Frequentare un corso per web developer resta il miglior modo per approcciarsi ai linguaggi di programmazione più importanti e per assimilare i concetti chiave che rappresentano gli strumenti insostituibili di chi opera coi codici. Tra i percorsi più interessanti c’è quello proposto da Aulab, una PMI italiana che si occupa da tempo di formazione informatica e che punta a creare le basi tecniche dei futuri professionisti del coding attraverso una full immersion della durata di tre mesi incentrata su aspetti teorici ma anche sulla messa in pratica dei concetti imparati a lezione. Una volta terminati gli studi, l’obiettivo principale sarà quello di mettere la propria preparazione alla prova in modo da arricchire il proprio bagaglio d’esperienza e il proprio CV. L’aspetto economico è ovviamente altrettanto importante anche se, soprattutto all’inizio della carriera, prestazione lavorativa e guadagno spesso non corrono sugli stessi binari. Il modo più immediato per procurarsi dei lavori è quello di indirizzarsi verso lavori da svolgere in remoto da freeleancer, senza quindi alcun tipo di contratto, ma con la massima libertà operativa. Ecco alcuni aspetti su cui concentrarsi per avere maggiori possibilità di essere presi in considerazione dalle aziende che ricercano collaboratori virtuali.
1. Studio dei linguaggi di programmazione più importanti
I linguaggi di programmazione sono forse gli strumenti principali per un programmatore perché permettono di comunicare con le macchine. La scelta dello studio di un linguaggio anziché di un altro - parliamo di scelta per il loro numero è davvero molto rilevante - è tutt’altro che neutra e in tantissimi casi è dirimente in fase di selezione di un candidato per un determinato lavoro. Ovviamente, più se ne conoscono meglio è, ma all’inizio è meglio concentrarsi su quelli più richiesti in quel preciso periodo, ed eventualmente quelli che in prospettiva, anche in base alle innovazioni tecnologiche, andranno per la maggiore.
2. L’importanza di sbagliare
Fare pratica significa immancabilmente sbagliare. Fare degli errori è una parte importante del processo di apprendimento e di sedimentazione di capacità e conoscenze, e permette di crescere a livello professionale. Un modo per allenarsi è quello di concentrarsi sulla realizzazione di progetti personali che permettono di lavorare con una leggerezza che non si avrebbe se si lavorasse per un committente. Concentrazione massima, ovviamente, ma senza paura dell’imperfezione.
3. Trovare la propria strada
La pratica permette in un modo o nell’altro di capire cosa ci piace e cosa invece preferiamo evitare. Si tratta di un aspetto che ha una duplice utilità: in primo luogo ci spinge ad approfondire elementi relativi a determinate materie, cosa che probabilmente non sarebbe successa senza quel tipo di esperienza. In secondo luogo evita perdite di tempo in colloqui per posizioni lavorative che in realtà non ci interessano.
4. Imprenditori di sé stessi
Dopo le prime esperienze terminate con successo e dopo quindi aver ottenuto dei feedback positivi su piattaforme freelance, necessarie per interfacciarsi con le aziende che offrono lavoro, sarà possibile creare una propria impresa con un marchio che ci rappresenti e che permetta di essere maggiormente riconoscibili dai committenti. Servirà ovviamente un sito web per creare quella visibilità in rete, e potrà essere utile ricontattare i vecchi clienti in modo da spargere la voce.
5. L’importanza dell’aggiornamento
Lavorare come freelancer non è semplice perché ci si ritrova a competere con migliaia di potenziali concorrenti che hanno il nostro stesso obiettivo. L’unico modo efficace per essere notati è eccellere e rimanere aggiornati su tutte le novità e i trend che animano il mondo della programmazione.