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Sabato, 05 Novembre 2016 10:23

Istruzioni per essere felici

Domenica 6 novembre presso il Mondadori Megastore di via Massimo D'Azeglio 34/A, a Bologna, il life coach Alessandro Cozzolino presenta il suo ultimo libro "Esercizi di felicità". Interviene Rosanna Lambertucci. Lo abbiamo incontrato.

Di Manuela Fiorini

Bologna, 5 novembre 2016

Tutti vorremmo essere felici. Alcuni lo sono di più, altri di meno. Possiamo dire di esserlo in certi momenti della nostra vita e meno in altri. Alcune persone sentono di non essere felici pur avendo apparentemente tutto, altre lo sono avendo ben poco. Ma che cos'è la felicità? E' uno stato d'animo? Nasce spontaneo o si può "allenare"? Certo che sì può. E il life coach Alessandro Cozzolino ci spiega come nel suo ultimo libro Esercizi di felicità – Allenare il cuore e la mente a essere felici, che sarà presentato domenica 6 novembre, alle ore 11, presso il Mondadori Megastore di via Massimo D'Azeglio 34/A, a Bologna, con l'intervento di Rosanna Lambertucci.

Lo abbiamo intervistato per farci suggerire alcune "pillole" di felicità.

Alessandro Cozzolino - foto

Che cos'è la felicità? Possiamo definirla?
"Stato d'animo di chi ritiene soddisfatto ogni suo desiderio; di chi è sereno, non turbato da dolori o preoccupazioni e gode di questo suo stato. Il termine non solo indica gioia ma l'accettazione del diverso e la tranquillità con gli altri". È così che inizia il mio libro, fornendo alcune delle definizioni che dizionari ed enciclopedie danno della parola felicità. Non so dire se una cosa così grande come la felicità possa essere racchiusa in una o più definizioni. Quello che so è che io sono felice quando respiro amore, in ogni sua forma, veste e gentile espressione. E per me la felicità è amore. In entrambi i casi, si tratta di temi così vasti e profondi che ridurli in una manciata di parole mi sembra quasi una bestemmia".

Felici si è o si diventa?
"L'essere umano nasce già felice. Per due semplicissimi motivi: vive il presente e respira amore. Poi però nel tempo viene indotto a distrarsi dal momento presente e l'amore si trasforma in giudizio e in desiderio di altro. Così impara a essere infelice. Si definisce "incapacità acquisita". La nostra mente viene riempita di bugie. Bugie, però, a cui noi tutti crediamo. E quindi ci convinciamo che il nostro punto di vista è sempre quello giusto e che manca sempre qualcosa o qualcuno per poterci ritenere pienamente felici. Poi - guarda caso! - quando otteniamo quel qualcosa o quel qualcuno cui tanto aspiravamo, siamo felici per tempi brevissimi e ristrettissimi. Non sto con questo dicendo che siamo tutti stupidi. Sto solo dicendo che è stupida l'idea che molto spesso abbiamo di felicità. Riteniamo che arrivi dall'esterno. Ma tutto ciò che ci arriva dall'esterno non è né eterno né sinonimo di alcuna garanzia. Per essere davvero felici occorre rimuovere una serie di falsi miti, idee fallaci e convinzioni errate in merito alla vera essenza della felicità".

In che modo possiamo "allenarci" a essere felici?
"Allenando la mente a diventare consapevole di se stessa. Questo implica la messa in discussione di priorità, desideri, sentimenti e la rivalutazione della loro natura più vera, profonda e autentica. Mi spiego meglio. Il più delle volte ambiamo non a ciò che davvero desideriamo. Ma a ciò che crediamo di desiderare, perché ci è stato indotto dall'esterno. Questa è solo una delle numerose trappole della nostra mente. Attraverso riflessioni teoriche ed esercizi pratici, è possibile scardinare quelle basi inaffidabili e fallaci su cui poggia il nostro atteggiamento mentale e, quindi, comportamentale. È un po' come andare in palestra per perdere quei chili di troppo che fanno solo male. Ecco, allo stesso modo, gli esercizi che presento nel libro sono un invito a praticare - con costanza e determinazione! - attività volte a eliminare il superfluo, l'inefficace e il nocivo dalla nostra stessa mente e dalla nostra vita a 360 gradi"

La nostra felicità dipende di più da uno stato d'animo o da quello che ci circonda?
"Ciò che accade dentro di noi e fuori di noi sono due cose a sé stanti ma sono anche interdipendenti, cioè dipendono l'una dall'altra. Così come la realtà esterna ha il potere di renderci (in)felici, allo stesso modo la nostra realtà interiore può rendere (in)felici noi e le persone attorno a noi. A ben vedere però, a renderci (in)felici altro non è che ciò cui prestiamo attenzione. A qualsiasi cosa o persona diamo importanza e attribuiamo valore automaticamente concediamo il potere di renderci (in)felici. Ecco perché conviene allenare la nostra mente a scegliere bene! Siamo troppo spesso influenzati da ciò che ci arriva dall'esterno, nel bene e nel male. E siamo troppo spesso inconsapevoli del fatto che gli altri sono i nostri specchi, riflettono i nostri desideri e le nostre paure, i nostri talenti e le nostre incompetenze, le nostre virtù e i nostri limiti".

Un capitolo è dedicato alle persone "tossiche", chi sono e come possiamo fare per non farci "intossicare" da loro?
"In quel capitolo descrivo i danni che certi soggetti arrecano alla nostra pace, armonia ed equilibrio interiore. Sono persone cattive, subdole e meschine. E non sono poche! Sono incapaci di gioire per una nostra gioia o rammaricarsi per un nostro dolore, anzi. Si corrodono davanti alla nostra felicità e godono delle nostre sofferenze. Quando si ha a che fare con gente così, è opportuno capire che la felicità consiste più nel sottrarre che nell'aggiungere. Si rende partecipe l'altro che la sua presenza non è gradita. Che i suoi commenti e atteggiamenti sono fastidiosi, inopportuni. Che la vita senza di lei/lui è decisamente più bella, più felice. I più preferiscono far finta di niente per "quieto vivere". Non mi chiamo Gesù né sono il Dalai Lama, pertanto personalmente non lo ritengo un bene. Il "quieto vivere" mi sembra più un sopravvivere, un sopportare, un tollerare ciò che invece, una volta eliminato - proprio come fosse un cancro - permetterebbe di tornare alla vita con il sorriso ed essere felici. Ma soprattutto più leggeri".

