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Oggi, in mostra in biblioteca un'opera dalla collezione della Galleria Civica legata alle persecuzioni e discriminazioni naziste, in adesione al progetto "La Shoah dell'arte" -

Modena, 27 gennaio 2015 -

La fotografia del 1926 "Pittore (Anton Räderscheidt)", dell'artista tedesco August Sander, opera che appartiene alle collezioni della Galleria Civica di Modena, è esposta oggi, Giorno della Memoria, sino alle 20, nella Biblioteca Delfini a Palazzo Santa Margherita, in corso Canalgrande 103.
Con questa iniziativa i due istituti culturali modenesi aderiscono, insieme a numerosi altri musei italiani, al progetto "La Shoah dell'arte" dell'associazione Ecad (Ebraismo culture arti drammatiche), che prevede che nel corso di tale giorno venga esposta e valorizzata un'opera presente nelle collezioni del museo, legata alle drammatiche persecuzioni naziste contro la cosiddetta "arte degenerata" e alle discriminazioni politiche e razziali perpetrate dal regime hitleriano.

August Sander (Herdorf, 1876 - Colonia, 1964) è stato uno dei più importanti fotografi del Novecento, la cui influenza sulle generazioni successive perdura ancora oggi. Nel corso degli anni Venti concepì e diede avvio a un progetto monumentale dal titolo "Menschen des 20. Jahrhunderts" (Uomini del XX Secolo): un affresco della società tedesca dell'epoca attraverso migliaia di ritratti, suddivisi per classi sociali e da realizzare secondo i criteri dell'oggettività documentaria. A causa delle implicazioni politiche e filosofiche connesse al suo lavoro, Sander entrò in conflitto con il regime nazista, che nel 1936 sequestrò tutte le copie del suo libro "Il volto del tempo" e distrusse numerose lastre di negativi. Altre migliaia di negativi andarono persi nel 1944 durante il bombardamento alleato di Colonia, in cui fu colpito anche il suo studio. La persecuzione nazista si abbatté anche sul figlio Erich: membro del Partito Socialista dei Lavoratori, nel 1934 fu arrestato e condannato al carcere, dove morì 10 anni dopo.

La fotografia esposta alla Delfini, una delle opere più celebri di August Sander, è il ritratto del pittore Anton Räderscheidt, eseguito nel 1926. Nato a Colonia nel 1892, Räderscheidt frequentò i gruppi di artisti più sovversivi del proprio tempo e a metà degli anni Venti aderì al movimento della "Nuova Oggettività". All'avvento del nazismo fu costretto a rifugiarsi a Parigi, e le sue opere furono sequestrate e in gran parte distrutte dal regime come "arte degenerata". Dopo l'occupazione della Francia, fuggì in Svizzera e poté ritornare in Germania solo nel 1950.
La fotografia di August Sander che lo ritrae sarà esposta nella sala Chiesa della biblioteca negli orari d'apertura, dalle 9 alle 20 a orario continuato.

sander intera rid

(fonte: Comune di Modena)

Lunedì, 26 Gennaio 2015 17:08

Presentazione del libro di Beppe Zagaglia

Beppe Zagaglia, Artioli Editore, Modenamoremio invitano alla presentazione del libro "San Geminiano: leggende, storia, miracoli" nuovissima opera di Beppe Zagaglia, con l'intervento di Emilio Bertoni segretario della Confraternita di San Geminiano presso la Chiesa della Beata Vergine delle Grazie mercoledì 28 gennaio 2015, ore 18.

copertina intera san geminiano rid

Pubblicato in Turismo

Numerose le iniziative previste per il 27 gennaio, Giorno della Memoria, promosse dall'Assemblea legislativa regionale in collaborazione con altri enti -

Parma, 24 gennaio 2014 -

"Il ricordo è un dovere civile. Un popolo che dimentica il proprio passato è destinato a rivivere le stesse tragedie. E' per questo che le Istituzioni devono essere sempre impegnate affinché l'oblio non prenda il sopravvento sulla memoria". Sono numerose le iniziative previste per il 27 gennaio, Giorno della Memoria, promosse dall'Assemblea legislativa regionale in collaborazione con altri enti, e la presidente dell'Assemblea, Simonetta Saliera, sottolinea l'importanza della ricorrenza in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.

