MODENA, 28 aprile 2023 - Oggi, 28 aprile, si celebra la “Giornata Mondiale della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro” istituita dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo) e, se il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociale Marina Calderone ha dichiarato che “Dobbiamo parlare quotidianamente di salute e sicurezza in tutti i luoghi di formazione e lavoro”, e riflettere sulla distanza che ci separa dall’obiettivo “zero morti” sul lavoro, a fornire i dati della nostra provincia e della nostra regione ci ha pensato la Cisl Emilia Centrale, facendo un quadro ancora purtroppo lontano dagli obiettivi auspicati.
Per quanto riguarda Modena e provincia, nel 2022 sono stati 15.114 gli infortuni denunciati. Un aumento del 9,3% rispetto alle 13.829 denunce del 2021. Sia nel 2022 che nel 2021, poi, gli infortuni mortali sono stati 14, inclusi quelli intercorsi nel tragitto casa-lavoro.
A livello regionale, nel 2022 sono stati denunciati 81.170 infortuni (+9,6% rispetto ai 74.066 del 2021), 5.703 malattie professionali (+2,2% rispetto alle 5.578 del 2021) e 88 infortuni con esito mortale (nel 2021 furono 110). I settori che hanno registrato il numero maggiore di morti sul lavoro sono il trasporto e magazzinaggio (21 infortuni denunciati), agricoltura (undici), costruzioni (sette), commercio e riparazione (sette), alloggio e ristorazione (cinque).
I dati nazionali
A livello nazionale le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di dicembre sono state 697.773, in aumento del 25,7% rispetto alle 555.236 del 2021.
Aumenta la percentuale di donne vittime di infortuni: sono il 42,9% del totale. Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel 2022 sono state 60.774, in aumento di 5.486 casi (+9,9) rispetto al 2021.
Sono stati 1.090 i lavoratori che l’anno scorso hanno perso la vita sul lavoro: una media di oltre 90 vittime al mese, più di 20 alla settimana, almeno tre al giorno. 790 infortuni mortali si sono verificati in occasione di lavoro, 300 in itinere; questi ultimi sono cresciuti del 21% rispetto all’anno precedente, quando era maggiormente diffuso lo smart working.
Poiché nel periodo gennaio-dicembre 2021 i decessi totali erano stati 1.221, potremmo pensare a una riduzione della mortalità (-10,7%). In realtà il decremento è solo apparente. Infatti nel 2022 sono quasi sparite le vittime Covid (dieci su 1.090, secondo gli ultimi dati disponibili). Nel 2021, invece, costituivano quasi un quarto dei decessi sul lavoro (294 su 1.221). Ciò significa che a livello nazionale gli infortuni mortali “non Covid” sono cresciuti del +17%, passando dai 927 di fine dicembre 2021 ai 1.080 del 2022.
"Questo dato conferma che, passata l’emergenza Covid, rimane ancora purtroppo molto grave la tragica emergenza dell’insicurezza sul lavoro, ha dichiarato Domenico Chiatto, responsabile della sicurezza e salute del lavoro per la segreteria Cisl Emilia Centrale. “Dopo la crisi economica del 2020 causata della pandemia, negli ultimi due anni abbiamo assistito al tentativo di recuperare i livelli di produzione e ordini, con un aumento dei ritmi e carichi di lavoro in molti casi insostenibili. Il tentativo delle imprese di agganciare la ripresa è comprensibile, ma non può andare a discapito della sicurezza dei lavoratori. Colpisce il dato che riguarda gli infortuni tra le lavoratrici, che in un anno sono passate dal 32 al 34,5% del totale (dato aggiornato a ottobre scorso). La tutela della salute nei luoghi di lavoro viene prima dei fatturati", ha concluso.