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Mercoledì, 29 Gennaio 2020 13:46

“Il Vizietto” torna a teatro

Chi ha qualche capello bianco non può aver dimenticato il film cult con Ugo Tognazzi, il musical del 1983 con Jerry Herman (che ne curò la regia e i testi) con il titolo di “Piume di Struzzo” o l’edizione teatrale del 2014, messa in scena da Massimo Romeo Piparo, con Enzo Iacchietti e Marco Columbro. Stiamo parlando de “Il Vizietto” che torna a teatro a Milano in un lungo weekend che parte giovedì (domani) e si concluderà domenica 2 febbraio. Il Teatro Nuovo offrirà al suo pubblico questa frizzante versione italiana: a salire sullo storico palco di Piazza San Babila saranno Claudio Insegno e Eraldo Moretto. Insegno, oltre a curare la regia, interpreterà il ruolo di Renato, e Moretto, che gli farà da spalla, sarà Albin.

LA TRAMA - Renato ama la sua vita, convive da anni, ed è impresario di uno dei locali più alla moda di Saint-Tropez e ha “il vizietto” delle donne. Niente di strano. Peccato che Renato sia omosessuale dichiarato, convivente con un altro uomo da anni, l’eccentrico Albin nota “drag-queen” con il nome di Zaza Napolì. Renato, ha anche un figlio, che ha cresciuto insieme ad Albin: Laurent, che si sta per sposare con la dolce Adrienne, figlia del segretario del “Partito dell’ordine morale”, dallo spirito ovviamente bigotto e conservatore, contrario invece alle nozze. Partiranno da qui tutta una serie di azioni e reazioni che creeranno un simpatico e incontrollabile caos nelle loro vite.

IL PASSATO – Tutto è cominciato nel 1978 quando il film di Édouard Molinaro, dall’omonimo titolo, fu mostrato al pubblico. La pellicola era l’adattamento cinematografico dell’opera teatrale di Jean Poiret. L’opera “La Cage AuxFolles” debuttò nel 1973 e venne poi replicata per cinque anni consecutivi al Palais-Royale di Parigi con grande successo. La traduzione letterale de “La Cage AuxFolles” sarebbe “La Gabbia Delle Matte”, per indicare immediatamente tutta la serie di folli peripezie di cui i protagonisti saranno vittime. L’attore francese Michel Serrault interpretò il ruolo di Albin Mougeotte sia per la versione teatrale sia per l’adattamento cinematografico. Nel film ad affiancare Serrault, c’è l’intramontabile Ugo Tognazzi. Il film riscosse molti consensi, sia in Italia che all’estero, tanto da conquistare 4 nomination all’oscar e il Golden Globe come miglior film straniero (Francia).

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Pietro Razzini

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Shoah: conversazioni teatralizzate di donne sopravvissute ad Auschwitz, ingresso libero per questa importante iniziativa promossa dal Comune di Felino dedicata alla Giornata della memoria e alle donne.

Di Nicola Comparato Felino 25 gennaio 2020 - In occasione della "Giornata della memoria" in ricordo delle vittime dell'Olocausto, venerdì 31 gennaio alle ore 21 la compagnia "Nonsoloteatro" presenterà presso il Teatro Comunale di Felino, lo spettacolo "Shoa: conversazioni teatralizzate di donne sopravvissute ad Auschwitz". Il tema scelto quest'anno dall'Associazione culturale Nonsoloteatro si concentra sulle donne e sulle loro testimonianze riguardo al periodo nazista vissuto nei lager e sulle terribili esperienze da loro provate. Il programma prosegue sabato 1 febbraio di mattina, con un evento esclusivo dedicato alle scuole, con letture teatralizzate da parte di ragazze e ragazzi dai 13 ai 16 anni, su brani tratti da libri di donne riuscite a sopravvivere al tremendo inferno di Auschwitz, il tutto con la regia di Stefano e Marco Carbognani.

