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Martedì, 29 Ottobre 2013 12:57

CNA Parma, presentato il Bilancio Sociale 2012

Un miglioramento continuo, tanto nel processo di rendicontazione quanto nel dialogo con gli Stakeholder con un Valore Aggiunto Globale, che per l' anno 2012 è stato pari a ...
 
Parma, 29 ottobre 2013
 
Si è svolto ieri pomeriggio, nella splendida cornice di Palazzo San Vitale, l' evento di presentazione del Bilancio di Responsabilità Sociale 2012 di CNA Parma con il sostegno di Banca Monte Parma e il contributo di Ecipar Parma, Tecna e Prefina.
Un evento importante che per l' occasione è stato arricchito dall' intervista a Davide Bollati Presidente di Davines e dal racconto di due giovani imprenditrici nel settore del benessere.
Il Presidente Provinciale di CNA Parma, Gualtiero Ghirardi ha da subito sottolineato come in questo momento di grandissima difficoltà sia rilevante l'opportunità del VI Bilancio di Responsabilità sociale, come mezzo per "esplicitare la capacità di un Gruppo a creare condivisione attorno a determinati valori". Un documento che oltre a dare conto e visione della mission associativa di CNA, vuole essere strumento di comunicazione, riflessione e miglioramento. La rendicontazione sociale ha mostrato, attraverso le parole del Direttore Provinciale di CNA Parma Domenico Capitelli, l' insieme delle attività svolte dall' Organizzazione, che spaziano dalla rappresentanza tipica, alla erogazione di servizi qualificati alle imprese (attraverso strutture dedicate: CNA Servizi, Tecna, Prefina), ad attività che hanno una connotazione più sociale svolte mediante l'opera del Patronato Epasa e da CNA Pensionati, per giungere ad una assistenza maggiormente indirizzata al cittadino attraverso il Caf e CNA World.
 
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Nonostante il perdurare della crisi economica "il Gruppo, continua a mantenere un importante livello di adesioni, a mantenere sostanzialmente inalterati i livelli occupazionali, ad investire in servizi e strutture, competenze e conoscenze" ha sottolineato Domenico Capitelli. Con questo Bilancio Sociale CNA Parma ha ribadito il suo impegno verso un miglioramento continuo, tanto nel processo di rendicontazione quanto nel dialogo con gli Stakeholder. Un rapporto consolidato con gli Associati che viene rafforzato attraverso incontri, seminari ed eventi finalizzati alla valorizzazione dei mestieri, ad azioni formative, informative e di rappresentanza. Tra gli eventi del 2012 sono stati ricordati "Cioccolato Vero", manifestazione svoltasi a febbraio in Piazza Garibaldi, la seconda edizione di "Parmacamp" e l'iniziativa voluta da CNA in stretta collaborazione con Ecipar Parma che ha visto coinvolto l' Ipsia "Primo Levi" di Parma.
E' stato poi illustrato il Rendiconto Economico del Bilancio Sociale, prospetto nel quale si trovano le informazioni principali sulla situazione economica dell'associazione nell'ottica della produzione e distribuzione del Valore Aggiunto Globale, che per l' anno 2012 è stato pari a € 6.413.500. Nonostante il perdurare della congiuntura sfavorevole, Domenico Capitelli ha evidenziato che nel 2012 la quota più rilevante della ricchezza prodotta è stata distribuita alle Risorse Umane e al Sistema CNA, confermando il ruolo centrale delle persone nell'attività associativa e l'importanza degli Stakeholder del sistema associativo.
Domenico Capitelli ha ribadito infine, l' obiettivo del Gruppo di disegnare un progetto operativo che infonda coraggio e fiducia nel futuro, che continui a coniugare stabilità economica e forte rappresentanza associativa; con un impegno forte alla valorizzazione delle imprese associate, perseguendo con coerenza e determinazione i principi e i valori della responsabilità sociale.
Pubblicato in Lavoro Emilia





Sempre più seguaci di Gordon Ramsay. Avremo due cuochi per ogni operaio.

di Virgilio - Parma, 29 ottobre 2013

Boom di iscrizioni negli istituti di enogastronomia, turismo e agraria. I giovani sembrano quindi favorire gli orientamenti scolastici verso quei settori che meglio interpretano i segnali di distintività nazionale. E' forse presto per comprendere se un orientamento così marcato dei giovanissimi sia da attribuire più alla notorietà di certuni chef e delle trasmissioni televisive dedicate in toto o in parte all'arte culinaria o invece il frutto di una chiara e lucida interpretazione della attualità.

