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Domenica, 10 Agosto 2014 12:08

Spiaggiati?

L'Italia è ricaduta in recessione tecnica. E come poteva essere diversamente in mancanza di indirizzi chiari e interventi forti che solo il Governo può varare.

di Lamberto Colla -
Parma, 10 Agosto 2014 -
Ormai era nell'aria. La tanto temuta recessione si è ripresentata alla vigilia di ferragosto.
Un dato che non può non preoccupare soprattutto messo in relazione con altri Paesi. La prima novità negativa sta nel dato dell'export. Il settore sul quale erano riposte le speranze di crescita ha smesso di tirare. L'ISTAT, infatti, nelle stime preliminari ha rilevato che il Pil del secondo trimestre 2014, risulta ancora negativo, scendendo dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, quando aveva segnato un calo dello 0,1%. Dall'analisi dell'istituto di statistica si evince che il contributo alla variazione congiunturale del Pil della componente nazionale, al lordo delle scorte, risulta nullo, mentre quello della componente estera netta è negativo.
Gli operatori commerciali del comparto agroalimentare, peraltro, già da tempo avevano avvertito segnali di irrigidimento sempre più marcati provenire da oltralpe. Alla luce dei dati ISTAT sembra quindi che a essere interessato non sia il solo comparto agroindustriale ma che il fenomeno abbia proporzioni molto più ampie e toccare la maggior parte dei settori.
L'export avrebbe dovuto essere il battello di salvataggio e base di rilancio della nostra economia mentre sembra, auguriamoci non sia così, naufragato. Alla luce dei fatti chi sta al governo del Paese non può più vantare e soprattutto contare sulla capacità delle esportazioni di compensare i tanti difetti del sistema economico interno.
Il fatto di non avere promosso azioni forti tese a rafforzare la domanda interna, alla luce dei dati ISTAT, espone l'Italia a ancor maggiori rischi indebolita com'è da sette anni di crisi.
Una debolezza che si sta aggravando anche per effetto del proprio del rafforzamento delle economie di altri Paesi con i quali dobbiamo confrontarci. Tralasciando la Germania, ma Stati Uniti e Inghilterra hanno previsioni di crescita assolutamente interessanti. l'Istituito di statistica rileva, infatti, che il Pil è aumentato in termini congiunturali dell'1% negli Stati Uniti (+2,4% in termini tendenziali) e dello 0,8% nel Regno Unito (+3,1% su base annua).
E' giunto il tempo, quindi, di rilanciare la domanda interna senza la quale non può esserci crescita economica.
Gli 80 euro concessi da Renzi sono risultati una cura palliativa e ininfluente sui dati macroeconomici del Paese ai quali occorre fare seguire azioni più concrete e coraggiose anche se non saranno gradite dai partner europei.
Allentare, e non solo marginalmente, la pressione fiscale sulle imprese e sul costo del lavoro. Concedere, come stanno facendo molti altri Paesi, regimi di tassazione privilegiati a chi intende insediare nuove imprese. Liberalizzare il mercato del lavoro.
Certamente l'impatto iniziale sulle entrate tributarie sarà pesante ma già nel breve periodo i risultati positivi non tarderebbero a manifestarsi sia sulla domanda interna sia sulla competitività delle nostre imprese. Si dovrebbe infine intervenire pesantemente anche sulla trasparenza dei mercati. Colpire con vigore sui quei sistemi di indirizzamento guidato delle commesse verso i soliti noti e quel sistema di "scambio di favori" che non consente, alla maggior parte delle più fresche e efficienti imprese di emergere sui loro mercati di riferimento non potendo contare su capitali sufficienti per il lancio dei prodotti o dei servizi . Piccole e medie imprese bloccate o rallentate nello sviluppo da barriere pronte a essere alzate dai leader di mercato. Una soglia che continuamente si alza in virtù di barriere "tangentiste" o di altri mezzi protezionistici che il "sistema" sa perfettamente mettere in atto per salvaguardarsi.
Spiaggiati come la Concordia ma non ancora demoliti. Abbiamo le capacità per risorgere ma servono le risorse finanziarie per innescare il processo evolutivo capace poi di auto rigenerarsi. Ecco che il Governo dovrà mettersi una mano sul cuore e una sul portafoglio per ridare ossigeno ai propri organi vitali: imprese e cittadini, senza dei quali la morte è certa.
Buon Ferragosto e rilassiamoci con il "gossip" da spiaggia.

