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Resistere alla mafia è possibile, combattendola con impegno civile, onestà e con il sorriso, come faceva Radio Aut -

Reggio Emilia, 9 febbraio 2015 – di Federico Bonati -

Il 9 maggio 1978 il corpo di Aldo Moro, assassinato dalle BR, fu ritrovato in via Caetani a Roma. In quello stesso giorno, a Cinisi in Sicilia, veniva fatto esplodere Peppino Impastato. Una morte che fu inscenata come suicidio, con l'intento di far passare come attentatore di estrema sinistra Impastato, ma che si scoprì essere una montatura: Peppino Impastato fu ucciso su mandato di Gaetano Badalamenti, mafioso.

Ancora oggi, a trentasette anni dalla sua scomparsa, la figura e il ricordo di Peppino Impastato, una figura straordinaria per la democrazia, che lottò la mafia con l'impegno civile e con la satira, è più viva che mai, grazie anche alle suggestive parole del fratello, Giovanni Impastato.
Per il ciclo "Teatro e Legalità" promosso da Noveteatro, Giovanni Impastato è giunto nel reggiano per una tre giorni dedicata alla memoria del fratello, attraverso spezzoni del film "I cento passi" di Marco Tullio Giordana, attraverso letture del libro dello stesso Impastato "Resistere a Mafiopoli" e con un botta e risposta finale tra il pubblico e l'ospite.
Nel corso della serata, Giovanni rievoca i ricordi di famiglia, aprendo metaforicamente al pubblico il proprio "album dei ricordi": il rapporto col padre anch'egli mafioso, gli screzi infantili e l'avvicinamento a Peppino, la lotta nel ricordo del suo nome assieme alla madre Felicia dopo l'assassinio del fratello. C'è uno spaccato d'Italia, un racconto svoltosi nel cuore della Sicilia, di chi arrivato ad un certo punto, non può più fare finta di niente.

Una storia di satira con Radio Aut e la mitica trasmissione "Onda Pazza", ma allo stesso tempo una storia di depistaggi e insabbiamenti, a dimostrazione di quanto il cancro mafioso sia stato e, purtroppo, sia ancora inserito nelle istituzioni e nelle forze dell'ordine. Una storia di chi, invece, riaprì il caso Impastato dopo l'archiviazione: da Gaetano Costa a Rocco Chinnici fino a Giovanni Falcone, con una triste considerazione finale: chi favorì l'insabbiamento e il depistaggio delle indagini fece una brillante carriera, mentre chi cercò di fare luce sulla vicenda finì assassinato dalla mafia, ad eccezione di Antonio Caponetto. Inutile commentare ulteriormente.
Impastato parla poi di Casa Memoria, casa natale dei fratelli Impastato, divenuta oggi museo alla memoria di Peppino e inno alla libertà, parla di quei cento passi che la dividono da casa Badalamenti, attualmente affidata alla famiglia Impastato dopo l'esproprio, parla delle pietre d'inciampo sulle quali è vivo il ricordo della vita e della lotta di Peppino. Conclude poi con una frase eloquente: "La mafia non è invincibile".

Il signor Giovanni Impastato ha gentilmente risposto ad alcune domande del pubblico al termine della serata, e anche a quelle della Gazzetta dell'Emilia.

Giovanni, l'operazione Aemilia ha fatto capire una cosa: la mafia è arrivata anche al Nord ed è entrata nei luoghi di potere. Che riflessione si può trarre?
La mafia ha cambiato strategia, segue i flussi di denaro, l'economia, la finanza, è entrata negli studi medici e dei professionisti, ecco perché si parla di borghesia mafiosa. Anche l'Emilia, terra di principi e di efficienza, è stata intaccata da ciò, basti pensare che Gaetano Badalamenti fu mandato al confino a Sassuolo, e acquistando un'azienda di ceramica, riciclò denaro sporco. Se mi si chiede se oggi ci sia più mafia in Sicilia o in Lombardia non ho dubbi, decisamente in Lombardia, pensiamo a quello che è successo col caso Expo. Falcone diceva che la mafia, come ogni storia, ha un inizio e una fine; il problema è che manca la volontà politica di abbatterla.