Il segnale comunque è molto forte e soprattutto centra in pieno i "plus" distintivi del nostro Paese: l'Ospitalità e il Turismo nel senso più ampio del termine, le filiere agroalimentari e l'immenso e invidiatissimo patrimonio culturale e paesaggistico.

La logica e il buon senso vorrebbe che si intervenisse per assecondare questa proiezione lavorativa

   - L'Italia Post industriale -

Gordon Ramsay - foto Dave Pullig per wikipedia gde

In Italia ci saranno, quindi, più di due cuochi per ogni operaio con la crisi che ha cambiato profondamente le aspirazioni dei giovani ed ha provocato il crollo delle iscrizioni agli istituti professionali con indirizzo industriale, scese al minimo storico rispetto al boom delle scuole di enogastronomia, turismo ed anche agraria. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulle iscrizioni al primo anno della scuola secondaria di secondo grado, statali e paritarie, nell'anno scolastico 2013/2014.

Il recente sondaggio Coldiretti/Ixe' ha rilevato che il 54 per cento dei giovani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (21 per cento) o fare l'impiegato in banca (13 per cento). Ed anche che il 50 per cento degli italiani ritengono che cuoco e agricoltore siano le professioni con la maggiore possibilità di lavoro mentre solo l'11 per cento ritiene che l'operaio possa avere sbocchi occupazionali. D'altra parte il 79 per cento degli Italiani sostiene che in futuro in Italia ci sarà un numero minore di fabbriche secondo l'indagine. Per questo - continua la Coldiretti - l'88 per cento degli italiani afferma che il sistema di formazione nazionale andrebbe riqualificato anche con un corso specializzato all'Università sulla valorizzazione del Made in Italy.
I giovani - conclude la Coldiretti - hanno visto prima e meglio di altri dove ci sono reali prospettive e di fiducia per l'Italia che per crescere deve tornare a fare l'Italia e puntare su quegli asset di distintività nazionale che garantiscono un valore aggiunto nella competizione globale come il territorio, il turismo, la cultura, l'arte, il cibo e la cucina.

Assecondare questa tendenza vuol dire cavalcare il primo segnale di fiducia che si riscontra in questi ultimi anni. Un segnale forte che, oltretutto, proviene dai giovanissimi ai quali occorre dare un futuro più sicuro di quello che stanno vivendo quelli in età lavorativa attuale.

Purtroppo, e la conferma viene da vari e autorevoli istituti id ricerca, il tasso di disoccupazione e di inoccupazione è ancora una volta aumentato e con esso è cresciuta anche il tasso di "scoraggiamento" che sfiora il 50% degli inattivi.

- La fiducia dei consumatori in picchiata nonostante i primi timidi segnali di ripresa economica-

L'incertezza e la difficoltà delle famiglie pesano sull'andamento economico e sulla fiducia dei consumatori e per Federconsumatori "urge un concreto intervento di rilancio."

Oltre 6 milioni di persone che non lavorano ma vorrebbero farlo: 3,07 milioni di disoccupati e 2,99 milioni tra 'scoraggiati' o persone che vorrebbero avere un'occupazione ma non la cercano per motivi di famiglia o altri motivi. È quanto emerge dalle tabelle Istat del secondo trimestre 2013. La fiducia dei consumatori ad ottobre torna a diminuire e, purtroppo, non potrebbe essere diversamente.

Il clima di incertezza e difficoltà in cui si trovano le famiglie pesa, infatti, in maniera determinante sui comportamenti e sulle abitudini dei cittadini, costretti ad un numero sempre maggiore di rinunce.

La contrazione dei consumi, secondo i dati aggiornati dell'O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, nel biennio 2012-2014 raggiungerà quota -8,1%. Una percentuale impressionante, che equivale ad una contrazione complessiva della spesa delle famiglie di circa 60 miliardi di Euro.

Queste minori entrate non potranno che creare una vera e propria voragine nel mercato, influendo negativamente sulla produzione e quindi sull'occupazione, contribuendo sempre di più alla contrazione del potere di acquisto delle famiglie. Per l'organizzazione dei consumatori la legge di stabilità rischia di introdurre elementi fortemente negativi per i cittadini. Primo su tutti l'introduzione di una simil-IMU, la Trise, che in assenza di detrazioni sulla prima casa (come prevedeva invece l'IMU) potrebbe rivelarsi addirittura peggiore dell'imposta municipale unica. Per Federconsumatori si rende quindi immediatamente necessario porre dei correttivi davvero in grado di rilanciare il potere di acquisto delle famiglie (specialmente quelle a reddito fisso) e gli investimenti per lo sviluppo e la ricerca necessari per la ripresa occupazionale.