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Giovedì, 31 Luglio 2014 13:59

Parma - “Prima Parma” si presenta alla città

Nasce "Prima Parma" il nuovo movimento politico per rimettere al centro della politica locale i temi importanti per i parmigiani e ridare forza e prestigio alla nostra città.

Parma, 31 luglio 2014 -

E' stato presentato ieri pomeriggio, presso il bar La Pulcinella di piazzale Picelli, "Prima Parma" il movimento politico che vede come fondatrice e leader Cecilia Zanacca, ex coordinatrice di Civiltà Parmigiana.
"Un nuovo inizio, dopo la grande scuola politica al fianco di Ubaldi" - spiega Zanacca - "per ridare lustro al lavoro della prima amministrazione Ubaldi".
Dopo l'esperienza in Civiltà Parmigiana, seguita in questa nuova strada, da altri sostenitori del movimento, oggi si presenta come leader di "Prima Parma" con lo slogan "un nuovo Rinascimento Parmigiano".

Rimettere al centro della politica locale i temi importanti per i cittadini, con una linea che non si discosta molto dalla precedente esperienza, spiega la fondatrice del movimento - "E' un nuovo movimento politico trasversale che si fonda sul forte senso di appartenenza a Parma e al bisogno di riportare il civismo fra i cittadini." "Bisogna ridare forza e prestigio alla nostra città, alzando il capo, per ridare ai cittadini la qualità di vita a cui erano abituati." "Parma deve riprendere la propria autonomia, la propria cultura e il proprio sviluppo ovvero rifondare il Rinascimento Parmigiano".

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Tra le importanti tavole rotonde che l'hanno vista partecipe negli utili due anni, l'ultimo progetto con Territorio e Autonomia; l'istanza - petizione "Città Sicura" indirizzata al Consiglio Comunale, per porre l'accento sul grave problema della sicurezza urbana, che ha visto la raccolta di 2000 firme, dando voce ai parmigiani. Il nuovo movimento si colloca su questa linea di pensiero, - "Prima delle ingerenze di Partiti o movimenti nazionali, prima degli interessi di potere, prima delle ambizioni personali, vengono i bisogni e gli interessi dei parmigiani." E tra i bisogni primari quello della sicurezza, unito al desiderio di riappropriarsi del territorio.

Un bisogno, che Cecilia Zanacca ha manifestato da subito, sottolineando la scelta di tenere la conferenza nel quartiere di quando era ragazza, a lei molto caro; esempio di come i parmigiani debbano tornare a vivere i propri luoghi. Quei luoghi, che grazie alla forza di piccole realtà come il bar La Pulcinella, in Piazzale Picelli, possono ridare un'immagine positiva della città. "Bisogna riportare i parmigiani a frequentare i nostri quartieri" afferma.

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Mercoledì 30 luglio 2014, verrà presentato alla città "PRIMA PARMA", il movimento politico di Cecilia Zanacca per un nuovo Rinascimento Parmigiano.