 

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Mercoledì, 08 Gennaio 2020 10:41

A teatro si rivive la magia di Cenerentola

È “LA” fiaba. Come Cenerentola, non ce n’è. Neppure a teatro. La Compagnia delle Formiche porta in scena il capolavoro dei fratelli Grimm con uno spettacolo adatto a tutta la famiglia: il risultato è un regalo da vivere con i propri figli o con chi ha ancora la capacità di sognare a occhi aperti. E anche gli emiliani avranno modo di vivere l’esperienza di “Cenerentola – il musical” in città non distanti dalla propria regione: dopo il successo ottenuto il 6 gennaio al Pala Creberg di Bergamo, infatti, l’appuntamento sarà riproposto al Teatro Sociale di Mantova il 23 febbraio (alle ore 15:30 e alle ore 18:30) e al Teatro della Luna di Milano il 19 aprile alle ore 16. 

CAST

In scena non mancheranno le piacevoli sorprese: Maria Giulia Olmi sarà una convincente Cenerentola, Francesco Rainero vestirà i panni del Principe innamorato, Claudia Naldoni entrerà perfettamente nella parte della Matrigna. E ancora, con loro, ci saranno Benedetta Bottai (Gisella), Ginevra Quacquarini (Virginia), Lapo Braschi (Ciambellano), Sofia  Magrini (Fata), Lapo Ignesti (Re), Samanta Nicodemo (Regina). La regia di Andrea Cecchi mixerà il tutto in maniera armonica e suggestiva per un pubblico sempre più esigente. A lui il compito di dare vita ai testi di  Andrea Cecchi, Alessio Fusi, Alberto della  Rocca e Margherita Capecchi, alle musiche di Roberto Frascati (con arrangiamenti di Roberto Bassi, liriche di Alessio Fusi e direzione musicale di Gianni Mini). 

LO SHOW

Magia e divertimento in uno spettacolo che conquisterà i più piccoli ma non solo. Anche i genitori non perderanno l’occasione di emozionarsi davanti ai ricordi dei tempi che furono. Perché Cenerentola è uno titolo che va oltre il gap generazionale. I costumi settecenteschi e le sorprendenti scenografie, le musiche orchestrali inedite e le coreografie corali, gli effetti scenici e le singole interpretazioni: tutti strumenti che trascineranno gli spettatori nell’incantesimo di un pomeriggio indimenticabile. E al rintocco della mezzanotte la vita di Cenerentola cambierà. La storia inizia in un tempo imprecisato, quando una signora in abiti da domestica apre un libro e inizia a narrare la storia di una giovane e bella fanciulla di nome Cenerentola. La piccola perse prematuramente l’amorevole padre e fu così costretta a vivere con la matrigna e le sue due figlie naturali, Virginia e Gisella. Il racconto prosegue fino al termine del primo atto quando Cenerentola è pronta per il ballo tanto atteso, ma Dora, la fata, ha un ultimo avvertimento: a mezzanotte l’incantesimo svanirà e tutto tornerà com’era prima. Nel secondo atto va in scena la sera del gran ballo a corte. Lasciatevi quindi strabiliare dalla fiaba più bella di sempre. E sognate, possibilmente a occhi aperti.

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Grande attesa giorno 6 gennaio alle 17:00 presso il Teatro Celebrazioni di Bologna.

Una favola in musica e sulle punte di danza che occupa un posto fondamentale nel repertorio del Balletto di San Pietroburgo fin dal suo nascere nel 1890. Elegante, raffinata, la più bella fiaba in danza di tutti i tempi nella versione del Classico Balletto “ Imperiale” interpretato con magnificenza dal grande Balletto di San Pietroburgo.