"Una manovra, quindi, che dovrebbe prevedere meno regali alle banche e più misure a favore dei cittadini, a partire da un passo indietro sull'incremento IVA, che già in passato si è rivelato estremamente dannoso sia per i bilanci delle famiglie che per quelli dello Stato." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

Pubblicato in Lavoro Emilia


Gardini «Crescita dimensionale, burocrazia, fisco e accesso al credito nodi da sciogliere per valorizzare export nelle politiche di sviluppo e rilancio competitivo»

Pubblicato in Economia Emilia
Domenica, 13 Ottobre 2013 11:01

Stati generali dell'economia parmense a confronto



Mondo imprenditoriale e istituzioni a confronto: dialogare e trovare risposte concrete. In Camera di Commercio di Parma, lunedì 14 ottobre 2013 alle ore 9,30.

Parma, 13 Ottobre 2013 -



Domani, 14 ottobre la Camera di commercio organizza, nella propria sede, gli "Stati generali dell'economia parmense". La manifestazione ha l'obiettivo di riunire il mondo imprenditoriale e istituzionale per ricercare, attraverso il dialogo e il confronto, risposte e soluzioni concrete alle emergenze che investono il nostro territorio.

L'iniziativa è frutto del lavoro congiunto di Camera di commercio e Associazioni di categoria del territorio che, nel difficile frangente economico, hanno voluto raccogliere le istanze rivolte dalle imprese con sempre maggior urgenza allo Stato e ai suoi organismi.

I lavori si svilupperanno in modo non convenzionale attraverso le parole di dieci imprenditori locali, ciascuno dei quali affronterà un tema decisivo per le imprese e rilevante per l'intera collettività. Il tema sarà trattato avendo riguardo all'interesse generale della comunità economica. Saranno individuate le criticità, ma anche messe in evidenza le soluzioni percorribili.

Il programma prevede un'introduzione del Presidente della Camera di commercio di Parma e a seguire le relazioni degli imprenditori sui seguenti temi: fiscalità locale, valorizzazione del territorio, semplificazione e burocrazia, legalità e sicurezza del lavoro, credito, innovazione, ricerca e sviluppo. Sarà poi chiamata al dialogo e al confronto l'istituzione competente.

Di seguito il programma:

INTRODUZIONE


Andrea Zanlari, Presidente Camera di commercio



VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO


Interventi degli imprenditori:
- Emio Incerti - Inchotels Group
- Monica Azzoni - Cotti Luca e Silvio, società agricola
- Gian Paolo Emanueli - Monte Penna Scrl


Rispondono:
- Federico Pizzarotti, Sindaco del Comune di Parma
- Pier Luigi Ferrari, Vice presidente della Provincia di Parma
- Alfredo Peri, Assessore alla programmazione territoriale, urbanistica e trasporti della Regione Emilia-Romagna
- Ugo Danni, Assessore alla pianificazione territoriale, infrastrutture e difesa del suolo della Provincia di Parma



LEGALITÀ

Interventi degli imprenditori: 
- Ivano Bernazzoli - Primo Taddei Cooperativa servizi, logistica e movimentazione merci
- Roberto Bruno Bassan - Bassan Roberto Bruno, impresa artigiana


Rispondono:
- Giulio Ernesto Bertoni, Direttore Direzione prov.le Lavoro 
- Luigi Viana, Prefetto di Parma



SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA E BUROCRAZIA

Interventi degli imprenditori:
- Roberto Gelfi - Cascina Margherita, impresa agricola
- Irene Dardani - HDG Srl


Rispondono:
- Massimo Fabi, Direttore AUSL Parma
- Cristina Merusi, Sindaco di Sala Baganza e Presidente Unione Pedemontana Parmense



CREDITO


Intervento dell'imprenditore:
- Renato Allodi - Uniontel Srl


Risponde:
- Giampiero Maioli, CEO Cariparma Crédit Agricole e Membro Comitato esecutivo ABI



INNOVAZIONE, RICERCA E SVILUPPO


Intervento dell'imprenditore:
- Corrado Beldì - Leca Sistemi Spa e Laterlite Spa


Risponde:
- Gino Ferretti, Rettore Università di Parma



FISCALITÀ LOCALE

Intervento dell'imprenditore:
- Francesca Chittolini - Kika Events Snc


Risponde:
- Mario Cantini, Sindaco di Fidenza



CONCLUSIONI

Andrea Zanlari, Presidente Camera di commercio.

La partecipazione all'iniziativa è gratuita. Si chiede cortesemente di inviare la conferma della propria presenza inviando un'e-mail alla segreteria organizzativa all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Domenica, 13 Ottobre 2013 11:58

Dobbiamo tornare a volare.