Portando in giro per l'Italia la storia e il ricordo di suo fratello, le sembra di portare avanti ancora le sue battaglie?
Si. Le battaglie di Peppino, le sue iniziative a livello ecologico e sulla salvaguardia dell'ambiente sono più attuali che mai. La sua è una storia d'impegno sociale, di lotta e di passione.

Che idea ha del nuovo Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il cui fratello Piersanti fu ucciso in un attentato mafioso?
Mi sembra una brava persona, con una forte coscienza democratica. Sono convinto che farà bene essendo, inoltre, una persona che nutre un profondo rispetto nei confronti della costituzione.

La storia insegna che chi si fa avvinghiare dai tentacoli della mafia, divenendone colluso, riesce a fare una brillante carriera nel nostro paese. Ma la storia insegna che c'è anche chi dice no, chi lotta e muore, ma che non si piega mai, il cui ricordo e le cui battaglie sono portati avanti da altre persone, perché come diceva Peppino: "La mafia è una montagna di merda". Sono quelli come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rocco Chinnici, il Generale Dalla Chiesa, e più recentemente Roberto Saviano, Don Ciotti, Pino Maniaci, i ragazzi di Addio Pizzo. Sono quelli come Peppino. Ed è grazie a loro e a chi, seguendo il loro esempio, lotta, vive e si impegna ogni giorno nel proprio piccolo, che l'Italia ce la farà.

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Con il nuovo profilo Instagram il Museo di Palazzo Farnese condividerà anche foto e video inviati dai suoi follower -

Piacenza, 7 febbraio 2015 -

Anche la cultura si fa "social" ed ora con il profilo @palazzofarnese.piacenza il museo di Palazzo Farnese è il primo museo piacentino ad approdare su Instagram, la notissima piattaforma per condividere foto, che conta oltre 200 milioni di utenti attivi al mese.

Il nuovo profilo Instagram dei Musei Civici, attivo da ieri, consentirà la condivisione di fotografie e video riguardanti non solo dipinti, sculture e altre testimonianze del patrimonio storico-artistico, ma anche scorci suggestivi di Palazzo Farnese.

Accanto alle foto scattate dai referenti dei Musei, verranno anche condivise le immagini più belle inviate dai follower.

Pubblicato in Cronaca Piacenza

Un'importante partnership che vede al centro il mondo della fotografia. Sky Arte HD e Fondazione Fotografia Modena daranno vita a tre grandi progetti: il Premio Internazionale per la Fotografia, il Premio Fotografia Italiana Under 40 e Foto Factory Modena, nuovo format televisivo che porta la firma del canale Sky dedicato all'arte -

Modena, 5 febbraio 2015 - di Sara Bondani -

Per la prima volta a diventare protagonista di un reality, sarà il talento e l'impegno di giovani fotografi, che verrano messi alla prova in un format completamente nuovo nel panorama televisivo italiano; un programma-laboratorio di sei puntate dal titolo Foto Factory Modena. Una scuola che vedrà crescere grandi talenti dell'immagine, grazie a sei docenti d'eccezione. In ogni puntata i nove studenti che compongono la classe dovranno realizzare un lavoro fotografico sul tema scelto e a fare da cornice sarà la città di Modena e il suo territorio, oltre agli spazi della sede didattica di Fondazione Fotografia Modena. Tra i docenti coinvolti, alcuni importanti nomi della fotografia italiana: Pino Musi, Toni Thorimbert, Davide Monteleone, Francesca Moscheni e Vincenzo Castella, molti dei quali già attivamente coinvolti nelle attività formative della Fondazione.
Gli studenti che parteciperanno al Foto Factory Modena saranno selezionati attraverso una open call che resterà aperta fino al prossimo 24 aprile. Maggiori informazioni e bando completo sono disponibili sul sito internet www.fondazionefotografia.org.

Questo è solo uno dei progetti nati dall'intesa fra Sky Arte HD - canale 120 e 400 di Sky - e Fondazione Fotografia Modena. Due premi di livello internazionale a cadenza biennale - il Premio Internazionale per la Fotografia e il Premio Fotografia Italiana Under 40 - realizzati grazie al contributo di sponsor come Unicredit, assegneranno rispettivamente 70 mila e 15 mila euro ai due vincitori.