La Storia della Principessa Aurora, minuta ed elegante, pungendosi un dito, morirà per la maledizione della perfida Carabosse ; la Fata dei Lillà, che tramuta la terribile sorte di Aurora in un sonno lungo cent’anni; il principe Désiré, che con il suo bacio risveglierà la bella principessa, innamorandosene perdutamente e, insieme a lei tutta la corte. E’ “La bella addormentata”, balletto in un prologo e tre atti tratto dal racconto di Charles Perrault su musica di Pëtr Il'ič Čajkovskij e coreografia di Marius Petipa, che con grande attesa per gli amanti della danza e del Teatro che aspettano il famosissimo Balletto di San Pietroburgo.


Questa data rientra nel Tour Italiano della storica compagnia di Balletto nata a San Pietroburgo, che sarà ospite nei più importanti Teatri Italiani.

 

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Un’occasione unica. Anzi tre occasioni distinte per un unico grande evento. Una notte all’insegna della musica gospel con chi ha questi suoni nel sangue: l’ “Every Praise & Virginia Union Gospel Choir”. Tre date, si diceva, a partire da lunedì 16 dicembre al Teatro Nazionale CheBanca! di Milano, per proseguire giovedì 19 dicembre nel nostro territorio, al teatro Nuovo di Ferrara, e chiudere a Legnano sabato 21 dicembre. Trenta artisti direttamente dagli Stati Uniti d’America e con loro anche J. David Bratton, gigante della musica Gospel, produttore, autore e insegnante. Insomma, un vero numero uno in questo mondo. All’Interno dell’Every Praise & Virginia Union Gospel Choir ci sono i migliori cantanti e musicisti del gospel americano provenienti dagli stati della Virginia e di New York. Stiamo parlando di 27 cantanti e una band di talentuosi musicisti che vedrà in scena Quennel Gaskins (alla tastiera), Derrick Wright (alla batteria) e Zion Charity (al basso). 

CHI è J. DAVID BRATTON - Un talento cristallino, sia come compositore che come interprete e solista. È partita da questa base la sua scalata al mondo della musica che gli ha dato l’opportunità di collaborare con diversi artisti di rilievo del panorama gospel internazionale come Edwin Hawkins (autore di Oh Happy Day), Richard Smallwood, Timothy Wright, Hezekiah Walker, Roberta Flack e Pattie LaBelle, oltre ad artisti del calibro di Anastasia, Dee Bridgewater. Virtuoso del pianoforte e dotato di una “vena compositiva” giovane e fresca, ha realizzato più di 20 lavori discografici sia come solista che come ospite in progetti altrui. Nel 2008 il suo brano Selah ha ricevuto una nomination ai “Dove Gospel Awards” come migliore canzone gospel.

I SUCCESSO CON IL CORO – Ma non è tutto: nel 2014 con Every Praise ha raggiunto la vetta delle classifiche USA nel circuito Gospel/Spiritual e ha vinto i Dove Awards come “miglior canzone gospel dell’anno”. Sotto la sua guida, Every Praise & Virginia Union Gospel Choir desiderano veicolare la tradizione con uno show più giovane e moderno, dove la presenza scenica, l'eleganza e lo stile sono importanti tanto quanto i temi cantati e la vocalità. Il tutto mantenendo profonde radici nel gospel tradizionale. Ecco allora che voci magnifiche hanno imparato a fondersi e a sostenersi, raggiungendo una forza di impatto rarissima e un equilibrio musicale di grande spessore artistico. E per concludere, ma non meno importante, il coro si è arricchito della direzione di Sir Perry Evans, noto sulla scena nazionale e internazionale, per la pluriennale esperienza nell’insegnamento del canto. Da sempre attendo alla diffusione e alla valorizzazione della tradizione gospel all'estero, Sir Evans attualmente è docente di canto alla Virginia State University.