Parma 29 luglio 2014 -

Obiettivo del nuovo movimento politico è quello di rimettere al centro della politica locale i temi importanti per i parmigiani al fine di ridare forza e prestigio alla città.
" Per noi – dice Cecilia Zanacca, fondatrice e leader del nuovo movimento - prima delle ingerenze di Partiti o movimenti nazionali, prima degli interessi di potere, prima delle ambizioni personali, vengono i bisogni e gli interessi dei parmigiani. Come abbiamo dimostrato nella recente iniziativa per la petizione "Città Sicura", con oltre 2.000 firme raccolte e la discussione in Consiglio Comunale a settembre, noi ci impegniamo su proposte concrete, ci mettiamo la faccia in mezzo alla gente e senza pregiudizi ideologici o di parte le portiamo alla discussione del mondo politico locale. Questo è e sarà il nostro modo di agire per un nuovo Rinascimento Parmigiano."
La presentazione avverrà presso il locale La Pulcinella, in piazzale Picelli a Parma - ore 18,00

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Domenica, 27 Luglio 2014 12:16

Mentre l’Italia si spegne...

Il FMI (Fondo Monetario Internazionale) prevede un PIL pressoché stazionario (+0,3%) e in Parlamento si fa manfrina (8.000 emendamenti), le grandi imprese realizzano i guadagni all'estero e i soliti "miseri" pagano.

di Lamberto Colla - Parma, 27 Luglio 2014 -
C'è un tempo per pensare, uno per discutere e uno per agire. Questo almeno vorrebbe la logica. Continuiamo invece ad assistere a enunciazioni di obiettivi e di riforme, a motivate controdeduzioni ma sul piano dei fatti nulla o poco si è fatto.
Così come il rottame della Concordia, per due anni spiaggiata al Giglio, è ora in navigazione a 2 nodi all'ora (poco più di 3 km/ora) verso Genova, l'Italia sembra anch'essa destinata a procedere, troppo a rilento, verso gli approdi delle riforme. Ma mentre qui si discute e ridiscute, il Fondo Monetario Internazionale, nelle sue periodiche valutazioni di stima sull'andamento delle economie dei più importanti paesi, aggiorna al ribasso le stime di crescita per l'Italia a un misero 0,3% contro lo 0,8% previsto dal Governo lo scorso aprile. Vuol dire che praticamente siamo fermi. Non così per la Spagna alla quale viene assegnato un ben più onorevole +1,2% e aggiornato con un +0,3% sulle precedenti indicazioni. Per la Germania è invece previsto un +1,9% per quest'anno confermandosi la locomotiva d'Europa seppure valga la pena dare una letta all'articolo di Andrea Indini pubblicato sul "Giornale.it" dal titolo "Ecco tutti i trucchi della Merkel per nascondere i buchi di Berlino". Quando si dice che lo stereotipo non conta nulla, conta eccome invece. Tutti quindi, più o meno velocemente, procedono mentre noi siamo qui arenati su 8.000 emendamenti da discutere per la modifica elettiva o meno del Senato.
Non che le opposizioni non abbiano motivate considerazioni da opporre e soprattutto da negoziare con il Governo ma procedere con un reiterato atteggiamento d'ostruzionismo e ingessatura del Parlamento non è più accettabile.
Però è quanto sta accadendo in questi giorni e che porterà via tempo prezioso alle riforme e alle azioni di Governo per fronteggiare i problemi che quotidianamente affliggono i cittadini, almeno quelli che restano e che non vogliono o possono abbandonare questo paese.
Un'abbandono che invece sta dilagando nell'Italia dell'ovest, in quel Piemonte che un tempo era sede della capitale e locomotiva d'Italia per la presenza delle sue grandi imprese, Fiat prima fra tutte.
Proprio dalla Fiat e ora seguita dalla famiglia Novarese dei Boroli-Drago azionisti di maggioranza del gruppo De Agostini e quindi di Gtech (leader mondiale del gioco) viene l'esempio di sfruttare l'Italia per realizzare i guadagni a Londra per alleggerirsi dalla imposizioni fiscali nazionali.
Intanto gli altri, quelli che rimangono, si pappano l'aumento delle accise, dei tabacchi, dei carburanti, della casa. Per pagare questi balzelli, l'uomo comune, riduce gli acquisti voluttuari e ora anche quelli necessari. Chi resta e vuole fare il proprio dovere modifica, sino alla mortificazione, lo stile di vita.
Chi invece ha privilegi non intende disfarsene (vedi i dipendenti del Parlamento e i Magistrati) e chi più ne ha più ne vorrebbe a scapito dei privati e dello Stato come a esempio il caso dell'amministratore della NES spa (leader nel settore della custodia e trasporto di valori) il quale oltre a avere sottratto 40 milioni dai caveau della società ha proceduto a una evasione di pari valore a scapito dello Stato. Il tutto per accumulare immobili e collezionare auto e moto sportive ma anche bici da corsa e chi più ne ha più ne metta.
La domanda che ci si pone è dov'è il limite di sopportazione dell'Italiano medio. Fino a quando potrà attendere prima di ribellarsi o, come molti hanno già fatto, autolesionarsi sino all'estrema conseguenza?

