073.jpgElezioni europee 2019 - Come si vota in Italia

Le urne saranno aperte domenica 26 maggio 2019, dalle ore 7 alle ore 23. Ai fini delle votazioni, l'Italia viene divisa in cinque circoscrizioni elettorali: nord-occidentale (circ. I), nord-orientale (circ. II), centrale (circ. III), meridionale (circ. IV), insulare (circ. V).

Recandovi al seggio riceverete una scheda, di colore diverso a seconda della circoscrizione elettorale nelle cui liste siete iscritti:
- grigio, per l'Italia nord-occidentale (Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia)
- marrone, per l'Italia nord-orientale (Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna)
- fucsia, per l'Italia centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio)
- arancione, per l'Italia meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria)

- rosa, per l'Italia insulare (Sicilia, Sardegna).

Il voto di lista si esprime tracciando sulla scheda, con la matita copiativa che vi verrà consegnata al seggio, un segno X sul contrassegno corrispondente alla lista prescelta.
E' possibile (non obbligatorio) esprimere da uno a tre voti di preferenza per candidati compresi nella lista votata.

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ATTENZIONE! Nel caso di più preferenze espresse, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l'annullamento della seconda e della terza preferenza.

Mentre un solo voto di preferenza può essere espresso per un candidato delle liste rappresentative delle minoranze di lingua francese della Valle d'Aosta, di lingua tedesca della provincia di Bolzano o di lingua slovena del Friuli Venezia Giulia, che sia collegata ad altra lista presente in tutte le circoscrizioni nazionali.

I voti si esprimono scrivendo, nelle apposite righe tracciate a fianco del contrassegno della lista votata, il nome e cognome o solo il cognome dei candidati preferiti compresi nella lista medesima; in caso di identità di cognome fra più candidati, si deve scrivere sempre il nome e il cognome e, se occorre, la data e il luogo di nascita.

Queste informazioni saranno disponibili sui tabelloni affissi nei seggi elettorali e sono consultabili sul sito del Ministero dell'Interno.

 

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Editoriale: - Elezioni europee 2019 - I programmi, questi sconosciuti - Lattiero caseari. Latte in forte salita, Grana e Parmigiano stabili da due mesi. - Cereali e dintorni. Sopraggiunti i fattori esterni a scombussolare i mercati - Stop al fake Parmesan: a Genova bloccate 7.560 confezioni di prodotto contraffatto dalle Filippine -

SOMMARIO Anno 18 - n° 20 19 maggio 2019
1.1 editoriale
Elezioni europee 2019 - I programmi, questi sconosciuti
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte in forte salita, Grana e Parmigiano stabili da due mesi.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero tendenze 14 maggio 2109
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. USDA tranquillizzanti ma fondi molto corti
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni. Sopraggiunti i fattori esterni a scombussolare i mercati
6.1 ambiente piacenza Il progetto di Ronchi nasce da un impegno durato 15 anni
6.2 ambiente appennino della Val d'Enza": weekend con le geoesplorazioni della Bonifica
8.1 maltempo emilia romagna Emilia Romagna, Maltempo. Situazione meteo migliora
9.1 fake parmesan Stop al fake Parmesan: a Genova bloccate 7.560 confezioni di prodotto contraffatto dalle Filippine
9.2 maltempo emilia I 100 Lambruschi di Viadana
10.1 acqua Acqua: la tutela del territorio passa attraverso la conoscenza
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Manca una settimana alle elezioni Europee e ancora non si è assistito a un dibattito politico o a un intervento di qualche candidato o leader di partito esprimersi sul programma e gli obiettivi primari del suo prossimo mandato.

di Lamberto Colla Parma 19 maggio 2019 -

Delle elezioni europee sembra che non interessi a alcuno. Non un intervento programmatico, non un dibattito aperto tra le forze del Paese e i loro esponenti che andranno a rappresentarci nel contesto parlamentare che maggiormente sta influenzando la nostra vita. Quel Parlamento Europeo che sarà incaricato di esprime i componenti della Commissione Europea che, come abbiamo imparato a conoscere, può decidere le sorti di un Paese e delle vite dei suoi sudditi.

Niente!
Solo le solite schermaglie, sempre più intense man mano che ci si avvicina alla data del 26 maggio, nelle quali si sottolinea quello che gli altri non fanno e che avrebbero dovuto fare ma nulla su quello che il partito "criticone" di turno potrebbe fare.

Una campagna elettorale tutta impostata sulla emotività dei suoi prossimi elettori alla quale si aggiunge, come ormai è consuetudine, una mitragliata di arresti politici che, inevitabilmente, faranno propendere la bilancia verso un partito piuttosto che un altro. Una entrata a gamba tesa sulla politica italiana che ci auguriamo sia motivata e non la "sòla" mediatica, alla quale ormai ci siamo abituati, per sgambettare il partito avverso.