Saliera sarà domenica 25 gennaio al Museo Ebraico di Bologna, alla inaugurazione della mostra "A lezione di razzismo. Scuola e libri durante la persecuzione antisemita in Italia" inserita nel programma degli appuntamenti dedicati al 27 gennaio, giorno in cui nel 1945 vennero abbattuti i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz. "Si tratta di una mostra di grande valore- sottolinea la presidente- perché ha il pregio di raccontare un aspetto fino ad ora poco conosciuto: l'uso delle immagini nella pedagogia come strumento per la costruzione dell'identità nazionale fascista, basata sui pregiudizi razziali. Si tratta di un'ulteriore occasione per riflettere sul ruolo fondamentale della scuola nella trasmissione della conoscenza di ciò che è stato, per continuare a rafforzare i valori della democrazia e della libertà contro i pericoli del negazionismo, dell'antisemitismo e del razzismo".

Tra i documenti della mostra - curata da Pamela Giorgi, Giovanna Lambroni e Vincenza Maugeri, rimarrà aperta fino all'8 marzo - figurano, oltre ai Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista, pubblicati in Gazzetta Ufficiale il 5 settembre 1938, i registri di classe della scuola elementare "Regina Elena", che testimoniano l'esclusione dei bambini ebrei dall'istituto fiorentino: conservati presso l'Archivio di Stato di Firenze, i registri sono riproposti insieme a quaderni e album dei piccoli studenti negli anni del fascismo, tra cui anche quelli di alcuni alunni ebrei alla vigilia delle leggi razziali che fanno parte del fondo Materiali scolastici dell'Archivio Storico dell'Indire.

"L'appuntamento al Museo Ebraico di Bologna- sottolinea Saliera- è la prima tappa delle celebrazioni della Giornata della Memoria, appuntamento che vede un ricco elenco di eventi in tutta l'Emilia-Romagna, a cui parteciperanno numerosi consiglieri regionali in rappresentanza dell'Assemblea legislativa e della Regione".

A Bologna, il programma di iniziative promosso dal Comune di Bologna e dall'Assemblea legislativa - in collaborazione con l'Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti Aned, la Comunità ebraica di Bologna, la Fondazione Museo ebraico di Bologna, l'Istituto per la storia e le memorie del '900 Parri Emilia-Romagna, l'Università degli studi di Bologna, l'Ufficio scolastico regionale - prevede lunedì 26 gennaio, a partire dalle 11, una seduta solenne del Consiglio comunale a Palazzo d'Accursio, con un intervento del professor Andrea Canevaro sul tema dell'infanzia nella Shoah. Alla seduta sarà presente, in rappresentanza dell'Assemblea legislativa, il consigliere Antonio Mumolo. Nell'occasione, l'Istituto per la storia e le Memorie del '900 Parri Emilia-Romagna presenterà un progetto di ricerca sviluppato con tre istituti superiori bolognesi. Alle 12.30 nella sede dell'Aned (Via de' Pignattari, 1) ci sarà l'inaugurazione della mostra "Sterminio in Europa tra due guerre mondiali" e, alle 15.30, nell'Aula della Specola (Università di Bologna -Via Zamboni 33, III piano), il convegno "Sotto lo stesso cielo? Le leggi razziali e gli astronomi in Italia". Sempre a Bologna martedì 27 gennaio si terranno le cerimonie commemorative con deposizioni di corone: alle 9 in Certosa al Monumento ai militari caduti nei lager e alla lapide in memoria degli zingari, alle 9.45 al Giardino di Villa Cassarini in memoria delle vittime omosessuali, alle 10.30 in Piazza Nettuno alle lapidi dei martiri da parte degli ex-Deportati e degli ex-Internati, alle 11 in Sinagoga alla lapide in memoria dei deportati ebrei nei campi di sterminio e, infine, alle 12 nella sede del Quartiere Saragozza alla lapide che ricorda la "Scuoletta Ebraica". Nel pomeriggio, alle 15.30 in Cappella Farnese di Palazzo d'Accursio, nel corso di un'iniziativa promossa dall'Aned, dopo il saluto agli ex deportati e ai loro familiari, ci sarà la presentazione del sito "Ci portano via - Da Bologna ai lager del terzo Reich" a cura di Andrea Ferrari e Paolo Nannetti. Il sito, realizzato in collaborazione con l'Assemblea legislativa, è stato ideato per rendere fruibile alle giovani generazioni quel patrimonio di memoria sulla deportazione, altrimenti destinato a scomparire con gli ultimi sopravvissuti. A seguire, la premiazione degli studenti vincitori del concorso "Un giardino di pace. La partecipazione e l'impegno sociale attraverso l'esempio dei Giusti". In conclusione, il 29 gennaio, alle 17 (Sala Stefano Tassinari, Palazzo d'Accursio) si terrà il convegno promosso dall'Istituto Parri Emilia-Romagna dal titolo 'Processare i carnefici. Crimini contro l'umanità e diritto penale'.