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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 29 21 Luglio 14

(Cliccando su "allegati" è possibile scaricare in formato PDF)
SOMMARIO Anno 13 - n° 29 21 Luglio 14
1.1 editoriale Ai ripari... non certo dal sole estivo
2.1 ambiente GREENPEACE: Omini LEGO in azione contro la distruzione dell'Artico
3.1 bonifiche Fondi UE. La Regione Emilia Romagna approva il programma 2014-2020
3.2 latte e quote Il latte della discordia
4.1 Lattiero caseario Calma piatta per i "duri".
5.1 benessere Vinoterapia, un bagno di lunga vita
5.2 indicazione di origine Approvata l'etichetta di "prodotto di montagna"
6.1 comarketing Comarketing, Camoscio d'Oro e Piadina Loriana. Il Ricettario.
6.2 pomodoro 2014 Pomodoro, campagna 2014 in linea con le previsioni
7.1 consumi e crisi +10% la povertà

Cibus 29COP cibus

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Domenica, 20 Luglio 2014 12:06

Ai ripari... non certo dal sole estivo

In vacanza ma poi cosa ci attende dopo la pausa estiva? Manovre e, forse, anche il caos sociale come ha raccontato il servizio "cassandra" di Enrico Mentana su La7?

di Lamberto Colla -
Parma, 20 Luglio 2014 -
Un piccolo segnale di responsabilità, le tre forze politiche principali del Paese, lo stanno offrendo. Forza Italia ha rinnovato il "patto" di appoggiare il percorso riformista del PD di Matteo Renzi e il Movimento 5 Stelle ha aperto un canale di dialogo con il Governo sulla riforma costituzionale. Non è cosa di poco conto se si pensa a quanto tempo è stato perduto in questi 20 anni trascorsi nell'immobilismo totale della politica dedita solo al Berlusconismo e all'antiberlusconismo. Ed oggi le conseguenze dolorose sono tangibili. Ma quel che è peggio è che si è innescato una dinamica, in stile domino, di negatività che sarà molto difficile arrestare.
- LA QUESTIONE ECONOMICA -
Lo stesso Ministro dell'economia e finanze Pier Carlo Padoan con i suoi "No comment" espressi in conferenza stampa, e in seguito aggiustati in Twitter, non possono certo far ben sperare. Soprattutto in relazione alla ipotesi di una nuova manovra correttiva che, si sa, non potrà andare a rastrellare che nelle solite tasche.
«I dati macroeconomici più recenti, se confermati, indicano un ritardo nel ritorno al meccanismo di una crescita sostenibile in Europa e altrove e ciò è vero anche per il nostro paese: i margini per l'azione del governo si faranno più stretti ma non per questo si indebolisce la prospettiva di medio termine indispensabile per quel salto di qualità di cui il paese ha bisogno tramite una decisa azione di riforme». Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan intervenendo lo scorso 16 luglio alla Camera. E con queste parole c'è da ritenere che una manovra non sia da fare anche alla luce delle pressioni provenienti dai ragionieri di Bruxelles, seppure tranquillizzati dal tweet "post no comment" della conferenza stampa?