Nel libro sottolinei più volte che la nostra mente... mente. Come possiamo fare a fidarci, allora?
"Ogni pensiero che la nostra mente formula, nel bene e nel male, andrebbe concluso con un sano "...o forse no". Non di rado, crediamo a cose e ci convinciamo di realtà che non stanno né in cielo né in terra. Interpretiamo la verità secondo i nostri gusti, le nostre opinioni, i nostri preconcetti. Ci scapicolliamo per risultare graditi agli altri, compiacerli e renderci appetibili ai loro occhi. E, in effetti, quando fai le cose per piacere agli altri, sono tutti felici. Tutti tranne te. Siamo troppo presi da ciò che accade all'esterno e non prestiamo attenzione a ciò che abbiamo dentro. La nostra mente è quasi sempre risucchiata dal passato (che non esiste più e non si può cambiare) o proiettata nel futuro (che non esiste ancora e non è detto che sarà come lo stiamo prefigurando). Non siamo quasi mai attenti a noi stessi qui e adesso. Questo è il punto. Allenare la mente a "essere presente", a collaborare con l'istinto e con l'anima mediante domande aperte e costruttive invece di sentenziare in modo rigido e miope, produce risultati indescrivibili. Avverti una sensazione di benessere, di pace, di ritrovamento di te stesso. È come un'illuminazione o un'elevazione, direbbe qualcuno. A me piace chiamarla autoconsapevolezza: (ri)scoprire chi sei davvero e diventarlo".

Tre piccoli consigli o esercizi da fare ogni giorno per allenarci a essere felici?
Primo. Sii consapevole che nella testa di ognuno di noi albergano due tipi di ego: un ego sano e un "egomostro". Dai da mangiare al primo e lascia morire di fame il secondo.
Secondo. Sii gentile con la tua stessa persona e con le altre, ma non avere aspettative di ritorno. Fa' le cose per il gusto di farle, non per ciò che ne ricaverai in seguito.
Terzo. Pensa pensieri positivi e gioiosi ma non fermarti al solo pensiero: agisci, mettiti in gioco, e corri il rischio di renderti felice.

Nella parte finale del libro hai raccolto una serie di frasi sulla felicità, quale senti più tua? Quale si è rivelata più incisiva o efficace nelle persone che hai seguito?
"Sono due le frasi che sento vibrare in ogni singola cellula del mio corpo. La prima è un detto tibetano che ripeto a me stesso e agli altri in continuazione e che ovviamente ho riportato più volte anche nel libro. Ed è questo: Se sei infelice, è tutta colpa tua. Sono parole molto forti, quasi violente direi. Ritengo tuttavia che ci sia più verità in queste sette parole che in pagine e pagine di letteratura. Perché, senza girarci troppo intorno, Tra te e la tua felicità c'è solo un ostacolo: i tuoi pensieri".

Istruzioni per essere felici

Pubblicato in Cultura Emilia

Dopo il grande successo ottenuto a Mercanteinfiera, dove erano in mostra nell'ambito della collaterale "Le Muse in Scena", i lavori preparatori per le scenografie del Teatro Regio, realizzati degli artisti parmigiani Giovanni Battista Borghesi e Vincenzo Bertolotti, continueranno a "raccontare" la straordinaria epopea della scuola scenografica parmense all'interno dello spazio museale.

Parma, 3 novembre 2016

Le copie dei due bozzetti preparatori de "Il trionfo di Minerva" e "La prova di un ballo", realizzati nell'Ottocento dagli artisti parmigiani Giovanni Battista Borghesi e Vincenzo Bertolotti per il Teatro Regio, sono stati donati ieri in occasione di un incontro dalle Fiere di Parma al Museo Glauco Lombardi.
Entrambi i disegni erano tra i fiori all'occhiello di "Le Muse in scena", il percorso curato da Alberto Nodolini e Alessandro Malinverni che, in occasione dell'ultima edizione autunnale di Mercanteinfiera, non aveva mancato di riscuotere consensi e curiosità del grande pubblico. All'interno della prestigiosa kermesse dedicata all'antiquariato, al modernariato ed al collezionismo vintage, questa suggestiva collaterale aveva infatti acceso i riflettori sulle straordinarie opere degli artisti chiamati a realizzare sipari e fondali per l'allora Teatro Ducale fortemente voluto dalla duchessa Maria Luigia.

Dopo essere stati ammirati da 52mila visitatori, dall'1 al 9 ottobre negli spazi del polo fieristico, i due bozzetti continueranno adesso a raccontare la straordinaria evoluzione scenografica del Regio, non soltanto ai turisti ma anche dei tanti cittadini che, nei giorni di Mercanteinfiera, hanno scoperto questi autentici capolavori.

"Il trionfo di Minerva" di Giovanni Battista Borghesi risale al 1828: il bozzetto preparatorio per il celebre sipario, tuttora in uso al Teatro Regio, si differenzia per pochi dettagli dall'opera poi effettivamente realizzata: nella parte superiore la musa Talia è raffigurata senza maschera, mentre minore spazio viene concesso al girotondo delle Ore. La dea della Sapienza, assisa, con l'elmo e la lancia, ricorda Maria Luigia e richiama la scultura in marmo realizzata da Antonio Canova, raffigurante la duchessa in veste di Concordia, oggi conservata in Galleria Nazionale.

Al bozzetto dell'opera "La prova di un ballo", Vincenzo Bertolotti lavorò nel 1844, quando la duchessa decise di stanziare 800 lire per la realizzazione di un nuovo "comodino", in sostituzione di quello in precedenza realizzato da Giovanni Battista Azzi. Nel disegno, tra le innumerevoli figure vestite con costumi teatrali o in abiti borghesi, Bertolotti mette in evidenza al centro della scena tre danzatrici, rappresentate come novelle Grazie. Con una particolare vena ironica, l'artista presenta la variegata umanità che popolava lo spazio scenico. Per il suo stile al limite del caricaturale, che venne contestato apertamente da Paolo Toschi e da altri autorevoli accademici, il soggetto non venne mai rappresentato. Solo in un secondo momento, a Bertolotti venne affidato l'incarico di rappresentare gli autori illustri del teatro italiano antico e moderno, grazie al sostegno del pittore Francesco Scaramuzza.

La donazione rafforza ulteriormente il legame di Fiere di Parma con il territorio, ed in particolare proprio con l'importante istituzione museale, ribadendo la centralità dell'elemento culturale e permettendo così ad una fascia sempre più ampia di pubblico di avvicinarsi all'arte ed ai suoi molteplici linguaggi espressivi.