A Ferrara, il 25 gennaio sarà la consigliera Marcella Zappaterra a rappresentare l'Assemblea legislativa, all'inaugurazione al Castello estense (ore 10 Sala dell'Imbarcadero) della mostra dal titolo "Le radici del futuro, tracce, parole, segni" a cura del liceo artistico Dosso Dossi, in collaborazione con la Fondazione Museo nazionale dell'Ebraismo e della Shoah (MEIS) e l'Istituto di storia contemporanea. La stessa Zappaterra parteciperà sempre a Ferrara il 27 gennaio, alle 10 (Sala Estense - Palazzo Municipale) alla Cerimonia Solenne di consegna delle medaglie d'oro del presidente della Repubblica a ex internati ferraresi militari e civili nei campi nazisti. Nel pomeriggio, alle 15.30, il consigliere Paolo Calvano, in rappresentanza dell'Assemblea legislativa sarà presente all'evento organizzato dall'Università di Ferrara in collaborazione con la Comunità ebraica e l'istituto di Storia contemporanea (Aula Magna, Corso Ercole I d'Este, 37).

A Parma, il 27 gennaio, il consigliere Massimo Iotti, sempre in rappresentanza dell'Assemblea legislativa, parteciperà alla seduta congiunta dei Consigli comunale e provinciale che si terrà nell'Aula Magna dell'Università (Via Università, 12 ore 16.30).

Per favorire la partecipazione e la condivisione delle tante iniziative promosse in tutto il territorio regionale per celebrare la ricorrenza del 27 gennaio, sul sito dell'Assemblea legislativa è on line una banca dati del Giorno della Memoria che contiene le iniziative che si svolgono sui territori. La banca dati, implementata dagli stessi promotori degli appuntamenti, costituisce, di anno in anno, un archivio di esperienze e buone pratiche sulla memoria diffuse nei comuni, a volte poco conosciute, e contribuisce a rendere maggiormente visibile l'impegno profuso dalle diverse realtà emiliano-romagnoli sul tema della memoria. Tutte le iniziative in Emilia-Romagna in occasione del Giorno della Memoria 2015 sono consultabili alla pagina: www.assemblea.emr.it/assemblea-legislativa/progetti/percorsi-della-memoria/banca-dati-giorno-della-memoria

Anche la biblioteca dell'Assemblea legislativa offre un contributo alle celebrazioni del Giorno della memoria con una speciale monografia con libri, articoli di riviste e documentari disponibili in biblioteca. Il materiale è on line alla pagina www.assemblea.emr.it/biblioteca/notizie/una-bibliografia-per-non-dimenticare-lolocausto

(Fonte: ufficio stampa Regione 

Per la Notte Bianca di ArteFiera a Bologna, apertura straordinaria di Palazzo Magnani sede di UniCredit con ingresso gratuito e visita guidata -