- LA QUESTIONE DELLA FEDELTA' -
E poi ci sono le conseguenze legate alla internazionalizzazione delle nostre più importanti imprese. Il PIL delle compagnie che portano le sedi legali all'estero non potrà più essere conteggiato tra la produzione nazionale. FIAT-Chrysler ad esempio, secondo uno studio di R&S Mediobanca, inciderà negativamente sul PIL nazionale per un significativo quanto preoccupante -7%.
Non c'è da rallegrarsi nemmeno per la "conquista" di Gtech -ex Lottomatica- del colosso del gioco americano IGT. 4,7 miliardi è l'investimento del Gruppo Gtech per procedere alla fusione con il leader mondiale dei casinò e aprirsi la strada nel mondo delle slot machine. Ma Gtech è una azienda italiana? Intanto sarà delistata dalla Borsa Italiana e verrà introdotta nel listino di New York. "Ricalcando per certi versi, scrive Repubblica.it, quanto sta avvenendo per Fiat e Chrysler, Gtech e la "preda" Igt confluiranno in una holding di nuova costituzione di diritto inglese; nel Regno Unito sarà fissata anche la residenza fiscale del gruppo."
- LA QUESTIONE SOCIALE -
Infine c'è la pressione dei disordini del nord africa, della Siria e dell'Ucraina a preoccupare, e non poco, la nostra instabile economia per quanto concerne l'approvvigionamento energetico (Gas dalla Libia e dalla Ucraina), il massivo flusso migratorio da Nord Africa e Siria e il conclamato pericolo di infiltrazioni Jihadiste dalla Libia come da rapporto dei nostri servizi segreti. Un'allarme ancora poco pubblicizzato almeno sino al servizio di Enrico Mentana di pochi giorni fa che ha definitivamente sdoganato quelli che erano i timori inespressi di un contagio italiano del caos sociale.
La stabilità libica è la nostra priorità. Lo è sempre stato sin dalla prima Repubblica e è rimasto tale sino all'intervento Franco Anglo Statunitense, inaugurato il 19 marzo 2011, senza il formale appoggio internazionale (giunto tardivamente) al fine di garantirsi la ricostruzione post bellica e soprattutto gli accordi petroliferi sino a allora in mano per lo più italiana. Un'altra prova di quanto fiducia ci sia da riporre sui nostri alleati. Probabilmente sono preoccupazioni fuori luogo ma credo che per l'Italia sia giunto il tempo di pensare a sé stessa e al proprio futuro. Con o senza i soliti "parenti serpenti".

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Domenica, 13 Luglio 2014 12:04

Nella palude UE

E' iniziato il "percorso vita" di Matteo Renzi nel campo d'addestramento UE. Saranno 6 mesi di passione.