Premio Internazionale per la Fotografia

La prima edizione del Premio affronta il tema dell'Identità, argomento che fin dagli esordi della fotografia ha rivestito grande interesse quando, grazie all'arte del ritratto e al fiorire dei primi atelier, fu possibile su larga scala la registrazione visiva di una memoria individuale, ma anche tema di grande attualità. "Argomento stimolante e di attualita' con molte sfaccettature, dal sesso al nazionalismo", sottolinea Olivier Richon, celebre fotografo svizzero e membro del board di Fondazione Fotografia Modena.

A settembre una giuria si riunira' per selezionare 5 finalisti in una rosa di candidati scelta fra i massimi esponenti della fotografia contemporanea da 12 esperti del settore a cui si aggiungono i 5 candidati nominati dal Board Scientifico di Fondazione Fotografia Modena, per un totale massimo di 29 candidature. In concomitanza con la cerimonia di premiazione che si terrà a Modena il 5 marzo 2016, Fondazione Fotografia Modena presenterà la mostra personale del fotografo vincitore e Sky Arte HD produrrà due speciali che racconteranno il premio nelle sue diverse fasi, dalle selezioni alla proclamazione in mostra del vincitore.

Premio Fotografia Italiana Under40

Questo premio è dedicato agli artisti emergenti, che potranno partecipare inviando un progetto artistico in forma di serie fotografica, opera video, film, installazione o libro fotografico. E' possibile inviare la propria candidatura fino al 30 giugno 2015: informazioni e bando completo sono disponibili sul sito www.fondazionefotografia.org

Il vincitore oltre al premio di 15.000 Euro, vedrà le sue opere entrare a far parte della collezione di fotografia italiana contemporanea della Fondazione. In concomitanza con la cerimonia di premiazione, che si terrà a Modena sempre il 5 marzo 2016, Fondazione Fotografia Modena presenterà la mostra personale del vincitore e Sky Arte HD produrrà uno speciale che racconterà il premio nelle sue diverse fasi, dalle selezioni alla proclamazione in mostra del vincitore.

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Al Teatro Trieste 34 di Piacenza, Venerdì 6 febbraio, prenderà vita "A parte me" spettacolo teatrale di e con Vanessa Korn in occasione della Giornata Internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili, una produzione dell'Associazione Culturale Crisalidi, a cura del Centro Interculturale Piacenza. Ingresso libero -

Piacenza, 3 febbraio 2015 -

In occasione della Giornata Internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili (MGF) Venerdì 6 febbraio 2015 alle ore 20.30 presso il Teatro Trieste 34, Via Trieste 34 – Piacenza, prenderà vita "A parte me" spettacolo teatrale di e con Vanessa Korn, una produzione dell'Associazione Culturale Crisalidi, a cura del Centro Interculturale Piacenza.
La performance teatrale sarà la restituzione all'intera cittadinanza dei percorsi di sensibilizzazione e contrasto al fenomeno delle MGF attivi sul territorio piacentino, progetti finanziati nell'ambito dell'Intesa per la prevenzione ed il contrasto delle Mutilazioni Genitali Femminili della Regione Emilia-Romagna (rete MIER), Assessorato alle Politiche Sociali e dei Ministeri della Salute e Pari Opportunità.

Dal 2010 l'AUSL di Piacenza gestisce campagne di prevenzione sugli aspetti igienico-sanitari attraverso servizi di assistenza e sensibilizzazione diretti alla cittadinanza, anche alle persone che hanno già subito una mutilazione; incontri dedicati alle comunità nelle quali le mutilazioni sono più frequenti; percorsi di formazione specifica indirizzata agli operatori sanitari e sociali. Dell'aspetto sociale del fenomeno se ne occupano per il Comune di Piacenza, il Centro interculturale Piacenza e il Centro per le famiglie, attraverso l'organizzazione e promozione di eventi culturali, incontri di donne e percorsi educativi nelle scuole.