IL CORO - In tour con il coro, solisti di grande talento: Anisa Fowler, Elbonee La’Trece, LaTonya Archie , Ivy Mitchell oltre a Lauren Denise Byrd nata e cresciuta ad Oakland (California). Denise ha iniziato a cantare all'età di 3 anni registrando il suo primo progetto di gruppo nel 2007 con le sue sorelle. Ha avuto occasione di collaborare con artisti come Kierra Sheard, Mary Mary e Mali Music. Il suo repertorio spazia dal gospel contemporaneo al R&B. Il suo ultimo album "Love U 2 Life: Reboot” (Luglio 2018) ha subito conquistato pubblico e critica. E ancora, Aarion Rhodes, nata e cresciuta ad Atlanta, figlia della legenda della musica gospel LaShun Pace. Aarion si è esibita con artisti del calibro di Edwin Hawkins, Donald Lawrence, Jennifer Holiday e molti altri. Si è anche avventurata nel musical nel ruolo di protagonista in “The Black Nativity”. Aaron Kendall Gray, invece, è cresciuto in Florida: suo padre pastore, sua madre direttore di coro Gospel- Ha iniziato a cantare in chiesa all'età di 5 anni, registra il suo primo brano all'età di 14 anni "Hang on in There" e nel 2001 pubblica l'album R & B dal titolo "Body Rain", che lo porta all’attenzione del mondo della musica . Queste sono solo alcune delle storie che abbracciano i grandi artisti di Every Praise & Virginia Union Gospel Choir, in Italia con l'obiettivo di regalare al pubblico uno spettacolo sempre più ricco, coinvolgente ed emozionante.

Pietro Razzini

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Una bizzarra rilettura del capolavoro shakespeariano, “Romeo e Giulietta”, con i due protagonisti d’eccezione nei panni degli innamorati più conosciuti del mondo. Ale e Franz: la coppia di attori torna a teatro con “Romeo & Giulietta: Nati Sotto Contraria Stella”, per la regia Leo Muscato. Dal 10 dicembre 2019 all' 1 gennaio 2020, sul palco del Teatro Manzoni di Milano, ci saranno loro, offrendo anche un modo divertente, a tutti gli amanti delle risate, per passare la serata del 31 dicembre.

IL CAST - In scena con i due artisti, Eugenio Allegri, Marco Gobetti, Marco Zannoni e Roberto Zanisi. Ad essi si aggiunge la partecipazione straordinaria di Paolo Graziosi in un lavoro che il regista Leo Muscato scrisse e diresse 14 anni fa. Oggi viene tutto riproposto con un cast rinnovato. Con Ale e Franz prim’attori. E non è sicuramente una casualità visto che i due showmen raccontano che proprio all’epoca si innamorarono del progetto, guardando lo spettacolo in prima fila durante una delle prime messe in scena. Quale migliore occasione della celebrazione dei 25 anni di “vita professionale di coppia” ci poteva essere, quindi, per portare sul palco “Romeo e Giulietta”? 

LA TRAMA – Ale e Franz sono “l’attorone” e “l’avanguardista”. Il primo non si rassegna all’idea di dover dividere la scena con una serie di artisti che ritiene inadeguati al suo status. Il secondo è uno specialista nel fare provini: caparbiamente si presenta a tutte le audizioni e nessuno lo prende. Ma questa volta avrà un ruolo da protagonista. Intorno ai due soggetti principali si muove una sgangherata compagnia di comici che porta sul palcoscenico i propri rapporti personali fatti di invidie, ripicche, alleanze e rappacificazioni. In scena si rubano le battute con atteggiamenti che provocano tutta una serie di azioni e reazioni che danno vita ad uno spettacolo nello spettacolo.

SPECIALE 31 DICEMBRE 2019 - Per San Silvestro sono previste 2 recite, alle ore 17,30 e alle ore 21,30. Al termine della recita delle 21,30, allo scoccare della mezzanotte, si brinderà al nuovo anno con spumante, panettone e un buffet di dolci insieme a Ale e Franz e agli altri attori della Compagnia. Inoltre in occasione della recita delle ore 21,30 sarà possibile cenare nel foyer del Teatro a partire dalle ore 20,30. Per tutte le informazioni su prenotazioni, prezzi e menù, basterà consultare il sito del teatro www.teatromanzoni.it.