di Lamberto Colla - 
Parma, 13 Luglio 2014 -
Dopo le adulazioni della Merkel saranno ben poche le lusinghe che raccoglierà il nostro premier durante la sua presidenza di turno al Consiglio Europeo. Gli attacchi meno pericolosi gli giungeranno dall'Italia mentre dovrà prestare attenzione alle ben più insidiose trappole disseminate lungo il cammino in terra europea. Tra sei mesi vedremo se il "selfie" dell'europa sarà ringiovanito dalla cura italiana o se invece sarà ancora quello descritto da Renzi nel suo discorso di insediamento: «con estrema preoccupazione devo dire che se l'Europa oggi si facesse un selfie emergerebbe il volto della stanchezza, in alcuni casi della rassegnazione: mostrerebbe il volto della noia».
Ma attenzione a giudicare annoiati e perditempo i "tecno-lobbisti" seduti nell'emiciclo di Bruxelles e Strasburgo. No, loro l'agenda l'hanno bene in mente e la seguiranno con riservata dedizione. Una agenda scritta dalle lobby delle multinazionali del Nord Europa e della Finanza a vantaggio dei soliti pochi Governi che le accolgono e difendono a suon di regolamenti comunitari.
L'Europa nasce per mettere in comunione popoli e risorse e si ritrova oggi a non accettare i popoli e a depredare le risorse altrui.
I pilastri di questo impero sono stati nuovamente consolidati con la riconferma di Martin Schulz alla presidenza del Parlamento (è la prima volta che un presidente viene riconfermato) e con la nomina di Jean Claude Juncker alla presidenza della Commissione UE.
Un tandem merkelcentrico di campioni di serietà, rigore e imparzialità ma anche di lungimiranza e apertura politica. Due campioni di tolleranza e cooperazione. Il primo, il presidente riconfermato Martin Schulz è riuscito nella difficile impresa di mettere d'accordo Berlusconi che lo etichettò "Kapo'" con l'acerrimo nemico Grillo che invece, a sua volta, venne bollato come "Stalin" dal rigoroso Shulz.
E che dire del giovane rampante Jean Claude Jucker, per diciotto anni alla guida del Lussemburgo, che ha accolto invece degli emigrati, la nostra FIAT a completamento di un percorso di internazionalizzazione del piccolo Paese nordico il quale, come ha ricordato il Financial Times nei giorni scorsi, e riportato da Italia Oggi il 9 luglio, Juncker sarebbe "L'architetto del più grande paradiso fiscale d'Europa, Jean-Claude Juncker dovrebbe ora trasformarsi in alfiere della lotta all'evasione". Non c'è andato giù leggero il quotidiano di finanza britannico il quale aggiunge che "Nei 18 anni in cui è stato capo del governo, il Lussemburgo è diventato il più grande paradiso fiscale d'Europa. I detrattori affermano che ha attratto miliardi di dollari e di euro da privati e imprese che puntavano a evadere il fisco dei rispettivi paesi. E dal 1980 il sistema finanziario del paese è cresciuto praticamente da zero a 3.000 miliardi di euro".
Il presidente della Commissione avrà quindi maggiore interesse nel risolvere la questione con la Gran Bretagna e il premier Cameron (si era opposto con forza alla sua nomina) piuttosto che assecondare il nostro Renzi nel processo di rinnovamento della politica europea. Meglio, per lui recuperare un alleato utile alle manovre finanziarie piuttosto che sostenere un Paese che, se dovesse riprendersi, potrebbe portare scompiglio negli equilibri di potere in seno all'Europa. Una Italia forte sarebbe una spina nel fianco all'Europa del nord.
Se solo per un attimo la Francia lasciasse perdere la sua autoreferenzialità potrebbe trovare nell'Italia il miglior alleato per recuperare i valori e le economie dei Paesi del mediterraneo di cui fa parte. Un'alleanza di peso enorme che potrebbe dare una svolta a questa europa che non può reggersi solo sul rigore, spesso più formale che sostanziale.
Non avrà vita facile il nostro buon "boy scout". Se supererà indenne le paludi UE qualche speranza di sostegno alla ripresa Italiana e per immaginare un'Europa come era nella idea dei costitutori si potranno ancora coltivare.

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Parte stasera la Festa Emilia Verde a Cavriago (RE), la prima organizzata dalla Lega Nord emiliana. L'ospite di oggi è Roberto Maroni, e domenica arriva il segretario Matteo Salvini. Tre giorni tra stand, cucina, musica e incontri politici.

Reggio Emilia, 11 luglio 2014 - di Ivan Rocchi

Sarà Roberto Maroni ad aprire la Festa Emilia Verde a Cavriago, organizzata dalla Lega Nord emiliana. L'ex segretario parlerà tra le altre cose dell'Expo 2015 a Milano e delle opportunità che questo può ancora offrire. A seguire, nell'arena esterna ci sarà il concerto del gruppo Le Minigonne.

La serata di domani sarà invece dedicata ai giovani e all'insegna del divertimento, con la Strana Coppia di Radio Bruno. I militanti che provengono dalle altre regioni si fermeranno a dormire in tenda in un'area destinata. Il politico della serata sarà il segretario della Lega Nord emiliana, Fabio Rainieri.