In particolare il Centro per le Famiglie, in collaborazione con l'associazione culturale Sentieri nel mondo, ha svolto un percorso di sensibilizzazione al tema delle MGF con le studentesse e gli studenti dell'Istituto professionale Casali di Piacenza. Cicli di tre incontri tenuti da figure professionali specializzate (Giorgia Di Muzio, sociologa, Giorgia Veneziani, antropologa, Edvin Shehu, mediatrice culturale) hanno permesso ai ragazzi/e di confrontarsi su differenti tematiche per approfondire la conoscenza di queste "nuove emergenze". Saranno proiettati nel corso della serata i video-spot realizzati dai ragazzi.

Il Centro Interculturale Piacenza, attraverso la sua redazione multietnica, ha pubblicato un numero speciale del foglio informativo Mosaico, nel quale particolare attenzione è stata riservata all'approfondimento del tema delle MGF anche attraverso interviste a testimoni privilegiati; ha inoltre organizzato incontri con donne, in particolare straniere, sugli aspetti sanitari delle pratiche MGF, raccogliendo particolare interesse da parte delle partecipanti.

La serata è organizzata con il sostegno dell'Azienda Usl di Piacenza e la collaborazione di Consorzio Sol.Co. Piacenza, Crisalidi Associazione Culturale, Cooperativa Sociale Ippogrifo, Centro per le Famiglie di Piacenza e Teatro Trieste 34.
Seguirà lo spettacolo un buffet con prodotti della cooperativa di commercio equo-solidale la Pecora Nera.

CENTRO INTERCULTURALE PIACENZA

Servizio del Comune di Piacenza – Servizi alla persona e al cittadino – nato nel settembre 2006 e gestito dalla Cooperativa Sol.Co. Piacenza.
Offre supporto alle associazioni nella progettazione e realizzazione di eventi e iniziative. Realizza eventi pubblici che coinvolgono tutte le associazioni aderenti per la promozione dei valori dell'intercultura, della tolleranza, del rispetto reciproco e dell'integrazione. Promuove iniziative interculturali capaci di offrire ad italiani e stranieri esperienze di riflessione e conoscenza reciproca. Attiva percorsi di sensibilizzazione nelle scuole attraverso mostre e laboratori di educazione interculturale.

Sede: Via XXI Aprile, 15 – 29121 - Piacenza (PC)
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

ORARI DI APERTURA
Lunedì 15.30-19.00
Venerdì 9.30-13.00
web2.comune.piacenza.it/cittadini/stranieri/centro-interculturale

Associazione Culturale Crisalidi dal 2005 organizza e produce eventi culturali e spettacoli teatrali. Da maggio 2014 organizza Festival 50+1, rassegna di teatro contemporaneo a Teatro Serra di Parco Raggio a Pontenure.
Vanessa Korn si diploma nel 2009 alla Scuola Internazionale di Teatro Arsenale di Milano dove sceglie di studiare per seguire il metodo Lecoq. Lavora con diverse compagnie teatrali come interprete e regista unendo al lavoro di attrice quello di insegnante di teatro, esperienza che arricchisce il suo percorso di crescita artistica, personale e di ricerca. 

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

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Bagno di folla per l'artista romana che ha presentato il suo film nell'ambito di "Teatro e Legalità" -

Reggio Emilia, 2 febbraio 2015  – di Federico Bonati -

Grande evento nell'ambito della terza edizione di "Teatro e Legalità" promossa e realizzata da Noveteatro: al teatro "Tagliavini" di Novellara è giunta Sabina Guzzanti a presentare il suo film "La trattativa", narrazione di una delle pagine più buie della storia nazionale: la trattativa Stato-mafia. Una serata, promossa in collaborazione con la Provincia di Reggio Emilia, con la Regione Emilia Romagna e con Coop Consumatori Nord-Est, che ha registrato un autentico sold-out: già durante la settimana i biglietti per l'evento erano andati esauriti.

A introdurre l'appuntamento sono stati l'assessore alla cultura Marco Battini e il sindaco Elena Carletti. Ed è proprio il sindaco a scansare la ritualità del discorso iniziale dicendo: "Quando si parla di legalità niente può essere di rito. Bisogna persistere sul tema della legalità, e quindi ben vengano le persone come Sabina Guzzanti, le quali ci aiutano a portare a casa qualcosa per reagire e per attivarci ognuno nel proprio singolo", con un palese riferimento ai recenti avvenimenti legati all'operazione "Aemilia.