 

Mercoledì, 02 Novembre 2016 11:26

Quanti misteri al di là della soglia

Si intitola "Soglie" il nuovo lavoro dell'associazione di scrittori "I Semi Neri". Cinque scrittori, cinque racconti per tentare di dare una soluzione ad alcuni dei misteri irrisolti di Modena e provincia. L'intervista a Manuela Fiorini.

Di Redazione

Modena, 2 novembre 2016

Vi siete mai trovati sulla soglia, divisi tra la certezza di una situazione conosciuta e il timore dell'ignoto? Cosa fareste se una volta presa la decisione di oltrepassarla, dall'altra parte vi trovaste in un altro mondo, in un'altra epoca o in un'altra realtà? A queste domande hanno cercato di dare una risposta e un'interpretazione i cinque autori di Soglie, la nuova antologia firmata per Damster Edizioni dall'Associazione di scrittori "I Semi Neri". Ne parliamo con una delle autrici, Manuela Fiorini.

Che cosa accomuna i cinque racconti di "Soglie"?
"Alla base di ognuno di essi c'è un mistero, che parte da un ritrovamento archeologico, una leggenda, un mito o un simbolo tramandato negli anni nella storia di Modena e provincia. Ognuno degli autori, che sono, oltre a me, Daniela Ori, Gabriele Sorrentino, Fabrizio Fangareggi e Marco Panini, ha elaborato attraverso una propria interpretazione letteraria una possibile "soluzione" che lascerà i lettori con il fiato sospeso. Tuttavia, i cinque racconti hanno in comune anche la Storia. Attraverso la lettura si potranno così conoscere aspetti, forse ancora sconosciuti ai più, del passato del nostro territorio. Chi lo desidera potrà poi andare a vedere con i propri occhi i luoghi o i simboli che hanno ispirato gli autori di Soglie, perché hanno una collocazione reale".

Quali sono questi luoghi?
"Il mio racconto L'Ordine dei Viaggiatori è ispirato alla lapide di Gundeberga, una pietra tombale di epoca longobarda che attualmente è collocata nella cripta del Duomo di Modena, Uniti per sempre di Gabriele Sorrentino, invece, è ambientato ai tempi della guerra gotica e fa riferimento al ritrovamento di due scheletri abbracciati di un uomo e di una donna ritrovati nella zona di via Ciro Menotti qualche anno fa. Poi c'è La centesima finestra di Fabrizio Fangareggi, che è ambientato nella Casa dalle Centro Finestre, una villa situata alla periferia di Modena dalla nomea sinistra. Con i racconti di Daniela Ori Serapius e di Marco Panini Le streghe di Sasso Tignoso ci si sposta invece in Appennino. Il primo è ambientato a Serpiano e ha una trama che si snoda tra presente e passato, per il secondo invece ci spostiamo nel Frignano medievale, ai tempi di Obizzo da Montegarullo".

I racconti quindi sono tutti di genere storico?
"La storia è la base di partenza, ma abbiamo giocato anche sui generi. Parlando di misteri, in tutti c'è qualche sfumatura di soprannaturale, anche se qualcuno ha una dominante più storica, un altro è addirittura più vicino alla fantascienza, un altro ancora può essere definito onirico. Insomma, ce n'è per tutti i gusti".

L'associazione "I Semi Neri" non è nuova a opere collettive. Come si scrive un libro in team?
"I Semi Neri si propongono di promuovere la cultura dello scrivere e la storia, anche promuovendo eventi, corsi di scrittura e portando la lettura nelle scuole. Poi c'è tutta la parte della scrittura, che è la più impegnativa e divertente. Si propone un progetto letterario, che può essere un'antologia di racconti o un romanzo, come L'Enigma del Toro, di cui abbiamo recentemente proposto una passeggiata guidata nel centro storico di Modena sulle tracce dei protagonisti. Chi lo desidera aderisce, poi nell'ultima fase si affida l'opera ancora "grezza" a un curatore, che nel caso di Soglie è stata la nostra Presidente Daniela Ori. Infine, per l'ultimissima fase prima della stampa, ci si mette nelle mani di un editor esterno, che per Soglie è stata la scrittrice Elisa Guidelli, in arte Eliselle. Ma non è finita, perché una volta che il libro è nato c'è tutta la parte della promozione, per la quale ci affidiamo a soci che sono anche fotografi, videomaker, musicisti e artisti. Anche per Soglie ci siamo affidati all'editore Damster, con il quale abbiamo pubblicato con soddisfazione anche alcune delle nostre opere precedenti, oltre al romanzo L'Enigma del Toro, le antologie Presenze di Spirito e Emilia la via maestra.

INFO
I Semi Neri
Soglie - Damster Edizioni 2016
290 pag - € 14
www.damster.it  e www.semineri.it 

GUARDA IL BOOKTRAILER DI "SOGLIE"

Pubblicato in Cultura Emilia
Lunedì, 31 Ottobre 2016 10:38

Verdi Off, le migliori opere premiate

Presso il Ridotto del Teatro Regio, la cerimonia di premiazione del primo concorso Verdi Off realizzato per il Festival Verdi del Teatro Regio con l'associazione 360 Creativity Events e Parma, io ci sto!

Parma, 31 ottobre 2016

Si è svolta ieri, presso il Ridotto del Teatro Regio, la cerimonia di premiazione del primo concorso Verdi Off realizzato per il Festival Verdi del Teatro Regio con l'associazione 360 Creativity Events e Parma, io ci sto! ha visto la giuria selezionare venti opere sulle 300 presentate da partecipanti di tutta Europa. Artisti emergenti o affermati, professionisti e non, hanno dato sfogo alla propria creatività sul tema "Giuseppe Verdi" in chiave contemporanea e utilizzando linguaggi diversi quali pittura, fotografia, scultura, disegno, illustrazione, arte digitale, grafica. I lavori selezionati sono stati esposti per tutto il periodo del Festival Verdi in gallerie d'arte, spazi creativi, negozi ed esercizi commerciali, all'interno di un percorso artistico diffuso nel centro storico di Parma.

Presso il Ridotto del Teatro Regio è stato consegnato ieri, a Antonello Sportillo - autore dell'opera vincitrice "Verdi Out" - un primo premio di €1.000 da Alessandro Chiesi. I cinque premi più importanti sono andati a Maria Silvia Margot Del Turco, Tiziano Robello, Marco Goi, Erica Di Noia, Davide Forleo, Annalisa Di Meo e Federica Poletti. 

