Relativamente all'esposizione dei prezzi, si applicano le disposizioni e le sanzioni del Decreto 114/1998: ciascun hobbista consegna al Comune, in occasione della vidimazione del tesserino, l'elenco completo dei beni che intende vendere, barattare, proporre o esporre e il relativo prezzo (l'elenco non può superare il valore di 1.000 euro)". Queste le norme contenute nel progetto di legge che regolamenta i mercatini degli hobbisti approvato a maggioranza dall'Assemblea legislativa (contrari Mov5stelle e Giovanni Favia (Misto); astenuti Pdl, Lega Nord e Udc).
Approvato anche un emendamento, presentato dal relatore, Gian Guido Naldi (Sel-Verdi), e da Mauro Manfredini (Lega Nord), dove si stabilisce che l'Assemblea, tramite la commissione competente, "esercita il monitoraggio e il controllo sull'attuazione della legge e ne valuta i risultati ottenuti. A tal fine la Giunta, trascorso un anno dall'entrata in vigore della legge e con successiva periodicità biennale, presenta alla commissione una relazione sui seguenti aspetti: diffusione dei mercatini, numero dei tesserini rilasciati ed evoluzione del settore".
La nuova regolamentazione modifica due leggi regionali: la 12/1999 (Norme per la disciplina del commercio su aree pubbliche) e la 21/1984 (Disciplina dell'applicazione della sanzioni amministrative). Vengono fissate direttive per i cosiddetti mercatini degli hobbisti (art. 5 e 6) che hanno trovato crescente diffusione negli ultimi anni, venendo ad incidere sul sistema del commercio nelle aree pubbliche. I mercatini saranno organizzati dai Comuni, che ne possono affidare a terzi la gestione, così come avviene anche per le fiere e per i mercati. Nella nuova disciplina, i Comuni devono prevedere che la partecipazione degli hobbisti avvenga con criteri di rotazione e senza il riconoscimento di priorità ottenute per la presenza ad edizioni precedenti. I Comuni sono tenuti a redigere un elenco dei partecipanti a ciascuna manifestazione, da inviare annualmente alla Regione. Nel provvedimento vengono inoltre stabilite le caratteristiche del tesserino identificativo e le modalità di presentazione dell'istanza per l'ottenimento del medesimo (ogni nucleo di residenti nella medesima unità immobiliare può ottenere il rilascio di un unico tesserino).
Vengono inoltre stabilite le sanzioni, che vanno da 250 a 1.500 euro e si applicano nei seguenti casi: assenza del titolare del tesserino identificativo, o mancata esposizione del tesserino al pubblico o agli organi preposti alla vigilanza; mancata consegna al Comune, in occasione della vidimazione del tesserino, dell'elenco dei beni oggetto di vendita, ovvero accertata incompletezza o non veridicità dell'elenco; vendita, baratto, proposta o esposizione di più di un oggetto con un prezzo superiore a 100 euro.
Per quanto riguarda le norme per la disciplina del commercio su aree pubbliche, in particolare le concessioni dei posteggi, la nuova legge prevede che "nei mercati ogni autorizzazione riguarda un singolo posteggio per ogni singolo giorno. Nei mercati con strutture fisse e nelle fiere l'autorizzazione riguarda tutti i giorni in cui esercita l'attività. Un medesimo soggetto giuridico non può essere titolare o possessore di più di due concessioni nell'ambito del medesimo settore merceologico alimentare e non alimentare nel caso di aree mercatali con un numero complessivo di posteggi inferiore o pari a cento, ovvero di tre concessioni nel caso di aree con numero di posteggi superiore a cento". Infine, le modifiche alla legge regionale 21/1984 prevedono l'introduzione dell'istituto della diffida amministrativa in un ottica di semplificazione. Questa modifica appare particolarmente utile per gli operatori di polizia locale, quale strumento volto a facilitare il loro operato.
"Una regolamentazione andava fatta - ha detto Andrea Pollastri (Pdl) - anche se le limitazioni inserite possono essere punitive per le Città d'arte e i Comuni a prevalente economia turistica". Per Mauro Manfredini (Lega Nord), promotore di una analoga proposta di legge, è un passo in avanti che va a colmare, in parte, qualcosa di distorto che vedeva: poco hobbismo e molto commercio elusivo delle imposte fiscali". Per Franco Grillini (Misto) "è un freno agli abusi. Ci sarà una fase di sperimentazione, poi verranno anche gli aggiustamenti". Il consigliere Giovanni Favia (Misto) parla di "istituzionalizzazione del commercio abusivo. Si doveva - ha sottolineato - applicare la legge attuale: questo è un compromesso che penalizza chi fa veramente l'hobbista". Per Tiziano Alessandrini (Pd), "si doveva impedire la concorrenza sleale e, nello stesso tempo, far convivere esperienze diverse, oltre alle esigenze di Comuni e Pro loco". Il consigliere Stefano Cavalli (Lega nord) chiede che la normativa, un punto di partenza da valutare tra un anno, sia equiparata in tutte le Regioni.
Per l'assessore al Commercio, Maurizio Melucci, "è una regolamentazione, la più restrittiva d'Italia, che andrà a ridurre drasticamente gli abusi nell'arco di cinque anni".
(Fonte:Ufficio stampa Regione Emilia Romagna)