Arriva poi il momento del film. Si parte con l'esame di teologia in carcere dato da Gaspare Spatuzza e quella domanda sul tema della grazia. Da lì inizia un cronoracconto sugli avvenimenti e sulle figure che hanno macchiato di sangue le pagine dei giornali nazionali, vengono raccontate le stragi mafiose, e si delinea la questione della trattativa fra lo Stato e la mafia. È impossibile per lo spettatore non rendersi conto di quanto fosse complessa e intricata la ragnatela di contatti e sotterfugi fra uomini di potere, forze dell'ordine e mafiosi. Avvilente è invece il termine migliore per definire il momento nel quale si comprende come gli uomini della legalità quali Falcone, Borsellino, il colonnello Riccio, siano stati abbandonati dallo Stato che hanno servito nella lotta alla mafia, e ci si chiede perché, o meglio, come mai? Domanda retorica con una risposta eloquente, ma che si fa finta di non comprendere. "La trattativa" mostra un lato subdolo del nostro paese, il lato più subdolo e aberrante dell'Italia. L'elenco di nomi noti dei palazzi del potere è lunghissimo, e si comprende, infine, che la mafia non è più coppola e scacciapensieri, baffi folti e lupara: è giacca e cravatta, appalti, voti.

Standing ovation per l'autrice, che risponde alle domande di un pubblico novellarese curioso e interessato. Parla delle difficoltà che ha avuto il film ad essere prodotto, parla di collusione di forze dell'ordine quando la mancata cattura di Provenzano fece partire il processo Mori, parla di come il sindaco di Palermo, Orlando, pare abbia emesso una circolare per far vedere il film agli alunni delle scuole locali, mettendo a disposizione un cinema e un bus (un invito che la Guzzanti rivolge anche alla Carletti), e parla anche del neopresidente Mattarella, definendolo un uomo onesto che potrebbe riservare sorprese positive.

Al termine dello spettacolo, la Guzzanti ha risposto alle domande della Gazzetta dell'Emilia.

Come può lo Stato italiano liberarsi dalla mafia se i presupposti sono quelli presentati nel suo film?
Per debellare la mafia è necessario debellare un certo tipo di politica che vive seguendo logiche di cultura mafiosa.

In merito all'operazione "Aemilia" che ha scosso la nostra terra nei giorni scorsi, che insegnamento si può trarre da questa vicenda?
Questa è l'ennesima prova che la mafia è presente e forte anche al Nord. Bisogna rendersi conto che la mafia non è quello che si racconta al cinema, ma è un insieme di equilibri ognuno ugualmente mafioso e fondamentale. La parte armata è quella sempre meno in uso ormai, ora la mafia è molto più presente in ambiti legati alla finanza, alle alte sfere dirigenziali, all'edilizia.

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Il rilancio di "Correggio Art Home" e dell'Informaturismo: nell'anno dell'EXPO Correggio scommette sulle proprie ricchezze anche culturali -

Reggio Emilia, 30 gennaio 2015 -

Nell'anno dell' EXPO, Correggio potenzia la propria offerta di accoglienza culturale e turistica nel nome di Antonio Allegri, grazie al rilancio del centro di documentazione Correggio Art Home cui, da martedì 27 gennaio, è stato affiancato, nella stessa sede della Casa del Correggio, in via Borgovecchio 39, lo sportello dell'Ufficio Turistico.

Aperto nel 2007, il centro di documentazione Correggio Art Home è un polo culturale in cui è possibile reperire tutte le pubblicazioni, le informazioni, i dati, le notizie, i documenti e le immagini riguardanti Antonio Allegri e si caratterizza per una sezione scientifica e una didattico-divulgativa. Il Centro intende porsi come punto di riferimento internazionale, non solo per gli studiosi del periodo ma, più in generale, per tutti gli appassionati d'arte.