Parma, 23 gennaio 2015 -

Tra gli appuntamenti organizzati nell'ambito della Notte Bianca di Arte Fiera, è prevista l'apertura straordinaria di Palazzo Magnani, sede di UniCredit che partecipa così all'iniziativa. Per l'occasione, domani - 24 gennaio, dalle 15 alle 23.30 - Palazzo Magnani (via Zamboni, 20) sarà aperto al pubblico, con ingresso gratuito e la possibilità di prendere parte ad una visita guidata di alcune delle sale più prestigiose della storica residenza e in particolare del magnifico Salone dei Carracci.

(Fonte: ufficio stampa UniCredit)

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I fondi saranno stanziati dal Ministero per i Beni Culturali per il Festival Verdi. Il sindaco Pizzarotti è stato contattato direttamente al telefono dal Ministro Franceschini -

Parma, 23 gennaio 2015 -

Ieri mattina il sindaco Pizzarotti, a Roma alla conferenza Stato-Città, è stato contattato direttamente al telefono dal Ministro Franceschini, il quale lo ha informato del finanziamento: 500 mila euro stanziati dal Ministero per i Beni Culturali per il Festival Verdi.

"I 500 mila euro che arriveranno per il nostro Festival sono un risultato che premia tutta la città e il lavoro dell'Amministrazione, negli ultimi mesi a stretto contatto e a filo diretto con il Mibact. Questo importante ottenimento è la dimostrazione che il Comune si è sempre speso per le politiche culturali del territorio e per il rilancio sia del Regio che del suo festival. Da sempre eravamo convinti della possibilità di arrivare ad un obiettivo così importante, come può esserlo un finanziamento di questa portata. Sono fondi – continua Pizzarotti – che ci serviranno per implementare la programmazione del Festival" - si legge nella nota.

Parma come realtà sperimentale per un Sistema Museale Integrato

Da quando Parma è entrata a far parte del tavolo permanente tra Anci e Mibact per "la tutela e la valorizzazione dei beni culturali, per la promozione della cultura e per il rilancio del turismo", proprio grazie alle politiche culturali condotte in questi due anni, ha oggi incassato un altro importante successo: "Saremo tra quelle città – continua il sindaco - che costituiranno sperimentalmente un Sistema Museale Integrato. L'impegno sarà quello di mettere a sistema i musei pubblici e privati. Con questa nuova iniziativa del Mibact- nata proprio durante i tavoli permanenti tra Anci e Ministero, ai quali ha partecipato l'assessore alla Cultura Laura Ferraris - Parma ha una grande prospettiva davanti a sè: la possibilità di poter considerare il suo tessuto museale non più come uno spazio di musei pubblici e privati, ma come un soggetto museale organico, di sistema e maggiormente strutturato. Ne beneficeranno il tessuto culturale della città e il turismo stesso".

(Fonte: Comune di Parma)

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Sabato, 24 Gennaio 2015 09:10

Io sono Youssef

Dall'interazione alla cittadinanza attiva, dalla politica alla religione, dall'estremismo alla cooperazione: intervista a Youssef Salmi, cittadino italiano di origine marocchina, esempio di integrazione -

di Federico Bonati -

Reggio Emilia, 24 gennaio 2015 –

È dal 2001, da quel fatidico 11 settembre, che il mondo intero si è trovato a fare i conti con l'estremismo jihadista islamico; da quel momento, nulla è stato più come prima. A seguito dei recenti fatti di cronaca, l'attentato alla sede di "Charlie Hebdo" e il massacro in Nigeria da parte di Boko Haram, la paura e la diffidenza nei confronti di chi professa la fede musulmana sono tornate d'attualità. Ma sono davvero tutti così? Esiste un grande numero di musulmani che hanno fatto dell'integrazione culturale e dell'interazione fra le persone il cardine della loro vita, sconfessando chi dice che: "Tanto a loro non interessa integrarsi". Queste persone sono molto numerose, anche in Italia. Una di queste, Youssef Salmi, cittadino italiano di origine marocchina, sposato con una donna italiana, e padre di due figli, ex assessore al comune di Novellara, ed esempio di integrazione, ha risposto alle domande della Gazzetta dell'Emilia.