Foto di Francesca Bocchia

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le foto continuano in fondo alla pagina 

 

Pubblicato in Cronaca Parma
Martedì, 08 Novembre 2016 12:30

Michele Pertusi al teatro Moruzzi di Noceto

"Notte d'inCANTO". Uno spettacolo con l'illustre Basso Michele Pertusi, per regalare un pulmino ai ragazzi dello Skirace. Al Teatro Comunale di Noceto il prossimo 19 novembre.

Noceto, 08 novembre 2016 -
L'evento principale sul quale si concentra la raccolta fondi, promossa dalla dottoressa Franca Luceri in collaborazione con il Lyons "Maria Luigia", è in programma il prossimo 19 novembre al Teatro Comunale di Noceto nel quale si esibirà - a titolo gratuito - l'illustre Basso Michele Pertusi accompagnato dall'orchestra Ensamble Guermantes diretta dal Maestro Giacomo Fossa.

Obiettivo della raccolta fondi, ha dichiarato la promotrice Franca Luceri, è il raggiungimento della quota utile a regalare un pulmino per il trasporto dei ragazzi dello SKIRACE rendendoli così indipendenti dall'utilizzo dei mezzi privati (genitori) o dei volontari dell'ASD SKIRACE.

Da molti anni l'ASD Skirace, associazione No-Profit di volontariato aderente a UISP Parma, è impegnata nella promozione di attività sportive relative a sport invernali, avviando peraltro un progetto per la realizzazione di una scuola di sci specifica per persone con difficoltà motorie, visive e intellettive.

Gli sport invernali quindi come opportunità di sviluppo di competenze, affermazione della propria individualità e socializzazione. Per tutti.

 

il Basso Michele Pertusi - www.ateliermusicale.com

(nella foto a lato: Michele Pertusi - www.ateliemusicale.com)

 

Come fare per contribuire all'acquisto del Pulmino:

1. donazione liberale attraverso bonifico bancario: IBAN IT65I0623012710000035820074 intestato a ASD SKIRACE (comunicare l'avvenuto versamento a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. )

2. acquisto biglietti dello spettacolo "Notte d'inCANTO" del 19 novembre alle 20,30 al Teatro Comunale di Noceto con il Basso Michele Pertusi. Orchestra Ensamble Guermantes diretta dal Maestro Giacomo Fossa.

3. Informazioni e prevendita biglietti: UISP-PARMA Via Testi, 2 Associazione SKIRACE

Per informazioni: dottoressa Franca Luceri 335.7019014 oppure 0521.621370)

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Il Programma Musicale

I parte
Giuseppe Verdi, Preludio da La Traviata
Wolfgang A.Mozart, "Madamina, il catalogo è questo" da Don Giovanni
Gioachino Rossini, "Sois immobile" da Guillame Tell,
Giuseppe Verdi, "Ella giammai m'amò" da Don Carlo
Giuseppe Verdi, "In solitaria stanza" dalle Arie da camera
Giuseppe Verdi, "Brindisi" dalle Arie da camera

II parte
Pietro Mascagni, Intermezzo da Cavalleria rusticana
Francesco Paolo Tosti, "Malia"
Francesco Paolo Tosti, "'A vucchella"
Francesco Paolo Tosti, "L'ultima canzone"
Eduardo Di Capua, "I' te vurria vasà"
Ernesto De Curtis, "Tu ca nun chiagne"


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Biografia di Michele Pertusi
Nato a Parma, ha studiato canto con Arrigo Pola e Carlo Bergonzi ed, in seguito, ha completato la sua formazione con Rodolfo Celletti e collabora per la preparazione dei ruoli con la Professoressa Hisako Tanaka.
Ha iniziato giovanissimo una straordinaria carriera che lo ha portato ad ottenere i consensi della critica specializzata e di platee tradizionalmente esigentissime: Opèra di Parigi, Covent Garden di Londra, Metropolitan di New York, Staatsoper di Vienna, Liceu di Barcellona, Scala di Milano, Regio di Torino la Deutsche Oper di Berlino, la Monnaie di Bruxelles, l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il Barbican Centre di Londra, e tanti altri.
Grammy Award, nel 2006, per l'incisione del Falstaff con la London Symphony Orchestra diretta da Colin Davis (LSO Live).
Ha collaborato con direttori di fama internazionale quali ad esempio Daniel Barenboim, Semyon Bychkov, Riccardo Chailly, Colin Davis, Daniele Gatti, Carlo Maria Giulini, Vladimir Jurowski, James Levine, Zubin Metha, Riccardo Muti, Antonio Pappano e Georg Solti.
Ha al suo attivo importantissime registrazioni con case discografiche di altissimo livello: Decca, Sony,Deuutsche Grammophon, Ricordi, Erat ecc.
Raffinato interprete rossiniano, Michele Pertusi è stato più volte acclamato trionfatore al Rossini Opera Festival di Pesaro dove gli è stato conferito il prestigioso premio "Rossini d'oro".
Nel 1995 gli è stato conferito il premio "Franco Abbiati" dalla critica musicale italiana. Per l'incisione del Turco in Italia diretta da Riccardo Chailly (Decca) è stato insignito del Gramophone Award e nel febbraio 2006 ha vinto il prestigioso Grammy Award per l'incisione del ruolo del titolo in Falstaff (diretto da Colin Davis; LSO Live).
Ha recentemente ricevuto dal Presidente della Repubblica italiana la Medaglia d'Oro come Benemerito della Cultura.

Giacomo Fossa
Nato a Parma nel 1990, diplomato al Conservatorio di Parma in violoncello con il maestro Enrico Contini e in composizione con il maestro Federico Agostinelli e ha studiato pianoforte con Stefano Rabaglia.
Da sempre interessato alla direzione d'orchestra (a 18 anni ha diretto l'Orchestra Sinfonica di Terni), attualmente è allievo di Donato Renzetti.
Ha costituito l'Ensemble Guermantes, composta da giovani strumentisti attivi in varie orchestre.

Ensemble Guermantes
Il gruppo è nato a Parma nel 2012 per volontà di alcuni musicisti diplomati presso il Conservatorio "A. Boito" di Parma, ed è costituito interamente da giovani strumentisti affiancati da alcuni maestri con anni di attività alle spalle.
I giovani dell'ensamble hanno suonato anche importanti orchestre con l'Orchestra Cherubini, l'Orchestra dell'Accademia del Teatro alla Scala, la Gustav Mahler Jugend Orchester e in vari gruppi di musica da camera.