L'Informaturismo invece offre assistenza al turista informazione sugli eventi, promozione della città e delle sue eccellenze ( in termini di personaggi illustri, monumenti e prodotti tipici), creazione di pacchetti turistici anche scolastici, promozione turistica a tutti i livelli.
Si parte con un servizio rinnovato che ha l'ambizione anche di gestire in forma distrettuale la promozione del territorio, dei suoi eventi e dei suoi itinerari, valorizzando tutte le sue eccellenze, da quelle storico-artistiche a quelle ambientali ed enogastronomiche, anche grazie ad un nuovo sito che permetterà di essere aggiornati in tempo reale, su tutte le iniziative dei comuni coinvolti: Correggio, San Martino in Rio, Campagnola, Rio, Fabbrico, Rolo.

Grazie a questa sinergia tra gli uffici siamo nelle condizioni di ampliare gli orari di apertura garantendo un servizio fruibile tutti i giorni compreso i festivi, ad accezione della sola giornata del lunedì.
"Si intende così ed anche in questo modo, continuare ad investire sui servizi", commenta Monica Maioli, assessore alla Promozione del Territorio del Comune di Correggio. "In una situazione economica non certo facile, questo vuole essere un ulteriore segnale di particolare attenzione nei confronti della cultura. Vorremmo attivare ogni sinergia possibile che ci permetta di arrivare pronti all'appuntamento con EXPO, una grande opportunità per tutto il territorio che vogliamo assolutamente cogliere. Il tutto è stato reso possibile attraverso l'utilizzo di risorse che già l'amministrazione avrebbe messo in campo, ma che in questo modo pensiamo possano trovare la migliore ottimizzazione possibile".

(Fonte: Ufficio stampa Comune di Correggio)

Giovedì, 29 Gennaio 2015 13:30

Felino, a teatro "Per non dimenticare"

A Felino, il 31 Gennaio uno spettacolo teatrale gratuito per celebrare la Giornata della memoria -

Parma, 29 gennaio 2015 -

All'interno della stagione teatrale, il Comune di Felino ospita anche quest'anno uno spettacolo dedicato alla Giornata della Memoria, ricorrenza internazionale che cade il 27 Gennaio. In questa data si ricorda il giorno in cui le truppe sovietiche arrivarono nel 1945 al campo di Auschwitz e si commemorano le vittime del nazismo e dello sterminio degli ebrei.
Per celebrare la Giornata della Memoria, il Comune di Felino ha scelto di proporre uno spettacolo teatrale gratuito che si terrà sabato 31 Gennaio alle ore 21 al Cinema Teatro Comunale. Si tratta di una produzione dell'associazione culturale Nonsoloteatro con la regia di Marco Carbognani intitolata "Per non dimenticare".

In questa rappresentazione teatrale, spiega il regista Carbognani, "Uniremo musica e letteratura per ricordare insieme le numerose vittime dell'Olocausto e i tragici fatti ed episodi che hanno tristemente delineato quel momento storico. Per le canzoni, che saranno interpretate da Rocco Rosignoli, abbiamo scelto brani di diversi cantautori, tra i quali Guccini e De Andrè, mentre per le letture ci appoggeremo a brani di importanti scrittori e intellettuali, tra i quali Primo Levi, Christian Ingrao ed Elie Wiesel".

Come sottolinea Rosina Trombi, Assessore alla Cultura del Comune di Felino, "Abbiamo scelto di inserire nella stagione teatrale organizzata dal Comune di Felino questo spettacolo e di proporlo gratuitamente perché riconosciamo il grande significato storico e culturale di questa ricorrenza e perché desideriamo sensibilizzare il pubblico, soprattutto i più giovani, affinché non vada persa la memoria di questi tragici fatti e si ribadisca con forza la necessità di difendere la dignità delle persone nei confronti di qualsiasi forma di violenza, razzismo o emarginazione".