Pietro Razzini

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Martedì, 10 Dicembre 2019 16:20

Bohemian Symphony: uno spettacolo grandioso

Difficile dirsi amanti della musica se non si apprezzano i Queen. Il gruppo portato in cima al mondo dal una stella immortale come Freddie Mercury, rivive nei suoni di uno spettacolo grandioso: Bohemian Symphony. Tante le componenti che rendono magico lo show: innanzitutto “The Queen Orchestra”, diretta da Andrea Tarantino. E poi i quattro cantanti Damiano Borgi, Nanà Petrossi, Roberta Orru e Valerio Sgargi. Il tutto senza dimenticare Enrico Scopa (pianoforte, tastiere, cori), Andrea Palmieri (batteria), Giacomo Vitullo (basso e cori) e l’attore Daniele Monterosi che svela al pubblico tante curiosità nascoste dietro la genesi e la storia delle canzoni della band britannica. Il risultato è elettrizzante e l’applauso del pubblico del Teatro della Luna di Assago ne è stato l’inevitabile conseguenza.

UNO SHOW INDIMENTICABILE - Bohemian Symphony è un viaggio per soli “immortali” e “poveri ragazzi che non hanno bisogno di essere capiti”. Non è sicuramente semplice confrontarsi con un mito come quello dei Queen ma il risultato finale è uno spettacolo travolgente, capace di attraversare gran parte della biografia musicale del gruppo in oltre due ore di concerto. Il pubblico canta, sostenendo le note di un’orchestra composta da fiati, ottoni, archi e percussioni. Ad essi si aggiunge l’energia della rock band formata, come detto precedentemente, da Enrico Scopa, Andrea Palmeri, Giacomo Vitullo, Lorenzo Milone. Il mix? Semplicemente da vivere. Difficile da raccontare.

CHE CANZONI - Da “The Show Must Go On” a “Barcelona”, da “Under Pressure” a “Somebody to Love” senza dimenticare, ovviamente, “Bohemian Rhapsody”: nelle due ore e più di puro spettacolo, la musica sinfonica, le proiezioni e i live camera show saranno un piacevole supporto a questi brani indimenticabili. Impossibile non appassionarsi. Inevitabile entrare in un vortice di pura adrenalina emotiva in grado di consacrare la genialità e l’intramontabilità dei Queen. Un vero e proprio omaggio allo straordinario talento di Freddie Mercury e alla sua band. Uno show che accompagna il pubblico a rivivere l'immensa eredità del repertorio dei Queen, con arrangiamenti orchestrali che ne rispettano l'essenza e ne esaltano la forza. Dopo la data milanese, le due opportunità per vivere questa splendida esperienza sono il 16 marzo 2020 a Napoli e il 6 aprile a Roma. Non perdete l’occasione.

Pietro Razzini

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Lunedì, 09 Dicembre 2019 15:55

Cantando Sotto La Pioggia: il Musical

Alla fine dello spettacolo sarà impossibile resistere: la melodia di “Singin’ in the rain” entra nel cuore e lì rimane per ore e ore. Fino a quando non ritorna la voglia di andare nuovamente a teatro per ammirare questa produzione firmata “Stage Entertainment Italia”. E per coloro che ancora non hanno colto l’occasione, ci sarà tempo fino all’11 gennaio 2020: “Singin’ In The Rain – Cantando Sotto La Pioggia Il Musical” rimarrà in scena al Teatro Nazionale CheBanca! di Milano con tutta la sua carica di energia, le sue canzoni indimenticabili e i suoi protagonisti leggendari.