Youssef, partiamo dal passato, dal tuo arrivo in Italia. Che speranze, che progetti e che sogni avevi in quel momento?

Era l'agosto del 1990, e in Italia erano da poco finiti i Mondiali. Fu proprio il sogno del calcio a farmi partire dal Marocco e ad arrivare in Italia, passando per la Francia. Tuttavia, per giocare a calcio, mi servivano i documenti, ed io avevo solo il passaporto. Quindi quello del calcio rimase un sogno, ma quello di vivere in un paese libero si realizzò. Da sempre il mio motto è: "Io sono libero in un paese libero, ma la mia libertà finisce dove inizia quella altrui". Quando arrivai a S. Giovanni di Novellara, fui subito accolto benissimo, c'è molta più solidarietà tra le persone nei paesi piccoli.

Poi il lavoro, la casa, la famiglia, l'integrazione. Hai mai sentito un clima di diffidenza nei tuoi confronti?

All'inizio mi sentivo "osservato", ma erano più che altro sguardi di curiosità. Alcuni avrebbero potuto interpretare quegli sguardi in modo negativo, ma non io. Nel corso della mia vita qui in Italia ho sempre cercato di mettere in atto una partecipazione attiva, attraverso la quale favorire un'interazione tra le culture, la mia e quella del paese in cui vivo. Purtroppo, ammetto che dopo quanto accaduto in Francia, gli sguardi sono diventati diversi, si percepisce islamofobia.

È arrivato, in seguito, anche l'impegno politico nelle file del Partito Democratico. Credi che la politica stia facendo abbastanza per l'integrazione in Italia o che i risultati stiano ancora scarseggiando?

La politica sta facendo del suo meglio in questo senso, il problema vero è di carattere culturale. Stiamo assistendo ad una migrazione dall'Italia degli immigrati che arrivarono in Italia, e questo rappresenta il fallimento delle politiche attuate fino ad ora. Il cambiamento deve partire dall'educazione, dal sistema scolastico, in cui l'integrazione deve essere qualcosa di vitale. Bisogna combattere l'esclusione e l'emarginazione e investire maggiormente nella partecipazione attiva di tutti i soggetti in campo.

Che significato ha, per te, l'appartenenza allo Stato Italiano?

Io amo l'Italia. Ne ero innamorato per il calcio, poi mi sono innamorato della sua storia, dell'arte, della cultura. Ma ciò che maggiormente amo dell'Italia è stata la storia che ha condotto alla liberazione della Nazione e alla realizzazione della Costituzione, che gli anziani del paese mi hanno raccontato; in essi rivedevo mio nonno, e le sue lotte per la libertà in Marocco. Ricordo, inoltre, il caro amico, che ormai non c'è più, Dante Biliardi, che fu il primo a raccontarmi della storia del tricolore, nato a Reggio Emilia. Tutto questo è ciò che mi fa amare questo paese. Sarebbe bello se sapessimo valorizzare, davvero, tutta questa storia, quest'arte, questa cultura.

Tu sei musulmano. Come pensi siano visti i musulmani in Italia?

Non c'è abbastanza conoscenza sull'argomento. E la conoscenza è qualcosa di importante, perché quando conosci una cosa impari a rispettarla. La Costituzione stessa definisce l'Italia un paese in cui vige la libertà di culto, grazie alla quale è possibile vivere in armonia, perciò sta a noi musulmani far comprendere cos'è il vero Islam.

Chiederti di Charlie Hebdo è troppo semplice. Vorrei invece un tuo commento su Boko Haram. E poi, si può uccidere in nome di un Dio, qualunque esso sia?