Nessun riferimento, nel titolo, alla crisi dell'Alitalia bensì un invito a riappropriarsi di un sogno da realizzare.

 

di Lamberto Colla ---


Parma, 13 ottobre 2013 -

Siamo come ingessati in buona parte del corpo e pretendiamo di fare una corsa a ostacoli. Il tipico "voglio ma non posso" che a lungo andare logora le menti e conduce all'alienazione di ogni iniziativa.

Il declino italiano è in atto, non solo si percepisce ma si palpa concretamente. "Vorrei chiudere ma non posso", "se fossi libero da legami me ne andrei a Cuba", "sto cercando di vendere l'attività", "ho investito tutti i miei risparmi e se non parte l'attività sono finita".

Queste le frasi ricorrenti che, almeno io nella mia piccola e edulcorata Parma, ho raccolto in questi ultimi giorni. Frasi che, di analogo significato, si sentono ripetere ormai da almeno due anni.

Quello che più mi sorprende, avendo vissuto gli anni di piombo del terrorismo rosso e nero, l'austerity degli anni 70 e le crisi finanziarie gli anni ottanta e novanta, è il clima di rassegnazione che aleggia, contagia e si diffonde. Avverto che sia venuta a mancare quella "rabbia" che invece era presente in tutti quelli che avevano vissuto le crisi precedenti. Siamo diventati un "popolo in esaurimento nervoso", psicodepresso rassegnato a perire di inedia perché "tanto non si riesce a fare nulla".

Un declino costantemente certificato dalle statistiche e rilevazioni economiche sociali sfornate ormai quotidianamente. Un'incalzare di informazioni negative che nulla aggiungono di nuovo. Una continua riconferma di una diagnosi stranota che non fa che alimentare la depressione, narcotizza e deprime. Nell'ultima settimana ben due ricerche ci hanno rammentato quanto siamo scassati. Una rete infrastrutturale da ex terzo mondo e un livello culturale talmente scarso da fare rabbrividire.

Poveri, depressi e ignoranti. Peggio di così!

- Le classifiche -

Secondo lo studio Confesercenti-REF dal 2009 ad oggi gli investimenti procapite sono crollati del 25%. Giusto per dare un ordine di grandezza, siamo stati sorpassati anche da Kenia, Uruguay e Botswana.

Ma siamo anche un popolo di ignoranti e questo primato, invece, ce lo ha assegnato l'OCSE in una ricerca condotta in collaborazione con la Commissione Europea.

In Italia, il 27% degli intervistati non ha adeguate competenze alfabetiche. Quasi il 32% non possiede quelle matematiche e un italiano adulto su quattro non e' in grado di utilizzare gli strumenti di base delle nuove tecnologie. In tutti questi campi l'Italia si e' classificata all'ultimo posto. Niente male per il Paese che è stato la culla delle civiltà, quello che possiede il più grande giacimento artistico e culturale al mondo, quello che ha dato i natali a Leonardo, Galileo, Enrico Fermi e tantissimi altri in ogni epoca.

- Alzare l'asticella, liberare risorse e fantasia -

Da quando si è fatta l'europa monetaria tutti i nostri punti di forza si sono frantumati. Abbiamo troppo privilegiato un approccio ragionieristico allo sviluppo a discapito della creatività e dell'iniziativa privata. Abbiamo sottratto risorse agli investimenti pubblici ubbidendo al pareggio di bilancio (addirittura inserito in Costituzione) e bloccato le periferie imponendo il patto di stabilità ai comuni.

Un ingessamento totale. Tutto giusto e corretto per ripristinare i dati contabili della ragioneria di stato e tutto bene se nel frattempo si fosse corso ai ripari andando a chiudere le falle degli sprechi. Invece nulla. Lo stato sperpera e a sacrifici si aggiungono sacrifici.

Obama invece, scongiura il fallimento statunitense alzando l'asticella che imponeva il limite di indebitamento. Potrà indebitarsi ulteriormente utilizzando magari, altra moneta "nuova" che la sua zecca ha cominciato a produrre da tempo e attraverso la quale corre, qua e là in giro per il mondo (molto anche in europa e in Italia in particolare), a fare acquisti di titoli di stato ad alto rendimento.

Il limite dei 12mila miliardi di dollari potrà quindi essere superato nei prossimi 6 mesi. Un valore d'indebitamento ben 23 volte superiore al crack Lehman che mise in crisi tutto il mondo occidentale intossicato da derivati esplosivi. Bombe a orologeria che ancora sono custodite nelle banche e imprese nostrane.