Ma la giornata clou sarà domenica, quando a sera arriverà il Segretario federale Matteo Salvini, che parlerà degli equilibri nazionali ed europei a solo una settimana dal Congresso di Padova del 20 luglio. Un incontro atteso per il popolo leghista, dove potrebbe essere aggiornato lo statuto del partito e potrebbero essere prese in considerazione ipotesi di alleanze con altri partiti. Al termine del comizio, Salvini si tratterrà insieme ai presenti per guardare i Mondiali e tifare, ovviamente, Argentina. Nell'arena esterna ci sarà intrattenimento con i comici del Costipanzo Show.

E probabilmente la serata sarà anche l'occasione per parlare delle prossime elezioni regionali, che si terranno a seguito delle recenti dimissioni del governatore Errani. "La Lega Nord emiliana – dice il segretario provinciale reggiano Gianluca Vinci - dopo l'ultimo ottimo risultato elettorale che la vede al 6% anche nella nostra regione, ha il pieno appoggio e l'impegno di tutti i vertici nazionali per la tornata elettorale di novembre".

Pubblicato in Politica Reggio Emilia

Giovedì 10 luglio, alle 18.30, presso il circolo Giovane Italia (via Kennedy), l'Unione Comunale del PD di Parma promuove la presentazione di "Alfabeto Grillo" (edito da Mimesis), insieme ai curatori Marco Laudonio e Massimiliano Panarari.

Parma, 9 luglio 2014 -

Il linguaggio del grillismo che ha travolto e stravolto il dibattito pubblico è qui analizzato attraverso le riflessioni di studiosi e giornalisti che si occupano delle evoluzioni della politica italiana.
L'incontro sarà introdotto dal segretario Lorenzo Lavagetto e moderato da Elena Antonetti.

MARCO LAUDONIO
Giornalista pubblicista, si specializza con un Master in Economia e Gestione della Comunicazione e dei Media presso l'università di Roma Tor Vergata. Nell'ambito del marketing ha collaborato con l'Ufficio Studi Rai, curando studi e saggi per la collana VQPT, la Comunità RadioTelevisiva Italofona, agenzie di comunicazione istituzionale e d'impresa.
Ha scritto per La Stampa, la Repubblica, Il Salvagente, Il Sole 24 Ore, Nòva. E' stato autore e coconduttore della seconda edizione di E-cubo andato in onda su RAI Educational e Rai Tre, di diverse produzioni di Democratica TV. Dal febbraio 2008 al marzo 2011 è coordinatore editoriale di partitodemocratico.it, partecipa e segue l'ideazione e la gestione online delle principali iniziative web del PD. Dall'ottobre 2011 è responsabile new media e community dell'Associazione TrecentoSessanta.Dal febbraio 2013 all'aprile 2014 è stato responsabile dei rapporti con i circoli e le realtà associative universitarie e del mondo dell'innovazione

MASSIMILIANO PANARI
Emiliano, classe 1971. È un lavoratore atipico: gli piace la flessibilità del fare cose differenti, un po' meno la precarietà che contraddistingue la sua generazione. Fa il docente universitario, il consulente di comunicazione pubblica e politica, il saggista e il consulente editoriale. E gli piace fottutamente scrivere. Collabora, oltre che con Europa, con La Stampa, il Mulino e Reset. Si occupa di massmediologia e cultura di massa, su cui ha scritto L'egemonia sottoculturale (Einaudi), che ha fatto inferocire un bel po' di gente. Ha curato alcuni libri di Will Hutton e Bob B. Reich e un volume di filosofia del diritto insieme ad Augusto Barbera.