 

 

Michele Pertusi-noceto-locandina

(programma scaricabile in PDF)


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CHI E' SKIRACE
Skirace è un associazione di volontariato, iscritta alla UISP di Parma, che promuove attività sportive relative agli sport invernali, nuoto, mountain-bike. L'associazione si rivolge a persone con difficoltà motorie, visive e intellettive, riteniamo che il benessere psico-fisico vada costruito insieme alle persone con una vita ricca di relazioni e attività motorie. La nostra idea è che non ci sono limiti fisici e psichici per svolgere attività sportive che a volte si ritengono impossibili, ma che nella realtà sono state realizzate da atleti con deficit psichici e motori molto compromessi.

La nostra mission è dare un messaggio di etica sportiva già a partire dal mondo delle scuole e dello sport per permettere di crescere anche dal punto di vista umano acquisendo quei valori di correttezza, fair play, rispetto delle regole e delle differenze che sono indispensabili sia nell'attività sportiva che nella vita di ogni persona.

I nostri progetti delle attività sportive non sono rivolti solamente a persone con problemi motori, visivi, intellettivi ma anche a tutte quelle persone che credono nei valori del fare assieme e nel rispetto delle differenze, vogliamo confonderci insieme al territorio, alla società civile per costruire uno sport dove il gioco, le relazioni, la fatica, l'impegno è condiviso insieme ai cittadini, volontari e famiglie.

In un momento storico in cui le federazioni sportive nazionali e le società sportive hanno riscoperto il loro ruolo fondamentale nell'etica dello sport, noi vogliamo promuovere il concetto dei valori dello sport nel rispetto delle differenze attraverso azioni concrete, non solo per far riflettere, ma per far praticare gli sport invernali, attivandoci con buone pratiche realizzando attività che fanno cultura e formazione dove ogni cittadino è protagonista del cambiamento.

21marzo-15-Abetone

 

Pubblicato in Dove andiamo? Parma
Sabato, 29 Ottobre 2016 11:30

Strenna autunnale

Tutte le novità che si trovano nelle librerie in questa stagione. Dall'acclamato libro d'esordio della ventiquattrenne Emma Cline che negli Stati Uniti è già un cult a "Born to Run" la prima autobiografia di Bruce Springsteen.

Di Cecilia Novembri

Con l'autunno anche gli scaffali delle librerie si riempiono di novità che ci accompagneranno nei mesi più umidi e grigi.

libri nuovi autunno 2016 strenna

Acclamato negli Stati Uniti, dove è già un cult, il libro d'esordio della ventiquattrenne Emma Cline è inaspettato.
La giovane scrittrice con "Le ragazze" ricostruisce l'estate americana del 1969 ed immagina un mondo che non ha mai conosciuto, un mondo che la protagonista Evie scoprirà essere il cuore del male.

strenna autunno the girls libri

Juan Gabriel Vásquez affronta con il suo "La forma delle rovine" un'intricata matassa di avvenimenti diventando egli stesso il protagonista e l'investigatore della sua storia fatta di indagini insabbiate, depistaggi, segreti di stato, omicidi nella storia della Colombia.

Juan Gabriel Vasquez La forma delle rovine 

Decisamente molto più romantico "Un autunno a Parigi" di Veronique Olmi, con la protagonista Suzanne, accordatrice di pianoforti, che entrando nella casa di Serge a Montmatre capisce che delle nuove e piacevoli note cominciano a suonare nell'aria. Un amore impossibile, il loro, tormentato, destinato a finire. Eppure, un incontro che racchiuderà per entrambi il senso di una vita.

Un autunno a Parigi di Veronique Olmi

Si intitola ovviamente "Born to Run", dal titolo del suo brano del 1975, la prima autobiografia di Bruce Springsteen nelle librerie in concomitanza del suo 67° compleanno.
Il libro racconta la storia dell'artista fin dalla giovinezza, la nascita della E Street band, ma soprattutto la genesi delle sue canzoni e da cosa sono state, di volta in volta, ispirate.
Lettura illuminante per spiriti pratici e per inguaribili sognatori, per genitori e figli, per innamorati e solitari, per chiunque ami Bruce Springsteen!

Born to Run prima autobiografia di Bruce Springsteen

CREDITS: - babelio.com – amazon.it – telegraph.co.uk – sekwa.se – pinkcadillac.com – lindro.it – barricanews.com – donnaclick.it – altrestorie.biz – ilparoliere.blogspot.it

Pubblicato in Cultura Emilia
Sabato, 05 Novembre 2016 11:02

Un Pulmino per lo SKIRACE

Gli sport invernali come opportunità di sviluppo di competenze, affermazione della propria individualità e socializzazione. Per tutti. Avviata una raccolta fondi per agevolare gli spostamenti dei ragazzi dello Skirace. Un Pulmino per l'associazione no-profit.

Noceto, 5 novembre 2016 -
Per agevolare l'encomiabile attività dei volontari e soprattutto per offrire una maggiore libertà di movimento dei ragazzi dell'associazione NO-PROFIT ASD SKIRACE, la dottoressa Franca Luceri, in collaborazione con il Lyons "Maria Luigia", ha promosso una raccolta fondi con l'obiettivo di donare un pulmino all'associazione sportiva.

Da molti anni l'ASD Skirace, associazione No-Profit di volontariato aderente a UISP Parma, è impegnata nella promozione di attività sportive relative a sport invernali, avviando peraltro un progetto per la realizzazione di una scuola di sci specifica per persone con difficoltà motorie, visive e intellettive.

Obiettivo della raccolta fondi, ha dichiarato la promotrice Franca Luceri, è il raggiungimento della quota utile a regalare un pulmino per il trasporto dei ragazzi dello SKIRACE rendendoli così indipendenti dall'utilizzo dei mezzi privati (genitori) o dei volontari dell'ASD SKIRACE.

L'evento principale sul quale si concentra la raccolta fondi, "Notte d'inCANTO", è in programma il prossimo 19 novembre al Teatro Comunale di Noceto e vedrà esibirsi - a titolo gratuito - l'illustre Basso Michele Pertusi accompagnato dall'orchestra Ensamble Guermantes diretta dal Maestro Giacomo Fossa.