Mai! Cito un versetto coranico: "Chi uccide un'anima è come se avesse ucciso l'umanità intera". Ciò che sta accadendo in Nigeria, come quanto è accaduto in Francia, è un abominio, è delinquenza allo stato puro. Spero vivamente che arrivi qualche governo, qualche capo di stato musulmano che urli a gran voce contro queste situazioni, facendo da megafono a tutti noi! Nessuno può immaginare come ci stiamo sentendo noi musulmani integrati, rispettosi e pacifici, in questo momento.

Quando senti parlare di ISIS, qual è il tuo primo pensiero?

Queste persone non hanno capito nulla di quello che è la nostra religione. Nelle nostre preghiere giornaliere c'è il richiamo al rispetto reciproco fra le fedi, mentre questi non sanno nemmeno lontanamente cosa sia il rispetto. Sfortunatamente, l'ISIS è figlia di chi ha voluto tutto ciò, dopo la caduta del regime di Saddam Hussein. Stiamo parlando di musulmani che massacrano altri musulmani e che, ancora peggio, arruolano bambini! Per questo devono essere duramente condannati, perché rappresentano l'ignoranza che cammina.

Che futuro immagini per i tuoi figli, che rappresentano la "seconda generazione"?

Immagino, e spero, un futuro roseo per loro, un futuro nel quale possano avere il caposaldo dei valori quali il rispetto e l'amore per il prossimo. E più di tutto spero possano trovare un futuro di pace, per loro e per i loro coetanei, tutti cittadini del mondo. Quando sono arrivato in Italia, sin da subito mi sono messo all'opera, lavorando per migliorare l'integrazione e l'interazione culturale di questo paese. Proprio con lo scopo di quel futuro di pace di cui ho detto.

Quando ti alzi al mattino, che speranze hai per il tuo paese, l'Italia?

Spero con tutto il cuore che il mio Paese si possa risvegliare. Quando tutti gli italiani si renderanno davvero conto di vivere in un paese splendido, ricco di risorse, pieno di storia e che funge da porta d'ingresso per l'Europa, allora saremo tutti davvero contenti. L'Italia, anche per la sua storia di migranti che lasciarono la patria per trasferirsi nel continente o oltreoceano, come fu per i genitori di Papa Francesco, che lasciarono il Piemonte per l'Argentina, deve far tesoro di questo suo passato, divenendo un valido interlocutore internazionale. Inoltre, anche memore di questa sua storia, deve lavorare maggiormente per favorire la convivenza, l'integrazione e l'interazione fra le culture, anche e soprattutto attraverso la partecipazione soggettiva di tutti, italiani e immigrati.

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia
Giovedì, 22 Gennaio 2015 09:17

A voce alta contro tutte le mafie

Presentato a Roma il brano di Marco Ligabue, Lello Analfino e Othelloman "Il silenzio è dolo", uno spaccato di Sicilia fatta di nomi e di storie -

Di Federico Bonati -

Roma, 22 gennaio 2015 –

È stato presentato in conferenza stampa "Il silenzio è dolo", ultimo progetto musicale, con importanti risvolti sociali, dell'artista emiliano Marco Ligabue. Questo progetto, come spiega il cantautore, è frutto dell'incontro con Ismaele La Vardera. Ismaele proviene da Villa Abate, teatro di uno scandalo di politica clientelare legato alla selezione degli scrutatori per le europee 2014, ed è un giornalista giovane, ma tosto, proprio come il suo direttore a Telejato, Pino Maniaci, più volte vittima di ripercussioni e vessazioni mafiose nei suoi confronti, che tuttavia non sono mai state capaci di azzittirlo. L'incontro tra Ismaele e Marco è un incontro incentrato sulla richiesta di dare una voce, in questo caso di carattere artistico, ad una Sicilia pulita e con una grande voglia di riscatto, una Sicilia fatta di cinque milioni di persone oneste, una Sicilia che per troppo tempo ha vissuto nel silenzio e nell'omertà, e che ora vuole fare sentire la sua voce. Poiché è proprio nel silenzio che si fortifica l'azione mafiosa.

