Una delegazione di Fp Cgil Cisl Fp e della Rsu della Camera di Commercio di Reggio Emilia ha incontrato il presidente Stefano Landi e il segretario generale Michelangelo Dalla Riva per iniziare un percorso di confronto in vista della fusione che l'ente camerale, in base al decreto che il governo ha licenziato pochi giorni fa, dovrà portare avanti con Parma e Piacenza o con Modena.
Il presidente ha chiarito che sono ancora aperte tutte le opzioni e si è riaperto il confronto sia con Modena che con Parma e Piacenza. Si è appreso che se non si dovesse arrivare a definire concordemente la soluzione l'ultima parola di questa importante decisione rimarrebbe Unioncamere entro i tempi definiti dal Decreto.
La delegazione sindacale, confermando tutte le proprie preoccupazioni relative al mantenimento della sede principale nella nostra città, dell'assetto occupazionale e della permanenza o meno delle attuali funzioni del nuovo ente, ha ribadito la necessità, condivisa dal presidente della Camera di Commercio, di essere coinvolta puntualmente nel percorso riorganizzativo, una volta decisa la sorte dell'ente camerale reggiano.
Nei prossimi giorni i sindacati chiederanno ai Parlamentari reggiani un incontro per evidenziare tutte le forti criticità che il testo del Decreto continua a manifestare.
E' vero infatti che il decreto porta anche nuove funzioni alle Camere che, come in altre occasioni, verranno affrontate con la massima serietà e professionalità dai dipendenti, ma si ritiene di gravità assoluta eliminare o appesantire di oneri a carico delle imprese. Un esempio sono le attività determinanti per l'economia del nostro territorio, come, ad esempio, arbitrati e conciliazioni, interventi di promozione delle filiere produttive, attività di sostegno finanziario attraverso la partecipazione a bandi. Questi servizi rivolti all'imprenditoria, ma anche ai consumatori (ad esempio conciliazione e arbitrato), non potranno più essere assicurati ed alcune attività potranno essere svolte solo a pagamento, in concorrenza con altri enti e/o associazioni private.
Salvatore Coda (responsabile organizzativo Cgil Funzione pubblica) e Davide Battini (Fp Cisl Emilia Centrale) hanno dichiarato "Siamo alla presenza di un provvedimento che ha subito importanti modifiche nel corso degli ultimi mesi e l'ultimo testo presenta qualche miglioramento che però non elimina la confusione, a causa della mancanza di un disegno preciso del riassetto istituzionale che già si è scontato con le Province. Troppo spesso ormai dobbiamo affrontare riforme fatte con improvvisazione e poca lungimiranza, che non tengono conto degli effetti 'a cascata' che possono generare e delle lacune che lasciano. Che improvvisamente le Camere di Commercio si debbano occupare di orientamento e di inserimento occupazionale ad esempio ci porta a pensare che qualcuno si occupi del sistema del collocamento con precipitazione e senza un disegno organico".
(Fonte CISL Emilia Centrale)