 

il Basso Michele Pertusi - www.ateliermusicale.com

(nella foto a lato: Michele Pertusi - www.ateliemusicale.com)

 

Come fare per contribuire all'acquisto del Pulmino:

1. donazione liberale attraverso bonifico bancario: IBAN IT65I0623012710000035820074 intestato a ASD SKIRACE (comunicare l'avvenuto versamento a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. )

2. acquisto biglietti dello spettacolo "Notte d'inCANTO" del 19 novembre alle 20,30 al Teatro Comunale di Noceto con il Basso Michele Pertusi. Orchestra Ensamble Guermantes diretta dal Maestro Giacomo Fossa.

3. Informazioni e prevendita biglietti: UISP-PARMA Via Testi, 2 Associazione SKIRACE

Per informazioni: dottoressa Franca Luceri 335.7019014 oppure 0521.621370)

 (per il programma, vedi Locandina fondo pagina)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Michele Pertusi-noceto-locandina


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CHI E' SKIRACE
Skirace è un associazione di volontariato, iscritta alla UISP di Parma, che promuove attività sportive relative agli sport invernali, nuoto, mountain-bike. L'associazione si rivolge a persone con difficoltà motorie, visive e intellettive, riteniamo che il benessere psico-fisico vada costruito insieme alle persone con una vita ricca di relazioni e attività motorie. La nostra idea è che non ci sono limiti fisici e psichici per svolgere attività sportive che a volte si ritengono impossibili, ma che nella realtà sono state realizzate da atleti con deficit psichici e motori molto compromessi.

La nostra mission è dare un messaggio di etica sportiva già a partire dal mondo delle scuole e dello sport per permettere di crescere anche dal punto di vista umano acquisendo quei valori di correttezza, fair play, rispetto delle regole e delle differenze che sono indispensabili sia nell'attività sportiva che nella vita di ogni persona.

I nostri progetti delle attività sportive non sono rivolti solamente a persone con problemi motori, visivi, intellettivi ma anche a tutte quelle persone che credono nei valori del fare assieme e nel rispetto delle differenze, vogliamo confonderci insieme al territorio, alla società civile per costruire uno sport dove il gioco, le relazioni, la fatica, l'impegno è condiviso insieme ai cittadini, volontari e famiglie.

In un momento storico in cui le federazioni sportive nazionali e le società sportive hanno riscoperto il loro ruolo fondamentale nell'etica dello sport, noi vogliamo promuovere il concetto dei valori dello sport nel rispetto delle differenze attraverso azioni concrete, non solo per far riflettere, ma per far praticare gli sport invernali, attivandoci con buone pratiche realizzando attività che fanno cultura e formazione dove ogni cittadino è protagonista del cambiamento.

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Pubblicato in Dove andiamo? Parma

"Notte d'inCANTO". Uno spettacolo con l'illustre Basso Michele Pertusi, per regalare un pulmino ai ragazzi dello Skirace. Al Teatro Comunale di Noceto il prossimo 19 novembre.

Noceto, 30 ottobre 2016 -
L'evento principale sul quale si concentra la raccolta fondi, promossa dalla dottoressa Franca Luceri in collaborazione con il Lions "Maria Luigia", è in programma il prossimo 19 novembre al Teatro Comunale di Noceto nel quale si esibirà - a titolo gratuito - l'illustre Basso Michele Pertusi accompagnato dall'orchestra Ensamble Guermantes diretta dal Maestro Giacomo Fossa.

Obiettivo della raccolta fondi, ha dichiarato la promotrice Franca Luceri, è il raggiungimento della quota utile a regalare un pulmino per il trasporto dei ragazzi dello SKIRACE rendendoli così indipendenti dall'utilizzo dei mezzi privati (genitori) o dei volontari dell'ASD SKIRACE.

Da molti anni l'ASD Skirace, associazione No-Profit di volontariato aderente a UISP Parma, è impegnata nella promozione di attività sportive relative a sport invernali, avviando peraltro un progetto per la realizzazione di una scuola di sci specifica per persone con difficoltà motorie, visive e intellettive.

Gli sport invernali quindi come opportunità di sviluppo di competenze, affermazione della propria individualità e socializzazione. Per tutti.

Come fare per contribuire all'acquisto del Pulmino:

1. donazione liberale attraverso bonifico bancario: IBAN IT65I0623012710000035820074 intestato a ASD SKIRACE (comunicare l'avvenuto versamento a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. )

2. acquisto biglietti dello spettacolo "Notte d'inCANTO" del 19 novembre alle 20,30 al Teatro Comunale di Noceto con il Basso Michele Pertusi. Orchestra Ensamble Guermantes diretta dal Maestro Giacomo Fossa.

Per informazioni: dottoressa Franca Luceri 335.7019014 oppure 0521.621370)

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CHI E' SKIRACE
Skirace è un associazione di volontariato, iscritta alla UISP di Parma, che promuove attività sportive relative agli sport invernali, nuoto, mountain-bike. L'associazione si rivolge a persone con difficoltà motorie, visive e intellettive, riteniamo che il benessere psico-fisico vada costruito insieme alle persone con una vita ricca di relazioni e attività motorie. La nostra idea è che non ci sono limiti fisici e psichici per svolgere attività sportive che a volte si ritengono impossibili, ma che nella realtà sono state realizzate da atleti con deficit psichici e motori molto compromessi.

La nostra mission è dare un messaggio di etica sportiva già a partire dal mondo delle scuole e dello sport per permettere di crescere anche dal punto di vista umano acquisendo quei valori di correttezza, fair play, rispetto delle regole e delle differenze che sono indispensabili sia nell'attività sportiva che nella vita di ogni persona.

I nostri progetti delle attività sportive non sono rivolti solamente a persone con problemi motori, visivi, intellettivi ma anche a tutte quelle persone che credono nei valori del fare assieme e nel rispetto delle differenze, vogliamo confonderci insieme al territorio, alla società civile per costruire uno sport dove il gioco, le relazioni, la fatica, l'impegno è condiviso insieme ai cittadini, volontari e famiglie.

In un momento storico in cui le federazioni sportive nazionali e le società sportive hanno riscoperto il loro ruolo fondamentale nell'etica dello sport, noi vogliamo promuovere il concetto dei valori dello sport nel rispetto delle differenze attraverso azioni concrete, non solo per far riflettere, ma per far praticare gli sport invernali, attivandoci con buone pratiche realizzando attività che fanno cultura e formazione dove ogni cittadino è protagonista del cambiamento.