(Fonte: ufficio stampa Pd Parma)

Pubblicato in Dove andiamo? Parma
Domenica, 06 Luglio 2014 12:45

Vacanze e prelievi. Siamo alle solite

Siamo alle solite. Anche il Governo Renzi è cascato nella tentazione di passare per le vie brevi e tassare i soliti ignoti e idioti con ogni mezzo.
di Lamberto Colla ---
Parma, 6 Luglio 2014 -
Il periodo di vacanza, per coloro che potranno permettersela, si accorcia ma i carburanti aumenteranno non appena si spegneranno le luci delle fabbriche e la massa di lavoratori inizierà a sciamare. Chi verso la meta desiderata da una vita di sacrifici, chi per fare ritorno al proprio bel paisiello del Sud, chi invece andrà a ritemprarsi in qualche sperduto, e a buon mercato, villaggio alpino. Tutti partiranno negli stessi giorni e saranno accomunati dal medesimo destino: aumento della spesa in carburanti e maggior consumo dei medesimi per le solite inesauribili "code" per lavori in corso mai terminati e anticipati da segnaletica stradale schizofrenica e randomizzata.
"Ma chi se ne frega, sto andando in vacanza, e non voglio pensare più a niente" è il pensiero comune di questa "colonia estiva" disposta a spendere 5 euro in più al giorno pur di godersela un po'.
E come tutte le prede troppo rilassate diventano oggetto delle attenzioni anche dei predatori più anziani.
Così, appena prima, durante e subito dopo le vacanze giù con le batoste sotto ogni forma anche la più celata e vigliacca come l'aumento dei carburanti o la ripresa dell'anatocismo bancario piuttosto che l'obbligo di acquisto dei POS e per finire con il Canone Rai esteso ai PC e ai sistemi di videosorveglianza.
Tutta roba già vista, sentita e bevuta come l'olio di ricino da bambino in tutti i governi di cui ho memoria. Ma quello che non avrei voluto vedere dal Governo Renziano è proprio questo. Invece NO, anche lui si è lasciato tentare dalla voglia irrefrenabile di "Vincere Facile" e passare dal bancomat a prelevare con codici taroccati.
Ma basta non se ne può più!
Basta con la solita scusa della necessità di tracciare il contante per combattere l'evasione fiscale. In questo modo si opprime ancor più la possibilità di operare ai più piccoli. Ben venga il POS se a questo non fossero connessi altri costi improduttivi che si tramutano in ricavi per gli istituti di credito. Quelle stesse banche che non erogano credito alle medesime imprese dalle quali spillano continuamente risorse. Ci mancava solo la vigliaccata di reintrodurre l'anatocismo bancario (calcolo di interessi sugli interessi) introdotto spregiudicatamente in un DL non d'oggetto bancario ma d'agricoltura (DL 91 del 24 giugno 2014 articolo 31) per completare il film già visto.
Gli 80 euro offerti con la mano destra sono stati già sottratti, con gli interessi, dalla mano sinistra.
Già perché ormai da qualche giorno si è cominciato a parlare di prossimo aumento di carburanti, cosa che comunque sta già avvenendo da alcune settimane, con il rischio sempre più certo che la benzina raggiunga quota 2 euro entro agosto, di ritocco delle accise sui tabacchi e sulle sigarette elettroniche (sarà presentato in consiglio dei ministri il 10 luglio), della necessità di una nuova manovra finanziaria di 10 miliardi, è la stima di Mediobanca, dovuta alla ulteriore riduzione del PIL e per favorire la concessione da parte della UE di maggiore flessibilità utile a mettere in moto il pacchetto delle riforme.
Insomma prima si paga poi forse le promesse saranno mantenute. E la UE dei burocrati continua a pretendere senza concedere. Lo si è visto con l'operazione d'accoglienza umanitaria "Mare Nostrum" (costa 9 milioni di euro al mese); oltre alle solite frasi "L'Italia non è sola" nulla si è ancora fatto per sostenere l'Italia in questa operazione, al contrario, la Germania ha confermato che se profughi provenienti dall'Italia cercheranno asilo da loro verranno rispediti indietro.
Ci aspetta un'altra estate torrida ad alto rischio "aflatassine".

Pubblicato in Politica Emilia
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