Di questo delicato quanto pericoloso utilizzo della "giustizia" ne avevamo parlato giustappunto la scorsa settimana in occasione del caso Siri e a meno di 5 giorni ecco emergere l'inchiesta di Legnano, la "tangentopoli 2", come l'ha definita Luigi di Maio, sempre più aggressivo verso il suo collega di Governo. L'antipasto però era già stato servito la settimana precedente con l'inchiesta che vedeva coinvolto il Governatore della Lombardia, Attilio Fontana, per un incarico dato a un suo ex collaboratore di studio.

Staremo a vedere come si evolveranno queste elezioni e, nel caso qualcuno volesse soddisfare la propria curiosità sugli schieramenti e i punti essenziali dei diversi programmi, possiamo suggerire la lettura di alcuni articoli, pubblicati da "media minori", che hanno il pregio di sintetizzare e divulgare le diverse posizioni e l'appartenenza dei nostri partiti ai gruppi europei.

Link suggeriti:
1 - LENIUS.IT https://www.lenius.it/programmi-elezioni-europee-2019/ 
2 - FANPAGE.IT https://www.fanpage.it/elezioni-europee-2019-programmi/ 

Quindi buona lettura e soprattutto Buon Voto, che sia il più consapevole e il meno "di pancia" possibile.

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Elezioni europee 2019 - Come si vota in Italia

Le urne saranno aperte domenica 26 maggio 2019, dalle ore 7 alle ore 23. Ai fini delle votazioni, l'Italia viene divisa in cinque circoscrizioni elettorali: nord-occidentale (circ. I), nord-orientale (circ. II), centrale (circ. III), meridionale (circ. IV), insulare (circ. V).

Recandovi al seggio riceverete una scheda, di colore diverso a seconda della circoscrizione elettorale nelle cui liste siete iscritti:
- grigio, per l'Italia nord-occidentale (Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia)
- marrone, per l'Italia nord-orientale (Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna)
- fucsia, per l'Italia centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio)
- arancione, per l'Italia meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria)

- rosa, per l'Italia insulare (Sicilia, Sardegna).

Il voto di lista si esprime tracciando sulla scheda, con la matita copiativa che vi verrà consegnata al seggio, un segno X sul contrassegno corrispondente alla lista prescelta.
E' possibile (non obbligatorio) esprimere da uno a tre voti di preferenza per candidati compresi nella lista votata.

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ATTENZIONE! Nel caso di più preferenze espresse, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l'annullamento della seconda e della terza preferenza.

Mentre un solo voto di preferenza può essere espresso per un candidato delle liste rappresentative delle minoranze di lingua francese della Valle d'Aosta, di lingua tedesca della provincia di Bolzano o di lingua slovena del Friuli Venezia Giulia, che sia collegata ad altra lista presente in tutte le circoscrizioni nazionali.

I voti si esprimono scrivendo, nelle apposite righe tracciate a fianco del contrassegno della lista votata, il nome e cognome o solo il cognome dei candidati preferiti compresi nella lista medesima; in caso di identità di cognome fra più candidati, si deve scrivere sempre il nome e il cognome e, se occorre, la data e il luogo di nascita.

Queste informazioni saranno disponibili sui tabelloni affissi nei seggi elettorali e sono consultabili sul sito del Ministero dell'Interno.

 

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Editoriale: - Siri, un precedente rischioso - Latte in forte salita, Grana e Parmigiano stabili da due mesi. - Cereali e dintorni. Accordi USA - Cina, nulla è perduto -Maltempo. Agricoltura colpita in tutta l'Emilia-Romagna - Ponte sul Po: altra vittoria della Provincia di Parma al Tar - Il Parmigiano Reggiano, alimento del futuro -
SOMMARIO
Anno 18 - n° 19 12 maggio 2019
1.1 editoriale
Siri, un precedente rischioso
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte in forte salita, Grana e Parmigiano stabili da due mesi.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero tendenze 7 maggio 2109
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Accordi USA - Cina, nulla è perduto.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni. tendenze 7 maggio 2019
5.1 eventi eno-gastro-turistici Parte da Parma, il 12 maggio, il Grand Tour Emil Banca
6.1 maltempo Maltempo. Agricoltura colpita in tutta l'Emilia-Romagna
6.2 ponte sul po - colorno Ponte sul Po: altra vittoria della Provincia di Parma al Tar
8.1 sicurezza alimentare Auchan e Simply richiamano farina di manioca .
8.2 ambiente turismo Una diga e un sentiero per amici
9.1 maltempo emilia Modena: Maltempo, il Prefetto ha attivato la sala operativa e invita a limitare gli spostamenti in auto
9.2 maltempo emilia Cervi (Cia RE): "Pesanti danni causati dall'ondata eccezionale di maltempo"
10.1 cibo a regola d'arte Il Parmigiano Reggiano, alimento del futuro
10.2 maltempo emilia "Stato di calamità per il territorio reggiano"
11.1 molini aperti Molino Grassi apre le porte l'11 maggio
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Domenica, 12 Maggio 2019 09:42

Siri, un precedente rischioso

Dopo tangentopoli, con il depotenziamento dell'immunità parlamentare, si è aperta una breccia sulla democrazia dopo il caso Siri si potrebbe spalancare la porta dell'Inquisizione di medievale memoria.

di Lamberto Colla Parma 12 maggio 2019 -

La settimana politica appena conclusa si è contraddistinta, quasi esclusivamente, per la questione Siri e la pretesa di Luigi Di Maio ricevere la revoca del mandato al sottosegretario del Ministero delle Infrastrutture a seguito dell'indagine che lo vede coinvolto per corruzione.