(Fonte: ufficio stampa Comune di Felino)

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Giovedì, 29 Gennaio 2015 12:52

Vent'anni Fuori Orario

A Carpi presentato il libro di Franco Bassi, fondatore dello storico circolo di Taneto di Gattatico -

Modena, 29 gennaio 2015 – di Federico Bonati -

Primo incontro della rassegna "Ne vale la pena" ed è subito un successo. Folla numerosissima per la presentazione del libro di Franco Bassi "Vent'anni Fuori Orario", riguardante il noto circolo Arci di Taneto di Gattatico, a pochi passi dalla casa dei fratelli Cervi, del quale Bassi è stato il fondatore.
La serata è stata condotta dal giornalista di Radio Bruno Pierluigi Senatore, e corredata dalle letture dell'attore e regista Enrico "Chicco" Salimbeni e degli happenings musicali di Cisco, cantautore ex Modena City Ramblers, e del coro delle Mondine di Novi.

Il libro ha una particolarità: comincia con il finale. È il dicembre 2010 quando, per Franco Bassi, nulla fu più come prima: tornando da una serata al Fuori Orario causò un incidente che provocò la morte di un ragazzo di 25 anni. Il mondo sotto i piedi di Bassi crollò e in quel momento tutte le sue certezze e le sue sicurezze furono smontate. Ne uscì grazie all'aiuto di familiari e amici, tra i quali Nicolò Fabi, alla cui associazione in memoria della figlia sarà devoluto l'incasso totale del libro. Ma qualcosa era cambiato e complice la crisi economica, che portò il locale a fare determinate scelte, Bassi decise di lasciare la sua creazione.

La narrazione va poi a ritroso, con racconti di vicende riguardanti i partigiani e le figure storiche del paese, simbolo di valori che hanno connotato la crescita e la vita di Bassi e ciò che è stata l'evoluzione del Fuori Orario.
Quella carpigiana è una serata dal doppio volto: ci sono momenti profondi e toccanti e momenti di pura ilarità. In fondo non è, o non era, questa l'anima del Fuori Orario?
Ai tre ospiti viene poi fatta una domanda comune: qual'era il fascino del Fuori Orario? La risposta è unanime: l'accoglienza. E a spiegarlo è lo stesso autore.
"L'Emilia è una terra di accoglienza e noi, figli di contadini, facevamo di quest'accoglienza il nostro fulcro". Insomma, pane, salame, parmigiano, lambrusco, risate e compagnia non sono mai venute meno nel locale dedicato alle famiglie delle vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980.

E il futuro?
Bassi ha le idee chiare: "Ho voglia di rimettermi in gioco, perché non smetterò mai di fare ciò in cui credo. Desidero, inoltre, ringraziare quelle persone che mi hanno aiutato a cambiare il mio modo di vedere le cose: Gino Strada e Don Gallo". Per quanto riguarda il futuro del paese, Bassi nutre molta fiducia negli artisti che portano avanti con orgoglio ciò che fanno: gente come Simone Cristicchi, lo stesso Cisco e tanti altri artisti hanno la capacità di portare un vero sussulto culturale e sociale al Paese.
La conclusione è di quelle in puro stile emiliano, o in puro stile Fuori Orario: Cisco, le mondine e in coro tutti i presenti cantano con gioia, e forse con un filo di commozione "Bella Ciao", quasi a voler testimoniare il proprio grazie a quel locale, culla di idee, sogni, speranze, gioia e pensiero: il Fuori Orario.

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Conclusa la mostra con circa 10.000 visitatori. Tutti i dipinti faranno parte delle Collezioni d'Arte di Fondazione Cariparma -

Parma, 28 gennaio 2015 -

Con circa diecimila presenze si è conclusa la mostra "La Collezione Renato Bruson. Boldini, Fattori, Lega, Segantini, Signorini e i vedutisti veneti dell'Ottocento", proposta da Fondazione Cariparma presso la propria sede e terminata il 25 gennaio scorso.

Un'esposizione che, da fine settembre 2014, con importanti riscontri presso la stampa nazionale e un crescente interesse di pubblico, ha fatto conoscere e apprezzare la "Donazione Renato Bruson", l'importante corpus di 71 dipinti di pittori dell'800 italiano che il celebre baritono, assieme alla moglie Sig.ra Tita Tegano, ha recentemente donato alla Fondazione Cariparma.