Pubblicato in Volontariato Parma
Martedì, 25 Ottobre 2016 17:41

Come sono spietati i "mansueti" di Lisa Ginzburg

Giovedì 27 ottobre, presso la Libreria Piccoli Labirinti di Parma, sarà presentato in anteprima nazionale l'ultimo lavoro della scrittrice e traduttrice. Si tratta di una raccolta di cinque racconti che dipingono in maniera reale e "spietata" storie e relazioni di personaggi che potremo essere noi. E, a fare da sfondo, un Parigi concreta, affatto romantica, tutta da vivere.

Di Manuela Fiorini

PARMA - C'è Galia, che scrive appassionati necrologi per una rivista e che è l'amante di Luc, imprigionato da vent'anni in un matrimonio intiepidito; c'è Sabine, che convive con il fidanzato Didier, e che a sedici anni è stata sequestrata e violentata durante una rapina; c'è Miriam, che si fa trasferire a Parigi per sfuggire all'amore soffocante dei suoi genitori, ma si sposa con Serge senza mai cessare di essere figlia; c'è Daniel, il cui matrimonio con Valerie non regge davanti alle difficoltà di crescere un figlio autistico e si innamora di Nadja durante un viaggio di lavoro in Brasile, e c'è Antonia, studentessa modello, che sta con Moses, ma ha una breve relazione con Alberto, fratello di Moses. Sono loro i protagonisti dei cinque racconti di "Spietati i mansueti", l'ultimo libro della scrittrice e traduttrice Lisa Ginzburg, che sarà presentato in anteprima nazionale giovedì 27 ottobre, alle ore 19, presso la Libreria Piccoli Labirinti di via Gramsci 5, a Parma.

Ne abbiamo parlato con l'autrice.

Lisa Ginzburg autirce traduttrice copyright Carlotta Origoni

                                     Lisa Ginzburg ph. copyright Carlotta Origoni

Il titolo del libro "Spietati i mansueti", è ispirato a un verso di Emily Dickinson, riportato anche all'inizio. Chi sono i "mansueti" di Lisa Ginzburg?
"I mansueti? Penso siano quelli che non riescono a leggere nelle vite degli altri, a non percepire i solchi delle ferite: né le altrui né le proprie. Chi è convinto di agire in modo altruistico, ma si incaglia nel suo proprio egocentrismo. Come si aiuta, un altro? Come gli si può stare autenticamente accanto, quando ne ha bisogno o quando cova quel bisogno senza saperlo? Come si può davvero "vedere", "sentire" le vite altrui ? Questa domanda mi attanaglia, la mia scrittura nasce in molta parte da lì, penso. Da adolescente lessi un testo della fotografa americana Diane Arbus, in cui tra le molte altre cose scriveva "in fondo, la tragedia di un altro mai potrà essere la tua". Quelle parole mi sono entrate dentro, non credo di essermi spostata di un millimetro dal profondo effetto che ebbero allora su di me. Siamo circondati di sedicenti mansueti, di continuo viene usata la parola "empatia", ma io trovo ci sia qualcosa di spietato in questo sbandierare la comprensione umana senza interrogarsi davvero sui suoi limiti e confini"

In quattro dei cinque racconti a fare da sfondo alle vicende dei protagonisti c'è Parigi, una città concreta, descritta con cura nelle sue vie, nelle sue piazze, luoghi e locali. Ma in tutti i racconti c'è anche un "altrove" che per i protagonisti è rifugio, rimpianto, ritorno, o dove avviene la svolta che cambierà la loro vita. Possiamo dire che anche il luogo non è un semplice scenario, ma un coprotagonista dei racconti?
"Parigi conta moltissimo, è coprotagonista senza dubbio e"tradirla" con vari altrove, rientra nel ruolo privilegiato che la città detiene nell'economia di questi racconti. Penso vi sia una ragione autobiografica, Parigi è' la città dove vivo da sette anni, e quella dove sin da ragazzetta sono sempre venuta, a rifugiarmi, coltivare il mio desiderio di essere una scrittrice lontano dall'Italia, dove il mio cognome mi ingombrava molto (Lisa è nipote della famosa scrittrice Natalia Ginzburg n.d.r) E poi è protagonista nella sua urbanistica, geometrica ma anche tentacolare, una grande città dove biografie disparatissime convergono. I luoghi, in genere, per scrivere sono decisivi. Dove l'ambientazione è forte, caratterizzata, vari altri elementi del narrare una storia vanno al loro posto".

Un altro elemento in comune che hanno i racconti e il sesso, che è spesso soddisfazione di un bisogno, ma mai soddisfacente o motivo di gioia. Per alcuni è un trauma, per altri è violento o diventa un'abitudine, per altri banale o motivo di pentimento. Come mai questa scelta, se vogliamo un po' controcorrente rispetto a una società moderna in cui il sesso è spettacolarizzato, esibito e inserito in tutti gli ambiti, al punto che ne siamo diventati bulimici?
"Nel primo racconto. "Buonanotte gattina", il sesso in una relazione clandestina, tra una giovane donna e uomo sposato, finché dura è fonte di gioia. È violento nella misura in cui inaugura un gioco erotico, un gioco che segue un suo percorso, nutrendo in modo vero i due amanti. Nelle altre storie forse sì, il sesso è traumatico, o riparatore, comunque non felice. Ma bisogna distinguere, nel sesso, tra erotismo, sesso, pornografia. Dimensioni una dall'altra diversissime. Se è vero che il mondo intorno a noi è bulimico, certo non lo è di erotismo. Il sesso da solo è pura performance, certo non espressione di autentiche felicità. È l'erotismo a dare gioia, e se il mondo ne fosse affamato, bulimico, penso proprio che respireremmo un'atmosfera ben più felice di come invece è!"