Il pericolo di una nuova catastrofe finanziaria mondiale ha convinto i repubblicani a assecondare il "vincitore Obama" a alzare, almeno per 6 mesi, il limite di indebitamento.

Perché una cosa analoga non è possibile attuarla anche in Italia? Perchè la Banca d'Italia non può più "fabbricare moneta" a suo insindacabile giudizio, perché la BCE non autorizza i Pesi membri a fare andare le loro zecche, perché bisogna rispettare il 3% di rapporto debito pubblico Pil. Perché perché perché. Perché alla fine lo Stato non è più Sovrano ma vassallo della UE che, tra l'altro, non è neppure una federazione di Stati, come avrebbe dovuto essere, ma solo una centralizzazione finanziaria. Una Ue che non è né carne né pesce, comanda ma non si assume le responsabilità. Oggi la UE è percepita come un giogo piuttosto che una opportunità. Meglio sarebbe che si trasformasse, in via definitiva, in uno federazione con il trasferimento della gran parte dei poteri degli stati membri a Bruxelles, compresa la difesa dei confini e la politica militare.

Basterebbe, come ha fatto il Congresso americano, alzare per un po' di tempo le asticelle, lasciare prendere respiro alle nazioni in maggior difficoltà e poi governare la ripresa.

Perseverare nel processo di soffocamento è diabolico e a lungo andare porta, come ovvia conseguenza, alla morte.

- E' ora di rialzare la cresta, pedalare e non avere paura del futuro. -

In attesa che vengano finalmente prese decisioni a favore del suo popolo e delle sue imprese, noi cittadini non possiamo e non dobbiamo assuefarci allo stato di depressione dilagante. Dobbiamo rialzare la cresta e farci su le maniche per contrastare la narcolessia e cominciare a osservare l'orizzonte più lontano. Dobbiamo, insomma, sognare il futuro.

Non lasciamo il Bel Paese in mani nemiche che siano d'origine autoctona o barbara. Difendiamo i nostri valori e ricostruiamo, ognuno per sé, il proprio nido in questa Italia che ha già subìto, nella sua storia recente, troppe "deportazioni" ed espropri. Torniamo a comandare a casa nostra, nelle nostre imprese e la solidarietà che ha sempre contraddistinto il popolo italiano venga riposta a disposizione della collettività per ridare impulso e energia al secondo rinascimento italiano. Non importa se sarà faticoso, non importa se sarà difficile, non importa se sarà un percorso lungo. Importa che ile future generazioni abbiano la possibilità di vivere in uno dei più bei posti al mondo. Quell'Italia tanto piccola ma tanto grande in cuore e cultura a dispetto delle più stravaganti statistiche.

Forza, alziamo la testa e lancia in resta. L'Italia s'é desta...

 

litalia se desta gde

Pubblicato in Politica Emilia
Giovedì, 10 Ottobre 2013 13:14

Pil: per l’ Emilia Romagna un 2014 con + 0,9%

I dati emersi dall'indagine congiunturale relativa al secondo trimestre 2013 sull'industria manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo: Pil 2013 stimato al -1,6%, atteso +0,9% nel 2014 -
 
Parma, 10 ottobre 2013

In Emilia Romagna l' industria pesa ancora per il 24% sul totale dell'economia regionale. Nonostante la nostra regione stia accumulando trimestri negativi, precisamente, il secondo del 2013 è il settimo consecutivo con una variazione negativa, in questo periodo il calo di produzione, fatturato e ordini è apparso meno accentuato rispetto ai periodi precedenti, grazie ad esportazioni e ordini esteri che riprendono a crescere.
L' indagine realizzata da Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo registra che il il 2013 dovrebbe chiudersi con un calo del Pil dell' 1,6%, mentre per il 2014 è atteso un +0,9%: numeri leggermente migliori rispetto all'Italia. Il dato certo poco consolante, che sarebbe ben più negativo se non ci fosse il commercio con l' estero. Le imprese manifatturiere attive in Emilia Romagna, circa 47mila, nell'ultimo anno sono diminuite del 2,3%, la stessa variazione registrata a livello nazionale.
Per imboccare la strada della ripresa, "non ci sono soluzioni magiche, bisogna solo costruire su ciò che abbiamo" ha commentato il presidente di Unioncamere Emilia Romagna Carlo Alberto Roncarati, convinto che occorra "cercare di cogliere tutte le opportunità, a cominciare dal commercio con l'estero, puntando sulle caratteristiche distintive che connotano i nostri prodotti".
Il manifatturiero e l' estero sembrano l' unica strada possibile su cui puntare, questo si deduce analizzando i dati Istat per il secondo trimestre del 2013 in cui le esportazioni emiliano - romagnole sono aumentate del 3,6%, un pò in tutti i settori, tenendo su tutti i mercati, perdendo qualcosa solo su quello francese, mentre in Italia sono rimaste sullo stesso valore dell'anno precedente. Una crescita su quello statunitense e, soprattutto, su quello inglese. Bene la Cina e il Brasile, crescita anche in Russia e in Turchia, diminuiscono le esportazioni verso l' India. Grande cruccio della nostra regione sono le piccole imprese, più orientate a operare su un mercato, quello interno, che continua a essere penalizzato dalla riduzione di consumi e investimenti e che quindi soffrono maggiormente la crisi.
Pubblicato in Economia Emilia
Sabato, 05 Ottobre 2013 09:34