Ligabue inizia quindi a creare il pezzo, al quale si aggiungono due nomi noti della musica siciliana: il cantautore Lello Analfino dei Tinturia e il rapper palermitano Othelloman. Ciò che ne esce è "Il silenzio è dolo", uno spaccato di Sicilia fatta di nomi e di storie, alcune conosciute altre meno, racchiuse in musica, a testimonianza del fatto che si è taciuto troppo ed ora è arrivato il momento di fare sentire la voce.
La voce anche di persone come Valeria Grasso, testimone di giustizia. La sua storia è una di quelle che colpiscono nel profondo, ma che allo stesso tempo sono all'ordine del giorno nei luoghi nei quali è presente l'efferata azione di stampo mafioso e malavitoso. Nel quartiere San Lorenzo di Palermo, Valeria aprì una palestra, salvo poi finire nella rete dell'estorsione. Trovò il coraggio di denunciare tutto alla procura di Palermo, e la sua testimonianza portò alla condanna a dodici anni per l'estorsore Salvatore Lo Pricchio.
Ma questo suo coraggio le complicò la vita in maniera inesorabile: arrivarono minacce di morte rivolte ai suoi tre figli, ma più di tutto fece scalpore il silenzio e l'abbandono delle istituzioni. Fu solo dopo una strenua lotta che Valeria rientrò nel piano di protezione dei testimoni di giustizia, dovendo lasciare la sua terra.

Silenzio dolo 1rid

Valeria, come anche l'intera Nazionale Cantanti, hanno sposato il progetto, che oltre ad una connotazione musicale ha anche una importante rilevanza sociale, in particolar modo nei confronti di scuole e università, perché è proprio agendo sui giovani studenti che la mafia può, e deve, essere sconfitta. Anche la politica, con l'IDV in primis, ha appoggiato e riconosciuto l'importanza del progetto "Il silenzio è dolo".
Al termine della conferenza stampa è stato fatto vedere in anteprima nazionale il video della canzone: Ligabue, Othelloman e Analfino tra le strade di Palermo, Capaci, Villa Abate, nei mercati delle città, dove tante persone si strappano pezzi di scotch dalla bocca, per tenere fede al tema: ormai il silenzio omertoso è un vero e proprio atto di dolo.
Alla fine del video il siparietto del levarsi lo scotch dalla bocca viene ripetuto da tutti i giornalisti presenti in sala, a dimostrazione che oltre alla libertà di parola, è importante difendere e valorizzare il diritto e il dovere di parola, in particolare per denunciare ogni tipo di sopruso, ogni tipo di mafia.
Applausi scroscianti per un'iniziativa importante, di lotta contro uno dei mali del paese, che prima o poi, grazie a chi non sta e non starà più in silenzio, scomparirà.

Pubblicato in Cronaca Emilia
Mercoledì, 21 Gennaio 2015 18:38

Siglato l'accordo per promuovere i musei piacentini

Obiettivo principe dell'accordo: collaborare per la realizzazione di un progetto di promozione del patrimonio museale piacentino -

Piacenza, 21 Gennaio 2015 – Di Cloe M. -

Promuovere la cultura delle realtà museali di Piacenza, questa è la base da cui prende le mosse l'importante accordo siglato nella giornata di martedì 20 gennaio. Un progetto comune che vede gli enti firmatari uniti per lavorare in concerto, ciascuno nell'ambito delle rispettive competenze ed autonomie, al fine di valorizzare l'ambito turistico del territorio che passerà, anche e soprattutto, per l'offerta culturale, in particola modo, delle istituzioni museali.
L'obiettivo principe è quello di collaborare per la realizzazione di un progetto di promozione del patrimonio museale piacentino, creando un'immagine univoca e forte, di favorire la ricerca scientifica sulle collezioni cittadine, nonché di migliorarne fruibilità ed accessibilità incentivando la creazione ed organizzazione di nuove realtà.