Una scommessa vinta per la regista Chiara Noschese che, dopo i successi ottenuti in passato, alza ancora di più l’asticella e porta in scena un mito come Gene Kelly:  “Singin’ In The Rain è una storia che fa sorridere e sognare. Un’evasione unica, che capita solo quando siamo chiusi in un teatro, immersi in una realtà che parla di poesia, talento, musica, arte, di quella “materia divina” di cui, a mio avviso, abbiamo una grande nostalgia”, ha spiegato Chiara Noschese. Ed è ancora Stage Entertainment a far sognare gli italiani: primo produttore europeo di spettacoli musicali dal vivo con i suoi 18 teatri in Europa tra Paesi Bassi, Germania, Spagna e Francia, Stage Entertaiment ha messo a disposizione del pubblico un cast stellare.

LA STORIA - Don Lockwood è un’acclamata stella del cinema muto e, insieme alla splendida Lina Lamont, forma una delle coppie più ammirate dello show business. In realtà Lina è una starlette viziata e insopportabile. L’avvento del sonoro porta un grattacapo a Don e al produttore R.F. Simpson: la voce di Lina, infatti, è sgraziata e squillante. È questo il momento in cui entra in scena Kathy Selden, forse meno appariscente, ma decisamente più talentuosa di Lina. In gran segreto, Kathy doppierà la bionda star che nel frattempo, ingelosita dalla storia d’amore tra lei e Don, cercherà in tutti i modi di mettere i bastoni tra le ruote alla sua antagonista. La resa dei conti arriverà alla prima del film “Il Cavaliere della Danza”. Che succederà? Per saperlo dovrete andare al “Teatro Nazionale CheBanca!” entro l’ 11 gennaio 2020. “Singin’ in the rain” vi attende.

IL CAST – Il protagonista non poteva che essere lui: Giuseppe Verzicco. Saturday Night Fever–La Febbre del Sabato Sera nel ruolo del protagonista Tony Manero, Danny Zuko nel musical Grease, “Mamma Mia!” nelle vesti di Sky, Dirty Dancing–The Classic Story on Stage nei panni di Robbie Gould e alternate Johnny Castle: sono solo alcune delle occasioni in cui il pubblico l’ha applaudito. Al suo fianco Mauro Simone e Gea Andreotti, Martina Lunghi, Roberto Vandelli e Massimo Cimaglia: semplicemente straordinari, capaci di creare emozioni e risate con un semplice gesto o una particolare accento dato alle parole. Curricula di spessore per attori, cantanti e ballerini di assoluta qualità. Inevitabile il successo che “Singin’ in the rain” sta avendo. Inevitabili gli scroscianti assensi che, a fine show, abbracciano calorosamente i protagonisti sul palco. Scroscianti. Proprio come la pioggia che cade… mentre gli artisti cantano. 

Pietro Razzini 

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Poco meno di due settimane ancora a disposizione del pubblico. Fino all’ 8 dicembre il Teatro Manzoni di Milano ospiterà una strepitosa Angela Finocchiaro in “Ho perso il filo”. Lo spettacolo (prodotto da Agidi), dopo il successo al TeatroDue di Parma, tornerà nel nostro territorio il 21 marzo 2020, al Teatro Crystal di Collecchio (Pr). L’artista, sicuramente in veste inedita, regala una incontenibile ironia che sfocia in inevitabili risate da parte del pubblico in sala. Ma in questo lavoro, con testi di Walter Fontana e soggetti di Angela Finocchiaro, Walter Fontana e Cristina Pezzoli, c’è qualcosa di più: una commedia, una danza, un gioco, una festa. Lo spettacolo, infatti, svela un’importante messaggio morale: bisogna vincere le proprie paure e lanciarsi nelle situazioni che la vita ci mette davanti quotidianamente. La protagonista si mette alla prova con linguaggi espressivi mai affrontati prima e racconta un’avventura straordinaria: quella di un’eroina pasticciona e anticonvenzionale che parte per un viaggio, si perde, tentenna ma poi combatte fino all’ultimo il suo spaventoso Minotauro. 