Domani: referendum a Sissa e Trecasali



Referendum in provincia di Parma. Sissa e Trecasali al voto per decidere sulla fusione.

di redazione -

Parma, 5 ottobre 2013 -

Urne aperte quindi il domani 6 ottobre. I cittadini residenti a Sissa e Trecasali saranno chiamati a esprime il proprio parere sulla fusione tra i due comuni e a scegliere il nome da assegnare al nuovo comune nel caso, dallo spoglio delle schede referendarie, dovesse uscire una maggioranza favorevole.

Vale la pena di ricordare che il referendum consultivo sarà valido indipendentemente dal numero di partecipanti.

Sissa e Treca popolazione gde

- Il "nuovo Comune"-

Con una superficie di circa 72 chilometri quadrati e una popolazione attorno agli 8 mila abitanti, il Comune unico prospettato dalla fusione tra Sissa e Trecasali si posiziona geograficamente lungo il confine fra la provincia di Parma e la regione Lombardia. I rispettivi Consigli comunali hanno inoltrato alla Regione Emilia-Romagna l'istanza per procedere alla fusione. Il progetto di legge istitutivo di un nuovo Comune unico, predisposto dalla Giunta regionale, è ora sospeso, dopo un primo passaggio in Assemblea legislativa, in attesa dell'esito del referendum consultivo convocato per domenica 6 ottobre 2013.

- Fuori dalla stretta finanziaria -

La fusione sembra essere la soluzione per risolvere i problemi che colpiscono i Comuni che lamentano difficoltà dovute ai tagli ai trasferimenti, al Patto di Stabilità e al blocco delle assunzioni. Un sistema incentivante per ridare ossigeno alle casse delle amministrazioni locali che potranno destinare per il rilancio territoriale.

Uno dei vantaggi immediati è dato dalla concessione della deroga al patto di stabilità che permette di sbloccare e di usufruire delle risorse disponibili, ma, allo stato attuale, inutilizzabili.

Quindi da subito vantaggi incentivati e poi vantaggi derivanti da riorganizzazioni strutturali.

- I vantaggi immediati - Finanziamenti -

Se la fusione dovesse andare in porto, al nuovo Comune unico spetterebbe un contributo regionale ordinario di 170 mila euro all'anno per i primi 15 anni dalla sua istituzione. È previsto anche un contributo straordinario in conto capitale, a titolo di compartecipazione alle spese iniziali, della durata di tre anni e pari a 150.000 euro all'anno. A questi vanno aggiunti ulteriori incentivi statali.

 

- Come fare per esercitare il diritto di voto assistito -

In occasione del voto referendario regionale consultivo del 6 ottobre, per la fusione dei Comuni di Sissa e Trecasali, i professionisti dell'Azienda USL di Parma sono a disposizione per garantire agli elettori non deambulanti o diversamente abili di esprimere la propria preferenza, attraverso il cosiddetto "voto assistito".

Queste persone, infatti, possono chiedere di essere accompagnate in cabina elettorale da una persona di fiducia. Per esercitare questo diritto, è necessario rivolgersi ai Servizi di Igiene Pubblica dell'Azienda USL e richiedere il certificato gratuito che attesti questa condizione.

Il certificato andrà presentato al Presidente di seggio il giorno della votazione. E' bene anche sapere che, per evitare di ripetere questa procedura ad ogni elezione, è possibile presentare il certificato, insieme alla tessera elettorale, all'Ufficio elettorale del Comune di residenza, dove con un apposito timbro sulla tessera verrà formalmente riconosciuto il diritto di voto assistito anche per le successive votazioni.