Insomma, un accordo ampio e variegato di valorizzazione culturale che vede protagonisti il sindaco Paolo Dosi per il Comune di Piacenza, il presidente Giuseppino Molinari per la Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi, il direttore Manuel Ferrari per i Musei Ecclesiastici Diocesani, il presidente Nicolò Nasalli Rocca per la Fondazione Istituto Gazzola, il presidente Giorgio Braghieri per l'Opera Pia Alberoni, il presidente Marco Horak per l' Ente Museo Palazzo Costa, il direttore Massimo Silvotti del Piccolo Museo della Poesia, Annalisa Cirmi coordinatrice del Museo Ornitologico Foi onlus ed, infine, Massimo Toscani, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

Pubblicato in Cronaca Piacenza

Tra i relatori, venerdì 23 gennaio, Domenico Filipponi, responsabile dei servizi di Art Advisory in UniCredit Private Banking -

Parma, 21 gennaio 2015 -

Tra gli appuntamenti organizzati nell'ambito delle Arte Fiera Conversations 2015, è in programma venerdì 23 gennaio, dalle 14.30 alle 15.30, presso la Gallery Hall, l'incontro sul tema "L'Art Advisory nel Private Banking: opportunità e rischi dell'investimento in arte". Una conversazione con Domenico Filipponi, responsabile dei servizi di Art Advisory in UniCredit Private Banking, Giuseppina Delfino, marketing Intesa Sanpaolo Private Banking, Alberto Fiz, art advisor di Intesa Sanpaolo Private Banking, e Maria Cristina Ragazzoni, responsabile Wealth Services di Banca Aletti.

(Fonte: ufficio stampa UniCredit)

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Tante le firme raccolte per la petizione "In difesa della Galleria e della Palatina di Parma" per raggiungere le 5mila firme da presentare al ministro Franceschini -

Parma 21 Gennaio 2015 – Di Cloe M. -

Quello che si sta formando a Parma in difesa del "declassamento" che coinvolge la Biblioteca Palatina e la Galleria Nazionale, conseguenza della riforma Mibac, è un vero e proprio movimento volto a scongiurare una decisione che potrebbe portare gravi danni alla città. Intellettuali, imprenditori e personalità note hanno dato voce alla loro protesta con una petizione "In difesa della Galleria e della Palatina di Parma" che si rivolge direttamente ai cittadini, per sensibilizzarli e chiedere il loro appoggio in difesa di questo patrimonio storico racchiuso nel complesso della Pilotta.

L'obiettivo da raggiungere è quello di 5mila firme da presentare al ministro Franceschini per tentare di cambiare le cose. Ad oggi sono state superate le 2mila sottoscrizioni, segno inequivocabile della grande attenzione da parte della cittadinanza. 

Promotrice della raccolta firme è stata un'accorata lettera del professore Mario Lavagetto, nella quale si ripercorrono l'immenso valore storico e culturale della Galleria Nazionale, della Biblioteca Palatina e del Museo Bodoniano. Ciò che sottolinea Lavagetto, è che ad essere maggiormente colpita e penalizzata sarà la vita culturale della città nel suo insieme. Una protesta che mette l'accento sulla reiterata logica di "risparmio spicciolo e miope" che sgretola la valorizzazione delle diverse istituzioni e dei singoli monumenti.

Il quadro attuale non offre ancora delle certezze, almeno fino alla chiusura del bando che avverrà domani, giovedì 22 gennaio. Lo scenario previsto dovrebbe prevedere una Soprintendenza unica, derivante dall'accorpamento delle Soprintendenze dei Beni storico-artistici e dei Beni architettonici, con un solo ufficio sempre con sede in Pilotta, da cui verranno separati i musei Galleria Nazionale e Camera di San Paolo che faranno parte di un polo museale regionale (il quale, a sua volta, dipenderà da una direzione generale per i musei creata ad hoc col decreto 171/2014). Infine, in seguito al "declassamento", la Biblioteca Palatina non avrà più un dirigente in sede sul territorio, ma dipenderà direttamente da Roma.

 

Pubblicato in Cronaca Parma
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