LA STORIA - Angela entra in scena e affida agli spettatori un gomitolo enorme da cui dipende la sua vita: già perché vestirà i panni di Teseo, il mitico eroe che si infila nei meandri del Labirinto per combattere il terribile Minotauro. È qui che iniziano tutti i problemi: niente va come previsto. La Finocchiaro viene assalita da strane creature: acrobati, danzatori e spiriti dispettosi che le tagliano il filo che le assicurava la via del ritorno. Ora che ha perso il filo, il Labirinto le lancia un gioco, allegro e crudele per farle ritrovare la retta. Superando trabocchetti e prove di coraggio, con il pericolo incombente di un Minotauro affamato di carne umana, Angela viene costretta a svelare ansie, paure, ipocrisie che non sono solo sue ma che abbracciano il mondo di oggi.

LO SHOW - Lo spettacolo è un interessantissimo mix che vive del rapporto tra le parole comiche di un personaggio contemporaneo e la fisicità acrobatica, primitiva, arcaica delle creature del labirinto che agiscono, danzano, lottano con Angela provocandola come una gang di ragazzi di strada imprevedibili, spietati e seducenti. Lo spettacolo gioca sulla fantasia e sul mondo creato dalle luci e dalle musiche ma soprattutto dalle coreografie originali di Hervé Koubi danzate da sette ballerini che coinvolgono la Finocchiaro stessa in disegni coreografici d’insieme inseriti perfettamente nel contesto. La nostra eroina, dopo aver toccato il fondo, riuscirà a ritrovare il filo e con esso la forza per affrontare il Minotauro in un finale inatteso che si trasforma in una festa collettiva coinvolgente e liberatoria. Molto divertente il finale, in perfetto stile greco, con un sirtaki danzato dai ballerini e dalla brava protagonista, in un’esplosione di sincera allegria.

Pietro Razzini

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Sabato, 23 Novembre 2019 18:29

Progetto speciale di formazione al teatro

TELEPATIA e MATEMATICA  da sabato 23 novembre - Diretto da Mariano Dammacco

EUROPA TEATRI. Prende il via sabato 23 novembre al Teatro Europa la prima parte del progetto speciale di formazione al teatro “Opera; dalla drammaturgia alla messa in scena” condotto da Mariano Dammacco, drammaturgo e regista della Piccola Compagnia Dammacco.


Il percorso prevede l'incontro con le tecniche base della scrittura drammaturgica e l'esercizio di composizione di una drammaturgia originale. «Ci occuperemo dell’arte del comporre affrontando qualsiasi genere, da quello tragico al comico - spiega Dammacco autore di spettacoli premiati a livello nazionale come “Sonia la rossa” Premio ETI/Scenario, “Amleto e la statale 16” Premio ETI/Vetrine, “Alma Rosè”, studio Premio ETI/Scenario, “Dialoghi con le piante” segnalato al Premio Ubu, “L’ultima notte di Antonio” Premio nazionale di drammaturgia - ho scelto di titolare il laboratorio “Telepatia e matematica” per alludere a due aspetti fondamentali del lavoro di chi scrive per la scena: la ricerca di contattare emotivamente lo spettatore, di fargli provare sentimenti, emozioni e pensieri di qualcun altro, dell’altro da sé, qualcosa di simile alla telepatia. Accanto a questo è necessaria la conoscenza e la frequentazione di regole quasi matematiche, delle tecniche proprie dell’arte della drammaturgia». All’appuntamento di sabato 23 novembre dalle 14 alle 20 seguiranno incontri il 14 dicembre; 11 gennaio 2020; 8 febbraio e 14 marzo. La seconda parte del progetto partirà ad aprile e prevede la messa in scena dei testi prodotti, sotto la guida condotto dell'attrice, regista e autrice Chiara Rubes.

In allegato: Foto ritratto di Mariano Dammacco

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