I Servizi di Igiene Pubblica del Distretto di Fidenza sono a disposizione nei consueti giorni e orari di apertura, disponibili nel sito www.ausl.pr.it

Inoltre, sono previste aperture straordinarie negli uffici comunali il giorno venerdì 4 ottobre nella sede del Comune di Sissa dalle 9.30 alle 10.30 e nella sede del Comune di Trecasali dalle 11 alle 12.

 

Sissa e trecasali nuovo

 

Pubblicato in Cronaca Emilia


Referendum in provincia di Reggio Emilia. Toano e Villa Minozzo al voto per decidere sulla fusione.


di redazione -

Reggio Emilia, 5 ottobre 2013 -

Urne aperte quindi domani 6 ottobre. I cittadini residenti a Toano e Villa Minozzo saranno chiamati a esprime il proprio parere sulla fusione tra i due comuni. A differenza delle altre sedi la popolazione non troverà la seconda scheda contenente la rosa di nomi sui quali dovrà esprimersi. Nel caso dal referendum reggiano dovesse uscire una maggioranza favorevole il nuovo comune si chiamerà "Trevalli".

Vale la pena di ricordare che il referendum consultivo sarà valido indipendentemente dal numero di partecipanti.

 

Toano Villa Minozzo popolazione gde

-Il "nuovo Comune"-

Si chiamerebbe, quindi, Trevalli, e avrebbe circa 8.500 abitanti per una superficie di 235,34 chilometri quadrati. E' il nuovo Comune unico prospettato nel progetto di legge di fusione dei Comuni reggiani di Toano e Villa Minozzo, sul quale si dovrà pronunciare l'Assemblea legislativa dopo la consultazione delle popolazioni interessate tramite il referendum in programma domenica 6 ottobre.

- Fuori dalla stretta finanziaria -

La fusione sembra essere la soluzione per risolvere i problemi che colpiscono i Comuni che lamentano difficoltà dovute ai tagli ai trasferimenti, al Patto di Stabilità e al blocco delle assunzioni. Un sistema incentivante per ridare ossigeno alle casse delle amministrazioni locali che potranno destinare per il rilancio territoriale.

Uno dei vantaggi immediati è dato dalla concessione della deroga al patto di stabilità che permette di sbloccare e di usufruire delle risorse disponibili, ma, allo stato attuale, inutilizzabili.

Quindi da subito vantaggi incentivati e poi vantaggi derivanti da riorganizzazioni strutturali.

- I vantaggi immediati - Finanziamenti -

La proposta di legge prevede un contributo annuale da parte della Regione di 220 mila euro per tutti i primi 15 anni di vita del nuovo Comune e un ulteriore contributo, straordinario in conto capitale, di 150 mila euro l'anno per i primi tre anni. A tali contributi si sommerebbero anche quelli statali.

Toano Villa minozzo gde

 

Pubblicato in Cronaca Emilia


Referendum in provincia di Reggio Emilia. Toano e Villa Minozzo al voto per decidere sulla fusione.


di redazione -

Reggio Emilia, 3 ottobre 2013 -

Urne aperte quindi il prossimo 6 ottobre. I cittadini residenti a Toano e Villa Minozzo saranno chiamati a esprime il proprio parere sulla fusione tra i due comuni. A differenza delle altre sedi la popolazione non troverà la seconda scheda contenente la rosa di nomi sui quali dovrà esprimersi. Nel caso dal referendum reggiano dovesse uscire una maggioranza favorevole il nuovo comune si chiamerà "Trevalli".

Vale la pena di ricordare che il referendum consultivo sarà valido indipendentemente dal numero di partecipanti.

 

Toano Villa Minozzo popolazione gde

-Il "nuovo Comune"-

Si chiamerebbe, quindi, Trevalli, e avrebbe circa 8.500 abitanti per una superficie di 235,34 chilometri quadrati. E' il nuovo Comune unico prospettato nel progetto di legge di fusione dei Comuni reggiani di Toano e Villa Minozzo, sul quale si dovrà pronunciare l'Assemblea legislativa dopo la consultazione delle popolazioni interessate tramite il referendum in programma domenica 6 ottobre.

- Fuori dalla stretta finanziaria -

La fusione sembra essere la soluzione per risolvere i problemi che colpiscono i Comuni che lamentano difficoltà dovute ai tagli ai trasferimenti, al Patto di Stabilità e al blocco delle assunzioni. Un sistema incentivante per ridare ossigeno alle casse delle amministrazioni locali che potranno destinare per il rilancio territoriale.

Uno dei vantaggi immediati è dato dalla concessione della deroga al patto di stabilità che permette di sbloccare e di usufruire delle risorse disponibili, ma, allo stato attuale, inutilizzabili.

Quindi da subito vantaggi incentivati e poi vantaggi derivanti da riorganizzazioni strutturali.