Armando Siri è accusato di aver accettato denaro per inserire una norma sulle energie rinnovabili nella manovra. Tutto ruota intorno a una presunta tangente da 30mila euro, "data o promessa" a Siri in cambio di un "aggiustamento" al Def 2018 sugli incentivi al mini-eolico

Una pretesa grillina che ha avuto, come si sa, il placet di Giuseppe Conte, il quale, pur di non portare alla conta i due schieramenti, ha preso in mano la situazione e, assumendosene la responsabilità politica, ha deciso per la revoca del mandato trasformando così il Consiglio dei Ministri in un dibattito accademico invece di un campo di battaglia.

Il risultato non sarebbe stato diverso, avendo la compagine grillina la maggioranza dei componenti del Consiglio dei Ministri, ma così facendo si è evitata una crisi "formale" di Governo proprio alla vigilia delle elezioni amministrative e europee.

La ragion partitica ha avuto il sopravvento e la necessità di recuperare consensi da parte M5S ha avuto ragione sulla logica e sul buon senso.

E' fuori di dubbio che le accuse mosse a Armando Siri siano assolutamente gravi e è pur vero che un incarico di Governo di quella natura, dove tra appalti e finanziamenti il Ministero dei Trasporti di soldi ne fa girare, il Ministro e i suoi sottosegretari deve risultare oltremodo pulito, ma in questa precisa circostanza forse si è ecceduto in prudenza, porgendo il fianco a un pericoloso precedente.

Infatti il sottosegretario alle infrastrutture Armando Siri viene a sapere di essere sotto indagine da un articolo giornalistico e tutt'ora non ha ricevuto né l'avviso di garanzia e nemmeno è stato convocato in procura per essere sentito sulla questione.

Questi i fatti registrati allo stato attuale.

Di fatto, il nulla!
Al contrario il principio di presunzione di innocenza è stato totalmente rimosso, esponendo, oggi tocca a Siri, ma domani potrebbe toccare a Conte, Di Maio, Salvini o addirittura al Presidente Mattarella, lo Stato stesso a rischio di stabilità e indifeso a eventuali e non improbabili "Colpi di Stato in bianco".  

Una velina giornalistica, seppur ben confezionata con supporti audio, non può trasformarsi in sentenza definitiva e obbligare alle dimissioni dei rappresentanti del popolo democraticamente eletti.

Sarebbe un "Colpo di Stato in Bianco" come in parte è stato per Mani Pulite nel 1992 che ha lasciato immune solo una parte politica, quella che faceva riferimento al "duro e puro" Primo Greganti soprannominato "il Compagno G" il quale resistette in carcere 115 giorni negando che la tangente di 621 milioni di lire, ricevuta da un alto funzionario del Gruppo Ferruzzi, fosse destinata al Partito di cui era lui stesso alto funzionario.

Una resistenza che salvò il PCI/PDS dal filone rosso di tangentopoli.

Se tangentopoli potè essere considerata una opportunità per l'Italia di fatto si trasformò in un massacro della politica e quello che risorse dalle ceneri fu ancor peggio.

Con la legge costituzionale numero 3 del 1993, l'articolo 68 della Costituzione è stato modificato e la sua portata fortemente limitata. E' superfluo ricordare quale fosse il clima che regnava in quegli anni: si era nel pieno e tumultuoso incedere del fenomeno di Tangentopoli e di mani pulite, che investendo l'intero sistema dei partiti della prima repubblica, comportò la perdita di soggettività dell'intera classe politica, travolta e delegittimata dagli scandali giudiziari.
In virtù di quella affrettata riforma i parlamentari possono oggi essere liberamente sottoposti a processo penale ed anche tratti in arresto in esecuzione di una sentenza di condanna definitiva, senza che alcuna autorizzazione debba essere domandata o concessa. La necessità dell'autorizzazione sorge solo laddove il membro del Parlamento debba essere oggetto di perquisizione, intercettazione, o limitazione della libertà personale in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare.
Non più, quindi, limiti al processo e all'efficacia delle sentenze passate in giudicato ma, semplicemente alla compressione della libertà personale fin tanto che l'accertamento dell'eventuale responsabilità penale è in corso.

La riforma costituzionale ha aperto una prima breccia alla democrazia, ma la richiesta, approvata e concessa, di Di Maio potrebbe spalancare il portone all'ingiustizia e inaugurare una nuova era all'Inquisizione di medievale memoria.

Siamo certi che sia quello che vogliamo?

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Pubblicato in Politica Emilia
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