A cura di Giovanni Godi e Corrado Mingardi (che hanno inoltre curato il catalogo assieme a Fernando Mazzocca e Carlo Sisi), la mostra - articolata in un mirato percorso ad affrontare la serie dei macchiaioli, dei vedutisti veneti e delle opere di autori quali Giovanni Boldini, Francesco Paolo Michetti, Giovanni Segantini, Pompeo Mariani – si è rivelata tra le principali proposte culturali dell'autunno parmense, un importante tassello che amplia la visione della produzione pittorica italiana di fine Ottocento e dei primi anni del secolo successivo.

La mostra ha suscitato particolare interesse non solo a livello locale ma anche italiano, con cospicue presenze di visitatori stranieri; sono state coinvolte anche le scuole di Parma e provincia, con oltre 60 classi (dalle scuole materne a quelle secondarie di secondo grado) che hanno avuto l'occasione di conoscere significative tele del panorama della storia dell'arte italiana.

«Sono felice che la mostra abbia registrato un così alto numero di visitatori – spiega il Maestro Renato Bruson – perché il poter condividere con il più alto numero di persone questi dipinti è stata tra le principali motivazioni che mi hanno spinto a donare la mia collezione alla Fondazione Cariparma.» «Ogni tela da me collezionata mi è cara – prosegue il Maestro Bruson - e so che la Fondazione Cariparma conserverà ogni dipinto nel migliore dei modi, facendo sì che diventi patrimonio della collettività.» «Inoltre – conclude il Maestro Bruson con un sorriso – so che mia moglie ed io potremo visitare i dipinti tutte le volte che lo desideriamo, ben sistemati presso le Collezioni d'Arte della Fondazione.»

«Il successo della mostra – aggiunge Paolo Andrei, Presidente della Fondazione Cariparma – ben testimonia la grandezza del gesto dei coniugi Bruson che, donando la loro preziosa raccolta alla Fondazione Cariparma - e, pertanto, alla comunità parmense - hanno permesso a tante persone, sia di Parma sia di altre città, di condividere la ricchezza di una collezione davvero unica e singolare.»

«Le opere della "Donazione Renato Bruson" – chiude Andrei – troveranno ora collocazione permanente all'interno delle Collezioni d'Arte di Fondazione Cariparma, impreziosendone l'offerta e costituendo un nuovo punto di riferimento per appassionati e studiosi di questo periodo artistico.»

A testimonianza dell'interesse suscitato dalla mostra anche presso il circuito delle grandi mostre, alcune opere sono già state concesse in prestito per figurare in due importanti esposizioni della primavera 2015, a Forlì ("Boldini. Lo spettacolo della modernità") e Ravenna ("Il bel paese. L'Italia dal Risorgimento alla grande guerra, dai macchiaioli ai futuristi").

Il numeroso pubblico della mostra (di cui il "libro delle presenze" registra calorosi apprezzamenti e testimonianze) ha inoltre particolarmente gradito la sezione introduttiva alla mostra allestita dalla stessa Tita Tegano, la cui ben nota attività di costumista e scenografo tante volte si è intrecciata con quella del celebre consorte: fotografie, disegni, volumi, cimeli e estratti di critica musicale hanno rappresentato, nelle bacheche e sui pannelli, una "mostra nella mostra" per raccontare una carriera "a due".

(Fonte: ufficio stampa Fondazione Cariparma)

Domani alle ore 18 presso la Chiesa della Beata Vergine delle Grazie -

Modena, 27 gennaio 2015 -

Domani, Mercoledì 28 gennaio 2015, alle 18.00, presso la Chiesa Beata Vergine delle Grazie (entrata in via Sant'Agostino), si terrà la presentazione del nuovissimo libro di Beppe Zagaglia dal titolo: "San Geminiano, leggende, storia, miracoli".
Durante la presentazione interverrà anche Emilio Bertoni, segretario della Confraternita di San Geminiano.

L'autore e famoso fotografo modenese Beppe Zagaglia, Artioli Editori e Modenamoremio, vi invitano a partecipare numerosi a una interessante serata all'insegna di spiegazioni, storie, poesie tra laicità e religione.

pagina libro san geminiano rid

(Fonte: ufficio stampa Modenamoremio)

Pubblicato in Turismo
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