- I vantaggi immediati - Finanziamenti -

La proposta di legge prevede un contributo annuale da parte della Regione di 220 mila euro per tutti i primi 15 anni di vita del nuovo Comune e un ulteriore contributo, straordinario in conto capitale, di 150 mila euro l'anno per i primi tre anni. A tali contributi si sommerebbero anche quelli statali.

Toano Villa minozzo gde

 

Pubblicato in Cronaca Emilia
Giovedì, 03 Ottobre 2013 15:48

6 ottobre: referendum a Sissa e Trecasali



Referendum in provincia di Parma. Sissa e Trecasali al voto per decidere sulla fusione.

di redazione -

Parma, 3 ottobre 2013 -

Urne aperte quindi il prossimo 6 ottobre. I cittadini residenti a Sissa e Trecasali saranno chiamati a esprime il proprio parere sulla fusione tra i due comuni e a scegliere il nome da assegnare al nuovo comune nel caso, dallo spoglio delle schede referendarie, dovesse uscire una maggioranza favorevole.

Vale la pena di ricordare che il referendum consultivo sarà valido indipendentemente dal numero di partecipanti.

Sissa e Treca popolazione gde

- Il "nuovo Comune"-

Con una superficie di circa 72 chilometri quadrati e una popolazione attorno agli 8 mila abitanti, il Comune unico prospettato dalla fusione tra Sissa e Trecasali si posiziona geograficamente lungo il confine fra la provincia di Parma e la regione Lombardia. I rispettivi Consigli comunali hanno inoltrato alla Regione Emilia-Romagna l'istanza per procedere alla fusione. Il progetto di legge istitutivo di un nuovo Comune unico, predisposto dalla Giunta regionale, è ora sospeso, dopo un primo passaggio in Assemblea legislativa, in attesa dell'esito del referendum consultivo convocato per domenica 6 ottobre 2013.

- Fuori dalla stretta finanziaria -

La fusione sembra essere la soluzione per risolvere i problemi che colpiscono i Comuni che lamentano difficoltà dovute ai tagli ai trasferimenti, al Patto di Stabilità e al blocco delle assunzioni. Un sistema incentivante per ridare ossigeno alle casse delle amministrazioni locali che potranno destinare per il rilancio territoriale.

Uno dei vantaggi immediati è dato dalla concessione della deroga al patto di stabilità che permette di sbloccare e di usufruire delle risorse disponibili, ma, allo stato attuale, inutilizzabili.

Quindi da subito vantaggi incentivati e poi vantaggi derivanti da riorganizzazioni strutturali.

- I vantaggi immediati - Finanziamenti -

Se la fusione dovesse andare in porto, al nuovo Comune unico spetterebbe un contributo regionale ordinario di 170 mila euro all'anno per i primi 15 anni dalla sua istituzione. È previsto anche un contributo straordinario in conto capitale, a titolo di compartecipazione alle spese iniziali, della durata di tre anni e pari a 150.000 euro all'anno. A questi vanno aggiunti ulteriori incentivi statali.

 

- Come fare per esercitare il diritto di voto assistito -

In occasione del voto referendario regionale consultivo del 6 ottobre, per la fusione dei Comuni di Sissa e Trecasali, i professionisti dell'Azienda USL di Parma sono a disposizione per garantire agli elettori non deambulanti o diversamente abili di esprimere la propria preferenza, attraverso il cosiddetto "voto assistito".

Queste persone, infatti, possono chiedere di essere accompagnate in cabina elettorale da una persona di fiducia. Per esercitare questo diritto, è necessario rivolgersi ai Servizi di Igiene Pubblica dell'Azienda USL e richiedere il certificato gratuito che attesti questa condizione.

Il certificato andrà presentato al Presidente di seggio il giorno della votazione. E' bene anche sapere che, per evitare di ripetere questa procedura ad ogni elezione, è possibile presentare il certificato, insieme alla tessera elettorale, all'Ufficio elettorale del Comune di residenza, dove con un apposito timbro sulla tessera verrà formalmente riconosciuto il diritto di voto assistito anche per le successive votazioni.

I Servizi di Igiene Pubblica del Distretto di Fidenza sono a disposizione nei consueti giorni e orari di apertura, disponibili nel sito www.ausl.pr.it

Inoltre, sono previste aperture straordinarie negli uffici comunali il giorno venerdì 4 ottobre nella sede del Comune di Sissa dalle 9.30 alle 10.30 e nella sede del Comune di Trecasali dalle 11 alle 12.

 

Sissa e trecasali nuovo

 

Pubblicato in Cronaca Emilia
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