Un altro fil-rouge che lega i protagonisti dei racconti è l'incomunicabilità: possiamo dire che i personaggi sono lo specchio di una società, quella moderna, in cui abbiamo a disposizione tanti mezzi di comunicazione, ma comunichiamo sempre meno tra noi, a scapito delle relazioni umane?
"Non ricondurrei le difficoltà di comunicazione tra i protagonisti di questi racconti, all'afasia che segna gran parte del nostro tempo. Tranne nel caso di Sabine, la giovane al centro del secondo racconto, quello intitolato appunto "Spietati i mansueti". Lei si rifugia in una spettacolarizzazione di se stessa, e della propria vicenda traumatica, e invece di affidarsi all'intimità con il ragazzo che la ama, consegna il proprio disagio a un mondo pubblico e predatorio. Per gli altri direi che si tratta di incomunicabilità "nella norma", le stesse che contraddistinguono i rapporti umani da che mondo è mondo. I silenzi, i non detti, la potenza di quel che è taciuto si insinua nei nostri rapporti più profondi. Sempre è stato così. Immaginare un mondo di limpida, ininterrotta, totale sincerità mi parrebbe ingenuo. Internet, Facebook e tutto il resto hanno accentuato un'afasia, che in altre forme è sempre esistita"

Messi di fronte alle loro responsabilità, i personaggi che preferiscono sfuggire piuttosto che affrontarle. E l'irresponsabilità, l'immaturità che rende i mansueti spietati?
"La sola vera responsabilità a cui può accadere di sfuggire, non riuscendo a diventare maturi e adulti, io penso sia quella verso se stessi. Mansueti (e spietati) possono essere quanti credono di avere vite risolte, ben determinate, e dentro se stessi invece annaspano, non riuscendo a stabilire contatti autentici con gli altri. Una distorta idea dell'altruismo, una presunta "mansuetudine", di fatto miope sulle complessità umane proprie e altrui, è segno di immaturità. Però se la crescita sta nell'imparare ad ascoltarsi, allora scegliere, assumere impegni deve accadere avendo chiaro che è se stessi che si sta implicando, scegliendo, mettendo in gioco. È lì che il rapporto con il mondo diviene più vero, concreto".

Come nasce questa raccolta di racconti? Per le storie e i personaggi si è ispirata a persone e situazioni reali?
"Qua e là mi sono ispirata a spunti reali, ma altrimenti sono storie inventate. Sono racconti nati dal desiderio di leggere storie di vita immaginate dietro volti incrociati in strada, su un treno, una metropolitana. Destini ignoti intersecano il nostro andare, e provare a immaginarli è' tentativo di sottrarre spietatezza alla mansuetudine. Descrivere biografie leggendole attraverso una lente che sappia guardare tra i solchi delle ferite, e delle guarigioni degli altri. Di personaggi inventati e che pure ho sentito così vicini"

Lisa Ginzburg, vive e lavora a Parigi, dove è stata direttrice di cultura della Unione latina. Ha pubblicato con Feltrinelli il romanzo Desiderava la bufera (2002), la raccolta di racconti Colpi d'ala (2006). L'e-book La guerriera (Terra Ferma 2015). Il romanzo Per amore (Marsilio 2016). Ha curato con Cesare Garboli il testo di Natalia Ginzburg È difficile parlare di sé (Einaudi 1999). È autrice di una biografia (Anita.Racconto della storia di Anita Garibaldi, e/o 2005) e di due reportage (Mercati.Viaggio nell'Italia che vende, Editori Riuniti 2001, Malìa Bahia, Laterza 2007).

Spietati i mansueti
Gaffi Editore
128 pagine - 15 euro

Lisa Ginzburg Cover libro

Pubblicato in Cultura Parma

Prosegue sino al 29 ottobre alla Passerini Landi la mostra "Hokusai, le 100 vedute del Fuji", considerata da molti esegeti il capolavoro nonché il testamento spirituale del grande pittore e incisore giapponese Katsushika Hokusai.

Piacenza, 25 ottobre 2016

Prosegue sino al 29 ottobre, presso la biblioteca Passerini Landi, la mostra "Hokusai, le 100 vedute del Fuji - 100 modi per parlare di Dio senza mai nominarlo". La raccolta delle Cento vedute del Fuji è considerata da molti esegeti il capolavoro nonché il testamento spirituale del grande pittore e incisore giapponese Katsushika Hokusai (Edo, 1760-1849) le cui opere furono fonte di ispirazione per molti artisti europei del XIX secolo. Oltre all'originale del "libro capolavoro di Hokusai" esposto in una teca, nel salone monumentale della biblioteca appassionati o esperti d'arte, neofiti o semplici curiosi potranno apprezzare tutte le riproduzioni (debitamente ingrandite) delle xilografie che lo compongono, immagini bellissime accompagnate da didascalie di semplicità cristallina che prendono per mano il visitatore e lo accompagnano passo passo nel tour in bianco e nero delle tavole.

Attorno alle Cento vedute del Fuji del grande Hokusai, il curatore Bruno Gallotta ha cucito non solo un generoso catalogo, ma anche un allestimento essenziale e godibilissimo, nella forma e nei contenuti. I molteplici livelli di lettura ben si adattano sia ai profani - che restano rapiti dalla poesia delle tavole e dai coloratissimi oggetti che accompagnano l'esposizione - sia a chi già conosce l'arte giapponese, che potrà scovare uno scrigno di tesi innovative e per certi versi rivoluzionarie.

A catturare l'attenzione, al di là del tratto magico di Hokusai, provvede l'atmosfera profondamente zen che circonda questo lungo e leggiadro cammino verso e attorno il monte simbolo del Giappone: realtà o metafora? corsia preferenziale verso il Buddha o anche strada per il Dio "proibito" alla cristianità di allora? Dilemmi importanti, per risolvere i quali vengono in aiuto, assieme alle didascalie e ai pannelli descrittivi, i bei manuali esegetici rilegati a mano alla maniera giapponese che la mostra offre in libera consultazione ai visitatori. Per il visitatore sarà così facile lasciarsi andare alla bellezza del disegno, sia che richiami l'operosità dell'uomo o la delicatezza del ciliegio, la forza della natura o l'armonia del gesto, l'avvicendarsi di villaggi, boschi e sentieri così come la presenza magnetica e rassicurante del Fuji: un simbolo verso cui ascendere, ma anche sotto cui incontrarsi e unirsi, umili e potenti, di qualsiasi credo e fede.

La visita è consigliata a tutti perché si tratta di un vero evento, l'esposizione delle originalissime ed eccentriche tavole da cui prende il titolo, oltre che una grande meditazione e il risultato di un luminoso sogno illustrato attraverso fremiti di energia, movimento ed essenza spirituale. Ma lo è anche perché il tempo stringe: dopo una conferenza sulla figura di Hokusai a tutto tondo in calendario per il 28 ottobre alle 17.30, la mostra, fulcro della manifestazione "Ottobre Giapponese", chiuderà i battenti il prossimo 29 ottobre.

mostra pittore incisore giapponese Katsushika Hokusai

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