A parità di periodo, il 2017 rispetto al 2016 vede un balzo a doppia cifra: +30% dei contratti di apprendistato. Le imprese tornano a scegliere l'apprendistato.
La maggior parte delle attivazioni è localizzata al Nord Italia, con l'incremento trainato dalla Lombardia, dal Veneto e dall'Emilia Romagna. Il settore del commercio, autoriparazione, logistica, trasporti e servizi di ristorazione vede la maggior parte delle attivazioni di apprendisti con una percentuale pari al 45% del totale. Quali le caratteristiche generali dell'apprendistato? L'apprendistato è un contratto di lavoro a tempo indeterminato che nasce principalmente come strumento rivolto ai giovani di età compresa dai 15 ai 29 anni ed è articolato su tre differenti tipologie: apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, diploma di istruzione secondaria e certificato di specializzazione tecnica superiore; apprendistato di alta formazione e di ricerca; apprendistato professionalizzante.
L'elemento principale che accomuna le tre tipologie di apprendistato è il binomio prestazione lavorativa e formazione. Durante il percorso lavorativo, di minimo 6 e massimo 36 mesi, oltre al corrispettivo per la prestazione di lavoro, viene erogata la formazione necessaria all'acquisizione delle competenze e delle conoscenze indicate nel piano formativo. Tra gli adempimenti obbligatori, infatti, è necessario dettagliare, per ogni apprendista, un progetto formativo specifico che guiderà al conseguimento di una qualifica professionale oggetto del contratto di apprendistato.
Con la fine degli sgravi contributivi generalizzati specifici per i tempi indeterminati, l'apprendistato resta tra le tipologie più convenienti per i datori di lavoro (deducibilità delle spese e dei contributi dalla base imponibile Irap e vantaggi di natura economica.) e, allo stesso tempo, un'opportunità per i giovani lavoratori.